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Autore: I_Cant_be_no_superman    08/07/2013    3 recensioni
“Non hai altri numeri da chiamare per le emergenze da licantropo?”
“Si, chiami Scott”
[Scisaac]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gente sono tornata u.u
Vi dico da adesso che è tipo un mese che non scrivo, causa esame, quindi questa ff è per riprendere il ritmo.
Quindi fa paraticamente schifo e forse non ha il minimo senso... chiedo perdono D:
Ora vi lascio leggere u.u

PS. scusate i possibili errori D:

                            



Pov  Isaac

“Non hai altri numeri da chiamare per le emergenze da licantropo?”

“Si, chiami Scott”

Il viso di Melissa McCall cambiò quando pronunciai quelle parole.

Erano mesi che Scott si era tirato fuori da tutto, mesi che non lo vedevo, che non respiravo il suo odore ed erano mesi che resistevo all’impulso assurdo di chiamarlo.

La donna annui prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle.

Quel ragazzino mi era mancato un sacco e speravo solamente che mi avrebbe aiutato nonostante quello che era successo tra noi.

 
4 mesi prima

“Questa è la tua decisione definitiva?” la domanda di Derek sorprese sia Scott che me. Non mi aspettavo che l’alfa sarebbe stato cosi facile da convincere.

Quando quella mattina Scott si era presentato a casa di Derek era convinto che si sarebbe unito definitivamente a noi ma le cose non erano andate cosi.

Dopo tutto quello che era successo averlo accanto per me sarebbe stato perfetto ma lui aveva deciso di lasciare tutto, me compreso.

Mi ero accorto di amarlo, di aggrapparmi a lui ogni volta che stavo per perdere il controllo ma ora lui se ne stava andando.
“Si, non ho intenzione di cambiarla!” la voce di Scott era dura e convincente.

Sentii chiaramente qualcosa dentro di me spezzarsi, come un ramo che si spezza per un vento troppo forte.

Tutto quello che fui in grado di fare fu uscire da quella stanza mentre sentivo i suoi occhi perforarmi la schiena.

Derek mi aveva detto di non dire niente riguardo al branco di alfa che era arrivato il città ma se fossi rimasto lì un attimo di più avrei implorato Scott di aiutarci e non sarebbe di certo stata una mossa saggia.

Quel ragazzo era cosi perfetto che non avrebbe mai rifiutato di aiutarci se lo avessimo chiesto.

Respirai a pieni polmoni quando fui fuori e mi avvia velocemente verso il bosco, avevo bisogno di non pensare a niente e di non ascoltare quello che quei due si stavano dicendo.

Arrivai nei pressi del piccolo fiume che scorreva in quel luogo e mi sedetti su una roccia. Chiusi gli occhi godendomi il rumore dell’acqua sulle rocce e il cantare lieve degli uccelli.

Non lo facevo mai ma, in quel momento, era tutto cosi rilassante che per un attimo pensai di addormentarmi. Il senso di abbandono che avevo sentito nascere dentro di me si era fatto sempre più forte e solo in quel momento sembrò assopirsi.

Prima mia madre, mio padre e ora Scott, forse ero davvero un buono a nulla che allontana da sé le persone, come diceva mio padre.

“Stai bene?”

Aprì di scatto gli occhi quando udì la sua voce.

Mi girai verso Scott trovandolo appoggiato ad un tronco. Era davvero stupendo con il sole che lo illuminava da dietro e quel piccolo sorriso sulle labbra.

“Hai davvero intenzione di tirarti fuori da tutto questo?” domandai senza far caso a quello che mi aveva chiesto. Volevo una risposta e la volevo in quel momento.

“Si, è la scelta migliore per me!”

Certo, era la scelta migliore per lui ma forse non gli era neanche venuto in mente che io avevo bisogno di lui. Ancora una volta una strana sensazione di abbandono di fece spazio dentro di me.

“Perfetto!”

Mi alzai lentamente pulendomi i pantaloni e dandogli le spalle.

“Isaac..”

“Ci si becca in giro Scott…” non riuscì a finire la frase che senti la sua mano poggiarsi sulla mia spalla.

“Che hai?” domandò mettendosi davanti a me e impedendomi di muoversi.

“Niente…” risposi cercando di controllare il tono della voce. Mi stava guardando con talmente tanta intensità che per un attimo sperai che mi baciasse e rimanesse con me, ma non accade niente di tutto quello.

“Dimmelo...”

Il suo tono implorante mi colpì come un fulmine a ciel sereno, non credevo di essere cosi importante per lui.

“Te ne vai…” confessai abbassando lo sguardo e fissandolo sulla sua mano che era piano scesa a stringermi il polso.

Quella frase era il riassunto di tutto quello che avevo dentro. Scott dopo la morte di mio padre era diventata la mia seconda famiglia e per quanto mi sentissi legato a Derek non era lo stesso che provavo verso Scott.

