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Autore: Gommarotta    06/07/2013    7 recensioni
Spoiler sulla 5x11!
[Fionna x Marshall Lee]
Quella mattina, Fionna si era svegliata decisamente con il piede sbagliato. Era impossibile non accorgersene: non faceva altro che gironzolare per tutta la casa tirando calci ai muri o contro il divano, oppure, se c’era troppo silenzio intorno a lei, lo rompeva immediatamente con imprecazioni colorite e assolutamente poco consone a una fanciulla. Non che di solito fosse una persona tranquilla, anzi; semplicemente, quel giorno sembrava una bomba a orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fionna, Marshall Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Admit it

 

 And I almost had you
But I guess that doesn’t cut it
Almost loved you
I almost wish you would’ve loved me too.

 

 
Quella mattina, Fionna si era svegliata decisamente con il piede sbagliato. Era impossibile non accorgersene: non faceva altro che gironzolare per tutta la casa tirando calci ai muri o contro il divano, oppure, se c’era troppo silenzio intorno a lei, lo rompeva immediatamente con imprecazioni colorite e assolutamente poco consone a una fanciulla. Non che di solito fosse una persona tranquilla, anzi; semplicemente, quel giorno sembrava una bomba a orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Cake cominciò a preoccuparsi seriamente della salute mentale della sua padroncina quando, verso mezzogiorno, il principe Gumball bussò alla porta per invitarle a fare un picnic. Prima che la gatta potesse andare ad aprire, Fionna si era precipitata sull’uscio, aveva tirato un pugno contro la porta e si era messa a urlare.
-Tornatene da dove sei venuto, stronzo! L’hai capito o no che io non ti voglio vedere?!-
Dopodiché era scappata al piano di sopra, lasciando Cake da sola a cercare di scusarsi con il principe, che evidentemente non era abituato ad essere chiamato in quel modo.
-Ho… fatto qualcosa di male, per caso?- chiese.
-Uh, non preoccuparti, Gumball.- rispose la gatta, sospirando. -Non è colpa tua, credo che ti abbia scambiato per, uhm, qualcun altro. Sai com’è, le ragazze a quest’età sono fatte così, sempre in tempesta ormonale. Passerà.-
O almeno, così si augurava Cake, mentre salutava il principe. Di certo non avrebbe passato l’intera giornata a scusarsi con le vittime dell’ira della sua padrona.

 
Fionna passò una buona mezz’ora a tirare pugni a un povero cuscino capitatole disgraziatamente tra le mani, ma si sentiva comunque piena di rabbia. Si lasciò cadere sul letto con un sospiro e poi chiuse gli occhi, cercando di calmarsi.

Tutta colpa di quel vampiro presuntuoso.

Non aveva voluto più vederlo da quella sera al cimitero, quando aveva prima rapito la sua gatta e poi si era finto morto. Non solo l’aveva presa in giro in modo terribile, ma aveva fatto una cosa imperdonabile: l’aveva fatta sembrare una ragazza debole. Una ragazza che giocava a fare la dura, quando in realtà era più fragile di una bambola di porcellana. 

