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Autore: Sam Lackheart    05/07/2013    6 recensioni
Antonio Fernandez Carriedo non era assolutamente troppo apprensivo con quell' Italia che, dopo tanti anni, ancora definiva "sua" - nonostante le proteste di quest' ultimo.
Per questo, quando si accorse che Lovino passava fin troppe ore davanti al computer, con uno sguardo concentrato che mai gli aveva visto usare - e che anche in quei momenti non poteva ammirare per troppo tempo, visto che, appena se ne accorgeva, l' italiano gli chiudeva la porta in faccia, decise saggiamente di non intervenire, nè di indagare troppo esplicitamente.
Ma Antonio, voleva, doveva sapere!
[piccola Spamano, decisamente fluffosa]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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maledetta cronologia! Antonio Fernandez Carriedo non era assolutamente troppo apprensivo con quell' Italia che, dopo tanti anni, ancora definiva "sua" - nonostante le proteste di quest' ultimo.
Per questo, quando si accorse che Lovino passava fin troppe ore davanti al computer, con uno sguardo concentrato che mai gli aveva visto usare - e che anche in quei momenti non poteva ammirare per troppo tempo, visto che, appena se ne accorgeva, l' italiano gli chiudeva la porta in faccia, decise saggiamente di non intervenire, nè di indagare troppo esplicitamente.
Ma Antonio, voleva, doveva sapere!
Non avrebbe mai spiato nel suo computer, questo mai davvero. Ma se una mattina lui ci fosse passato accanto e, durante il profondissimo sonno del suo Lovino, mentre innocentemente cercava una penna il pc si fosse acceso, cosa poteva fare per impedirlo?
Per farla breve, accese il computer e andò dritto a vedere la cronologia, consapevole che se l' italiano si fosse svegliato l' avrebbe quasi ucciso. Ma avrebbe volentieri rischiato.
L' inizio fu deludente, a dir poco: video su Youtube con vari spezzoni di film, siti di calcio per seguire le ultime novità di calciomercato, le varie e-mail che inviava a Feliciano, inquietanti pagine su "Cose che i tedeschi odiano" e "Come rovinare la giornata ad un crucco", sulle quali lo spagnolo preferì non indagare. Non trovando niente di soddisfacente, per la prima volta Antonio pensò di essersi sbagliato e di essersi preoccupato troppo, ma poi la vide. Una piccola icona rossa, senza nessuna descrizione accanto, se non una serie di punti di sospensione, che compariva ogni notte, con la puntualità di un orologio svizzero.
"Strano" pensò Antonio, cliccando immediatamente.
Quello che vide, lo scioccò come poche altre cose avevano fatto prima. Non sapeva cosa pensare, e non riusciva a staccare gli occhi dalla pagina.
"Non può essere ... non ci credo" sussurrò, con le mani tra i capelli.

Lovino Vargas non aveva assolutamente il sonno leggero. E ci mancherebbe, con un' infanzia come la sua, tra le angherie di Spagna, come poteva non sviluppare l' enorme talento di non scendere dal letto neanche con le cannonate?
Ma quella mattina aveva un brutto presentimento. E il suo intuito non sbagliava mai! Aveva addirittura pronosticato la vittoria ai Mondiali del 2006, e tutti sanno come era andata a finire.
Per quel motivo si era svegliato prima del solito e, non trovando il corpo di Antonio accanto al suo, capì che c' era qualcosa che non andava. Per questo si avvicinò alla porta, senza fare rumore, e sentì chiaramente che quel maledetto spagnolo aveva acceso il suo computer.
Gli venne quasi un infarto quando lo sentì sussurrare "Non può essere ... non ci credo"
Merda, l' aveva scoperto.

"Che cazzo stai facendo?" urlò l' italiano, incrociando le braccia. Ma Antonio sembrava non ascoltarlo: aveva ancora gli occhi spalancati, che spostava dall' italiano allo schermo, e le mani tra i capelli.
Spazientito e lievemente imbarazzato, Lovino si avvvicinò allo schermo, anche se già sapeva che cosa avesse visto quel bastardo: era da mesi che ci lavorava, e aveva fatto i salti mortali per tenerglielo nascosto, almeno fino a quel momento.
"Lovino, io ..."
"Non dire una parola" lo ammonì l' italiano, chinando la testa.
"Avresti potuto chiedermelo, l' avrei fatto io. Non c' era bisogno di andare su internet per ..."
"Ah, ma sta zitto, non capisci un cazzo, come sempre!" sbottò l' altro, chiudendo il pc e andando in camera.
"Ma dimmi tu se è possibile, uno vuole fargli una cazzo di sorpresa, non solo ci ho lavorato la notte, e ti viene pure a chiedere una cosa del genere, ma dico io ..." iniziò a borbottare a bassa voce.
Ma i suoi borbottii furono interrotti dalle mani di Antonio che lo afferrarono per la vita e lo fecero girare lentamente.
"Lovino ... guardami"
"Che vuoi?"
Lo spagnolo sorrise, mentre univa dolcemente le sue labbra a quelle dell' italiano che, dopo un attimo di resistenza, allacciò le braccia al collo dell' altro, che lo fece sdraiare lentamente sul letto.
"Non pensi che dovrei sentirmi un pò tradito? Insomma, usare internet quando hai una maestro in carne ed ossa ..." gli sussurrò all' orecchio.
"Chi ti ha detto che sei un bravo maestro?" chiese l' italiano, incrociando le braccia per creare un pò di distanza tra i loro corpi.
Antonio scoppiò a ridere fragorosamente "Andiamo, è la mia lingua! Chi meglio di me può insegnarti lo spagnolo?"
"Era una sorpresa" farfugliò a bassa voce l' italiano "So quanto ci tenevi"
"Questa è la cosa più carina che qualcuno abbia mai fatto per me, lo sai vero?" gli chiese Antonio, mentre percorreva con le labbra il suo petto nudo.
Lovino fece una smorfia disgustata al solo pensiero.
Di colpo lo spagnolo si bloccò, folgorato.
"Dai, dimmi qualcosa in spagnolo!" lo supplicò, a pochi centimetri dal suo viso.
Lovino fece finta di pensarci, anche se già da tempo sapeva cosa dirgli. Si poteva benissimo dire che lo sapeva da sempre, ma non aveva mai avuto il coraggio per farlo.
Inspirò lentamente.
"Yo te quiero ... tu eres el esplendor de mi vida" mimò con le labbra, senza riuscire a parlare.
Antonio sentì il suo caliente cuore ispanico fare le capriole nel suo petto. Neanche nei suoi sogni migliori avrebe immaginato una cosa del genere.
"Sei ... bravissimo" gli sussurrò, prima di suggellare quell' idilliaco momento con un lungo bacio
.

****
*si toglie la melassa appiccicaticcia che ha dovuto usare per scrivere*
Penso mi sia venuto il diabete, e spero di non averlo fatto venire anche a voi.
Mi dileguo!
Sam
p.s: il mio maledetto pc non mi ha fatto mettere l' accento acuto sulla "u" di "tu". Chiedo perdono >.<"
  
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