Poco tempo
dopo, tra una missione e l’altra, era stata concessa a me e
alla maggior parte
dei miei amici una giornata di vacanza: decidemmo di trascorrerla
insieme,
organizzando un picnic in mezzo alla natura.
C’erano
Allen, Lenalee, Kanda, Lavi e Miranda, un’ esorcista molto
dolce e imbranata
conosciuta nell’ultima missione in Portogallo dove mi aveva
aiutata in difesa
contro gli Akuma.
“Ehi
novellina!dammi da mangiare!” esclamò Kanda coi
suoi soliti modi. Per una volta
avevamo cucinato un po’ noi donne, facendo una bella sorpresa
ai ragazzi;
ovviamente seguendo i gusti di tutti.
Sbuffai.
“Ecco qua …” gli dissi mentre gli
passavo una gran porzione di mori soba, una
variante fresca del piatto che gli vedevo mangiare spesso.
La mangiammo
tutti contenti, a parte il momento in cui Allen per sbaglio si
mangiò della
salsa piccante da sola: un gran ridere!!!
Prima di
prendere il dolce vidi un’ombra in lontananza, e con una
scusa mi allontanai e
procedetti verso un sentiero segnato accennato tra i fiori di ciliegio.
Camminai un po’ finchè non lo vidi: Tyki Mikk,
accovacciato vicino ad un
ruscelletto, che agguantava un pesce e cercava di mangiarselo crudo.
“Ehi!che
stai combinando?guarda che quello è più buono
cucinato almeno un minimo!”
esclamai ridacchiando un po’ per la scena “Oh,
cavoli…” pensai immediatamente
dopo essermi ricordata di come era finita l’ultima volta che
ci eravamo
incontrati.
“Buongiorno,
Elisabeth…” disse lui avvicinandosi e ricambiando
il mio iniziale entusiasmo
con un sorrisetto “...pare proprio che non ricordi bene chi
sono…anzi,chi siamo.
Che facevi, spiavi il nemico?” aggiunse ad un passo da me con
un filo di voce.
Arrossii
violentemente. “Certo che no!guarda che sei tu che ti aggiri
tra gli alberi con
un pesce semmai, e….” non feci in tempo a finire
la frase: mi bloccò le braccia
con le mani, si protese verso di me e mi baciò. Un bacio
caldo, fremente,
passionale. Nonostante il grande stupore iniziale, fu troppo per il mio
autocontrollo; finii col ricambiarlo, con tutta me stessa, senza
pensieri per
la testa se non di lui e del contatto con le sue labbra.
Dopo un
po’(non saprei direi se qualche secondo, minuto o cosa) lui
indietreggiò e fece
la faccia non di un innamorato al primo bacio, ma di persona combattuta
tra
sentimenti contrastanti. Tirò un sospiro e parve rilassarsi
un po’.
“Perdonami,
io … volevo farlo da quando ti ho vista la prima
volta” dichiarò alla fine.
Stavo per
caso sognando?era uno di quei sogni dove è tutto fantastico
e facile?perchè se
era così, per stavolta non desideravo svegliarmi mai
più.
“Ba-baka!!!”
esclamai con le lacrime agli occhi e stringendomi a lui il
più forte possibile.
Mi sfogai,
finendo per calmarmi e rilassarmi tra le sue braccia “Dai, ti
faccio io
qualcosa da mangiare” gli dissi con il sorriso migliore che
riuscii a fare
“Va
bene”
rispose lui con un dolce sorriso
Per me fu
molto facile: ci ero abituata. Presi un po’ di legna da un
albero vicino e
accesi il fuoco con la magia, facendoci cuocere il pesce
finchè fu pronto. Tyki
mi venne accanto, mangiando subito il pesce con fare soddisfatto.
“…
dunque
non solo sei un’esorcista, ma una buona cuoca e una strega
… però non mi sembra
ancora tutto su di te” disse indicando il fuoco e poi
guardandomi dritto negli
occhi. Gli feci di si con la testa, e fu facile spiegargli che anche io
avevo
la mia parte malvagia da tenere a bada; mi tolsi il rosario magico e mi
trasformai subito nell’altra me stessa, vendicativa,
violenta, dai capelli neri
e gli occhi rosso sangue.
