Anime & Manga > Shaman King
Segui la storia  |       
Autore: Red_Hot_Holly_Berries    21/01/2008    2 recensioni
Non è una Whai if...?, ma direi che ci si avvicina molto.
Perchè?
Perchè ho cambiato un pò Yoh (ma in meglio, ve lo assicuro!! XD XD)...potreste non riconscerlo, una volta che verrà costretto a fare i conti con un segreto che aveva celato per anni a tutti, tranne al suo gemello...
Gemello che non esiterà a sfuttare ogni sua debolezza contro di lui.
Vi iontriga? leggete, leggete, non ve ne pentirete...
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hao Asakura, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Indicazioni per leggere la mia ficcy:
1-Immaginate tutti i protagonisti dello Shaman Fight ancora sull'isola di Tokyo, in un ipotetico momento prima che Saty dei Gandhara uccida Yoh.
2-scusatemi per le libertà che mi sono presa nei confronti dell'indole dei personaggi
3- mettevi comodi
4-godetevi la mia fanfiction...XD XD

.

Il compleanno

Twins brothers, but endless enemies.
Neither of them can forget their ancient hatred, but only one can have his revenge:
before the end, one of them will die by the twin’s hand.
Power is most important than everything else, even than brother’s love.

1° Compleanno:

Notte.
La luna piena, tonda e candida, occupava tutto il cielo, facendo sembrare le stelle piccole piccole, quasi invisibili.
Yoh camminava lentamente, senza fretta, diretto verso la collina che sorgeva vicino al lago, sull’isola dello Shaman Fight, al largo di Tokyo.
Era la sera del 12 Maggio.
Per tutta la sera nel suo alloggio aveva festeggiato il suo sedicesimo compleanno con tutti i suoi amici. Si erano davvero divertiti, soprattutto quando Ren e Horo Horo avevano dato il via all’ennesimo litigio, scatenando una rissa e coinvolgendo anche Chocolove.
Anche Lyserg era venuto a fargli gli auguri, e Anna gli aveva regalato un nuovo fodero per la Spada di Pietra (con grand meraviglia di tutti).
Ma Yoh era inquieto.
Per qualche motivo si sentiva nervoso; perciò, non appena i suoi amici erano tutti andati a dormire, lui era uscito in silenzio per fare una passeggiata, nella speranza di calmarsi.
Senza accorgersene, i suoi passi lo avevano presto diretto verso la collina, e lui aveva assecondato quello strano richiamo che lo attirava laggiù senza opporsi, restando però consapevole di sé stesso.
-Ciao, Yoh. Ti stavo aspettando.- disse una voce vellutata quando raggiunse la sommità della collina, spezzando l’immobilità della notte.
-Hao... immaginavo che ti avrei trovato qui.- rispose Yoh con voce atona, sedendosi sull’erba vicino al suo gemello.
-Perché mi hai chiamato? Avrei preferito restare a casa; sai, fa un po’ freddo a quest’ora.- disse dopo un attimo di silenzio Yoh, guardando in viso suo fratello e stringendosi rabbrividendo nella sua tuta, per cercare di scaldarsi un po’.
-Volevo solo scambiare due chiacchiere con te…e augurarti buon compleanno, fratellino!- rispose Hao, sorridendogli allegro.
Come suonava strana quella parola, “fratellino”, pronunciata da lui! Yoh ancora non si era abituato all’idea, e lo sorprendeva vedere con che leggerezza Hao parlava del loro legame di sangue.
Ma, a conti fatti, Hao sapeva di avere un gemello fin dalla nascita, mentre Yoh lo aveva scoperto solo da pochi mesi.
Contagiato dalla sua calma e vedendo che per una volta suo fratello non intendeva attaccar briga, Yoh si rilassò e ricambiò il suo sorriso, lo sguardo fisso sul riflesso della luna che si specchiava sul lago, simile ad un suo doppio che giaceva sul fondo del lago.
-Buon compleanno anche a te, Hao.- No, proprio non ce la faceva ancora a chiamarlo “fratello”. Non dopo aver pensato a lui come ad un nemico per così tanto tempo.
-E così sono ormai passati 16 anni da quando ci siamo separati… Come vola il tempo, non ti pare? Com’è andata la festa?- chiese poi improvvisamente Hao, come dando voce ad un pensiero improvviso.
Yoh, preso in contropiede, decise di rispondere ad una domanda per volta: -Per te è la terza volta che compi 16 anni, ma per me sono stati lunghi anni! E la festa è andata benissimo, grazie. Ci siamo divertiti molto…- sorrise al pensiero.
Hao gli lanciò un’occhiata a metà tra la curiosità e l’incomprensione, la testa inclinata di lato, come se cercasse di capire qualcosa che gli sfuggiva.
-Tu ti fidi dei tuoi amici?- gli chiese infine, fissandolo in un modo che lo metteva a disagio.
Yoh però rispose con sicurezza: -Assolutamente. Affiderei loro la mia stessa vita…
Tu non ti fidi dei tuoi?- chiese poi al gemello, pur pensando di conoscere già la risposta.
-Quelli che mi seguono non sono amici, ma miei sottoposti. Darebbero la vita per me, ed è questo che io voglio da loro. E il bello è che mi adorano troppo per tradirmi. E poi, se anche solo pensassero di farlo, io lo scoprirei subito e mi occuperei immediatamente del problema.-
