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Autore: giuxbouvier    19/01/2008    5 recensioni
Frank e Gerard sono amici, ma Gerard ha un segreto e Frank lo ha scoperto per caso. Cercando di aiutarlo a convivere con la sua nuova natura, Frank scoprirà di essere innamorato di lui.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gerard scrutava il paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino del tour bus.

Ero seduto di fronte a lui, ma anziché guardare il panorama freddo e nevoso io osservavo il mio migliore amico, l’uomo seduto davanti a me, il vampiro.

Era perfetto, lo era sempre stato ai miei occhi, ma la trasformazione da uomo a vampiro lo aveva reso ancora più bello, ancora più misterioso.

Proprio così, Gerard era un vampiro, un fottutissimo mostro succhia-sangue, un fottutissimo e bellissimo mostro succhia-sangue.

E io ero l’unico custode del suo segreto, neanche suo fratello lo sapeva.

A dire il vero nessuno avrebbe dovuto saperlo, ma con la mia solita fortuna, qualche notte prima, a causa dell’insonnia, mi ero imbattuto in Gerard intento a consumare la sua cena.

Mi aveva spiegato ciò che gli era successo e io gli avevo promesso di mantenere il segreto, considerando quali sarebbero potute essere le conseguenze se non avessi tenuto la bocca chiusa

Fatto sta che adesso ero seduto con lui e mi ritrovavo a fissarlo come mai avevo fatto, la sua bellezza mi abbagliava.

La sua pelle era candida come la neve e i capelli corvini facevano contrasto, rendendola ancora più chiara. I suoi occhi erano leggermente più scuri del solito, a causa della fame, probabilmente non mangiava da giorni. E i denti, i canini, erano leggermente più lunghi del normale, e leggermente più spaventosi, anche.

“Frank, smettila di osservarmi.” Si girò di scatto verso di me, facendom sussultare.

“S-scusa, è che…” Dissi imbarazzato.

“Si, lo so, faccio effetto.” Sorrideva, quel cavolo di sorriso così splendido che faceva dimenticare tutto ciò che succedeva intorno, faceva addorittura dimenticare di essere vivi.

“Beh, effettivamente…”Cercai di dire io.

Mikey uscì dal bagno in cui si era rinchiuso circa un’ora prima e ci guardò, sembrava sorpreso nel vedere me con le guance arrossate e Gerard che sghignazzava davanti a me, probabilmente si aspettava di trovarci tutti e due completamente addormetati.

“Ciao Mikes!” lo salutò allegramente suo fratello, io mi limitai a sorridergli.

“Si può sapere cosa fai in bagno? Ci stai sempre delle ore!” Gli chiese poi Gerard.

“Sono affari miei!” Rispose l’altro, irritato, poi si allontanò sbuffando.

Gerard rise, evidentemente aveva letto nei pensieri del fratello e sapeva il motivo delle ore passate nel bagno.

La sua risata era come musica, anzi, era musica, senza il come, mi rimbomabava nelle orecchie, stordendomi.

“Grazie…” Mormorò.

“Per cosa?” Alzai un sopracciglio, dubbioso.

“Per quello che hai pensato della mia risata.” E rise di nuovo.

“Ah, prego!”

Come si può controllare i propri pensieri? Io dovevo riuscirci, dovevo trovare un modo per non pensare quando ero vicino a lui.

Il fatto che mi leggeva nel pensiero poteva essere una cosa positiva, potevo parlargli mentalmente, ma quando non intendevo comunicargli i miei pensieri correnti era davvero irritante.

Per qualche altro minuto fissai il panorama al di fuori dal tour bus. Il paesaggio era innevato, la strada era quasi deserta e noi sembravamo essere gli unici a viggiare, stavamo tornando a casa dopo un tour interminabile ed era bello sapere che qualche ora dopo avrei rivisto la mia ragazza, Jamia.

Quella notte mi addormentai tranquillo, i miei sogni non erano più costernati da vampiri e spaventose creature, come succedeva da qualche giorno a questa parte, a causa della rivelazione di Gerard. Per la prima notte dormii tranquillo, per il poco tempo che rimasi addormentato.

Gerard mi svegliò qualche ora dopo, lui naturalmente non dormiva, però io si. Mi irritava il fatto che venisse a svegliarmi nel mezzo della notte, accettai comunque di ascoltare ciò che aveva da dirmi.

