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Autore: LizDream    21/01/2008    2 recensioni
"T- ecco, sono passati tre anni da … da quel giorno in cui ci … no … mi … hai lasciato – G- Si, ma perché vuoi tirare ancora fuori questa storia? Sai benissimo che stai riaprendo delle vecchie ferite – T- Dobbiamo chiarire, si quella volta mi hai lasciato, ma non ne abbiamo mai veramente parlato – G- Perché, c’era qualcosa da dire? Mi hai tradito con Sharpay, quello che ti davo io non ti bastava, del resto non ho voluto venire a letto con te, no? – Sorrise amaramente nel dire questo" Entrarono e lui si sedette in una sedia, mentre Gabriella rimase di fronte a lui in piedi. "G – Che cosa? La canzone l’hai scritta tu? Gabriella lo guardò sgranando gli occhi più che sorpresa. JH – Beh io vi lascio di nuovo soli, complimenti ancora- Una volta che la porta fu chiusa, Gabriella continuò interrogativa. G- Perché non me l’hai detto? T- Io non volevo che tu lo sapessi. Non avrei saputo giustificare il perché l’avessi scritta –"
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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non amrmi

Allora, comincerei con il dire che mi dispice tantissimo di on aver più scritto, ma per un mese e mezzo sono rimasta senza internet, perchè ho cambiato linea del telefono e ci è voluto tempo per sistemare le cose.

Quindi al più presto, continuerò anche "Una speranza nel cuore". 

Intabnto, ascoltando " non amarmi" di Aleandro Baldi e Francesca Alotta, mi è venuta in mente questa one- shot!
Spero di non aver perso le fantastiche persone che seguivano le mie storie!


******

NON AMARMI, OPPURE ...

“Perché l’hai fatto? Questa domanda mi gira ancora per la testa, sebbene siano passati ormai tre anni da quel fatidico giorno.

Dovrei odiarti per tutto il male, tutto il dolore che ho provato, che ho sentito in tutto il corpo, in tutta l’anima, in tutto il cuore. Quello stesso cuore che tu con tre sole parole hai calpestato, distrutto fino alla sua più piccola parte.

E invece non riesco a non amarti, a non desiderare di tornare indietro nel tempo per ritrovare quella serenità che solo tu mi davi … eppure io non ho colpa, giusto? Non sono stata io a rovinare quel nostro rapporto, quell’amore che appariva così forte ma invece era estremamente fragile, stava in bilico su un filo. E un bel giorno quel filo tu lo hai spezzato, facendomi precipitare giù nel vuoto, in quell’oscurità che mi faceva paura. Ora, invece, non voglio altro che ritrovarmi ancora tra le braccia consolatorie del buio, per non essere accecata dai miei stessi sentimenti.

E tutto per cosa? Perché quello che ti davo io non bastava, no, tu volevi di più. E quel qualcosa che ti mancava l’hai finalmente trovato in Sharpay. E’ bastata una sola notte, una sola, a far crollare la mia vita.

Sei stato con lei, ci hai fatto l’amore. Già, amore … non voglio nemmeno provare a pensare che non sia stato perché ti eri innamorato di lei, che mi hai tradita. Perché posso accettare che tu l’abbia fatto per dei forti sentimenti, ma non potrei MAI accettare che sia stato solo per una notte di sesso.

Ma come già ho detto prima, sono passati tre anni, e io non riesco a farmene una ragione.

Mi hai tradita, delusa, ferita …. Allora perché per te provo ancora questo stramaledettissimo amore?”

- Gabriella, Gabriella …. – la voce di Taylor la riportò alla realtà, e cioè nell’aula di italiano alla quarta ora.

T- Se continui a fissarlo la prof ti riprenderà –

“Fissarlo? Oddio persa com’ero nei miei pensieri non mi sono nemmeno accorta che ti stavo fissando”.

