Ero avvolta dai miei pensieri, avev paura, molta paura.

Le lacrime mi percorrevano il viso, sembrava una gara fra di esse. 

'Signorina, puó anche tornare a casa se vuole' mi disse un medico entrando in camera.

'No, sto bene, resto qui'

'Ehi signorina,ma lei sta piangendo' disse abbassando lo sguardo verso i miei occhi. 'Non si preoccupi, torni a casa' disse continuando.

'Senta, forse non vi č chiaro il concetto, io rimango qui con mio padre' dissi accentuando l'ultima frase.

Uno stupido incidende del cazzo stava per portarmi via anche lui, anche mio padre.

Ciao, sono Victoria, ho 16 anni e vivo a Doncaster. I miei genitori si separarono quando avevo 6 anni e sono andata a vivere con mio padre, da allora non ho pił notizie di quella persona, non so se si possa definire  'madre'.

Continuavo a guardare le pareti di quell'orribile camera mentre i ricordi con il mio superpapą mi attraversavano la mente.

 

**

'Mi dispiace Vichy' sentii una persona toccarmi la spalla,mi scansai senza parlare ed interessarmi di chi fosse.

Ero immersa nei miei pensieri, non potevo ancora crederci. Le lacrime continuavano ad ustionarmi il viso.

'Vichy, mi senti? Sono io, Lottie' 

'L-lottie' dissi con la voce tremolante. 

'Ehi, mi dispiace'

'Anche a me' dissi con un filo di voce.

 Il prete continuava a dirigere la messa, mentre io continuavo a piangere disperatamente. Avevo solo Lottie che mi strigeva, nient altro.

'Condoglianze' 

Un ragazzo alto, dalla fronte inesistente e gli occhi color cielo si avvicinó a me e poi andó via.

Non feci caso a nulla, ero turbata, i pensieri stavano per uccidermi.

 

'Senti, se vuoi puoi venire a stare da me stanotte, i miei sono d'accordo'

'Va bene Lottie, magari sto con te' dissi abbracciandola.

 

**

'Ciao Victoria,mi dispiace molto' disse la mamma di Lottie,la signora Tomlinson.

Annuii e seguii Lottie che mi mostró la camera dove dovevo dormire. 

Incontrai di nuovo quel ragazzo strano dagli occhi color cielo, sembrava volesse avvicinarsi, ma...non pensavo fosse il fratello di Lottie, anche se si somigliano tremendamente.

'Ehi ciao' disse avvicinandosi

'Ciao' risposi priva di emozioni.

'Dai, non preoccuparti passerą'

'Tutti sono filosofi con le disgrazie altrui'

'Okkey, scusa, non volevo..'

Lo scostai ed andai in camera, misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte.

Non riuscivo a dormire, non potevo ancora credere che il mio superpapą mi aveva lasciato.

Si, superpapą, lo chiamavo sempre cosģ. Era davvero super. Riusciva sempre a farmi sentire bene.

Scesi dal letto, mi diressi in cucina a prendereun bicchiere d'acqua.

Presi un bicchiere di plastica, aprii un mobile e vidi che c'erano dei detersivi, presi uno verde. Avevo deciso di farla finita, non avevo pił una ragione per vivere.

Il liquido stava per attraversare la mia bocca..

'Ma sei pazza?Cosa cazzo stai combinando?' Disse Louis buttandomi in bicchiere dalle mani.

'Oddio,io non lo so, non ce la..' Non continuai a parlare, le lacrimei ustionavano il viso, le braccia di Louis mi avvolsero.

'Non permetterti pił di fare una cosa simile'

'G-grazie..mi..hai salvata' 

 

 

SPAZIO AUTRICE.

Salve belle,č la prima storia che scrivo,spero vi sia piaciuta. Mi raccomando,mandate delle recensioni e fatemi sapere :)