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Autore: Sallivergron    08/07/2013    0 recensioni
Ricordate dove eravamo rimasti? Naya era sposata con Mark dal quale aveva divorziato quando la loro bambina Marie aveva cinque anni. Quando questi aveva quindici anni scoprì dell’esistenza di una zia (Dianna) dispersa e poi ritrovata e di un fidanzato miliardario della madre (Chord). Conobbe la fidanzata del padre (Lea) con la quale non andava molto d’accordo. Di nascosto la madre e il padre stavano di nuovo insieme pur mantenendo la copertura con i rispettivi fidanzati. Chord chiese la mano di Naya la quale non vedendo una reazione da parte di Mark accettò di sposarlo. Nel frattempo Chris conobbe Darren cliente di Naya e Lea tradì Mark con Cory, amico d’infanzia dei genitori di Marie. Naya e Mark riscoprirono l’amore che provavano l’uno nei confronti dell’altro e dopo un’entrata trionfale dell’uomo in chiesa mentre la donna stava per sposarsi, questi rinunciò al matrimonio con il ricco miliardario per seguire l’amore della sua vita.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chris Colfer, Dianna Agron, Mark Salling, Naya Rivera, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Da 'Riscoprire l'amore' a 'Alla ricerca dell'amore''
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-Mamma! Mamma, ho bisogno di un consiglio!- esclamò Marie dalla sua camera.
Naya, con il piccolo Wayne tra le braccia, che ancora piangeva, si recò nella stanza della figlia e cercò di capire per quale ragione questi stesse urlando.
-Cosa c’è?- chiese
-Non so cosa mettermi, tra un po’ arriverà Jake e non sono pronta, mi sembra che niente vada bene- sospirò – ti prego, aiutami.
La donna sospirò, cullò il piccolo che aveva tra le braccia e, dopo essersi assicurata che stesse dormendo, lo ripose nella culla, concentrando subito dopo, tutta la sua attenzione sulla primogenita.
Aprì le ante dell’armadio e cominciò a valutare tutti i vestiti. Se c’era una cosa che Naya sapeva fare benissimo, oltre al suo mestiere, era scegliere degli abiti e creare abbinamenti.
All’improvviso lo vide. Era l’abito perfetto per una serata tra due adolescenti, era l’abito perfetto per un primo appuntamento. Certo non sapeva dove Jake avrebbe portato la sua bambina, ma era sicura che in qualunque luogo, quell’outfit sarebbe stato adeguato.
Era un vestitino corallo, che arrivava fin sopra il ginocchio. Semplicissimo. Forse un po’ troppo semplice. La donna rovistò ancora per qualche minuto nell’armadio e quando smise di farlo, aveva tra le mani un cinturone marroncino. Aprì la scarpiera della figlia e prese un paio di ballerine dello stesso colore del cinturone.
Gli occhi di Marie brillavano. Sapeva di poter contare su sua madre in qualunque momento. Era la donna che più di tutte la ispirava. È vero, c’erano stati momenti in cui avrebbe voluto essere orfana, ma anche in quei momenti, sapeva bene che la sua vita, senza la presenza di quella donna, non avrebbe avuto senso.
Loro due erano legate da un profondo sentimento. Avevano passato moltissimo tempo l’una con l’altra, sole e avevano imparato a tollerarsi, a rispettarsi e a volersi bene.
La ragazzina corse incontro a sua madre e l’abbracciò.
-Sei fantastica, come sempre!- disse
-Tu sei fantastica!- ribatté la donna stringendo sua figlia –Adesso però, va’ a cambiarti, io nel frattempo penso al makeup-
Marie entrò in bagno e uscì una decina di minuti dopo. Quando Naya la vide, sorrise. Era bellissima, quel vestito le stava d’incanto.
-Wow!- sentirono. Entrambe si girarono verso la porta.
Mark era in piedi sull’uscio e guardava sua figlia. Ormai era una ragazza, non era più la sua bambina. La somiglianza con la madre era incredibile, erano due gocce d’acqua. Chiunque avrebbe potuto scambiarle per sorelle.
-Come sto?- chiese la ragazzina facendo un giro intorno a se stessa
-Sei bellissima tesoro- affermò Mark avvicinandosi a lei e dandole un bacio sulla fronte –Sei tale e quale a tua madre-
La ragazzina sorrise.
Le piaceva essere paragonata alla madre. La faceva sentire più bella. Era consapevole – visti i commenti che i suoi compagni di scuola erano soliti fare – che sua madre era una bellissima donna. Come poche. E sentirsi dire di somigliarle o addirittura di essere tale e quale a lei, la faceva sentire bene, speciale.
-Dai, andiamo a truccarci- disse Naya prendendo la mano della sua “bambina” e trascinandola nel bagno.