“Sai che non è cosi” disse deciso il moro alzando il mio viso con due dita.

“Scott io…”

“Isaac io non ti lascio, siamo amici no?!”

Stavo quasi per dirgli che lo amavo e lui mi aveva interrotto dicendo le uniche parole che potevano fare più male del suo abbandono.

Lo guardai cercando di trattenere le lacrime e poi posai lo sguardo sulle sue labbra, se dovevo perderlo tanto valeva assaggiare almeno una volta le sue labbra.

Mi chinai leggermente poggiando le mie labbra sulle sue in un bacio appena accennato.

Chiusi gli occhi godendomi a pieno quel contatto prima di allontanarmi da lui.

“Addio Scott!”

Non lasciai che rispondesse semplicemente mi liberai della sua mano sul mio polso e corsi via. Lo avevo perso davvero adesso.


 
Adesso

Quella donna era una del branco di Alfa ma non potevo fare niente per fermarla, mi sentivo dannatamente debole e qualunque cosa mi avesse dato mi stava indebolendo ulteriormente.

Preso tutto divenne annebbiato e prima di forma fino a quando il buio non mi avvolse completamente.


                                                 ***********************************************


La prima cosa che avvertii una volta che cominciai a riprendere conoscenza fu l’odore forte della foresta e di legno vecchio.

Quegli odori mi riportarono alla casa che, oramai da mesi, io e Derek avevamo lasciato.

Poi arrivarono le voci, quella arrabbiata di Scott e quella più seria e calma di Derek, che parlava cercando di sembrare convincente.

Cercai di muovermi ma una forte fitta mi fece gemere leggermente di dolore. Chiusi gli occhi cercando di calmarmi ma non riuscì ad impedire ad un altro gemito di sfuggire dalle mia labbra.

Le voci dei due licantropi si fermarono mentre sentivo che si avvicinavano a me.

Avvertì due mani poggiarsi sul fianco ferito tastandolo e controllando che fosse tutto ok.

Gemetti a quel contatto prima di aprire lentamente gli occhi e trovami davanti un Derek abbastanza nervoso.

“Der..”

“Stai zitto che è meglio!” disse rilassandosi visibilmente.

Fece un sospiro di sollievo prima di allontanarsi. Guardai verso la porta e la figura di Scott era lì immobile mentre mi fissava.

“Come stai?” ancora quella domanda e in essa potevo avvertire tutta la paura di avvicinarsi a me.

“Meglio, grazie per essere venuto, nonostante tutto intendo!” dissi cercando di alzarmi ma con scarso successo.

Quando credevo che sarei caduto nuovamente all’indietro avverti le mani di Scott aiutarmi.

Mi affidai a lui cercando di non gemere di dolore mentre mi sedevo. Mi aspettavo che da un momento all’altro si sarebbe allontanato, come scottato, ma non lo fece.

Poggio il suo viso nell’incavo del mio collo respirando su di esso e stringendomi piano al suo corpo.

“Grazie!” sussurrai tra i suoi capelli respirando il suo odore che mi era tanto mancato in quei mesi.

“Non andare via mai più” disse sempre sul mio collo lasciandoci un tenero bacio.

Sgranai gli occhi convinto che tutto quello non poteva essere vero, che l’unica persona che amassi in quel momento potesse ricambiare i mie sentimenti.

Doveva essere sicuramente un sogno ma era tutto cosi reale da fare quasi male.

“Scott…”

“Non lasciarmi più!” parole sussurrate prima che le labbra di Scott si unissero alle mie dolcemente, in un bacio vero questa volta.

Le sue labbra si muovevamo piano, mentre le mie mani erano corse ai suoi fianchi che strinsi con possessione.

La sua lingua incontrò la mia giocandoci e conoscendola piano, senza fretta. Cercai di spostarmi in modo da rendere quel bacio più facile a entrambi ma una fitta al fianco mi costrinse a spostarmi e a gemere di dolore.

“Isaac…”

“Ora passa…” dissi cercando di respirare lentamente.

“Ti adoro!”

Lo guardai senza capire a cosa illudesse mentre un sorrisino stupido si dipingeva sul suo viso.

“Ma se non ho fatto niente!” risposi muovendomi piano e abbracciandolo.

“Sei qui e stai bene, questo mi basta!”

Sorrisi felice perché finalmente mi sentivo bene sul serio. Lui era tornato da me e ora sapevo che non mi avrebbe lasciato, che il senso di abbandono quella volta non sarebbe tornato e che alla fine si sarebbe risolto tutto, nonostante tutto quello che avrebbe potuto sbarrarci la strada.
 





Lasciatemi un parere se volete... io vado a nascondermi per aver scritto questa merda D:
Marinella


ps. so che devo aggiornare la Long ma datemi il tempo di riprendere il ritmo a scrivere cose decenti aahahahah
Addio <3
   
 
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