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Autore: ElisaJ7B    06/07/2013    2 recensioni
[Amnesia:The Dark Descent]
Daniel è alle prese con la sua dipendenza dal Laudano, un potente sedativo molto pericoloso.
Alexander cercherà di riportarlo sulla giusta strada con qualunque mezzo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Alexander era seduto su una poltrona della sua camera, sorseggiando del the.

 

Senza fretta, beveva il liquido caldo e delicato, borbottando silenziosamente.

Era tarda sera, i suoi lavori erano già stati svolti durante il giorno, lasciando un momento per pensare un po’.

Si passò una mano tra i suoi lunghi capelli bianchi, mentre con l’altra appoggiava la tazzina sopra il tavolo.

 

Avrei dovuto stare più attento. Sembra ieri la prima volta in cui Daniel è venuto nella mia stanza, cercando un rimedio.

Sono stato troppo negligente. Ho fatto un errore, imperdonabile.

 

Il barone chiuse gli occhi e si lasciò andare, immergendosi nel ricordo.

 

***

 

Quella notte, avvenuta circa quattro mesi prima, Daniel si svegliò sudato nel proprio letto.

Il cuore batteva forte e il corpo tremava, solo al pensiero dell’incubo che aveva appena fatto.

L’Ombra, una mostruosa creatura che gli stava dando la caccia, gli impediva di dormire, trascinandolo nell’oblio.

 

Le prime sere in cui il ragazzo aveva cominciato ad abitare nel castello del barone, rimase nella sua camera ad aspettare l’arrivo del giorno.

Quella notte però, la paura ebbe la meglio contro le buone maniere e costrinse Daniel ad andare a svegliare Alexander.

 

Si bagnò un po’ il viso per calmarsi e uscì scalzo dalla stanza. Percorse al buio i lunghi corridoi in marmo, freddi e paurosi.

Le armature poste ai lati delle vie erano imponenti e terribili, facendo sobbalzare il povero ragazzo alla vista di ognuna.

 

Finalmente, dopo tanto cercare, vide una luce filtrare da sotto una porta.

Daniel si dette coraggio e bussò alla camera del barone. Alexander lo invitò ad entrare, era seduto su una poltrona a leggere un libro.

La faccia del barone era impassibile, ma sotto sotto era sorpreso del fatto che il ragazzo fosse venuto a cercarlo a quell’ora tarda della notte.

 

In quel momento Daniel si rese conto che probabilmente lo stava disturbando e che non avrebbe dovuto trovarsi in suo cospetto in vestaglia.

Cominciò a balbettare. “M-mi perdoni, barone. Non avevo intenzione di svegliarla…”

“Non stavo dormendo, come puoi ben vedere. Perciò non puoi avermi svegliato.” Rispose con calma Alexander.

“Dimmi, qual è lo scopo della tua visita? C’è qualcosa che non è di tuo gradimento? I servi ti hanno creato qualche problema?”

 

Daniel si bloccò. Non solo era andato a disturbarlo a notte fonda, ma poteva anche aver insinuato che l’ospitalità elargita dal barone non fosse sufficiente.

Il ragazzo arrossì di colpo e iniziò a farfugliare delle risposte. “No, no! È tutto perfetto, incantevole. Sono venuto da lei perché ho avuto un terribile incubo.

Sempre lo stesso da qualche settimana. Mi chiedevo se lei potesse aiutarmi a riaddormentarmi.” Daniel si toccava i capelli nervosamente.

Era ancora scosso dal brutto sogno e aveva bisogno di calmarsi.

 

“Certo, vieni. Siediti accanto a me. Puoi leggere qualcosa mentre preparo del the.”

“No, grazie, non è necessario…”

“Non vorrai offendermi, spero.” Alexander pronunciò con un tono strano l’ultima parola. Ciò zittì Daniel e lo fece sedere su una poltrona senza altre storie.

Prese in mano il libro che il barone stava leggendo, probabilmente era di poesia. Era scritto in tedesco, così il ragazzo non lo poté leggere non conoscendo la lingua.

Osservava le figure e si immaginava quali poesie potessero raffigurare.

 

Poco dopo, la bevanda era pronta e Alexander ne versò un po’ in una tazzina per il ragazzo.

Dopo aver bevuto insieme qualche tazza di the, Alexander accompagnò  Daniel nei suoi alloggi.

 

“Va un po’ meglio?”

Chiese l’uomo più vecchio con la sua voce baritonale e profonda.

“No. Ho paura ad addormentarmi di nuovo. Non voglio essere trascinato nell’oscurità un’altra volta.”

“Capisco… aspetta qui.” Il barone uscì dalla stanza degli ospiti lasciando Il ragazzo un po’ da solo.

 

Non posso permettermi di non dormire mai. Devo trovare una soluzione.

 

Pensò Daniel. Fino a quel momento il suo corpo resisteva alle notti passate insonni, ma le energie erano sempre meno ed era perennemente stanco.

Poco più tardi rientrò Alexander con una piccola fiala in mano.

“Prendi.” Disse, porgendogliela.

Daniel la esaminò con attenzione.

“Che cos’è?”

“È Laudano. Un potente sedativo che permette un sonno privo di sogni. Per stasera puoi prenderlo, ma devi fare attenzione.

È molto pericoloso, potrebbe danneggiare la tua salute irrimediabilmente.”

 

Il ragazzo aveva smesso di ascoltare dopo la parola ‘sedativo’, stappò il cilindro di vetro e ne bevve il contenuto.

Era un liquido dolce, leggero, che non aveva mai provato.

 

Sentì le pupille dilatarsi, la testa girare e il proprio corpo cedere.

 

Da in piedi le gambe crollarono sotto il suo peso e Alexander lo prese appena in tempo prima che si schiantasse sul pavimento.

Daniel respirava piano, completamente addormentato. Il barone lo sdraiò sul letto e si allontanò, lasciandolo riposare.

 

***

 

Da quella notte, venne ogni sera a chiedermi del Laudano e io, inconsciamente, gliene detti.

Avrei dovuto negarglielo sin dall’inizio, così non saremmo arrivati a questa situazione.

 

Pensò Alexander.

Prese un altro sorso di the dalla tazza di fronte a sé.

 

La sua mente non reggerà. Il suo fisico ha già mostrato segni di cedimento, durante le torture, i pasti, quasi sempre.

Non avrei mai dovuto dargliene una dose. Pensavo fosse più responsabile.

 

Si alzò dalla poltrona, si diresse verso la finestra e la chiuse.

Poi andò verso un armadietto, aprendolo, rivelò decine e decine di fiale di Laudano.

Le accarezzò dolcemente e sorrise.

 

Non mi porterete via Daniel, mi serve ancora.

Con gli incubi o meno, lo costringerò a dormire senza di voi.

È stato infettato dal vostro veleno, ma troverò un modo per fargli ritrovare la ragione.

 

Sbattè con forza l’anta, facendo tremare i cilindri al suo interno.

Alexander tornò a sedersi sulla poltrona, per leggere e sorseggiare il the.

 

Qualche stanza più in là, Daniel dormiva profondamente.

 

Aveva già preso la sua razione di sedativo un paio di ore prima e si godeva il tanto agognato riposo.

Il Laudano era come una benedizione, una droga per lui.

 

Non poteva fare più a meno di quel dolce sapore, prima di svenire dolcemente sul letto degli ospiti.

Sentiva che nel suo corpo c’era qualcosa che non andava, ma aveva deciso di ignorarlo.

Pur di non rivivere quegli incubi avrebbe fatto questo ed altro.

 

Voleva solo che questa situazione passasse il prima possibile.

  
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