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Autore: Kamon    07/07/2013    2 recensioni
Di solito non era lui ad andare incontro ai guai ma il contrario, e come sempre li avrebbe accolti a braccia aperte.
Lentamente prese a camminare in direzione della città, i suoi passi non emettevano rumore seppur non si sforzasse di fare piano. Frutto di un addestramento di assassino e di una vita da ladruncolo, ma ormai tutto ciò era solo un ricordo sbiadito e nient'altro.
Ora lui era solo l'Uomo delle Meraviglie, tutto qui.
Mani in tasca e spalle ben larghe, ghigno strafottente dipinto in volto ed andatura sicura e spavalda, ma era proprio quell'ambizione che lo avrebbe portato lontano o almeno, così in quel momento pensava e nessuno avrebbe potuto infrangere i suoi sogni.
Ovunque lui andasse null'altro che morte, come quest'oggi, ma mai ha fallito dicendo che chi vuol esser lieto sia, nel doman non v'è certezza ~
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Bianche dita si sollevarono lentamente a scostare la bianca sciarpa che gli cingeva delicatamente il collo, schiocco della lingua contro il palato a sottolineare il nervosismo < Dove ti sei cacciato? > occhi affetti da eterocromia guizzarono da una parte all'altra della foresta, senza però trovare nessuna traccia del suo avversario.

Intorno a lui solo la fitta giungla verde, gli alberi secolari che si innalzavano imperiosi dal terreno infrangendo, con il caldo marrone dei tronchi, quell'universo smeraldino per la folta vegetazione che da li, fino a Rock Town si estendeva per miglia e miglia.

Persino il canto degli uccelli ed il brusio degli insetti in quel momento sembrava interrotto, come se migliaia di occhi stessero osservando lo scontro fra i due: lui, alto e bello, Magnifico per la precisione, con la corvina zazzera arruffata, che si stagliava scuro in mezzo a quel sentiero naturale aperto fra due fila di alberi, ma del suo avversario brutto e dalla pelle azzurra e squamata, completamente calvo e con i denti acuminati e giallognoli dallo sporco, nessuna traccia.

Ad ogni secondo che passava la tensione saliva dentro di lui, l'impazienza montava come una bestia che gli graffiava lo sterno ma, ad esclusione dei canini che con foga mordevano la tenera carne del labbro inferiore e di quelle sottili dita che si stringevano intorno all'elsa della spada, con talmente tanta forza da sbiancare, nulla in lui faceva presagire l'adrenalina che forte scorreva nelle sue vene. < Tsk...> era stato attaccato senza motivo apparentemente, quell'uomo-pesce sembrava aver paura di qualcosa, o di qualcuno, e pur difendere il territorio lo aveva minacciato di morte non appena lo aveva visto. Se solo fosse stato il tipo di persona capace di farsi spaventare da qualche parola quel bastardo ibrido sarebbe sopravvissuto fino all'ora di cena probabilmente, ma la sentenza su di lui ormai era stata emessa, ed era unanime.

Morte.

Proprio mentre soppesava quel pensiero il babbeo si tradì. Un ramo spezzato sotto il peso del suo robusto corpo, un crepitio di legno secco che irruppe nel silenzio della zona, facendo spaventare gli uccellini che in uno stormo si alzarono in volo gracchiando rumorosi aiutandolo a fargli intuire la posizione dell'avversario. Rapido movimento sciolto e fluido, quasi meccanico e dovuto ad anni di addestramento ed infine il suo spirito venne convogliato suo braccio, catalizzandosi nella mano che per qualche secondo divenne traslucida ed infine, proiettando l'energia vitale all'esterno del suo organismo, sotto forma di un globo di aria compressa che saettò nella selva spazzando arbusti e rami impattò contro qualcosa di solido. Ne seguì un verso di dolore, un gemito che gli fece colare un brivido di entusiasmo lungo la schiena, l'adrenalina lo colmò facendo pervadere il suo corpo da un brivido impercettibile di piacere, infine mentre le sottili labbra da cammeo si spiegavano in un sadico sorriso eseguì un agile balzo in direzione dello stupido che aveva osato sfidarlo.

Pochi secondi impiegò a piombargli alle spalle, quel tonno troppo cresciuto che sembrava ancora rintontito per via della botta subita barcollò pur di difendersi, ma non ebbe il tempo materiale per instaurare un contrattacco...la spada nera brillò per un attimo, la luce del Sole scintillò sulla lama che trascrisse un arco cupo verso la schiena dell'uomo-pesce lacerandone squame e carne, facendo spruzzare il sangue violaceo come una macabra fontana dalla ferita profonda. Plasma che sgorgò dalla lacerazione, imbrattandogli volto e vestiti facendogli trattenere una bestemmia, ma per il momento non ci fece caso. Era ora di finirla.

