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Autore: Rohchan    08/07/2013    2 recensioni
“Vuoi sapere cosa può fare Chii?”
“Se non lo sapessi, sarebbe un male per lei?”
Freya scuote la testa, decisa. “No.”
“Allora...non m'interessa.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chii, Hibiya Chitose, Hideki Motosuwa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Della serie, a volte ritornano.
Forse perchè il mio cervello-bollitore ha ricominciato a funzionare.
Forse perchè, ormai, le orecchie mi fischiavano tanto forte che non potevo più ignorare l'idea.

Dedicato ai miei lettori, tutti quanti.
Se ce n'è ancora qualcuno, si capisce.
E, a lui. 
Il mio uomo solo per me. <3
Rohchan
 


Quello che Chii può fare.

 

“Vuoi sapere cosa può fare Chii?”
“Se non lo sapessi, sarebbe un male per lei?”
Freya scuote la testa, decisa. “No.”
“Allora...non m'interessa.”

 
 
Sono trascorsi quasi cinquant'anni, da quel giorno.
Se ci ripenso, muoio ancora di paura. Io, Hideki Motosuwa, incapace di far funzionare correttamente persino una tv senza l'aiuto di qualcuno più esperto, sono stato in grado di salvare il mondo da una catastrofe.
Non chiedetemi quale. Non lo seppi allora, non voglio saperlo nemmeno adesso, alla soglia dei settant'anni.
 
Vivere con Chii è bellissimo. Non lo dico per vantarmi, ma avere un Chobits per compagna è una cosa esageratamente meravigliosa.
Chii mi capisce.
Chii mi sente, e mi ascolta.
Chii mi vede, e mi guarda.
Chii mi ama.
Sono cose che molti esseri umani ormai hanno disimparato a fare.
 
Forse aveva ragione Yumi, quando da ragazzina mi diceva, con una maturità che scavalcava i suoi anni di parecchie lunghezze, che gli uomini amano i pc per comodità.
È più facile amare un oggetto, in sé stesso inanimato, pronto ad esaudire ogni nostro desiderio perchè è programmato per farlo, piuttosto che una persona.
Le persone si arrabbiano.
Le persone fraintendono.
Le persone, anche quelle più innamorate, a volte perdono la pazienza, o la fiducia, o lasciano scivolare il loro amore verso altri esseri umani, senza curarsi troppo di ciò che si lasciano alle spalle.
 
Le persone sono solo...persone.
Da loro ci si può attendere un fallimento. Una mancanza. L'amore vero tra esseri umani è una cosa difficile da trovare.

Forse è per questo, che alcuni esseri umani preferiscono amare un pc.
Il cuore deve sforzarsi meno.
I sentimenti non corrono il rischio di cambiare, di essere traditi, di essere gettati via come un oggetto che ha stancato la vista.
Custodito da un pc, un cuore umano non può andare in pezzi. Il pc lo proteggerà in eterno.
Può piuttosto capitare il contrario; un umano può disinnamorarsi di un pc. Ma l'amore -o il suo equivalente robotico, se vogliamo rimanere in due mondi distinti- di un pc non può cambiare, non può cessare di esistere. È come l'amore degli animali per gli esseri umani: più elementare, ma più duraturo.
 
Personalmente, io non distinguo, non ho mai distinto, le due cose.
Da ragazzo di campagna, o forse semplicemente da “persona gentile, sincera e tenera”, come mi disse Freya quel giorno lontano, per me l'amore è soltanto amore, indipendentemente dalla persona, o cosa, o animale verso cui si rivolge.
L'amore non tollera di ferire, l'amore non tollera di cancellare, di mutare, di influenzare in alcun modo la creatura cui si rivolge.
Sarebbe sbagliato. Sarebbe amare qualcos'altro, qualcun altro, e così si perderebbe l'essere che si ama.
Io non ho mai chiesto a Chii di cambiare nulla, di sé stessa.
Ciò che ha fatto, l'ha fatto per sé stessa, e io l'ho amata -e l'amo-, ancora adesso come l'amavo quel giorno lontano.
 
Ma oggi so, cosa Chii può fare.
L'ho vista, la vedo ogni giorno. La vedo nelle foto di tanti anni fa, che iniziano a sbiadire, ingiallire col tempo.
La vedo nelle differenze dei filmati fatti nel corso degli anni, quelli delle feste della Pasticceria Tyrol, dove non ha mai smesso di lavorare e in quelli fatti per i miei compleanni, o quelli di Shinbo, quelli di sua madre, o in quelli di Yumi; nei suoi movimenti, che si fanno ogni giorno più diversi da allora, più simili ai miei di adesso.
La luce, quella bella luce calda che avevo imparato a vedere nei suoi occhi di vetro, inizia a sbiadire, proprio come accade a quella nei miei.
Inizia ad accusare di più la mancanza di sole, quando viene inverno, e i suoi movimenti si irrigidiscono.
Come succede a me.
La sua pelle, la sua bella pelle di latte, un tempo soda ed elastica come una pesca, si è raggrinzita col tempo.
Minoru, ormai uomo adulto, mi ha detto che è incredibile ciò che le sta accadendo, e che non sa cosa potrebbe fare. A Yuzuki non succede. È la stessa di quando è stata creata, non è cambiata in nulla.
 