Io non sono debole! Schifoso d’un vampiro!
Non che Marshall non avesse cercato di farsi perdonare, seppure con i suoi modi decisamente stravaganti: passava tutti i giorni davanti casa sua, suonando alcune canzoni scritte da lui, oppure lasciandole dei bigliettini in cui le chiedeva di fare pace. Due giorni prima si era addirittura presentato con una torta dall’aspetto terribile, probabilmente fatta da lui, ma Fionna non si era fatta impietosire e gli aveva chiuso la porta in faccia. Non poteva negare che, in fondo, ricevere tutte quelle attenzioni non le dispiacesse, ma non sopportava il modo in cui lui faceva finta che non fosse successo niente. Per chi l'aveva presa, per una stupida? Il fatto che lei fosse una delle poche persone a gradire la compagnia di un vampiro non lo autorizzava di certo a giocare con i suoi sentimenti.
-Nessuno può permettersi di trattarmi così, nessuno!- esclamò, mettendosi a sedere di scatto. –Ora vado a cercarlo e poi gli faccio vedere io se…-
-Ahi, ahi, calmati, Fionna. Non hai combinato già abbastanza guai oggi?-
La ragazza si guardò intorno, confusa. Credeva che nella stanza non ci fosse nessun altro, a parte lei: d’altro canto, quella era la sua stanza.
-Sono dietro di te.-
Fionna, colta di sorpresa, urlò e cadde a terra con un balzo. Una volta ripresasi, afferrò la sua spada e con un gesto fulmineo la puntò verso…
-Marshall?! Ma cosa…-
Il vampiro era seduto a gambe incrociate sul letto, e le sue labbra erano distese in un sorriso impertinente. Fionna alzò gli occhi dal cielo, poi, resistendo all’impulso di piantargliela nel petto, mise a posto la sua spada. Non poteva crederci, era stato capace persino di fare irruzione dentro casa sua! Nella sua stanza!
-Cosa vuoi, Marshall? Mi hai fatto prendere un colpo. Spero che tu abbia un motivo davvero valido per intrufolarti dentro casa mia.-
Il tono della sua voce risultò molto meno seccato di quanto avrebbe voluto, e Marshall dovette accorgersene, perché scoppiò in una risata fragorosa.
-Fingi di essere arrabbiata con me, piccola brava ragazza?-
Fionna sentì le guance avvampare.
-Smettila!- esclamò.
-Di fare cosa?-
-Di… oh, insomma, di essere così!-
-Così come?-
-Insomma, basta! Mi stai facendo impazzire!- gridò la ragazza, portandosi le mani sul capo. Era decisamente arrivata al limite della sopportazione.
-Si può sapere che altro vuoi da me, dopo quello che hai combinato al cimitero? Esci da questa stanza ora!-
Marshall, però, non aveva nessuna intenzione di andare via. Fluttuò verso di lei, finché il suo volto non si trovò a pochissima distanza da quello della ragazza. Fionna non si mosse di un millimetro, mentre il vampiro si faceva improvvisamente serio.
-Ammetti di esserti innamorata di me, e io vado via.-
La ragazza fece una smorfia. Marshall Lee, il Re dei Vampiri, voleva davvero sapere una cosa del genere? Forse l’immortalità lo aveva fatto impazzire.

O forse ha semplicemente ragione lui, sussurrò una vocina nella sua testa.
Fionna scosse la testa, scacciando quel pensiero. Come le veniva in mente una stupidaggine del genere? Se in quel momento si sentiva a disagio era solo e soltanto perché quell’odioso si divertiva a metterla in imbarazzo. Incrociò le braccia e sostenne lo sguardo penetrante del vampiro, maledicendo il rossore che le era spuntato sulle guance.
-Io, innamorata di te? Cioè, sul serio, credi davvero che io…-
Prima che riuscisse anche solo a finire la frase, si ritrovò le labbra di Marshall premute sulle sue. Il primo impulso fu quello di staccarsi, ma il vampiro le teneva saldamente il viso tra le mani gelide. La ragazza oppose una debole resistenza, poi, lentamente, si lasciò andare. In seguito, non sarebbe stata in grado di riportare alla mente la sensazione confusa che provò in quel momento, né quali fossero stati i suoi pensieri: l’unica cosa che ricordava con precisione era il freddo delle labbra di Marshall a contatto con le sue, bollenti. Quando finalmente si staccò, non poté fare a meno di guardare il vampiro con aria sconvolta; non si sarebbe mai aspettata un bacio, nemmeno da uno scellerato come lui.
Istintivamente, Fionna si portò una mano sulle labbra, arrossendo.
Marshall, come da manuale, scoppiò di nuovo a ridere.
-E’ esattamente la reazione che mi aspettavo. Ci vediamo, Fionna!-
Detto questo, agitò la mano in segno di saluto e fluttuò fuori dalla finestra, lasciando la ragazza da sola, più confusa che mai. Fionna non riusciva a crederci, l'aveva fatto di nuovo: le sue sicurezze avevano vacillato, per lasciare spazio ad una sola, enorme consapevolezza. La vocina nella testa della ragazza si fece sempre più insistente.

Vedi che ha ragione lui? Sei innamorata!

  
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