Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: SaraBelieber10    07/07/2013    0 recensioni
“Sono diverso.”
“Perché?”
“Sono un pericolo per gli altri.”
“E se ti dicessi che sei un angelo per me?”
-------------------------------------------
“Tu mi ami?”
“Ti amo.”
“Non mi lascerai? Lo prometti?”
“Non ti lascerò.”
---------------------------------
Una ragazza che voleva divertirsi.
Il suo unico amore pericoloso.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Ryan Butler, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un altro attimo della mia noiosa vita.
Camminai verso la sala da pranzo per sedermi sulla sedia. Una noiosa camminata. Non penso di essere mai stata annoiata così.

Mi sedetti e sospirai finché sentii la voce di Anne chiamarmi.

“Haley, c'è una grigliata in spiaggia, il taxi è arrivato.”

Già vestita, scappai dalla finestra e vidi Anne appoggiata al taxi. Non ero convinta che fosse stata una bella idea. Volevo però divertirmi.
Un
Sospirai e aprii la portiera dell'auto. Mi sedetti abbassando lo guardo.

“Hal, tranquilla. Ci divertiremo tanto io e te. Ci sono tanti amici e adolescenti.” Anne mi diede una pacca sulla spalla e forzai un sorriso

“Si, forse è così.”

Mi tranquillizzai e vidi la spiaggia con tantissime persone. Ci fermammo.

Scesi dalla macchina e camminai verso la sabbia. Mi fermai sospirando.

“Mmh, cominciamo a bere dai.” disse Anne.

Mi prese per la mano e mi portò al chiosco.

Ci fermammo e lei aumentò la stretta della mia mano.

“Allora, due lattine di birre grazie.” disse Anne.

Abbassai lo sguardo e mandai giù la birra.

“E' buono il liquido?” Enfatizzò l'ultima parola.

Caddi a terra. Non riuscii a muovermi.


Dopo alcuni minuti, sentii il motore di una macchina ed aprii gli occhi.

“Ma che ca-- chi sei tu? Dove sono? Aiuto..” Sussurrai piangendo.

Il ragazzo non disse una parola e prese un pacchetto di sigarette, ne uscii una con l'accendino e l'accese.

La portò alla sua bocca e trattenne il fumo per poi fare una nuvola.

Tossii

“Allora, chi saresti tu piccola?” mi guardò negli occhi.

Tremai.

“E perché dovrei dirtelo? Lo sai. Non era questo il modo in cui volevo divertirmi. Sei un idiota.” ripresi.

“Senti marionetta, non mi parlare in quel modo. Ti potrei anche uccidere se voglio. Mi divertirò con te.”

Feci una smorfia e lo guardai fisso mentre lui continuava a fare dei tiri con la sigaretta.

“Imbecille, fammi uscire da questo catorcio.” In realtà era un macchinone, ma volevo vedere la sua faccia.

“Forse tu non mi conosci bene.” Fece un mezzo sorriso e forzò la stretta del volante.

Le sue nocche divennero bianche e cominciai a guardare fuori dal finestrino.

Ci fermammo per il semaforo rosso.

Sentii una mano carezzarmi la coscia ed era lui.

Diedi uno schiaffo alla sua mano e la tirò indietro.

Ripartimmo.

Non ti farà niente Haley. Certo, come no.

Maledii la mia vita mentalmente.

Volevo divertirmi ed è successo il contrario.


Ad un tratto fermò la macchina davanti ad una casa.

Aprii la portiera e dietro me la chiusi.

Sospirai.

Camminai verso la porta e lui mi stringeva il polso sorridendo maliziosamente.

Aprì la porta.

Si fermò di scatto.


“Piccoletta, mi chiamo Justin.”

Deglutii al suono del suo nome.

Dentro di me si formavano dei nodi difficili da togliere.

Salimmo di sopra e mi fece sedere su una sedia.

Mi legò con una corda e cominciò a tagliare il collo con un pugnale.

Mi morsi il labbro e dalla mia bocca uscii un piccolo grido.


“Cosa c'è? Ti sto facendo male piccola?” Rise.