-Ma come truccare? Lei è bellissima così. Non ha bisogno di quella robaccia- esclamò Mark
-Certo, è bellissima, ma ogni scusa è buona per una ragazza, per truccarsi. Perciò adesso esci di qui!- esclamò la donna ridendo e spingendo il futuro ri-marito fuori dalla stanza.
Una volta in bagno cominciò a truccare la sua bambina.
Marie non voleva nessun trucco appariscente, niente di sofisticato. Voleva solo coprire le imperfezioni del viso e valorizzare gli occhi che a Jake piacevano tanti.
Naya la fece sedere e cominciò a truccarla.
Si mise sulle mani un po’ di base e gliela spalmò sul volto. Prese il correttore e coprì tutte le imperfezioni, dopodiché, evidenziò la linea inferiore dell’occhi della ragazzina con una matita nera. Con la stessa, tracciò anche la parte superiore. Prese un po’ di cipria e gliela passò con un pennello lungo gli zigomi. Con il mascara le evidenziò le ciglia. Infine le tracciò il contorno delle labbra con una matita rosa e ci passò sopra un lucidalabbra color pesca. Finalmente la ragazzina era pronta.
Quando si guardò allo specchio, fu entusiasta di ciò che vide e ringraziò di nuovo la madre.
Nel frattempo, Mark giocava con il piccolo Wayne. Lo teneva tra le braccia e aveva un dito chiuso nel minuscolo pugno del bambino.
La sua attenzione fu catturata dal suono del campanello.
Aprì la porta e vide Jacob. Aveva un jeans e una maglietta bianca che metteva in risalto la sua carnagione olivastra. Aveva le mani in tasca e le spalle coperte da un giubbotto di pelle nero.
-Buonasera dottor Salling- disse sorridendo cordialmente
-Chiamami Mark, buonasera anche a te Jacob, accomodati pure, Marie sarà pronta a momenti- disse
Il ragazzo andò a sedersi in salotto, sotto lo sguardo sospetto dell’uomo. Il tutto era un po’ imbarazzante. Il padre della ragazza, prese posto di fronte a lui e cominciò a fissarlo.
-Ho fatto qualcosa di male?- domandò il ragazzo
-Non ancora. Ma se lo farai, ti spezzerò tutte le ossa che hai, una ad una e fidati, non sarà piacevole- rispose
Jake rise e abbassò per un attimo lo sguardo, quando lo rialzò, divenne d’improvviso serio. Non capendo il motivo di quella reazione, Mark si girò verso le scale e vide sua figlia e sua moglie.
Erano bellissime.
-Wow!- fu tutto ciò che Jake riuscì a dire, quasi con la bava alla bocca.
-Ehi chiudi la bocca giovanotto!- affermò Mark.
Subito lui si ricompose e si alzò, andando a raggiungere la ragazza alla fine delle scale. Le prese la mano per aiutarla a scendere gli ultimi scalini.
-Ragazzi, mi raccomando, non fate tardi- si premurò di dire Naya.
-Non si preoccupi signora Salling, riporterò Marie a casa per le 22.00- affermò guardandosi l’orologio.
-Bene ragazzi, adesso potete andare- concluse la donna.
I due salutarono e andarono via.
 
Nel frattempo, nello studio ginecologico della dottoressa Riley, Dianna e Chord stavano per scoprire il sesso del loro bambino.
Il medico fece accodare la donna sul lettino e le chiese di scoprire la pancia e abbassare leggermente pantaloni e mutande. Subito dopo le spalmò il famoso “gel” freddo e cominciò a “massaggiarle” la pancia con un aggeggio.
Nel monitor alle sue spalle, era possibile vedere il piccolo o la piccola. La donna osservò attentamente quella creatura e sorrise.
Dianna istintivamente prese la mano di Chord e la strinse, lo guardò. Lui le sorrise dolcemente e le baciò la fronte.
-Bene signora Overstreet- Chord sorrise sentendo il suo cognome abbinato alla sua donna. –Vuole sapere il sesso del suo bambino?- chiese
-Si- rispose subito Dianna.
-Bene, sono felice di informarvi che sarà un maschietto- esclamò.
Chord guardò la sua donna e sorrise felice, cominciò a baciarle ripetutamente la mano, guardando ininterrottamente il monitor e subito dopo le diede un bacio sulle labbra entusiasta.
Anche se avrebbero avuto una bambina, sarebbe stato felice, ma sanno tutti che infondo un padre, desidera sempre avere un maschio come primogenito.
-Se fosse stata femmina saresti stato felice allo stesso modo?- domandò Dianna una volta fuori dallo studio.