G- Grazie, Tay … tranquilla, ora ascolto la lezione –

Lei le sorrise e per evitare di farsi scoprire mentre parlavano invece di prendere appunti, le passò un bigliettino piegato  in quattro.

Gabriella lo aprì e lesse: “ Stavi ancora pensando a quello che è successo quel giorno che ti sei lasciata con Troy?”

Le rispose tristemente che non ci poteva fare niente, non riusciva a dimenticare quella faccenda.

Taylor le rivolse un ultimo sconsolato sorriso e poi si voltò verso la professoressa.

“Nonostante tutti i miei sforzi e i buoni propositi, non riesco a concentrarmi e torno a pensare a te”.

***

“Lo so di averti ferita, di essermi comportato da idiota, ma non era quello che volevo, nonostante quello che tu pensi.

Quando i WildCats lo sono venuti a sapere si sono congratulati con me, dicendomi che Sharpay non era niente male. Tutti i miei compagni di squadra, tranne tre: Chad, Zeke e Jason. Soprattutto Zeke, che ha una cotta per la regina di ghiaccio sin dalla prima superiore.

Loro si erano affezionati a te, avevano capito e apprezzato la splendida persona che mi aveva fatto innamorare.

Ma io non te l’ho mai detto vero? Non ti ho mai detto che ti amo.

Tu l’hai fatto molte volte, e io ti rispondevo sempre con un sorriso sincero e un bacio. Non sono mai stato in grado di esprimere quello che provavo.

Con te stavo bene, mi facevi sentire semplicemente me stesso, senza dover apparire più grande di quello che ero. Non dovevo fingere, essere quello che gli altri volevano che fossi.

Solo tu avevi capito com’ero fatto, andando oltre all’apparenza e riuscendo a vedere il vero troy.

Ma poi c’è stata quella sera, la partita di basket, il troppo alcool e il risveglio alla mattina nel letto di Sharpay Evans.

Nemmeno con lei mi sono comportato in modo esemplare, sapevo che nonostante apparisse così fredda e calcolatrice, con in testa soltanto la popolarità, mi amava. Forse quanto mi amavi tu. Lei non era ubriaca, era perfettamente cosciente di quello che stava facendo, a differenza di me. Probabilmente pensava che, dopo essere stato con lei, ti avrei lasciato. O almeno ci sperava.

 La sua colpa è stata solo quella di lasciarsi andare, trasportata dai sentimenti che provava nei miei confronti.

Ma questo non mi giustifica, cosciente o sbronzo, ero stato con lei e ti avevo tradita.

Ma forse il mio sbaglio più grande è stato quello di non avertelo detto subito, facendo finta di niente. Ci avevo provato ma ogni volta che ti guardavo negli occhi e vi leggevo l’amore, non riuscivo a dirtelo, a ferirti così. Ma allora non avevo capito che in questo modo, ti avrei fatta soffrire ancora di più.

Infatti, quando sei venuta a saperlo, da Chad per giunta, che aveva ritenuto giusto che tu lo sapessi indipendentemente dal fatto che io non riuscivo a parlartene, ti si è spezzato il cuore e con la delusione e il dolore che ti riempivano lo sguardo, mi hai lasciato.

Il momento più brutto di tutta la mia vita.

Mi hai detto che non volevi essere quel genere di ragazza che passa sopra alle sbandate, pur di non abbattere il proprio orgoglio e venire etichettata come quella tradita dal proprio ragazzo. A te non importava, volevi solo che andasse bene tra noi. Ma io ho rovinato tutto, come al solito.

Chissà se riuscirai mai a perdonarmi …”.

***

SESTA ORA – LEZIONE DELLA DARBUS

-Allora, oggi ho una grande notizia per i cantanti provetti. Ieri sono stata contattata da un conduttore televisivo che farà cantare due di voi nel suo famosissimo talent show: I GRANDI DEL DOMANI. Se i prescelti faranno un buon lavoro, avranno un contratto assicurato per la fine del liceo, cioè tra pochi mesi –

Un boato generale si levò dal drama club, mentre Sharpay già sorrideva, profondamente convinta che i cosiddetti prescelti sarebbero stati lei e il fratello Ryan.

