Era un'implicita regola all'interno del Team 7. Anche Sai e Yamato, relativamente dei nuovi arrivati nel gruppo, lo seppero dal momento in cui ne entrarono a far parte, e la regola fu perfino rafforzata quando Sasuke tornò a casa. Il bello era che nessuno di loro ne aveva mai parlato.
Erano d'accordo sul fatto che nessuno dovesse uscire con Sakura.
Oh, non era un concordato raggiunto facilmente. Naruto avrebbe protestato... se fosse stata una regola esplicitamente menzionata. Ma non lo era. E Sakura non sembrò mai essere disposta ad uscire con l'unico membro del team che aveva dichiarato di volerla frequentare.
Negli ultimi anni, Naruto aveva finalmente capito il suggerimento e smesso. Ed era entrato nel loro tacito patto.
Perché un patto? Be', triangoli amorosi non andavano d'accordo col lavoro di squadra, ed erano una grande distrazione. Anche la storia del team sul fare promesse per la vita fuori da amori non andati a segno lavorava contro di loro. In breve, uscire con Sakura avrebbe solo reso la dinamica troppo complicata e i ragazzi avevano soltanto in un certo modo finito per concordare di non uscire con lei, per prevenire che le cose prendessero una piega troppo strana.
Questo era ciò che Kakashi avrebbe dovuto ricordare prima di iniziare a frequentare Sakura di nascosto.
Già. C'erano delle ragioni. Non era una sorpresa che il resto del Team 7 sembrasse vagamente assassino.
“Kakashi-sensei! Pensavo che fossimo d'accordo!” esclamò Naruto, incapace di contenersi. Era stato un bene che avessero deciso di confrontarsi da Ichiraku, dove Teuchi-san lasciava loro fare praticamente qualsiasi cosa, interrogatori compresi. “Avresti potuto uscire con qualcun altro! Qualcuno della TUA ETÀ!”
“Sul serio, senpai,” neanche il suo rango più basso prevenne Yamato dal mostrarsi apertamente contrariato, “davvero credevi che saresti stato così astuto che neanche ce ne saremmo accorti?”
“Be', ci siamo riusciti per una settimana.” oppose lui debolmente.
“In realtà non proprio per una settimana. Me ne sono accorto il primo giorno. Solo che non me ne importava abbastanza da riferirlo,” disse Sai con un'alzata di spalle.
“Sai!” Naruto sembrò tradito. “Non avresti dovuto dire qualcosa?”
“In ogni caso era una regola stupida, senza-pisello.”
“Va bene! Datevi una calmata!” li interruppe Sasuke, seccato. “Vi state rendendo ridicoli,” continuò quando tutti gli occhi si voltarono su di lui. “Sakura è una donna adulta e può uscire con chiunque voglia.”
“Sorprendentemente, è risultato che non ti voleva più,” osservò Sai, guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'Uchiha. “Voleva il più vecchio del gruppo.”
“Grazie, Sai. Davvero, grazie,” disse Kakashi sarcasticamente, un sopracciglio aggrottato. “Molto d'aiuto.” Guardò le facce dei suoi compagni, tutte rassomiglianti ad una sfumatura o l'altra di delusione. Sospirò profondamente, incurvando le spalle. “Guardate, ragazzi, non sto uscendo con lei per farvi arrabbiare...”
“Non sarei sorpreso se lo facessi,” borbottò minacciosamente Naruto.
“Ho solo le migliori intenzioni e, ad essere onesti, penso di starmi innamorando di lei. No, lo sono,” ammise Kakashi, sentendo le proprie guance arrossire sotto la maschera.
Gli sguardi seccati sparirono immediatamente alle sue parole.
“T-tu...” balbettò Yamato.
“Sì, lo so, Yamato. Come posso saperlo se è troppo presto per dirlo, bla bla... lo so e basta, ok?”
Il suo collega scosse lentamente la testa, e Kakashi si rese conto che Yamato non stava neanche guardando lui, ma qualcuno dietro la sua spalla.
Ti prego, fa' che non sia Sakura.
Ti prego, fa' che non sia Sakura.
“K-Kakashi...” la voce di Sakura suonò tanto attonita quanto il resto dei presenti. “È vero?”
Sembrava che per il resto del pomeriggio ci sarebbe stato molto altro da spiegare.