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Autore: BluSelene    06/07/2013    2 recensioni
I personaggi sono due. Sono tutti e nessuno. Sono me, sono lui, sono lei, sono voi.
Questa one è scritta per sognare, immaginare, per essere un po' più felici accanto alla persona che amiamo, anche quando talvolta non possiamo. E' stata scritta per farci stare "Benissimo" o "Anche meglio".
Ognuno la leggerà, con nostalgia, voglia, una lacrima, un sorriso, pensando a un momento, un posto, una canzone, delle parole o dei gesti differenti, ma la cosa che ci accomuna è l'amore.
L'amore è la forza più potente del mondo. E siamo fatti per questo; Amare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"All I need, is the love you breathe" 

 

 

Ci conoscevamo da poco più di un mese e capivo di non essermi sbagliata: era fantastico.
Lo avevo già notato da due o tre mesi a dire la verità, era un bel ragazzo e mi piaceva davvero tanto; era spontaneo, sorridente, simpatico e anche bellissimo, l’unico problema era che mi considerava solo la sua migliore amica, e da una parte mi andava anche bene, ma dall’altra speravo che prima o poi mi vedesse come qualcosa di più, oltre che come una sorellina.

 

Ci conoscevamo da poco più di un mese e capivo di non essermi sbagliato: era fantastica.
L’avevo già notata da un paio di mesi a dire la verità, non era una ragazza particolarmente estroversa, non attirava l’attenzione su di sé, anzi, cercava di stare sempre nell’anonimato e non dare nell’occhio, ma per me era impossibile non notarla; era così solare, naturale, e mi piaceva davvero, ma ci conoscevamo da poco e anche se ero il suo migliore amico, penso mi vedesse più come un fratellone, visto che ero un po’ più grande di lei.

 

 

Entrai in casa. Ero in ritardo, lo sapevo. Ma mi ero fermata a parlare con la signora che sta sempre all’angolo, che mi conosceva da quando ero piccola, quindi mi aveva fermata per chiacchierare. Ma io dovevo tornare a casa! Feci girare le chiavi nella serratura e appena aprii la porta, fui investita dalla luce.

“E’ tardi.” Disse mio papà seduto sul divano

“Lo so, mi ha fermato la signora all’angolo, e non ho visto l’ora”

“Non me ne frega niente, è una settimana che torni a casa sempre tardi e domani non esci”

“Come no? Dai papà! Non mi credi? Le stavo parlando veramente!”

“La prossima volta controlli.” Pausa ad effetto “E domani non esci.”

Me ne vado in camera mia abbastanza incazzata. Non mi credevano? Che palle! Come se avessi fatto chissà che! Non me ne importava niente, potevano fare quello che volevano, ma io sarei uscita domani sera. Non avevo fatto niente di male! Per quel che mi importava, potevano anche chiudermi fuori di casa!

 

Lo avevano fatto veramente! Mi avevano chiusa fuori di casa! Le mie chiavi non servivano a niente perché avevano lasciato dentro la chiave e la mia non girava la serratura! Sentii la rabbia montarmi dentro come un vulcano in eruzione. Li avrei ammazzati. A-M-M-A-Z-Z-A-T-I. Però il punto era: dove me ne andavo?

Di chiamare i miei nemmeno morta. Ero maggiorenne! Non potevano fare così! Nemmeno dessi festini tutti i giorni dove c’erano pazzi che si ubriacavano, fumavano e chi più ne ha più ne metta.

Scesi le scale come una furia, e sbattei la porta della portineria. Vagai per la via un attimo e intanto mandai un messaggio che tuonava tutta la mia ira alla mia migliore amica, che mi rispose di stare calma, e che mi avrebbe ospitata in casa sua se non ci fossero già stati gli amici di suo fratello.

Solo dopo mi venne in mente che c’era lui, così..

“Ehi ciao! Che fai di bello?” attesi un paio di minuti e poi, ricevetti la risposta.

“Sono in casa, ci sono 40 gradi fuori, non mi è passato nemmeno per l’anticamera del cervello di uscire oggi, fa troppo caldo, e poi i ragazzi sono tutti andati in discoteca, dove si morirà.. Tu invece che fai?”

“I miei mi hanno chiusa fuori di casa -.- Quindi mi chiedevo, se per te non è un problema, se potessi stare da te per stanotte..”

“Certo non ti preoccupare! Tanto sono qui da solo, dai vieni, ti aspetto :)”

“Sicuro che non disturbo?”

“Sicuro ;) dove sei?”

“Sotto casa mia -.-”

“Non ti muovere di lì, dammi cinque minuti e sono lì :P”

Era un angelo. Il mio angelo.

Dopo pochi minuti, come promesso, fu sotto casa mia, e mi alzai dal gradino del marciapiede, dirigendomi verso la macchina.

“Ciao, grazie mille” gli dissi con un sorriso una volta seduta

“E di che?”

Gli sorrisi di nuovo, e poi ci dirigemmo verso casa sua. La sua guida sicura, le luci soffuse della città e la musica tranquilla e lieve che risuonava nell’abitacolo, mi fecero andare in dormiveglia e nemmeno mi accorsi che dopo poco eravamo già arrivati.

“Ehi..” sentii la sua voce calda e profonda, “Siamo arrivati..”

Io assonnata mi girai verso di lui e aprendo gli occhi un po’ controvoglia dissi: “Di già..?”

Potrei giurare che stesse sorridendo quando mi disse: “Si, dai scendiamo, appena arriviamo su, ti metti a letto che sei stanca morta”

“Ok..” risposi aprendo la portiera e trascinandomi fuori

Salimmo le scale e poco dopo aprì la porta facendomi entrare. Era graziosa, un bilocale probabilmente, ma era luminosa, spaziosa e niente affatto disordinata rispetto a quello che mi ero immaginata.