Poi la Darbus continuò.

- Io ho ci pensato molto, sono stata sveglia tutta la notte a rivedere i vostri provini per i musical passati, e sono arrivata ad una conclusione. La coppia che più meriterebbe questa opportunità sarebbe quella formata dai fratelli Evans … -

Sharpay cominciò ad avvicinarsi al palco tutta contenta, con al seguito Ryan, ma la professoressa li bloccò.

- Non ho finito. Quelli che se lo meriterebbero siete tu e Ryan, ma non è voi che ho scelto.-

Il sorriso della biondina tutto pepe si spense all’instante e dalla sua bocca si espanse un grido che fece perdere la capacità dell’udito a molti dei presenti nel teatro.

- Che coooooooooooooooooooosa? Come sarebbe a dire che non ha scelto noi? Ce lo meritiamo più di chiunque altro, lo ha detto pure lei! E allora perchéeee?-

- Come stavo dicendo, penso che i più adatti a questa esibizione siano Bolton e Montez –

I due ragazzi in questione si guardarono, spalancando gli occhi e sentendo che i propri cuori avevano accelerato i battiti.

Gabriella si avvicinò alla prof. conscia della grande possibilità che le veniva offerta, ma ben decisa a non accettarla. Non poteva cantare ancora con lui, era stato così l’inizio della loro storia e lei non ci sarebbe mai più cascata.

- Professoressa io la ringrazio per la sua generosità ma non posso accettare-

- Forse non ci siamo capite, signorina Montez: lei DEVE cantare a quel programma, non ha libertà di scelta. Io ho deciso che a lei spetta quella parte, e così sarà-

- Ma io … -

- Niente ma. Mi ascolti bene: lei e Bolton insieme create una sintonia con il pubblico semplicemente unica. Io non ho mai capito perché non abbiate più fatto i provini per i musical annuali, ma questa è la vostra occasione per riscattarvi-

- Sul serio, io non posso … -

- Ora basta, non accetto obiezioni. Di cosa ha paura, Montez?Non penso sia il panico da palcoscenico a spaventarla, o sbaglio?Provi a rifletterci su-

No, non era l’ansia di sbagliare, la sua. Lei aveva paura di far venire fuori di nuovo quei sentimenti che con tanta fatica era riuscita a nascondere.

Anche Troy non era entusiasta di quella situazione, ma ormai c’erano dentro tutti e due fino al collo. E poi, si disse, forse era la sua occasione per rimediare almeno un po’ ai suoi errori.

Entrambi tornarono a casa con le parole della Darbus per la mente.

Avrebbero dovuto cantare insieme ancora, uniti dalla musica, la stessa che li aveva fatti incontrare.

Che fosse un segno del destino?

Nessuno dei due seppe dare una risposta a quella domanda.

***

UNA SETTIMANA DOPO – SEMPRE DALLA DARBUS

- Allora avete preparato la canzone che vi  ho assegnato?- chiese a Troy e Gabriella, che annuirono e accontentandola salirono sul palco per provarla.

La voce era perfetta, senza imprecisione,  ma la professoressa notò che non c’era sentimento, non c’era passione, mancava l’amore.

- Ragazzi è ormai una settimana che la proviamo, e il risultato è sempre lo stesso: non esprimete niente. Certo, dal punto di vista tecnico non mancava nulla, ma la passione, la voglia di cantare, dove stavano?Dovreste cominciare a impegnarvi di più. Vi ho scelti proprio per la vostra interpretazione, non fatemi cambiare idea-

A fine dell’ora tutti uscirono dall’aula, tranne Troy che rimase per chiedere una cosa alla Darbus.

