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Autore: Yume94    06/07/2013    0 recensioni
[Jimi Hendrix]
Un idolo: Jimi Hendrix
Due ragazzi che viaggiano fino a Bristol per un suo plettro, come andrà a finire?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il plettro di jimi
Il plettro di Jimi

Mi hai sempre detto che due cose ti rendono felice: la tua collezione di plettri e il modo in cui riescono a scontrare le corde della tua chitarra elettrica blu, comprata con i ripsarmi della maturità.
Dopo il diploma hai fatto tutt'altro rispetto a quello che volevano per te i tuoi genitori, ovvero una moglie, due figli, una casa in città, una macchina grigio metallizzato e uno studio da dentista.
Ma tu hai scelto di seguire il tuo cuore, che ogni giorno di più ti spingeva verso gli spartiti musicali. Quello stesso cuore che oggi ti ha fatto svegliare presto, scendere dal letto in tutta fretta, fare colazione con un paio di biscotti e un succo di frutta e poi via, verso l'aereporto dove un grosso veivolo illuminato dal sole del mattino, ti aspettava per partire insieme a te per Bristol; e affianco a te, come sempre da quando eravamo bambini, non posso che esserci io.
"Marta, ascoltami, domani io parto per l'Inghilterra!" questo mi hai detto ieri sera al telefono, e senza nemmeno darmi il tempo di chiederti il perché mi hai spiegato che un vecchio collezionista di Seattle, si era trasferito nella città britannica circa da cinque anni, e tra le sue vecchie cianfrusaglie, aveva ritrovato un plettro che, si dice, fosse del tuo idolo: Jimi Hendrix.
"Marco, ascolta, è una follia, ma conoscendoti, so che non ti potrebbe fermare nemmeno una guerra mondiale, ti chiedo di portarmi una maglietta da Bristol, buon viaggio! Io vado a dormire che domani vado a lavorare!" ti avevo detto convinta di chiudere il cellulare e di accoccolarmi al mio orso di peluche, cadendo tra le braccia del sonno, ma tu no, mi hai confermato il sospetto che avevo: avevi comprato un biglietto anche per me e saremmo partiti insieme, come dirti di no? Sei il mio migliore amico! In tutta fretta, ho preparato una piccola valigia, non sapendo nemmeno cosa ci stessi infilando dentro, ma poco importava, sarebbe stata un'avventura come poche altre.
Ed ora, su questo aereo, che sorvola le Alpi e la campagna francese, ti indico quato sia bello il mondo visto da qua, così in alto, a metà tra cielo e Paradiso, ma tu non mi stai nemmeno ascoltando, stai contemplando lo schermo che indica i minuti che mancano all'atterraggio, stringendo a te la tua fedele chitarra, so perfettamente che la tua mente è già là, nella casa dell'antiquario.
Ora che ci penso, non abbiamo nemmmeno prenotato una stanza, ma so già che non ci servirà, tu non hai nemmeno bagagli con te, che testa di plettro!
Appena scesi, chiediamo indicazioni per il numero 32 di Queen Victoria Streeet, e con l'aiuto di un gentile gentleman che si stava dirigendo proprio in quelal via, raggiungiamo la destinazione in pochi minuti con un taxi che si ferma di fronte ad una casa colorata di un rosso acceso, con le persiane spalancate, piene di fiori colorati, "Davvero carina!" penso, rimanendo incantata a fissare il design davvero singolare.
Suono il campanello su tua richiesta, le mani ti tremano, sono tutte sudate, tu quasi non riesci nemmeno a parlare, non sai quanto sono felice per te, e appena un signore sulla settantina ci viene ad aprire e con un sorriso ci accoglie nella sua casa, non posso che avere i brividi come te: in qeull'edificio tutto è magico, tutto ricorda gli anni '70 e '80, è così tremendamente affascinante, vinili e LP, radio e giradischi, strumenti antichi, un vero e proprio museo.
"Ma voi siete qui per un motivo, ed io so già quale - comincia lui, vedendo che stai stringendo la tua chitarra tra le mani - eccolo qua!" esclama, voltandosi, afferrando una scatolina rossa di velluto, che tu hai quasi paura a prendere in mano.
Rimani a fissarla per cinque minuti, poi ti decidi e mi viene un colpo al cuore: è lui. Tu piangi, non sai nemmeno come spiegare certe emozioni, così il proprietario te lo toglie di mano, chiedendoti un prezzo.
Ma tu non hai soldi, so già cosa vuoi fare e infatti non esiti a cominciare ad intornare "Hey, Joe" e l'antiquario non può fare altro che star lì, ad ascoltare, insieme a me, estasiato e incantato dalla tua bravura. Alla fine ti dice delle parole che non scorderò mai "Ragazzo, sei stato l'unico che ha saputo dare un giusto prezzo a questo pezzo di storia, lo hai onorato pagandolo con la moneta per cui è nato, la musica! Prendilo, è tuo!"
Interrompo il tuo stato di catalessi, proponendo cinquanta sterline per un vecchio vinile del primo LP degli U2 e, dopo i dovuti saluti, ci incamminiamo verso la stazione dei taxi, ma tu mi blocchi, dirigendoti verso un negozio di souvenirs, dicendomi "Ricordi? La maglietta di Bristol!" esclami, sorridendomi e io non posso fare altro che abbracciarti, capendo che al mondo non esiste niente di meglio di te che suoni, amico mio.

Grazie Jimi!
   
 
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