Rumore di acqua si alzò dalla gola della sua vittima, gli occhi gialli del pesce carichi di odio ed iniettati di sangue si incrociarono con i suoi, colmi di divertimento e di determinazione, ma non si perse in inutili discorsi e concluse il duello prima che il nemico potesse effettuare quell'ultimo attacco. Lama calò tranciando la gola del nemico, recidendo la carotide e procurando un ennesimo schizzo di vischioso e strano sangue viola, i gorgoglii dalla bocca dell'uomo pesce si spensero e prima ancora che anche una cosa parola fuoriuscì dalle labbra verdognole del pinnae, quello ai suoi piedi era solo un corpo che di li a poco sarebbe morto dissanguato.

Per un attimo il vento soffiò forte, creando una breccia nel soffitto di fogliame ed un solitario raggio di Sole filtrò attraverso il varco inondando la sua figura di luce un accecante luce bianca < Questo è quello che succede a chi si mette contro di me...> si rialzò, per sferrare il colpo di grazia si era chinato lievemente < Yuuki, l'Uomo delle Meraviglie! > man mancina che impugnava la spada si dirisse al fianco per rinfoderare l'arma, la destra si alzò per scostare i neri capelli da davanti all'ampia fronte a spettinar ancor di più il suo scompigliato crine corvino.

Viso d'angelo perfetto e dal taglio lievemente ovale, pelle bianca sporcata solo dai grumi di sangue strano e scuro di quel nemico ormai morente. Occhi affetti da eterocromia i suoi, smeraldino il sinistro quando il destro era dorato. Capelli neri arruffati e lunghi fino alla base del collo che come boccoli d'ebano ricadevano ai lati della sua faccia enfatizzandone i lineamenti e la bellezza, denti immacolati e bianchi. Pelle pallida, forse fin troppo ed in alcuni punti era persino visibile vedere la trama delle vene e le numerose cicatrici scure che sfregiavano la perfezione del suo fisico muscoloso e slanciato. Ghigno malefico e sadico troneggiava sul suo volto, quell'espressione di perenne trionfo che non lo abbandonava mai.

Vestito completamente di nero, con un ampia giacca di pelle che svolazzava mossa dal vento tiepido dell'estate, jeans scuri strappati in più punti che lasciavano intravedere la carnagione chiara in perfetto contrasto con l'abbigliamento totally black che sottolineava il candore della sua epidermide.

Unica nota di colore nel vestiario una sottile catenella d'argento che brillava sotto i raggi solari, un nastro di luce che gli cingeva il collo sottile e coperto da un lieve velo di sudore.

Alti stivali anfibi sporchi di sabbia e fango, una cintura di pelle di camoscio a cui erano agganciate due spade, Ivory ed Ebony la prima lucente come la vita e l'ultima scura come la morte.

Un perfetto look da teppista il suo, ma quegli occhi bicolore carichi di ambizione lasciavano intendere che dietro alla dura scorza esteriore c'era qualcos'altro.

Sputò per terra mentre si voltava, incurante del fatto che alle sue spalle v'era un corpo morto che probabilmente lo avrebbe messo nei guai, ma oramai c'era abituato.

Di solito non era lui ad andare incontro ai guai ma il contrario, e come sempre li avrebbe accolti a braccia aperte.

Lentamente prese a camminare in direzione della città, i suoi passi non emettevano rumore seppur non si sforzasse di fare piano. Frutto di un addestramento di assassino e di una vita da ladruncolo, ma ormai tutto ciò era solo un ricordo sbiadito e nient'altro.

Ora lui era solo l'Uomo delle Meraviglie, tutto qui.

Mani in tasca e spalle ben larghe, ghigno strafottente dipinto in volto ed andatura sicura e spavalda, ma era proprio quell'ambizione che lo avrebbe portato lontano o almeno, così in quel momento pensava e nessuno avrebbe potuto infrangere i suoi sogni.

Ovunque lui andasse null'altro che morte, come quest'oggi, ma mai ha fallito dicendo che chi vuol esser lieto sia, nel doman non v'è certezza ~  


 

 

 

Premetto col dire che alcune parti di questo testo ancora non mi convincono. Quindi se avete consigli o pareri sono ben accetti!

E' tipo troppo che non scrivo qui, ma negli ultimi tempi avevo voglia di scrivere e ho iniziato con questa storia, completamente differente e scollegata da quella che avevo già pubblicato ( che un giorno finirò...forse(?)), ma se avete voglia leggetevi pure quella, che è di veramente tanti anni fa xD

 

Questo prologo è appunto la presentazione del protagonista, Yuuki, mio Pg su un Gdr di cui però cercherò di travolgere l'ambientazione per renderla completamente originale.

Yukki ( Yuuki ) e Lottie ( Charlotte ) erano i nostri pg ( mio e di un altra ragazza che scrive qui, River Song ) e che diventeranno i protagonisti di questa storia, quindi un ringraziamento pure a lei ( anche se non se lo merita! ) che mi ha aiutato ad inventare questa follia.

Anche lei ha scritto recentemente una storia su Charlotte, in cui Yuuki muore ma tranquilli, nella mia storia non creperà...spero! Quindi se riuscite andate a leggere pure la sua one-shot che merita!

 

Per il resto boh..non sono mai stato bravo con questo genere di cose, spero che l'introduzione vi piaccia. Alla prossima!

   
 
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