- Professoressa, mi scusi, avrei una proposta. Avevo pensato, visto che ,come lei ha ben notato,io e Gabriella non riusciamo ad interpretare quella canzone che ci ha assegnato, potremmo cantarne una nuova –

- L’idea non è male Bolton, ma quella che ho scelto va benissimo, dovremmo trovarne una altrettanto perfetta –

- Ho già risolto anche questo. Vede io non sono un cantante e tanto meno un autore, ma in un momento di sconforto tre anni fa, ho scritto una canzone. Non so se sarà all’altezza di un’occasione importante come questa, ma sono sicuro che non avremmo problemi a metterci dentro i nostri sentimenti quando la canteremo, o almeno io non ne avrò –

- Mi sorprende che lei abbia scritto una canzone,  signor “Playmaker”, ma se mi fa vedere il testo magari posso prendere in considerazione quel suo momento di pazzia –

- Eccolo, è questo il testo –

Troy infilò una mano dentro il suo zaino rosso e ne tirò fuori un foglio con una copertina trasparente, che consegnò alla Darbus.

La professoressa lesse con attenzione le parole che il ragazzo aveva scritto pensando a Gabriella e alla loro storia appena conclusa. Infatti la canzone venne scritta subito dopo la rottura.

Quando ebbe finito di leggere, l’insegnante guardò Troy sgranando gli occhi, che erano illuminati da una luce nuova. Segno che aveva apprezzato, e molto.

- Sarà rischioso – esclamò.

- Come? – chiese lui alquanto confuso.

- Sarà rischioso presentare in un programma di fama internazionale come “ i Grandi del Domani”, una canzone che nessuno ha mai sentito.  Ci potranno essere solo due giudizi: colpire il pubblico e farvi apprezzare dalla giuria, oppure fare fiasco e ritirarvi. Non ci saranno vie di mezzo o sfumature, sarà tutto bianco o nero. Ma sono sicura che voi potete farcela, quindi avete il mio appoggio –

- La ringrazio signorina Darbus, le chiedo solo un ultimo favore: Gabriella non dovrà sapere che la canzone è mia –

La professoressa accettò non senza molti dubbi, ma comunque non disse niente.

***

Gabriella aveva appena saputo del cambiamento della canzone dovuto al loro scarso “ impegno” interpretativo, e inizialmente era contraria visto tutte le volte che avevano provato quella vecchia, ma poi quando la Darbus le aveva consegnato il testo di quella nuova, aveva subito acconsentito.

Quelle parole erano così profonde, così vere, sembravano proprio basate su un’esperienza personale.

Qualcosa le diceva che era davvero così ma lei non poteva comunque saperlo.

L’aveva appena fatta leggere a Taylor e anche lei ne era rimasta subito affascinata, e si era chiesta chi l’avesse scritta ma nemmeno Gabriella lo sapeva.

Non aveva ancora provato a cantarla con Troy, lui non aveva mai tempo a causa del basket e lei doveva studiare chimica per ottenere alcuni crediti che poi venivano scritti nella domanda d’ammissione al college.

Intanto che entrambi erano presi dai propri impegni, la grande serata si avvicinava.

Fino a quando non si trovarono a poche ore dall’esibizione, senza averla provata insieme nemmeno una volta.

Gabriella era davvero nel panico, come potevano andare bene se non si erano mai preparati nel duetto?

Kelsi li aveva aiutati singolarmente a trovare la tonalità giusta, e questa era l’unica cosa che la calmava un po’.

Troy, al contrario, era abbastanza tranquillo visto che la canzone era sua. Quello che lo preoccupava era cantare di nuovo con lei, davanti ad un pubblico, uniti da ciò che li aveva fatti incontrare e innamorare: la passione per il canto. Lei dalla stupenda voce ma dal panico di cantare davanti a tutti, lui che non sapeva nemmeno di esserne capace. Così si erano incontrati e in un attimo la loro vita era cambiata completamente: tra litigate con gli amici, provini per i musical, confidenze e posti segreti, era nata una bellissima quanto complicata storia d’amore.