“Eccoci.. vuoi qualcosa?”

“Mmm.. no, grazie” dissi improvvisamente sveglia guardandomi intorno

“Ma che è successo con i tuoi?”

“Ah niente! Mi hanno fatto incazzare veramente, e devono solo provarci a dirmi qualcosa!”

“Ok.. dai adesso però non ti arrabbiare” rispose lui sedendosi sul divano accanto a me.

“No.. comunque grazie davvero, non sapevo proprio che fare”

“Niente, e poi qui si sta al fresco e dormi anche al morbido”

“Si, hai ragione” dissi tastando il divano

“No ma dormi in camera, stanotte sto qui io”

“Non ci pensare nemmeno, sono un ospite, io sto qui!”

“Nono!”

“Ho detto si!”

“Ah si eh?” disse lui sporgendosi verso di me e facendomi il solletico

Io scoppiai a ridere e iniziai a dimenarmi, e cademmo persino dal divano, ridendo entrambi, finché non lo trovai sopra di me, con il viso non molto distante dal mio.

Il mio cuore prese a battere forte; sembrava un cavallo che galoppava impazzito nel mezzo di una tempesta. Era bellissimo.

Vidi nei suoi occhi.. incertezza?

Ok, conto fino a 10 e poi lo bacio.

10

Continuava a guardarmi.

9

Sbatté le palpebre.

8

Inspirò.

7

Espirò.

6

Sentii il suo profumo.

5

Buonissimo.

4

Deglutì

3

Poi si riscosse.

Bye bye bacio.

Si alzò dicendo

“Ehm.. ok, dai vieni che ti faccio vedere la stanza”

“Ok..” risposi a bassa voce e, scommetto, rossa fin sopra i capelli

Andammo in camera. Era bella, di un tenue color azzurro, con i mobili in legno, e un letto matrimoniale grande e spazioso, con le coperte blu.

“Allora.. hai il pigiama?”

Feci segno di no con la testa.

“Ok.. tieni” disse aprendo un cassetto e porgendomi una sua maglietta.

Blu cobalto. Mi ricordava tanto lui.

“Il bagno è l’altra porta, se hai bisogno di darti una rinfrescata, fa pure, gli asciugamani sono nel cassettone, se hai bisogno chiama, io sono di là, guardo un po’ di tv”

“Va bene.. grazie mille” risposi facendo un sorrisino timido

“Nulla” rispose accennando anche lui un sorriso

Andai in bagno, e come mi aveva detto lui, mi feci una doccia veloce. Mi beai del profumo del suo bagnoschiuma e del suo deodorante sulla mia pelle. Praticamente gli stavo facendo fuori metà dei prodotti che c’erano in bagno, ma ero troppo.. serena per pensarci.

Dopo un po’, con i capelli ancora un po’ umidi, andai in salotto.

Era sul divano, addormentato, con ancora indosso scarpe e vestiti. Avvicinandomi, mi inginocchiai alla sua altezza e iniziai a chiamarlo lievemente, carezzandogli la testa dolcemente.

“Ehi.. ti sei addormentato..”

“Ah.. mmm grazie” disse alzandosi un po’ confuso e dirigendosi in camera, preceduto da me

“Grazie mille per tutto.. la doccia, il pigiama..” mimai le virgolette in aria all’ultima parola prima di riprendere “..tutto”

“Niente, te l’ho già detto, mi fa piacere”

“Ok..”

“Ok, quindi.. buonanotte”

“Buonanotte..”

Si voltò, spegnendo la luce, in modo che l’unico bagliore forse quello caldo e basso dell’ abat-jour. Era quasi arrivato alla porta, e stava per chiudersela alle spalle, quando mi alzai, attraversai la camera silenziosamente, e gli presi il polso, facendolo girare lentamente.

“Tutto bene?” mi chiese stranito.

Lo guardai negli occhi, i suoi bellissimi occhi.

Ormai sei in ballo e devi ballare mi dissi

Presi il coraggio a due mani e alzando lievemente il viso, mi avvicinai al suo baciandolo.

Dapprima rimase fermo, pietrificato, e il nostro fu solo un timido sfiorarsi di labbra, poi lo sentii rilassarsi, e stringermi a se, intensificando il nostro contatto. Ci separammo controvoglia, solo per carenza di aria.

“Benissimo” risposi alla sua domanda di prima “Tu?” chiesi con un sorriso incerto

“Anche meglio”

 

 

Eccoci alla fine :) Spero vi sia piaciuta! è solo che sentivo il bisogno di scrivere^^
-E perchè non continui le mille e miglia ff che hai in sospeso o che hai detto che avresti pubblicato?!-
Avete ragione, perdonatemi, ma non sono dell'umore per scrivere di una storia ambientata nella seconda guerra mondiale, e nemmeno per scrivere una ff su Harry Potter..
-E a noi che c***o ce ne frega?!- dissero quelli che non mi seguono
Avete ragione anche voi x3 Mi sento uno schifo, ma ho bisogno di un po' di tempo per mettere a posto un po' le idee^^'
Non intendo affatto non terminare le ff, solo.. vi prego di darmi un po' di tempo >///<
Spero solo che non vogliate ammazzarmi, e che quando tornerò ci sarete come sempre per farmi sentire il vostro calore :)

Ad ogni modo, fatemi sapere che ne pensate!

In attesa di un "bentornati!", vi saluto, a presto^^
BluSelene

  
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