rispose infatti Hao con un sorriso maligno, alludendo alla sua innata capacità di poter leggere nell’anima e nella mente altrui.
Pensare a quella sua capacità fece assumere un’aria inquieta a Yoh, anche se era quasi del tutto sicuro che il gemello non potesse leggergli nel pensiero; non dopo le precauzioni che aveva preso per proteggersi in merito.
-Secondo me sei uno sciocco a fidarti così di loro- disse poi Hao al fratello, tirandosi su a sedere.
-Quando meno te lo aspetti, ti tradiranno. Anche se pensi che siano degni della tua fiducia, ti tradiranno, e tu ti pentirai di aver aperto il tuo cuore.- Yoh rimase troppo sconvolto per replicare. I suoi amici non gli avrebbero mai fatto una cosa simile!
Ma Hao non aveva finito: -Credimi, fratello mio, succederà. Lo so per esperienza. E il primo a voltarti le spalle sarà proprio colui che hai aiutato di più, colui che non ti aspetteresti mai che ti abbandoni… Da un momento all’altro ti ritroverai solo, e capirai che in realtà non ti puoi fidare di nessuno.- Le parole di Hao erano colme di rabbia, ma la sua espressione mostrava anche una grande tristezza.
Sì, si vedeva che si sentiva tradito, e che ne soffriva ancora.
E Yoh non aveva neanche bisogno di chiedere da chi, perché sapeva già chi fosse: Matamune, uno spirito gatto che si era evoluto in Spirito Divino proprio grazie ad Hao mille anni prima, e che aveva dato il colpo di grazia al suo stesso padrone cinquecento anni dopo, durante le finali del precedente Shaman Fight.
Yoh cercò di dissipare il rancore del gemello: -Hao, sono sicuro che Matamune non ti ha dimenticato. Sai perché non era riuscito a raggiungere il Nirvana in così tanti secoli? Era perché si pentiva di averti abbandonato e di aver smesso di avere fiducia in te.
Gli manchi e vorrebbe tanto rivederti… ma per fare sì che lui possa fidarsi di nuovo di te, devi tu per primo fidarti di lui: perdona e dimentica ogni suo errore, e vedrai che lui non se ne andrà più via da te…Una volta hai detto che lui era il tuo unico vero amico…-
Ma Yoh non riuscì mai a finire il suo discorso: senza preavviso Hao gli sferrò un pugno in faccia, facendolo cadere all’indietro e rotolare per un tratto lungo il fianco della collina, finché non riuscì a fermarsi e rimettersi in piedi.
-Ma che ti prende?- gli chiese stizzito Yoh, portandosi una mano al naso per arrestare il sangue che gli scendeva dal naso, imbrattandogli il viso, e alzando poi lo sguardo.
Il ragazzo si immobilizzò tremando, come attraversato da una scossa elettrica.
Il volto del suo gemello era trasfigurato dalla rabbia, e i suoi occhi brillavano accesi da una luce maligna.
-Non osare mai parlarmi così!- urlò Hao, mentre alle spalle gli compariva lo Spirit of Fire. Ogni nervo gli urlava di scappare, di mettersi in salvo, e ogni suo muscolo era contratto, pronto a scattare, ma Yoh non poteva muoversi, paralizzato com’era dalla paura e inchiodato da quegli occhi, così simili ai suoi, che gli promettevano dolori indescrivibili.
Gli sembrò di metterci secoli a distogliere lo sguardo; ma, non appena vi riuscì, ritornò subito padrone del suo corpo.
Senza aspettare un attimo creò il suo oversoul, lo Spirit of Sword, e si mise in posizione di difesa, tenendo d’occhio Hao e il suo potente spirito.
La reazione di Hao fu una risata, talmente fredda che faceva venire i brividi, ma così acuta da rasentare la follia.
I due rimasero così - fronteggiandosi - talmente simili, ma così diversi.
L’ilarità di Hao cessò improvvisamente, e un silenzio assordante calò tra i due.
Hao sembrava ascoltare qualcosa, una voce forse, apparentemente dimentico di Yoh, che tendeva invano le orecchie nel tentativo di sentire di cosa si trattasse.
-Abbiamo visite, fratellino- disse Hao beffardo, imbevendo di sarcasmo l’ultima parola.
Di riflesso Yoh si voltò e vide i suoi amici risalire correndo la collina, le armi sfoderate contro il suo gemello, e poi si girò nuovamente, consapevole di quanto fosse pericoloso voltare le spalle a un simile nemico. E sussultò.
“Te la farò pagare”.
Lo sguardo di Hao era cambiato: non sembrava più esprimere la rabbia di prima, pareva invece dire proprio queste parole, così chiaramente che Yoh pensava di avergliele sentite pronunciare.
Voleva vendicarsi, voleva fargli patire il suo stesso dolore.
E solo troppo tardi Yoh si accorse che quello era stato il suo obbiettivo fin dall’inizio, e che lo aveva raggiunto… oh, se lo aveva fatto.

-------------

mia prima e unica (credo, qst ficcy mi ha consumato ogni greammo d'idee!!) su Shaman King.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: Red_Hot_Holly_Berries