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Autore: MaylorMerryWho    08/07/2013    10 recensioni
La storia narrata in Hunger Games dal punto di vista della cara Facciadivolpe, la quale verrà guidata nel magico mondo di Capitol City. Riuscirà la romana de Roma Facciadivolpe a vincere i Giochi della Fame? Ma soprattutto riuscirà a non dire una volgarità o essere scortese per più di trenta secondi? Scopritelo con questa demenziale (e colma di volgarità gratuite) Fanfic scritta da MaylorMerryWho (che ama il suo dialetto romano).
Genere: Avventura, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Faccia di Volpe, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 0

La mietitura al distretto 5”

 

Ehi Facciadivolpe” grida Matt alla mia vista.

Ehi Facciadiminchia” sorrido nella sua direzione. Quanto ci vogliamo bene io e lui. Continuo a camminare verso la piazza principale dove si svolgerà oggi stesso la mietitura, non accorgendomi dell'onnipresenza di Matt alle mie spalle “Ancora qui stai?” sbuffo così sonoramente che tutta Panem mi sente, ma quello, Matt, fa il vago. “Quante volte c'è il tuo nome?” chiede lui fissando la strada davanti a se “Aspetta che ci penso un attimo” inizio a contare con le dita, pensando ad alta voce “Allora 3 volte per gli anni, 10 per le provviste, 32 perchè sono roscia, 70 per i CD di Britney Spears che ho chiesto ai pacificatori, 97 per il vestito di Armani che ho barattato con il presidente Snow..mm... direi che c'è 212 volte in tutto” Matt mi guarda con aria interrogativa “Perchè avresti chiesto dei CD della Spears se non hai neanche lo stereo?” Che stupido, non capisce 'na ceppa “Mi piaceva Britney ok?” dico stizzita “Ma con tutte queste cose inutili che hai chiesto hai circa il 231093810983% di possibilità in più degli altri di essere estratta!” Spalanca la sua bocca dallo sgomento.

Se non mi invento una cosa ora mi metterà ansia per tutto il tragitto dicendomi 'non sei preoccupata?' e roba così. Pensa Facciadivolpe, pensa...

Non conosci la 13° regola degli Hunger Games?!” dico fingendomi stupita “Se hai i capelli rossi e ti chiami Facciadivolpe non puoi essere un tributo, è il regolamento!” Sono un genio. Mi merito un Oscar come Katniss. “Ma davvero?!” esclama lui “Ovviamente!” che ingenuo MUAHAH “Sei proprio fortunata Facciadivolpe! Quanto ti invidio..”

 

* * *

 

Sono finalmente in piazza e Matt se n'è andato... DAJE COSì!

Sul palco sale un individuo di cui non riesco ad identificare il sesso. È vestito/a con una grossa latrina che gli/le parte da sotto le spalle fino ad arrivare alle caviglie. Che schifo.

Annuncia velocemente il tributo maschile e subito cala il silenzio.

Hanno estratto un tizio che si chiama Severus Piton. È tutto vestito di nero, con i capelli untissimi. Che schifo II.

Arriva il microfono con l'entusiasmo di Lana Del Rey “Caro sei un po' fuori età per l'arena ma non importa!” dice la latrina-vivente sorridendo “Hai qualcosa da dire al tuo amato distretto?” gli ficca il microfono fino all'ugula “Girate a pagina 394, babbani.”

 

* * *

Stanno per estrarre il tributo femminile del distretto 5.

Una ragazza che non ho mai visto e conosciuto mi si avvicina “Sei preoccupata Facciadivolpe? I foglietti con il tuo nome sono così tanti che li hanno dovuti portare sul palco con una carriola a parte.” La guardo dritta negli occhi “Sinceramente? La situazione me interessa quanto me interessava parlare con te.” sorrido con innocenza e lei pare confusa. Mi volto verso il palco nuovamente visto che il bagno-che-cammina sta per estrarre un bigliettino dal contenitore di vetro che ormai sborda per colpa di tutti quelli con il mio nome in più.

Il tributo femmina del nostro distretto...” Continuo a masticare la mia gomma con disinteresse.

è..” 'chissà che danno stasera in TV? Oh, aspetta io non ho una TV' penso tristemente.

è...” rimarca il gabinetto-di-Capitol ma tanto non so' io, che me frega!

 

...FACCIADIVOLPE!”

 

Tutti si voltano nella mia direzione.

Sento un uomo gridare “E anvedi te! Ce stava solo er nome della roscia dentro quella boccia! E chi altro poteva uscì? 'A fata turchina?”

Sbarro gli occhi, incredula. Ma come è potuto accadere? Era quasi impossibile che il mio nome uscisse eppure quel dannato foglietto ha sfidato il fato e le probabilità...

Arrivo sul palco con una lentezza disarmante e ora che le sono più vicina capisco che la latrina è una donna e non un trans come credevo!

Ma pensa te che roba! “Hai qualcosa da dire cara?” esclama lei felice.

Cala il silenzio.

Impugno il microfono, boccheggio qualcosa ma l'unica frase di senso compiuto che riesco a dire è:

"E mo so' cazzi amari.”

  
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