-Si, beh sai che ogni padre desidera avere un maschietto come primogenito, così che possa poi starle dietro e prendersi cura della sorella e difenderla dagli altri bambini e tutto il resto, ma sarei stato felice allo stesso modo, se fosse stata una lei. Sarebbe stata la mia principessa- rispose
La donna sorrise  e lo baciò.
-Ti amo da morire- disse –E stiamo per avere un ometto- disse felice, tornando a baciare il suo uomo e abbracciandolo.
 
Marie e Jake erano davanti all’entrata del cinema. Fissavano da un po’ in silenzio, le locandine esposte.
Ad un certo punto, il ragazzo decise di parlare, la situazione si stava facendo imbarazzante.
-Sai, avevo pensato che potremmo vedere questo qui- disse indicandone uno
-Si, è una buona idea- rispose la ragazza. E di nuovo furono in silenzio.
-Vado a prendere i biglietti- affermò lui.
Entrarono in sala e si posizionarono ai loro posti.
La proiezione cominciò.
Durante tutto il film non avevano fatto altro che starsene imbarazzati sulla poltrona, cercando di occupare meno spazio possibile. Ad un certo punto, Jake sbuffò.
-Il film non ti piace?- domandò Marie guardandolo. Lui scosse la testa imbarazzato e abbassò lo sguardo. –Per fortuna, non piace nemmeno a me- disse.
Il ragazzo alzò subito lo sguardo e la fissò. Insieme scoppiarono a ridere e sentirono le persone in sala che con degli “shh” cercavano di zittirli.
-Via di qui!- esclamò Jake prendendole la mano e trascinandola fuori.
Una volta sul marciapiedi, non si accorsero di avere le mani ancora intrecciate e corsero ridendo sino alla macchina.
-E adesso dove andiamo?- domandò la ragazza.
-Ti porto in un posto che ti piacerà di sicuro- rispose lui sorridendole
Mentre erano in macchina, finalmente riuscirono a conversare e a dirla tutta si stavano divertendo, anche parecchio. A Marie piaceva la compagnia di Jake e viceversa.
All’improvviso la macchina si fermò nel parcheggio di un self service, dove erano ferme altre macchine. C’era gente ovunque. Ragazzi che ballavano e che cantavano.
Jake scese dall’auto e andò ad aprire la portiera a Marie, le prese la mano e la trascinò nella folla. Salutò un mucchio di persone e quando fece un gesto verso il dj, la musica cambiò. Il ragazzo fece sedere la giovane Salling sul cofano di un’auto e cominciò a ballare.
Era davvero eccezionale.
Tutti intorno a lui erano stregati. Ad un certo punto, altra gente si unì a lui in un ballo di gruppo. Sorridente, trascinò Marie nella mischia e la convinse ad unirsi a loro.
Sembrava quasi di stare in una scena di “footloose”.  
Era tutto così dannatamente perfetto.
Ma ad un certo puntò, cominciò a piovere. Marie credette che a breve tutti sarebbero andati via, mettendo fine a quella meravigliosa serata. Ma non fu così. Tutti continuarono a ballare e cantare sotto la pioggia e quella fu in assoluto, la serata e l’appuntamento che ebbe mai passato.
Voleva che quella magia non finisse più. Quel senso di libertà che le dava ballare sotto la pioggia, tra tutta quella gente, con quel ragazzo che le interessava sempre di più, era indescrivibile. Era qualcosa di divino.
Quando l’orologio segnò le 21.40, Jake si avvicinò a lei e prendendola per mano la portò fuori dal gruppo.
-Mi spiace che questa serata debba già concludersi, ma ho promesso ai tuoi che ti avrei riportata alle 22.00, se non partiamo adesso non faremo in tempo, non voglio fare una cattiva impressione- disse sinceramente
-Posso capire, su dai, andiamo- disse Marie camminando verso la macchina.
Durante il tragitto, non avevano fatto altro che cantare a squarciagola e ridere, inzuppati d’acqua.
Una volta nel vialetto di casa, scesero dal veicolo e camminarono sino alla porta, continuando a parlare e a ridere.
-È stata davvero una bellissima serata, grazie Jake- disse Marie.
-Grazie a te, per avermi permesso di portarti fuori- sorrise. –Posso richiamarti? Magari potremmo uscire ancora insieme se ti va- chiese
-Certo- sorrise la ragazzina.
Naya e Mark origliavano e guardavano dallo spioncino.
-Beh, allora buonanotte- Marie sorrise dolcemente.
-Buonanotte- disse Jake e le diede un dolce e casto bacio sulla guancia, poi si allontanò e camminò sino alla macchina, si volto verso la ragazza e le sorrise di nuovo, prima che lei sparisse dietro la porta di casa. 






  
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