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Autore: Lechatvert    08/07/2013    6 recensioni
Ci saranno altre mani ad accarezzare le guance del Re, ci saranno altre labbra pronte a sorridergli.
L’usignolo, invece, non avrà che la sua voce.
E sarà una voce forte, la sua, talmente forte che il vento dovrà smettere di soffiare dinanzi a lei.

| Joffrey Baratheon x Sansa Stark |
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joffrey Baratheon, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lechatvert
Tutto parte da “Wild is the wind” dei Bon Jovi. Non impazzisco per la loro musica, ciò non toglie che sia comunque orecchiabile. Ho messo una loro citazione all’inizio e alla fine del testo, ma se a qualcuno dovesse venire voglia di ascoltare tutta la canzone, sappiate che è facilmente trovabile su Youtube :D
Non credo ci sia altro, solo non aspettatevi troppo, ecco. <3
Per chi volesse condividere un po’ di sano smatto cerebrale, questa è la mia pagina Facebook.
Addio! ♡








“ I tried to make you happy
You know I tried so hard to be
What you hoped that I would be
I gave you what wanted
God couldn't give you what you need ”


Violento, il vento scuote i rami, alza le sottane, sposta le barche ormeggiate nel molo. Preannuncia tempesta soffiando in faccia ai soldati, sputando la sua aria gelida addosso a chi si accinge a tornare a casa dopo il tramonto.
Prepotente, scompiglia i capelli di Sansa, s’insinua tra le sue vesti, si mischia alle sue lacrime.
Intanto il piccolo usignolo piange, infreddolito più dalle parole che dal vento, e se ne sta lì, accoccolato su una panca, chino a singhiozzare con la sola compagnia del mare. Non ha il coraggio di aprire le sue ali e volare via, lontano da chi l’ha ripudiata, magari intonando una canzone di libertà.
Perché ad Approdo del Re l’hanno abbandonata in un angolo come si fa con una vecchia bambola, l’hanno giudicata inadeguata. Non è abbastanza, Sansa, non è degna di sedere al fianco del nuovo Re.
Eppure ci ha provato, l’usignolo, a cantare bene. Ha provato a intonare la melodia più fine, pur di essere all’altezza di Joffrey. Ha subito umiliazioni, ha resistito agli schiaffi, versando lacrime e sangue. Per lui, ha scavalcato la paura, ha volato oltre la vergogna.
Ma non è ancora abbastanza, perché è ora per Sansa di mostrare la sua più totale sottomissione, di restare fedele a quel Re che l’ha ripudiata, di pranzare con sua moglie, di condividere quell’enorme palazzo con la donna che con un sorriso è diventata più di lei.
Canta ancora, usignolo, ma stavolta canta più forte, perché ad Approdo del Re sta arrivando una tempesta tanto violenta da coprire la tua flebile voce.
Sansa piange ancora, mentre la calda pioggia di un tramonto d’agosto le bagna i capelli e si mischia alla cipria che ha sulle guance.
Non apre le ali, il vento è violento e non le permetterebbe mai di fuggire. In fondo, cos’ha da perdere, ormai, se non il suo letto ad Approdo del Re? Non una casa sicura, non una famiglia ad aspettarla. Solo un materasso sporco di lacrime tra le gelide mura della fortezza.
E allora tanto vale tenerselo stretto, quel magro giaciglio, e continuare a vivere tra il pianto e il cinguettio, venendo gettata da un paio di braccia all’altro senza riguardo, finendo, alla fine, in qualche cantina dimenticata.
Sansa non è abbastanza per la magnificenza di Joffrey Baratheon, perché sebbene il suo canto sia grazioso, le sue ali non sono abbastanza forti e hanno paura del vento.
Ma, se davvero non è abbastanza per lui, allora Sansa vuole esserlo per se stessa.
Ci saranno altre mani ad accarezzare le guance del Re, ci saranno altre labbra pronte a sorridergli.
L’usignolo, invece, non avrà che la sua voce.
E sarà una voce forte, la sua, talmente forte che il vento dovrà smettere di soffiare dinanzi a lei.
Asciugandosi le lacrime, Sansa si alza. Osserva il mare, in silenzio, stringe un pugno il fazzoletto che ella stessa ha ricamato.
Apri le ali, usignolo!
Su Approdo del Re piove ancora, ma il vento sembra assopito, tramutato come per magia in una leggera brezza che rinfresca l’aria.
Ora Sansa sorride appena, guardando i lumi dei pescherecci accendersi sulle acque scure del porto.
Vola, usignolo, e non voltarti mai.
Dopotutto chi, al mondo, ha delle ali più forti delle sue? 

“ Maybe a better man
Would live and die for you
Baby, a better man would
Never say goodbye to you ”
 


   
 
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