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Autore: Stay away_00    08/07/2013    2 recensioni
Lui: Folle e innamorato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucifero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Lei era bella.

Ecco cosa pensava mentre la sua osservava, seduto su quella piccola asciugatrice, giocherellando con una moneta ottenuta secoli addietro.

E la sua bellezza poteva rispettare quasi la sua malvagità, certo, lui era il diavolo e la sua fama era ben conosciuta, nessuno sembrava notare l’agonia nei suoi occhi, il dolore accecante che lo tormentava ormai da secoli, e ogni volta che incontrava il suo sguardo, quel dolore cresceva, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo sentiva che sarebbe potuto andare peggio, sentiva che il suo cuore sarebbe potuto spezzarsi in mille pezzi e non era quello di cui si trattava? Quel dolore? Quel dolore che ormai faceva parte del suo essere come una parte indelebile di lui?

Quel dolore che lo aveva spinto a diventare Satana? Perché infondo tutto girava intorno all’amore e al dolore, era sempre quello di cui si trattava, tutti i grandi classici trattavano di storie terminate in tragedia, come Romeo e Giulietta, ma la sua bella non era rimasta con lui fino alla morte, lo aveva lasciato agonizzante in preda a sentimenti che non riusciva a comprendere, in preda a qualcosa che lo teneva fermo incastrato tra due realtà differenti: La sua e quella della ragazza.

Ma se c’era qualcosa che aveva capito dopo tutto quel tempo era che l’amore non era egoista, forse per quello non l’afferrava per le braccia e non premeva le labbra su quelle di lei, per quello non dava sfogo al suo desiderio e non la rapiva, portandola via nel regno che aveva costruito per loro, per lei.

Lei non lo amava più e la verità era che stando con lui avrebbe provato solo odio e disgusto, non avrebbe sopportato quello sguardo, non più.

Ma lui provava ancora quel dannato sentimento per lei, era quell’amore che ti rendeva folle, cieco di fronte al rifiuto e alle incomprensioni, cieco di fronte a tutti se non a lei.

“Testa o croce?”

Chiese quando lei entrò nella stanza, puntando i suoi occhi su di lei, sentendo nuovamente quel desiderio investirlo, lasciarlo intontito, quasi come se avesse abbassato tutte le sue difese, forse era la sua voce, oppure quella piccola risata che le aveva sfiorato le labbra – quasi ne era invidioso – era il pensiero che ormai la vedesse per l’ultima volta, perché dopo quella non ci sarebbero state più vite per Lucinda, la sua Luce della Sera, niente più passione o morte, semplicemente il nulla, quella pace che le era stata negata da fin troppo tempo.

Lucifero lanciò la moneta, poi inclinò appena il capo di lato e rivolse uno sguardo divertito alla ragazza.

Aveva vinto.

Ma infondo lei vinceva sempre, non c’era speranza contro quella donna, aveva vinto il suo cuore e lo aveva distrutto come uno stupido vaso di porcellana che aveva perso di valore, aveva vinto il cuore di Daniel e la sua vita.

Quasi la invidiava, era lui quello che avrebbe preferito non ricordare, sarebbe andato via tutto il dolore, tutto l’astio e la rabbia, sarebbe andato via quel peso al centro del petto che sembrava non volerlo lasciare in pace, sarebbe andata via lei e il suo sorriso e quell’ondata di calore che lo travolgeva ogni volta che inopportunamente pensava a lei, lei la cui crudeltà si era rivelata alla pari dello stesso Diavolo.

Lei che gli aveva rubato tutto e continuava a farlo a sua insaputa, lei che in quel momento lo aveva abbandonato per la millesima volta, ancora e ancora, quasi come se la maledizione fosse stata anche sua, condannato a vederla scegliere un altro e non lui, condannato a vederla felice con qualcun altro e non con lui che se solo glielo avesse chiesto gli avrebbe regalato sia il paradiso che l’inferno, lui che avrebbe dato la sua vita per quella di lei.

Lui: Folle e innamorato.

Quell’incontro terminò troppo in fretta, un attimo prima desiderava sfiorare i suoi capelli, ricordane il profumo e la sensazione al tatto e quello dopo lei non c’era più, andata via, quasi come se fosse un fantasma, come se quell’incontro non fosse mai avvenuto.

Chiuse appena gli occhi mentre una lacrima gli rigava la pelle candida e il viso perfetto, chiuse gli occhi, cercando di dimenticare, ma era impossibile, era assolutamente impossibile dimenticare, lei era li, in tutto,  quel suo profumo che gli faceva giare la testa e quel sorriso che lo costringeva a sorridere.

Rivolse uno sguardo alla porta mentre il ghigno che si era dipinto sulle sue labbra stonava con lo sguardo dolorante e sconvolto.

Almeno lo aveva lasciato per l’ultima volta, almeno anche la sua maledizione era giunta al termine. 

   
 
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