“Siamo
uguali, io e te” affermai prender dolo per mano mentre
diventava un noah. Ci
baciammo nuovamente, come a confermare che anche lui la pensava come
me. Scosse
di desiderio di lui e del suo sangue mi percorsero tutto il corpo;
porca
miseria, avrei fatto sesso con lui e l’avrei morso se avessi
potuto, non me ne
fregava niente di dove ero in quel momento.
Le mani di
Tyki scesero sulla cerniera della mia divisa tirandola giù,
mentre baci ardenti
seguivano un percorso speciale tra labbra, collo e petto.
“Eli-chan … daisuki!”
esclamò stringendomi forte con voce sensuale mentre il suo
respiro e il mio
cuore acceleravano.
Purtroppo
però quel sogno magico e carico di passione ebbe un brusco
risveglio: non molto
lontano da noi, stavano arrivando degli akuma di livello due. Tyki mi
strinse a
sé, come a volermi proteggere. In tutta risposta io feci una
smorfia e cercai di stare calma facendomi piccola piccola, per non far
capire
a quei mostri che ero un’esorcista e a lui che fosse stato
per me li avrei
annientati immediatamente.
“Noah-sama,
perdonateci il disturbo ma abbiamo localizzato un gruppo di esorcisti
…
possiamo andare a distruggerli?” domandò
un akuma simile ad una scimmia con la faccia da pazza. Un semplice
globo di
luce viola dalla mano di Tyki e il mostro venne distrutto: un chiaro no
da
parte sua gli altri colsero, lasciandoci nuovamente soli. Per poco,
perché avvertii
chiaramente che stava arrivando Allen.
Mi rimisi subito
a posto il rosario; ci mancava solo di far vedere anche ai miei
compagni come potevo
diventare. “Tyki … sta arrivando Allen
… senti,io …” feci per dirgli
“Lo
so, l’istinto
di abbattere gli akuma per voi è proprio innegabile eh
…” concluse lui
arrivando dritto al punto. Cosa dovevamo fare noi, io che avevo i
poteri di
distruggere gli akuma e lui che aveva quelli per crearli?
“… senti, che ne dici
di un piccolo patto?promettiamo di non farci male a vicenda in
battaglia. Per
quanto riguarda gli akuma, distruggili se proprio devi, nel mondo ne
nascono di
nuovi anche a centinaia … ma non esagerare
…” concluse prendendomi per il mento
e dandomi un fugace bacio per salutarmi.
“Elisabeth-san!!!”
urlò Allen vedendo me e Tyki ancora uno a fianco
dell’altro
“Yo,
ragazzo”
lo salutò Tyki con un sorrisetto divertito chiamando subito
a sé le sue
farfalle magiche
“Non
osate
combattere mentre ci sono qui io eh!” esclamai mettendomi
subito in mezzo a
loro che si fermarono perplessi, soprattutto Allen. Dissi ad Allen
l’indispensabile:
che Tyki mi piaceva, che sapevamo a vicenda chi eravamo ma non per
questo
avremmo smesso di vederci
“Non
solo
Road mi sta sempre addosso parlando di te, ma ora mi ritrovo anche a
capirla
perfettamente … cerca
di capirci,
ragazzo” disse Tyki accendendosi una sigaretta e andandosene.
Dietro me e
Allen, ora c’erano anche Lenalee e Kanda. Di male in peggio.
Per poco non
iniziai a piangere, gli occhi già lucidi. Kanda ovviamente
non disse una sola
parola, mentre Allen e Lenalee mi abbracciarono e mi riempirono di
domande su
come stavo e cosa era successo fino a quando non tornammo alla Home.
Soprattutto
su quest’ultima parte, ovviamente. Io fui il più
sincera possibile e loro
furono molto buoni
con me, e la nostra
amicizia sembrò migliorare ancora di più.