Ma poi tutto era andato a monte a causa sua, questa era la sua paura: essere sommerso dai suoi stessi sentimenti.

Tra il riscaldamento della voce, la scelta del vestito e tutti i preparativi era finalmente arrivato il momento di cantare.

Il conduttore li presentò, invitandoli a salire sul palco.

Troy fu il primo a fare la sua comparsa, vestito con dei jeans scuri, una camicia bianca con tanto di cravatta al collo,e un elegante giacca nera.

Attaccò con la prima strofa. Beh più che altro con le prime parole …

T- Dimmi perche' piangi-

 
Fu la volta di Gabriella ad entrare, avvolta in un soffice abito blu di seta che le arrivava fin sotto al ginocchio e una sola spallina a sorreggerlo. I capelli legati sulla nuca da una grosso fermaglio argentato le davano un’aria più matura.

G- Di felicita'-

Continuò Troy.

T- E perche' non mangi -

G- Ora non mi va -

Gabriella gli prese le mani stringendole forte tra le sue.

T- Dimmi perche' stringi
forte le mie mani
e coi tuoi pensieri
ti allontani ... -

 Lasciò la presa, e abbassò le braccia e anche lo sguardo.

G- Io ti voglio bene -

T- Questo non lo so -

 La ragazza con un movimento quasi adirato, risollevò decisa lo sguardo.

G- Stupido testone
dubbi non ne ho
anche se il futuro ha dei muri enormi
io non ho paura e voglio innamorarmi -

 Gabriella per un attimo dimenticò tutto il rancore, la rabbia, e ritornò con la mente ma soprattutto con il cuore a quando stavano ancora insieme.

Lei non avevi dubbi sul fatto di amarlo ancora, ma il futuro la spaventava. E se lui ci cascasse un’altra volta? E se la tradisse di nuovo?

T- Non amarmi per il gusto di qualcosa di diverso -

 Troy la guardò negli occhi e vi lesse ancora quell’amore che una volta li contraddistingueva …

G- Ma tu credi che sia giusto stare insieme a tempo perso -

 “E se poi perdonandolo, tutto restasse uguale?” pensò Gabriella.

 Lei sarebbe tornata a soffrire per amore, e non voleva soffrire ancora, lei aveva un disperato bisogno di sentirsi sicura, necessitava di un rapporto stabile …

T- Non amarmi e mi accorgo quant'e' vera una bugia -

 E’ vero, se la guardava negli occhi, non poteva mentirgli … lui la conosceva troppo bene. Lo amava, non aveva mai smesso di farlo.

G- Se il tuo amore non valgo non amarmi ma non mandarmi via -

 
E se fosse proprio così? Forse anche lei aveva la sua parte di colpa, se gli avesse dato quello di cui aveva bisogno, lui non avrebbe sentito la necessità di cercarlo in qualcun’altra.

Ma lei aveva paura, aveva paura di donarsi completamente a lui, perché se l’avesse fatto poi non sarebbe più tornata indietro. Sarebbe stata vittima del suo amore.

 T- Non amarmi perché vivo all'ombra
non amarmi per cambiare il mondo
tanto il mondo non si cambia
e siamo tutti specchi
fatti per guardarsi
e diventare soli e vecchi -

 Lui si allontanò, lei lo seguì, facendolo voltare fino a guardarla … gli stava dicendo con lo sguardo che era pronta ad amare ancora, non per cambiare la sua vita, ma solo perché voleva dare libero sfogo ai suoi sentimenti.

G- Non amarmi per morire dentro
in una guerra di rimpianti e di ripensamenti
non amarmi per restare a terra
invece di volare come questo nostro amore deve fare -

 Troy la guardava mentre cantava le parole di quella canzone che lui stesso aveva scritto.

Gabriella sembrava davvero convinta nell’affermare che il loro amore doveva essere forte, doveva superare le difficoltà. Anche dopo tutto il tempo passato, il non rivolgersi più la parola, gli sguardi gelidi quando si incrociavano nei corridoi, lei sembrava pronta a ricominciare. Forse aveva ancora una possibilità …

Le si avvicinò fino a stringerla forte, mentre cominciava la nuova strofa.