“Volevo chiederti una cosa.” Disse serio, a bassa voce.

Io mi limitai ad annuire, ancora stordito dal sonno.

“Verresti a stare a casa mia per un po’? So che non è giusto per Jamia, ma vorrei davvero che venissi da me.”

“Perché?” Chiesi, con la voce rotta dal sonno.

“ Perché non me la sento di stare da solo, combinerei un sacco di casini, e poi devo ancora trovare un modo per nutrirmi senza fare una strage e finire in prigione per omicidio colposo. Ti ricordi? Ne avevamo parlato…”

“Uhm, si, me ne ricordo.”

Ne avevamo parlato qualche giorno prima, lui aveva espresso la sua intenzione di non uccidere più persone innocenti e cercare un modo di procurarsi il sangue, anche perché prima o poi qualcuno si sarebbe accorto delle misteriose scomparse e morti e sarebbe successo un gran casino.

 “Allora, cosa ne pensi?”

“Ok, verrò a stare da te, troverò una buona scusa per Jamia, dirò che stai male o cose del genere.”

“Grazie Frank!”

Si girò verso di me e mi sorrise, notai che i suoi occhi erano diventati ancora più scuri, la fame cresceva, erano almeno tre giorni che non succhiava neanche una goccia di sangue.

Mi abbracciò e io rabbrividii, ma ricambiai l’abbraccio, superando lo sbalzo di temperatura.

Lui si sciolse dall’abbraccio di scatto, sul suo viso era ora apparsa un’espressione di dolore.

“Che c’è?” Chiesi preoccupato.

“H-ho fame.” Rispose con un ringhio. Probabilmente si stava trattenendo dal saltarmi addosso e uccidermi all’istante, placando finalmente la sua fame.

“Riuscirai a resistere fino a domani, quando arriveremo?”

“N-non credo…” Strinse i pungni e poi continuò la frase “…s-se solo potessi avene un p-poco, mi basterebbe fino a domani.”

Pensai alle varie opzioni, nel tour bus c’eravamo solo noi cinque, più Brian che guidava. Non poteva mordere nessuno, altrimenti avrebbero scoperto il suo segreto, l’unica persona di cui poteva nutrirsi ero io, ma cosa sarebbe successo se non avesse saputo controllarsi? Sarei morto.

Infine decisi che volevo rischiare.

Mi scoprii il collo, tirandomi giù il collo della maglietta e sistemando i capelli all’indietro.

Lui aveva già capito tutto dai miei pensieri e vedevo nei suoi occhi la paura di farmi del male.

“Ti prego, stai attento.”

“N-no, Frank, non posso!” Disse a voce più alta, evidentemente il dolore era fortissimo.

“Fallo, deficiente!” Gli ordinai.

Gerard si avvicinò al mio collo e vi affondò i denti. Non aveva resistito molto, questo provava la sua infinita fame, anzi sete, sete di sangue, del mio sangue.

All’inizio fece davvero male, potevo quasi sentire il mio sangue scorrere fuori dal mio corpo ed entrare nella sua bocca, attraverso le fredde labbra.

Poi, piano piano, il dolore lasciò spazio ad un miliardo di altre emozioni, le più strane che avessi mai provato.

Dopo qualche minuto la bocca di Gerard si staccò dal mio collo e io sospirai.

“Oddio…” Fu l’unica cosa che riuscii a dire. Gerard rise, la solita risata melodiosa, la risata di un vampiro che aveva momentaneamente placato la sua sete.

“Dimmi una cosa, com’è? Cosa si prova?” Ci pensai un po’, prima di rispondere.

“All’inizio fa male, ma poi diventa…eccitante.” Ed era la verita.

Lu rise di nuovo e fissò i pantaloni de mio pigiama.

“Lo vedo.” Si alzò ridendo e se ne andò a sdraiarsi nella sua cuccetta.

Io rimasi solo e guardai verso il mio basso ventre, coperto dai sottili pantaloni.

“Merda.” Sussurrai.




La prima fan fiction a capitoli che posto.
Spero di riuscire a finirla senza convincermi che fa schifo, perchè finisce sempre così!
Spero che apprezziate se non la fan fiction stessa, almeno lo sforzo di averla scrittaXD
Grazie in anticipo a chi recensirà...

Ju.

   
 
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