Il gruppo di ragazzi si fermò davanti all'aula della prima lezione e si diresse subito ai rispettivi posti assegnati. Louis ed Harry si dimenavano per chi dei due dovesse sedere nel posto che dava alla finestra mentre Zayn rubava una sigaretta a Claire e lei di tutta risposta gli regalava un ceffone sulla nuca olivastra. Liam ripassava nervoso il libro di algebra mentre Charlotte e Niall si rilassavamo nell'ultimo banco.

Erano dei tipi diversi rispetto alla gran massa di alunni che c'erano in quella scuola, e uno sconosciuto a vederli poteva benissimo dire che erano molto diversi, ma tutti quanti sapevano che erano destinati ad avere qualcosa in comune e ce l'avevano. Charlotte e Claire, erano migliori amiche da una vita e mandavano avanti i ragazzi con il loro istinto femminile. Charlotte osservò Niall accanto a sè che stava guardando una ragazza con interesse e cercava di non dare nell'occhio, non potè che ridacchiare vedendolo arrossire.

 

Essì un'altra settimana di puro stress emotivo era iniziato, aspettavano tutti che le settimane corressero in fretta, invece era tutto il contrario. 

Claire, s'inumidì le labbra e guardò Zayn con sguardo attento.

-Potrei mai desiderarti più della mia stessa vita?-

Zayn alzò gli occhi intenerito dalle parole della bionda.

-E' assurdo pensare che tu stessa sia la mia vita?-

La ragazza si colorò le guance di rosso e miagolò sul petto del moro. S'irrigidirono di colpo quando il professore di Algebra sbattè la mano nella cattedra di legno.

Il professore parve annusare l'aria. E poi costatò che era davvero così e la classe cominciò a ridere.

-Malik, è lei che fa puzza di sigarette qui?-

-E se lo domanda.- Ribattè il moro.

-Quante volte le avrò detto di non fumare in classe?- 

Il professore divenne paonazzo.

-Quante volte le avrò detto che è un'abitudine?-

Claire affondò le unghia nella coscia del suo ragazzo, e per tutta risposta fece una smorfia senza guardarla.

-Se la faccia passare allora!-

-Per lei?-  Sussurrò Zayn guardando di sottecchi l'insegnante ormai fumante di rabbia. Era il solito ragazzo che amava le sfide e quella era proprio una sfida a cui non potè rinunciare.

-Malik in presidenza! Ora!- 

Claire sospirò insieme al moro e staccò le unghie dalla sua coscia, abbassando lo sguardo arrabbiata.

Con un sorriso sfrontato naturalmente diretto al professore, il ragazzo si alzò dalla sedia e si diresse verso le scale della presidenza non staccando gli occhi dal suo insegnante.

La bionda guardò Charlotte con uno sguardo liquido e candido, ricevendo uno sguardo di pazienza come risposta.

Decifrò il messaggio della sua migliore amica: sarebbe stata una lunghissima giornata.

 

-Claire-si lamentò la mora vedendola accedersi l'ennesima sigaretta- è la quinta che ti fumi!-

-Zayn non verrà arrestato, tranquilla!- Intervenne Louis con la sua solita ironia velenosa.

Charlotte sbuffò e mandò via il ragazzo con un cenno del capo.

-Cioè se continua a combinare casini, lo espulgono.- Costatò la bionda in preda ad una crisi isterica.

-Non succederà.-

Charlotte la consolava sì, ma sapeva anche che aveva ragione. Chi più di Zayn Malik si metteva nei pasticci? Nessuno.

L'altra ragazza buttò la sigaretta, consumata in pochi minuti e guardò verso il cancello dal lato opposto dove di solito il suo ragazzo spuntava dopo un bel discorsetto dal preside, era un avvenimento giornaliero, ma quella volta, quel fottuto giorno, non successe.

La campanella suonò e Claire dovette credere che era suonata troppo presto, uno strillo la fece girare.

-Siamo in ritardo di cinque minuti!- Urlò Charlotte prendendo l'amica dal gomito cercando di portarla con sè senza risultati.

Si fermò di colpo e guardò la bionda con lo sguardo perso verso l'ufficio del preside, sospirò e diede un bacio nella fronte dell'amica.

-Ok ho capito, ci vediamo dopo.-

Lasciò lì, Claire con i suoi pensieri e i suoi tormenti, che bel pericolo.

 

Zayn rigirò il capo da ogni parte: il corridoio era vuoto.

Si lasciò sfuggire un sospiro e si abbandonò al muro rigiro e freddo che dava verso l'uscita, prese le cuffie bianche che erano gelosamente nascoste nella tasca dei jeans neri e li posizionò nelle orecchie, attaccò queste nel cellulare e fece partire una canzone a caso con il volume al massimo:

All time low- Therapy.

Il moro chiuse gli occhi rilassandosi, distendendo la gamba sinistra mentre quella destra restò piegata. Probabilmente Zayn nemmeno si era accorto della presenza della sua ragazza sulle scale, ma era meglio così. Doveva restare solo gli e lo doveva.  

 

Claire sorrise appena vide quel ragazzo distrutto seduto lì che armeggiava con una canzone che già conosceva e il volume al massimo.

Un giorno d'inverno ascoltando entrambi questa canzone, lui l'aveva definita la sua terapia.

Loro si salvavano a vicenda.

Oppure si uccidevano lentamente.

Non importava, loro erano destinati a stare insieme.