 T- Piovono parole su questa città
se la gente vuole ma quanto male fa -

 “Già, io voglio stare con te Gabriella, ma se poi ti ferissi ancora? Se ti facessi del male?Io non voglio che tu soffra”.

Lei alzò lo guardò, fissandolo in quegli occhi azzurri che tanto le erano mancati.

G- Noi ci alziamo in volo e loro sono fermi
sola in mezzo a questo cielo non lasciarmi... -

Gabriella si staccò dall’abbraccio e gli prese una mano.

T- Non lasciarmi, non lasciarmi
ho sbagliato voglio dire non amarmi -

Troy le chiese con lo sguardo di non andarsene ancora, di restare con lui per poter vivere il loro amore …

G- Non spezzare le mie armi
e il mio cuore con questi non amarmi -

"E’ vero. Troy non mi hai mai detto che mi amavi e adesso stai chiedendo a me di non farlo perché non vuoi che io soffra? Ma come posso non sentirmi male se mi guardi così? I tuoi occhi abbattono tutte le mie difese …”

 
T
- Non amarmi per il rosso della rabbia che c'e' in noi -

 “Gabriella hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me, tutte le ragioni, ma io ti chiedo solo di perdonarmi se puoi …”

G- Tu lo sai che non posso non amarti nemmeno se non vuoi -

 “E’ davvero così? Nonostante quello che ho fatto, mi stai dicendo che sei disposta a metterci una pietra sopra?”

Troy le prese una mano e la posò sul suo cuore.

T- Non amarmi ti farò soffrire
negli inverni che ci sono a volte nel mio cuore -

"Ti aiuterò a riscaldarti quando sentirai che il tuo cuore è gelido, Troy, permettimi di credere ancora in te …"

G- Non amarmi per dimenticare ne' per vendicarti
ma soltanto per amore,non amarmi -

Gabriella si voltò verso il pubblico, distogliendo lo sguardo da lui, improvvisamente insicura.

… ma non amarmi perché ti senti in colpa, per placare la tua coscienza, amami soltanto per amore …”

T- Non amarmi e ci voliamo incontro
e ci caschiamo l'uno dentro l'altro sorridendo -

Troy le corse dietro e l’abbracciò nuovamente, promettendole che quella volta sarebbe stato diverso. 

“Si, Gabriella questa volta non mi tirerò indietro. Ti dirò quello che provo, e tu sei libera di dirmi che ormai è troppo tardi, ma io devo farlo. Sento che è la cosa giusta”.

G- Questo amore e' bello come il sole
dopo un acquazzone -

Entrambi si voltarono verso il pubblico, mano nella mano, cantando l’ultima strofa.

T&G- Come due aquiloni
stretti per la mano … -

T- Non amarmi … -

G- No, non amarmi … -

T&G- Non amarmi … -

 

Si guardarono negli occhi, finalmente sorridenti.

Ancora una volta la musica li aveva salvati.

 Ora dovevano aspettare il verdetto.  Il pubblico sembrava averli apprezzati molto, alcuni stavano ancora applaudendo.

La giuria uscì un attimo per mettersi d’accordo sul risultato.

Dopo cinque minuti i giudici rientrarono.

A comunicare la loro decisione, fu Jonas Harrison.

JH- Allora, abbiamo discusso molto sulla scelta della canzone, è stato abbastanza rischioso per voi portarne una nuova, che nessuno conosce. Infatti, inizialmente eravamo un po’ restii al riguardo, ma poi abbiamo dovuto ricrederci. La vostra è stata davvero una bella esibizione, avete saputo coinvolgere il pubblico sin da subito, con la vostra voce e la vostra interpretazione. Dal punto di vista tecnico ci sono state alcune imprecisioni, ma abbiamo tenuto conto dell’emozione che sicuramente provavate.

