Gerard
scrutava il paesaggio
che scorreva veloce fuori dal finestrino del tour bus.
Ero
seduto di fronte a lui, ma
anziché guardare il panorama freddo e nevoso io osservavo il
mio migliore
amico, l’uomo seduto davanti a me, il vampiro.
Era
perfetto, lo era sempre
stato ai miei occhi, ma la trasformazione da uomo a vampiro lo aveva
reso
ancora più bello, ancora più misterioso.
Proprio
così, Gerard era un
vampiro, un fottutissimo mostro succhia-sangue, un fottutissimo e bellissimo mostro succhia-sangue.
E
io ero l’unico custode del
suo segreto, neanche suo fratello lo sapeva.
A
dire il vero nessuno
avrebbe dovuto saperlo, ma con la mia solita fortuna, qualche notte
prima, a
causa dell’insonnia, mi ero imbattuto in Gerard intento a consumare la sua cena.
Mi
aveva spiegato ciò che gli
era successo e io gli avevo promesso di mantenere il segreto,
considerando
quali sarebbero potute essere le conseguenze se non avessi tenuto la
bocca
chiusa
Fatto
sta che adesso ero
seduto con lui e mi ritrovavo a fissarlo come mai avevo fatto, la sua
bellezza
mi abbagliava.
La
sua pelle era candida come
la neve e i capelli corvini facevano contrasto, rendendola ancora
più chiara. I
suoi occhi erano leggermente più scuri del solito, a causa
della fame,
probabilmente non mangiava da giorni. E i denti, i canini, erano
leggermente
più lunghi del normale, e leggermente più
spaventosi, anche.
“Frank,
smettila di
osservarmi.” Si girò di scatto verso di me,
facendom sussultare.
“S-scusa,
è che…” Dissi
imbarazzato.
“Si,
lo so, faccio effetto.”
Sorrideva, quel cavolo di sorriso così splendido che faceva
dimenticare tutto
ciò che succedeva intorno, faceva addorittura dimenticare di
essere vivi.
“Beh,
effettivamente…”Cercai
di dire io.
Mikey
uscì dal bagno in cui
si era rinchiuso circa un’ora prima e ci guardò,
sembrava sorpreso nel vedere
me con le guance arrossate e Gerard che sghignazzava davanti a me,
probabilmente si aspettava di trovarci tutti e due completamente
addormetati.
“Ciao
Mikes!” lo salutò
allegramente suo fratello, io mi limitai a sorridergli.
“Si
può sapere cosa fai in
bagno? Ci stai sempre delle ore!” Gli chiese poi Gerard.
“Sono
affari miei!” Rispose l’altro,
irritato, poi si allontanò sbuffando.
Gerard
rise, evidentemente
aveva letto nei pensieri del fratello e sapeva il motivo delle ore
passate nel
bagno.
La
sua risata era come
musica, anzi, era musica, senza il come, mi
rimbomabava nelle orecchie, stordendomi.
“Grazie…”
Mormorò.
“Per
cosa?” Alzai un
sopracciglio, dubbioso.
“Per
quello che hai pensato
della mia risata.” E rise di nuovo.
“Ah,
prego!”
Come
si può controllare i
propri pensieri? Io dovevo riuscirci, dovevo trovare un modo per non
pensare
quando ero vicino a lui.
Il
fatto che mi leggeva nel
pensiero poteva essere una cosa positiva, potevo parlargli mentalmente,
ma
quando non intendevo comunicargli i miei pensieri correnti era davvero
irritante.
Per
qualche altro minuto
fissai il panorama al di fuori dal tour bus. Il paesaggio era innevato,
la
strada era quasi deserta e noi sembravamo essere gli unici a viggiare,
stavamo
tornando a casa dopo un tour interminabile ed era bello sapere che
qualche ora
dopo avrei rivisto la mia ragazza, Jamia.
Quella
notte mi addormentai
tranquillo, i miei sogni non erano più costernati da vampiri
e spaventose
creature, come succedeva da qualche giorno a questa parte, a causa
della
rivelazione di Gerard. Per la prima notte dormii tranquillo, per il
poco tempo
che rimasi addormentato.
Gerard
mi svegliò qualche ora
dopo, lui naturalmente non dormiva, però io si. Mi irritava
il fatto che
venisse a svegliarmi nel mezzo della notte, accettai comunque di
ascoltare ciò
che aveva da dirmi.
“Volevo
chiederti una cosa.”
Disse serio, a bassa voce.