La signora Hibiya, ormai troppo anziana, guarda la figlia dalla sua sedia a rotelle, che usa sempre più spesso per non affaticare il cuore, e sorride.
-        Non preoccuparti- mi ha detto, quando come uno stupido mi sono accorto dei cambiamenti di Chii.- E' normale. Mio marito l'aveva previsto. Fa parte di lei, ed è lei a volerlo.-
-        Ma...se è così...davvero...Chii...-
-        Sì, Hideki. Chii sta cambiando, e non smetterà di farlo, fin quando non smetterai tu. Sei l'uomo solo per lei, no?-
-        Sì, ma...-
-        E lei è quella solo per te. E vuole esserlo fino all'ultimo giorno.-
-        Ma Chii non può morire...avere un ultimo giorno. È un pc...- obbietto, stupidamente, mentre uno strano brivido mi corre in corpo quando mi accorgo di aver detto “Chii” e “morire” nella stessa frase.
 
Gli occhi della signora Hibiya si sono fatti lontani, e so che si sta ricordando di loro.
Dell'altra Chii, e di Freya.
-        Chii può morire, invece, Hideki. E lo farà, quando sarà il momento, così come accadde per sua sorella, tanti e tanti anni fa.-
-        Io non voglio che accada.- mugugno, come il perfetto idiota che sono.
 
Lei ride, quella risata leggera, come di carta, delle persone anziane.
-        Tu puoi non volerlo. Ma non puoi impedirlo, Hideki. Nessun essere umano può farlo, né per sé stesso, né per coloro che ama.-
-        Ma Chii è un pc. É eterna, indistruttibile. È nella sua natura.-
 
La signora Hibiya si volta, distogliendo gli occhi da Chii che, poco distante, sta spazzando il selciato che porta all'ingresso della pensione. Sembra infastidita dalla mia cecità, dalla mia dabbenaggine.
Dalla mia stupidità.
-        Hideki, Chii è un pc. Ma è anche la persona solo per te. Ed è un Chobits. La combinazione di queste tre cose produce risultati diversi dalla vita con un pc qualsiasi. Quando ti ha scelto, quando ha fatto di te l'uomo solo per lei, Chii ha deciso di fare tutto con te. Ha lavorato, ha imparato a cucinare, a vestirsi, a parlare. Ha imparato tutto di te. E ha stabilito che, quando tu non farai più parte di questo mondo, nemmeno lei lo farà più. Chii invecchierà, Hideki. E poi, quando lo farai tu, morirà. Perchè le è stata data la possibilità di farlo, e perchè lei ha scelto di farlo. Questo è ciò che Chii può fare, ed è ciò che, anche sapendolo, non hai mai potuto, e non puoi cambiare. Non è un male, per lei, e non c'è nulla che tu possa fare per impedirglielo.-
 
La signora Hibiya torna a guardare Chii, che sta tornando verso di noi, la scopa in mano. Il selciato è pulito, e diventa un po' più scuro man mano che il giorno scivola verso la notte.
Viene vicino a me, mi si siede accanto sul gradino d'ingresso, e appoggia la testa sulla mia spalla.
La sento tiepida, accanto a me. Le sue mani, un po' più ruvide di allora, con la pelle meno elastica e più rugosa mi circondano il braccio all'altezza del gomito, e strofina il naso sul mio braccio, un'abitudine infantile che le ho chiesto di non cambiare.
 
Chii sta invecchiando, come me. Per me.
Chii, un giorno, morirà. Perchè è ciò che succederà anche a me.
Questo è ciò che lei può fare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

“ In questa città non c'è nessuno.
Ma...la luce che illumina la stanza è chiara e calda.
Sono nella città deserta. Ma io non sono triste, e non mi sento sola.
Il mio cuore è caldo.
Io sono quella cosa,ma mi sento al caldo.
Perchè io amo questa persona.
 
La felicità dipende dalle persone.
Le persone sono diverse, e anche le loro idee lo sono.
Guardandole da fuori sembrano tristi...ma dentro, possono essere felici.
Ogni cuore ha una forma diversa, e nel tempo e nello spazio, la forma cambia.
Non esistono cuori identici...perciò la forma della felicità non è una sola.
Qualcuno ama qualcun altro...che questo cuore sia di un essere vivo o non vivo non importa...
è sempre un cuore dolce, e caldo.
Se il cuore diventa così caldo, se si sente così felice,
vuol dire che è meglio che tutti amino qualcuno, e che tutti siano ricambiati da coloro che amano.
Quando qualcuno ama qualcun altro, e gli vuole veramente bene,
se è così, questo mondo si riempie di felicità.
 
Se andasse tutto così,
in questa città nessuno sarebbe infelice.
È lui l'uomo solo per me...
e questa è la città della mia felicità.”
 
 

  
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