Leccò la punta del mio orecchio e si strofinò la nuca.

Provai un senso di disgusto e il collo bruciava e sanguinava.

Avrei mai rivisto la luce? I miei genitori? O sarei rimasta chiusa in questo posto?

Tagliò anche poco la guancia facendomi urlare dal dolore.


“Non vorrei farti troppo male piccola. Basta. Ma ti verrò a cercare.” Sorrise.

Mi slegò e mi buttai sul letto sporcandolo di sangue e bagnandolo di lacrime.

“Vattene! Non voglio più vederti. Pensi al tuo letto eh? Non perché mi hai tagliata. Cosa ti ho fatto? Vai via.” urlai piangendo.
Se ne andò di sotto e rimasi lì a piangere.

Uscii dalla camera ed entrai un bagno.

Mi sciacquai la faccia e presi un asciugamano per asciugarla.

Mi vidi allo specchio e ricominciai a piangere.


“No, n-no, no.” urlai e piansi correndo di sotto.
Vidi Justin seduto mentre sorseggiava una birra.


“Dimmi ora, come farò a farmi vedere dai miei genitori. Penseranno a tutto!” alzai le mani in aria.
Mi ignorò.

Notai uno dei suoi tatuaggi; Le ali di un angelo e subito dopo la scritta 'Dangerous Angel'.


“Idiota. Ho notato il tatuaggio. Perché Danger--” non mi fece finire la frase.

“Mi chiamano così. Perché alla semplice vista di qualcuno, sono buono e poi scoprono che sono..Beh, cattivo.”

“Ah.” sospirai.


Tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne estrasse una.

Da una tasca prese l'accendino e accese la sigaretta.

La avvicinò alle sue labbra lasciandola sola.

Poi la uscì dalla bocca e fece un cerchio con il fumo.


“Senti, vai di sopra e dormi Haley.”

“Ah, tu non mi dici cosa devo fare o cosa non. Come lo sai che mi chiamo Haley? Oh, quando sapranno i miei genitori.”

Chiuse le mani formando dei pugni.

Si incamminò verso di me e la sua faccia era a pochi centimetri dalla mia.

Cercò le mie labbra.

Mi diede un bacio sulla bocca stringendomi i fianchi.

Era delicato, morbido e sapeva di fumo e fragola.

Le nostre lingue si rincorsero e tirai le punte dei suoi capelli.

Gemetti.


“Ora ci vai a dormire?” sorrise maliziosamente.

Annuì e gli feci la linguaccia.


Cacchio, quel ragazzo era troppo sexy.

Salii di sopra e mi buttai sul letto.

Mi alzai e tolsi i vestiti rimanendo in reggiseno e culottes.

Il vento carezzava la pelle e mi dava dei brividi lungo la schiena.

Mi alzai dal letto e chiusi la finestra e la tenda.

Camminai verso il letto, mi distesi e mi coprii con la coperta. Chiusi gli occhi.



Il giorno dopo, una mano mi abbracciava. Mi girai e vidi Justin con gli occhi aperti che sorrideva.


“Ma che ca-- Tu? Qua?” urlai.

“Dai, io ti piaccio è vero?” diede un altro bacino sulla mia bocca giocando con il laccetto del reggiseno.

“Justin.” feci la seria.

Scioglieva le spalline a metà e lo fermai.

“No per favore, se i miei scoprono che sono stata con te Justin, non sai che potrebbero fare a me e poi a te!” mi sedetti a gambe incrociate.

“Sono più pericoloso io dei tuoi genitori. Hai mica visto la tua faccia?” si sedette accanto a me.
“Credimi Justin. Sono seri. Potrebbero anche uccidermi e poi uccidere te se scoprono cosa abbiamo fatto e cosa mi hai fatto tu.”

“Ma tu avrai la bocca chiusa.” sussurrò.

“Sei pazzo? Certo! Non potrei mai dire che sono stata rapita da un criminale, che sono stata--” elencai con le dita tutte le cose fatte e mi fermò.
“Okay. Lo sappiamo.” sorrise.


Tornammo sotto le coperte e ci addormentammo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: SaraBelieber10