Io
mi limitai ad annuire,
ancora stordito dal sonno.
“Verresti
a stare a casa mia
per un po’? So che non è giusto per Jamia, ma
vorrei davvero che venissi da me.”
“Perché?”
Chiesi, con la voce
rotta dal sonno.
“
Perché non me la sento di
stare da solo, combinerei un sacco di casini, e poi devo ancora trovare
un modo
per nutrirmi senza fare una strage e finire in prigione per omicidio
colposo. Ti
ricordi? Ne avevamo parlato…”
“Uhm,
si, me ne ricordo.”
Ne
avevamo parlato qualche
giorno prima, lui aveva espresso la sua intenzione di non uccidere
più persone
innocenti e cercare un modo di procurarsi il sangue, anche
perché prima o poi
qualcuno si sarebbe accorto delle misteriose scomparse e morti e
sarebbe
successo un gran casino.
“Allora, cosa ne
pensi?”
“Ok,
verrò a stare da te,
troverò una buona scusa per Jamia, dirò che stai
male o cose del genere.”
“Grazie
Frank!”
Si
girò verso di me e mi
sorrise, notai che i suoi occhi erano diventati ancora più
scuri, la fame
cresceva, erano almeno tre giorni che non succhiava neanche una goccia
di
sangue.
Mi
abbracciò e io
rabbrividii, ma ricambiai l’abbraccio, superando lo sbalzo di
temperatura.
Lui
si sciolse dall’abbraccio
di scatto, sul suo viso era ora apparsa un’espressione di
dolore.
“Che
c’è?” Chiesi
preoccupato.
“H-ho
fame.” Rispose con un
ringhio. Probabilmente si stava trattenendo dal saltarmi addosso e
uccidermi
all’istante, placando finalmente la sua fame.
“Riuscirai
a resistere fino a
domani, quando arriveremo?”
“N-non
credo…” Strinse i
pungni e poi continuò la frase “…s-se
solo potessi avene un p-poco, mi
basterebbe fino a domani.”
Pensai
alle varie opzioni,
nel tour bus c’eravamo solo noi cinque, più Brian
che guidava. Non poteva
mordere nessuno, altrimenti avrebbero scoperto il suo segreto,
l’unica persona di
cui poteva nutrirsi ero io, ma cosa sarebbe successo se non avesse
saputo
controllarsi? Sarei morto.
Infine
decisi che volevo
rischiare.
Mi
scoprii il collo,
tirandomi giù il collo della maglietta e sistemando i
capelli all’indietro.
Lui
aveva già capito tutto
dai miei pensieri e vedevo nei suoi occhi la paura di farmi del male.
“Ti
prego, stai attento.”
“N-no,
Frank, non posso!”
Disse a voce più alta, evidentemente il dolore era
fortissimo.
“Fallo,
deficiente!” Gli
ordinai.
Gerard
si avvicinò al mio
collo e vi affondò i denti. Non aveva resistito molto,
questo provava la sua
infinita fame, anzi sete, sete di sangue, del mio sangue.
All’inizio
fece davvero male,
potevo quasi sentire il mio sangue scorrere fuori dal mio corpo ed
entrare
nella sua bocca, attraverso le fredde labbra.
Poi,
piano piano, il dolore
lasciò spazio ad un miliardo di altre emozioni, le
più strane che avessi mai
provato.
Dopo
qualche minuto la bocca
di Gerard si staccò dal mio collo e io sospirai.
“Oddio…”
Fu l’unica cosa che
riuscii a dire. Gerard rise, la solita risata melodiosa, la risata di
un
vampiro che aveva momentaneamente placato la sua sete.
“Dimmi
una cosa, com’è? Cosa
si prova?” Ci pensai un po’, prima di rispondere.
“All’inizio
fa male, ma poi
diventa…eccitante.” Ed era la verita.
Lu
rise di nuovo e fissò i
pantaloni de mio pigiama.
“Lo
vedo.” Si alzò ridendo e
se ne andò a sdraiarsi nella sua cuccetta.
Io
rimasi solo e guardai
verso il mio basso ventre, coperto dai sottili pantaloni.
“Merda.”
Sussurrai.
La prima fan fiction a capitoli che posto.
Spero di riuscire a finirla senza convincermi che fa schifo, perchè finisce sempre così!
Spero che apprezziate se non la fan fiction stessa, almeno lo sforzo di averla scrittaXD
Grazie in anticipo a chi recensirà...
Ju.