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Autore: Yumi99    08/07/2013    3 recensioni
Vorrei sapere che ha voluto che mio padre fosse Colui che ha creato l’intera Umanità... Vorrei sapere a chi devo dare la colpa di tutto questo. Per il momento solo lui può aiutarmi, solo lui può farmi uscire dall’Oscurità in cui sto affondando... Ma se mi toglierà anche la mia ultima speranza come farò a sopravvivere? Forse è proprio l’Oscurità la mia ultima via di fuga...
Salve a tutti, questa è la prima storia che scrivo, quindi vi prego di avere pazienza con me e con i miei protagonisti... Visto che parliamo di loro cosa pensate che potrebbe succedere se il figlio di Satana (RIN OKUMURA) e la figlia di Dio s’incontrassero? E come v’immaginate che possa essere il carattere di quest’ultima?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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PRIMO GIORNO SIGNIFICA GUAI...


INTRODUZIONE:  (un po’ assonnata)
 

Bip-Bip...
Quel fastidioso rumore...
Bip-Bip...
Quella fastidiosa sveglia...
Bip-Bip...

Socchiusi un occhio, quanto mi bastava per capire che ora fosse:... le 9.20. Aspetta, avevo visto bene? Erano le 9.20?!?! Mi alzai immediatamente dal letto, in ritardo fin dal primo giorno di scuola. Com’era possibile?
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Venerdì 07/09
La mia intenzione era quella di diventare un’esorcista, ma che avrebbe mai scommesso sul fatto che lo diventassi? Sembravo io stessa un demone: capelli neri, ciuffo rosso, abiti di pelle, tacchi alti... insomma non proprio una santarellina.
Alle 9.40 ero davanti al cancello della scuola senza neanche sapere come o da dove fossi arrivata, ma in quel momento aveva poca importanza. Nonostante stessi esaurendo le mie energie, feci l’ultimo tratto fino alla mia aula di corsa. Spalancai la porta.
-Scusi per il ritardo!- ero talmente sudata che mi stava colando tutto il trucco...
-Entri signorina Light la stavamo aspettando con ansia...- appena mi ripresi capii che quella che mi aveva “gentilmente accolta” sarebbe stata una mia futura insegnante. Mi resi più presentabile e andai verso la cattedra.
-Questa sarà la vostra nuova compagna di studi: Yumi Light!-
Continuai la mia presentazione –Piacere di conoscervi, non vedo l’ora di lavorare con voi!-
Mentivo. L’unica cosa che volevo in quel momento era tornare nel mio letto, ma a quanto sembrava la mia voce stridula aveva convinto tutti del contrario.
Cercai la mia amica. Ci eravamo conosciute durante una vacanza estiva ed eravamo subito diventate amiche, ma finchè non le dissi che mi sarei iscritta in quell’istituto non avevo idea che studiasse anche lei li. Lei era l’unica a sapere la mia vera identità, era l’unica a sapere da chi avevo ereditato i miei poteri.
Stavo quasi per arrendermi nella ricerca quando notai una mano dall’ultimo banco farmi segno d’OK, la riconobbi: era lei... era Shizuka! Le risposi facendo l’occhiolino.
Stavo per raggiungerla per sedermi vicino a lei ,quando notai un ragazzo che continuava a fissarmi...
-Che hai da guardare?!-  gli dissi in tono acerbo
-Ma...tu chi sei?- Rimasi di sasso, non si era neanche reso conto della mia presenza. Anticipò la mia risposta.-Ahhh giusto tu sei quella nuova... Un po’ in ritardo però! Vedi di arrivare prima da domani, mi sono persino addormentato nell’attesa!!- Tutti risero. Ecco, lo sapevo... sempre la solita storia. Ma mi ero stancata. Ora basta, avevano oltrepassato il limite...
Lo presi per il colletto della divisa, alzandolo da terra. Lo guardai negli occhi.
-Se vuoi per svegliarti ti faccio un occhio nero come la divisa!-  Ci fu un attimo di silenzio. In quell’attimo io sprofondai in quei grandissimi occhi azzurri, tanto da dimenticarmi il motivo di tanta rabbia. Lo rilanciai sulla sedia.
-Pfftt... imbecille!- Fu l’ultima cosa che dissi prima di andarmi a sedere. Quegl’occhi mi avevano distrutta e inoltre non avevo voglia di litigare già il primo giorno. Principalmente ero venuta in quella scuola per imparare a controllare i miei poteri e le mie emozioni, ma a quanto pareva avevo ancora molta strada da fare...
La mia vita era stata un inferno, ero cresciuta male, una ragazza ribelle, odiata dal mondo, senza nessuno da cui tornare o per cui restare..

//Flashback
-Mamma!... Mamma dove sei?- Perchè non mi rispondeva?
-Qui tesoro!- Mi voltai e la vidi dietro di me con un cesto tra le braccia contenente frutta e fiori di ogni tipo. Le corsi incontro e le abbracciai le ginocchia. Ci sedemmo nel prato.
-Mamma, dov’è Papà?- In quel momento sua madre indicò il cielo, in particolare una nuvola sopra le loro teste
-La vedi quella nuvola? Tuo Padre ti sta aspettando li seduto...-
-Ma non viene a farci compagnia?-
-Se ti comporterai bene forse si..-
-Ma io non voglio comportarmi bene!!- sbuffai. Odiavo quando cercava di raggirarmi in quel modo.
-Tu hai preso troppo da tua madre... Ora smettila di tenere il broncio altrimenti nessuno s’innamorerà mai di te!-
Quelle parole mi fecero arrabbiare, ma m’incuriosirono allo stesso tempo...
-Mamma, che cos’è l’amore?-
-L’amore è...
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I miei pensieri furono interrotti dalle urla della professoressa... Che cos’aveva da urlare in quel modo?
-Rin, smettila di comportarti così, mostra un po’ più di rispetto verso i tuoi compagni, anche con quelli nuovi!-
Così il ragazzo si chiamava Rin... buono a sapersi.
-Prof, la smetta! Se si arrabbia le verranno delle rughe enormi!! E visto che ne ha già parecchie vediamo di non peggiorare la situazione...-
L’intera classe ricominciò a ridere, “affascinata” dal suo umorismo.
-In certi momenti sembri proprio il figlio di Satana, sei intrattabile!- A quelle parole Rin abbassò lo sguardo come se quella frase fosse stata peggio di un’accoltellata al cuore. La prof rendendosi conto di aver esagerato pose fine alla discussione.
-Ora basta, riprendiamo la lezione... Seguite sul vostro Grimorio..-
Quel maledetto ragazzo... cosa gli passava per la testa? Ma ora che lo guardavo meglio, gli occhi non erano la sola cosa “carina” : capelli neri e carnagione abbastanza scura, alto con una corporatura abbastanza allenata, lo guardai meglio... no, non poteva essere... non poteva avere le orecchie a punta!!
 
  
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