In conclusione, complimenti, ragazzi! Ce l’avete fatta!Avete ottenuto un contratto discografico-

 Felici più mai, Troy e Gabriella si abbracciarono e tornarono nei loro camerini.

Il momento magico però era finito, ora si tornava alla realtà …

 Prima che lei entrasse nel suo, Troy la fermò.

 T- senti, credo che noi due dovremmo parlare … -

 G- si, lo credo anch’io, vieni entriamo –

 Entrarono e lui si sedette in una sedia, mentre Gabriella rimase di fronte a lui in piedi.

 T- ecco, sono passati tre anni da … da quel giorno in cui ci … no … mi … hai lasciato –

 G- Si, ma perché vuoi tirare ancora fuori questa storia? Sai benissimo che stai riaprendo delle vecchie ferite –

 T- Dobbiamo chiarire, si quella volta mi hai lasciato, ma non ne abbiamo mai veramente parlato –

 G- Perché, c’era qualcosa da dire? Mi hai tradito con Sharpay, quello che ti davo io non ti bastava, del resto non ho voluto venire a letto con te, no? –

Sorrise amaramente nel dire questo.

 T- NO, GABRIELLA, NON E’ COSI’! Io non sono stato con Sharpay perché tu non .. insomma perché … si, dai, come hai detto tu. Quella sera c’era stata la partita, e poi abbiamo fatto una festa dove abbiamo bevuto, e … -

 G- No, Troy, non farlo! Non puoi dirmi che ci sei stato insieme solo perché eri ubriaco, non puoi, va bene?-

 T – ma è la verità –

 G- No, non è la verità, NON può essere la verità!-

 T – Ma perché non vuoi accettarlo? Mi sono ubriacato, sono stato un idiota e ho commesso un errore imperdonabile . E’ quello che è successo, dannazione, non puoi cambiare le cose. Perché ti ostini a non capire?-

 
Troy si alzò, alquanto arrabbiato per la piega che stava prendendo la conversazione.

 G- IO mi ostino a non capire? Sei tu quello che non capisce!-

 T- Beh, scusami tanto se non sono un genio come te! Si può sapere cosa avrei dovuto capire? –

 G – CHE NON POSSO ACCETTARE IL FATTO CHE TU MI ABBIA TRADITA SOLO PER UNA FORTTUTISSIMA NOTTE DI SESSO, E NON PER PERCHE’ TI ERI INNAMORATO DI LEI! -

 Gabriella abbassò la voce, mentre alcune lacrime abbattevano le sue resistenze e le bagnavano le guance, poi continuò:

 G- Non ti rendi conto, che mi sono distrutta la vita credendo che tu l’amassi?- sussurrò queste parole, proprio mentre la porta del camerino si apriva.

 - Oh, scusate … ho interrotto qualcosa? –

 Era Jonas Harrison, il giudice di prima.

 G- No, no, non si preoccupi, dica pure: le serviva qualcosa? –

 JH- Ecco, in realtà cercavo lui, ero andato nel suo camerino ma mi hanno detto di averlo visto entrare qui – indicò Troy-

 T – Cercava me? –

 JH- Si, ho appena saputo che la canzone è tua, volevo complimentarmi: è stato un vero successo! –

 T - La ringrazio –

 G – Che cosa? La canzone l’hai scritta tu?

 Gabriella lo guardò sgranando gli occhi più che sorpresa.

 JH – Beh io vi lascio di nuovo soli, complimenti ancora-

 Una volta che la porta fu chiusa, Gabriella continuò interrogativa.

 G- Perché non me l’hai detto?

 T- Io non volevo che tu lo sapessi. Non avrei saputo giustificare il perché l’avessi scritta –

 G- E’ bellissima … -

 T- Lo pensi davvero?

 G- Si –

 T – Grazie –

 Lui le si avvicinò e le prese il viso tra le mani , facendola sussultare per quell’improvviso contatto.

