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Autore: alessia14    08/07/2013    1 recensioni
“Camilla, non c’è da preoccuparsi. Una soluzione si trova sempre”
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il rosso.  Il sangue che unisce due persone. Queste persone sono Marco e Camilla. Amore: un altro colore rosso, come il sangue.
Lui e lei. Lei e lui. Un legame forte, più di tutto. Anche una causa può rafforzare questo legame. Non potranno mai separarsi, sono una spalla ad ogni emozione.
Camilla non riesce a pensare. Fissa un punto, una coccinella rossa. Il rosso con punti neri. Il nero, l’inchiostro della penna.
Il dottore la invita a entrare. Marco stringe la sua mano. Riusciranno nell’impossibile, lui è certo. Quella mattina, Camilla gli chiese di indossare quello che voleva, una domanda strana che poteva non richiedere dei punti interrogativi.
La porta si chiude. Lui rimane fuori, lei è dentro. Dentro fino al collo.
Camilla si siede, non è tesa. Quasi morta. Non prova nulla. Non sente scorrere del sangue, solo gelo provocato dal bianco. Il dottore accarezza il suo viso “Camilla, non c’è da preoccuparsi. Una soluzione si trova sempre” gli occhi spenti e incorniciati dal rossore delle notti passate sveglia. Ringrazia il dottore con lo sguardo e se ne va. Il camice, color bianco, era troppo fastidioso. Forse non c’è nessuna soluzione, pensò Camilla. Marco la vede, vuole fermare il suo passo veloce e portarla in un posto sicuro. Il destino è diventato di ghiaccio. I sogni infranti da colori scuri intensi. Il dottore afferra il braccio del ragazzo, guarda le pupille e consiglia “Ragazzo, prova a parlare con lei. Qualunque cosa. La ragazza deve sentirsi viva” Marco accenna un si e con le lacrime agli occhi corre verso la ferramenta.
Il colore rosso. Cerca ma invano. Sembra abbiano tutti i colori ma non il rosso. Il giallo? No, il sangue di entrambi è rosso. Aspetta qualche secondo, perlustra da sinistra a destra, lo trova. Era vicino al…bianco. Non è possibile. Ancora una volta quei due colori a contatto. Se fino a qualche mese prima solo Camilla aveva il terrore del bianco, adesso era stato contagiato anche lui.
Per le gravi condizioni, non può avere un bambino. Sembra come se fosse una cattiva ragazza per poter diventare una madre. Suona il campanello. La porta è aperta. Vede Marco entrare. Arriva dritto nella camera della coppia. Camilla, con molta curiosità e malinconia, dalla fessura della porta cerca di capire. C’è bianco dovunque, meglio non guardare. Torna sul divano, ha poche forze. I colori scuri sono tornati a circolare nel corpo di Camilla, ecco la causa della stanchezza improvvisa. Chiude gli occhi.
Marco apre la porta. Il sogno è stato realizzato. Torna nel salotto. Un colpo al petto, Camilla è distesa sul divano, sembra priva di vita. Una carezza. Lei si sveglia. “Shh… Devo prenderti tra le mie braccia. Ho realizzato un mezzo sogno” carica sulle sue forze il corpicino e arrivano in camera.
Le pareti sono rosse. No, il bianco è rimasto, il rosso è solo una grande macchia per ogni parete… Camilla viene stesa sul letto dalle coperte rosse. Il cuscino è blu, il suo colore preferito. Marco prende la sua mano, è fredda. Ha bisogno del sangue di una persona speciale, l’unica è Marco. Arriva l’infermiera. La trasfusione di sangue viene eseguita senza problemi, liscia come la pelle e quasi una piccola bottiglia di Coca-Cola. “Grazie. Rimango io vicino a Camilla. Non si preoccupi” l’infermiera accenna un sorriso e chiude la porta della camera.
Camilla apre gli occhi. Il rosso? Sarà sicuramente in paradiso, ipotizzò. Girò lo sguardo e vide Marco tenerle la mano “Marco… Il rosso…” solo un si con la testa. Non vuole avere un contatto con lui. Non potrà mai avere figli. La causa è sconosciuta. “Ho donato il mio sangue. Entrerà dentro di te e prenderà a pugni chi impedisce la creazione di un futuro bambino” una lacrima versata su un letto rosso, forse destinata a cambiare colore “Ho fatto tutto questo per te. Adesso il me che è lì dentro…” indica il cuore di Camilla “…darà la forza a questa anima e questo corpo di concedersi ad una notte d’amore. Un figlio renderà la vita più bella” bacia sulle labbra Camilla e si fa spazio nel letto. Lei prende le mani di Marco, le porta sui fianchi “Dormiamo. Quando entrambi saremo pronti, nulla impedirà la nostra felicità” Marco voleva insistere, affinché tutto si realizzasse subito. Il clima è adatto. Ha voluto donare alle pareti un colore senza paura, e adesso? Aspettare…ma quanto? Azione, solo questa parola. “Se solo del rosso ti fidi, adesso fai spazio anche a me, Marco, il tuo fidanzato, padre del futuro figlio che concepiremo stanotte” Camilla scoppiò in lacrime, la malattia la stava mangiando viva. C’era qualcosa che non andava, non in lei, dentro il suo cuore. Marco mette la propria mano sul torace di Camilla, sente pulsare, non è più ghiacciato, è rosso vivo. Toglie la maglia con cura e sussurra la verità “Sei affetta da una malattia che non esiste. Il dottore mentiva. Hai iniziato una nuova vita con il mio sangue, adesso bisogna spianarla. Fidati di me. Passa la notte con me, adesso” carezze, baci, vestiti. Il rosso tiene compagnia, per la prima volta.
E’ mattino. Un bel sogno è quello che ci vuole per una notte movimentata. Dei piccoli passi. Camilla, con la sua delicatezza, alza le coperte e lascia dormire Marco. Va in cucina. Trova il suo bambino, il piccolo Matteo. Lo prende in braccio. Lui sorride e l’abbraccia “Mamma, ti voglio bene”.
Sente la mano di Marco muovere la sua spalla. “Era solo un sogno…” il sorriso svanisce, pensava fosse vero. Entra nella camera l’infermiera. Marco prende il foglio lasciato sul bordo del letto. “Complimenti” la donna augura il meglio per entrambi e torna in ospedale. Una lacrima scende sul viso di Marco. “Amore…” la prima volta che Camilla parla con il tono da dolce ma spaventata. Sul foglio c’è l’inchiostro di una penna rossa “Dagli esami del sangue dell’attuale giorno, delle ore 6, le comunico ufficialmente la seguente notizia: è incinta” leggendo questa notizia la voce di Marco vibra, lasciando spazio alle lacrime di entrambi. Adesso potevano essere felici.
Camminano sulla spiaggia. Camilla è al sesto mese. La pancia è in perfetta mostra. Marco sorride mano nella mano con la mamma che ha sempre creduto nei sogni. Il rosso non l’ha mai abbandonata. Era arrivato al punto di fare tutto, anche di lanciare il rosso sulle pareti, affinché Camilla si sentisse nella sua vera casa. “Marco. Ho un sogno. Voglio che sia un maschio” gli occhi brillano, come il cuore del suo fidanzato. Continuano nel loro cammino, verso un tramonto da incorniciare nel cuore.
  
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