Tiberio mi raggiunge mentre ancora sto leggendo, vede il mio nervosismo da come stringo la pergamena. Non parla, ma sento i suoi occhi fissi su di me.
“Il gran generale vuole riportarmi a Roma. Vuole fare di me un avvocato, un oratore, o non so cosa.” abbasso gli occhi e poi li fisso nei suoi. Sconcertato fa un passo indietro, appoggiandosi all'abbeveratoio.