 G – Le parole sembrano … così vere –

 T – Lo sono. Gabriella, io … l’ho scritta pensando a te -

 G- C-cosa? –

 T – Si, tre anni fa. Quello stesso giorno in cui è successo tutto –

 Troy la guardò intensamente, mentre si avvicinava alle sue labbra.

 G – No, Troy. Noi non possiamo. Noi non … -

 T – Perché no? Non provi più quello che provavi per me? –

 G – Si,ti amo ancora se è questo che vuoi sapere Troy. Ma non puoi risolvere le cose con un bacio! L’hai detto tu stesso, non si può cambiare quello che è successo –

 T – No, ma possiamo ancora cambiare il futuro –

 G – Cosa volevi dirmi con quella canzone? –

 T – Beh il titolo dovrebbe dire tu, no? –

 G – Oh Troy proprio tu che non me l’hai mai detto, mi chiedi di non amarti? Sai, non è molto logico! –

 T - Il cuore non segue la logica, Gabriella. E’ irrazionale, proprio come il mio. Quando ho scritto quella canzone, credevo che fosse meglio per te non provare più dei sentimenti nei miei confronti. Io ti ho fatto del male, e ho paura di fartene ancora.  Questo timore non è scomparso, però oggi la penso diversamente.

Quando ti guardavo mentre cantavi ho sentito che per noi c’era ancora una possibilità. Ma questo dipende da te, te la senti di ricominciare? –

 G - Io non lo so. E se tornasse tutto come prima? Se ti rendessi conto che non sono importante? Io tornerei a soffrire e non voglio più soffrire, Troy –

 Gabriella si alzò dirigendosi verso alla porta, decisa a chiudere lì la loro storia, ma non così sicura come appariva.

 T – Ti prego fermati , non andartene –

 Gabriella si fermò, stando sempre di spalle.

 G – se non vuoi che io sparisca per sempre dalla tua vita devi darmi una ragione per restare –

 T- Ti amo. Questo basta?-

 G- Sai, è buffo il fatto che tu me lo dica solo adesso – sorrise lei, stando ancora di spalle. Poi si voltò.

 G- ma non posso negare il fatto che sentirtelo dire mi ha resa felice –

 Tornò indietro avvicinandosi a lui, fino a che non gli fu davanti.

 Lui l’abbracciò piano mentre lei sussurrava una richiesta.

 G- Prometti che questa volta non mi deluderai e non mi farai soffrire?-

 T- te lo prometto Gabriella. Ti amo e adesso non ho paura di dirlo. Non ho paura di far sapere al mondo che mi sono innamorato.  Troy Bolton ama. Forse potrebbe essere uno slogan da scrivere sulla mia maglietta   di basket, sotto il numero 14 –

G- Ahahah ma smettila, Bolton! –

T- No, a parte gli scherzi dicevo sul serio. Non ti farò del male, Gabry –

G- bene, perché non lo sopporterei –

Troy le sorrise dolcemente, come a volerla rassicurare e finalmente, dopo tutto quello che era successo, unì le sue labbra a quelle di lei, in un bacio che molto difficilmente entrambi avrebbero dimenticato.

Quando si staccarono, con un sorriso Gabriella gli chiese:

G- e la canzone? –

T- fa parte della nostra storia, è importante e rimane così com’è. Ma possiamo scriverne un’altra –

G- Ummm buona idea e quale sarebbe il titolo? –

Sorridendo di rimando troy le rispose:

T- Amami-

g- si, mi sembra appropriato.

Gabriella  rise e Troy con lei, prima di chiuderle le labbra con un altro bacio.

Il primo di una lunghissima serie …

... AMAMI


***
Ecco, è finita. Ehi, ma è venuta lunghissima, sembrava più corta -_-' !
Lo so che l'ultima frase è banalissima ma non mi veniva in mente nient'altro.

Spero che vi sia piaciuta, ma in ogni caso ditemi che ne pensate!
Ciao kiss
by
LizDreamer
  
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