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Autore: Little Dreaming Writer    07/07/2013    3 recensioni
| BanMaki | Comico / Slice of life | Missing Moments | Crack!Pairing |
One-shot cortissima [571 parole] scritta otto mesi fa credo sul cellulare mentre ero in viaggio d’istruzione in Germania.
Idea abbastanza No-sense, ma vabbhe~
[Cit. dalla storia: … non era quello ad attirare l’attenzione di tutti, ma il fatto che il giovane coreano si comportasse come un bambino entusiasta in un negozio di giocattoli, saltando su ogni veicolo come fosse stato un simulatore, imitando persino il rumore del motore. …]
[I personaggi della FanFiction non mi appartengono, al contrario dell'idea. Chiunque plagerà questo scritto sarà perseguibile in termini di legge.]
- Reby~♥ ©
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Carry/Maki, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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BMW-Welt

 


“Burn, ti prego smettila…!” mormorò Maquia al ragazzo seduto su uno dei modelli di moto esposti, mentre cercava di nascondere con le mani il volto rosso per l’imbarazzo, “ci stanno guardando tutti..”.
In effetti gl’occhi della maggior parte  dei visitatori della concessionaria erano puntati verso la coppia di amici che, da una buona mezzoretta, si aggirava per il reparto dedicato alle moto sportive, passando da un modello all’altro. Niente di strano direte voi. in fatti non era quello ad attirare l’attenzione di tutti, ma il fatto che il giovane coreano si comportasse come un bambino entusiasta in un negozio di giocattoli, saltando su ogni veicolo come fosse stato un simulatore, imitando persino il rumore del motore.
Vedendo che il ragazzo continuava a fare finta di niente, Maki si parò davanti al bolide rosso che Burn stava cavalcando e lo trafisse con uno sguardo assassino; “Nagumo, ti ho detto di finirla..” sibilò ormai furiosa, “non hai tre anni.”
Burn alzò sguardo, andando a puntare gl’occhi dorati in quelli verdazzurri della ragazza e sbuffò scocciato. “Sei insopportabile quando fai così, lo sai Maquia?” disse scendendo dalla moto con fare indifferente, avvicinandosi al modello successivo, “Mi sembra di stare con una baby-sitter. Rilassati un po’, per la miseria…”
La Sumeragi continuo a guardarlo male, “Se tu ti comportassi da persona matura non sarei costretta a fare così.” Si lamentò mentre lasciavano la sezione al piano superiore, per raggiungere quella delle auto sportive. Nagumo la fulminò con lo sguardo, mormorando inviperito “Guastafeste.”
“Haruya, non siamo a casa nostra,” riprese le con tono severo ”e questa è una concessionaria di lusso.”
Il ragazzo fece spallucce, “E con ciò?” protestò fermandosi ad osservare una decappottabile grigio metallizzato. Maki gli tirò uno schiaffo sul braccio, “Ma sei scemo?!” gli strillò, “Non puoi metterti ad usare i modelli esposti come se fossero giocattoli! È come se..” si bloccò osservando l’auto di fianco a loro. “È come se io salissi su questa macchina” riprese, e così dicendo si andò a sedere al posto di guida, “e facessi finta di essere in un simulatore!” e cominciò a muovere il volante a destra e a sinistra, imitando il rumore del motore e quello del clacson, come poco prima aveva fatto il rosso.
Questa volta fu Haruya a guardarsi attorno imbarazzato, mormorando “M-Maki piantala subito. La gente ci guarda.”
La ragazza fece finta di niente e continuò imperterrita a ‘guidare’ la decappottabile, ma l’altro non rimase fermo  a guardarla: le si avvicinò tempestivamente e la prese per un polso, nel tentativo -inutile- di farla alzare.
Questa lotta andò avanti finché un omone biondo, interamente vestito di nero, non si parò davanti alla macchina, e, con un espressione parecchio accigliata, disse serio: “Ragazzi, devo chiedervi di smettere.”
Maki avvampò di colpo, scivolò rapidamente fuori dal veicolo e chinò il capo in segno di scuse, per poi allontanarsi velocemente dal reparto insieme al ragazzo dai capelli rossi.
 
 
Venti minuti più tardi i due ragazzi si lasciavano alle spalle la maestosa concessionaria tedesca, camminando in silenzio per le strade scure di Monaco.
“Maki” esordì improvvisamente Nagumo prendendo la mano della ragazza, “di’ la verità: non vedevi l’ora di farlo anche tu.”; Maquia spostò lo sguardo sbuffando scocciata. “Sinceramente..” riprese dopo un po’, voltandosi nuovamente verso il coreano, “S-sì..” ed accennò una risata imbarazzata.
Burn allora scoppiò a ridere, passò un braccio attorno alle spalle della ragazza e le disse, quasi gridando, “Ora si che ti riconosco!”
   
 
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