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Autore: Lady18    08/07/2013    2 recensioni
Hayley, in arte C-18, è una giovane ragazza di 21 anni che vive con il gemello Igor e Marron, la figlia di appena 5 anni. Dopo vari traslochi, finalmente riescono a trovare una sistemazione quasi permanente a Satan City. Hayley lavora in un bar a tempo pieno, mentre il fratello si occupa della nipote tutto il giorno; le loro vite sono normali e felici, fino a quando la bella C-18 non si ritrova a faccia-faccia con un malvivente, e a salvarla ci sarà un ragazzo di cui aveva sentito parlare solo ai notiziari. Vite diverse, caratteri diversi e molte difficoltà che renderanno difficile il loro rapporto che pian piano si trasformerà in qualcosa di più profondo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Marron, Trunks, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                           Quando tutto cambia

Ore 05:00. La sveglia iniziò a suonare rumorosamente e senza sosta, fino a quando Hayley con un colpo secco la fece smettere di suonare. Ormai erano trascorsi diversi mesi da quando Igor, Marron e lei si erano trasferiti a Satan City, dopo un periodo di traslochi vari: era una bella città quasi sempre tranquilla, con ampi spazi verdi e con diversi quartieri dedicati alla vita mondana: bar, ristoranti, discoteche e molto altro. Subito dopo Hayley si mise a sedere nel letto, voltando lo sguardo verso la finestra che emanava una luce fiocca, fissandola per alcuni minuti.
'Ed ecco che inizia un'altra giornata lavorativa' pensò mentre si alzava dal letto, dirigendosi in bagno.
Si chiuse in bagno e si accese una sigaretta mentre riempiva la vasca d'acqua, ripensando agli ultimi avvenimenti accaduti; era felice, finalmente aveva trovato una sistemazione e un lavoro che le garantiva di arrivare a fine mese senza fatica, nonostante suo fratello non lavorasse. Almeno faceva da babysitter alla figlia. Marron, era la figlia di Hayley, avuta dal suo precedente fidanzato che, dopo aver saputo della gravidanza, non volle più sentir parlare di lei. Ma lei amava sua figlia, e avrebbe fatto l'impossibile pur di non  farle mancare niente. Spense la sigaretta e si immerse nella vasca, insaponandosi e lavandosi con cura; dopo circa 15 minuti era pronta: indossava dei pantaloni neri e una camicia bianca che esaltava le sue curve e infine le immancabili Shox bianche, che non potevano mancare nel suo guardaroba, infine un filo di trucco ed era pronta. Si dirisse nel salotto, dove vide suo fratello e Marron, addormentati nel divano come se non ci fosse un domani; ormai ci aveva fatto l'abitudine nel vederli addormentati o nel divano, o nel pavimento: in estate faceva molto caldo ed era quasi impossibile dormire nelle stanze con quel caldo insopportabile. Diede un bacio sulla fronte a Marron, prese le chiavi e uscì di casa, dirigendosi al bar Zeta. In quella settimana toccava a lei l'apertura e staccava solo verso le 4 del pomeriggio: almeno aveva la serata completamente libera. Entrò nel locale e fece le pulizie che gli altri colleghi prima della chiusura si dimenticavano di fare; ma questo, sfortunatamente, non comportava alcun aumento della paga mensile. Finì le pulizie dopo circa mezz'ora e riaprì il locale in modo da far entrare i clienti; verso quell'ora andavano sempre studenti universitari e ragazzi con la faccia da cadaveri ambulanti dopo una lunga serata in discoteca. Lei era molto gentile con tutti e qualche volta scambiava delle chiacchiere con loro, seppur freddamente e non raccontando fatti della sua vita privata. Come al solito, a quell'ora andava sempre un ragazzo della sua età, con i capelli a punta e dallo sguardo imbamolato; il suo nome era Goten.
"Ciao, Hayley!" esclamò il ragazzo con faccia visibilmente assonnata.
"Goten...mh, vuoi che ti preparo il solito?" gli chiese la bella bionda abbozzando un sorriso notando che aveva passato la notte in discoteca.
"Nah, per ora va bene un bicchiere d'acqua, ho la testa talmente pensante che mi addormenterei in qualunque posto" rispose lui, appoggiando le sue braccia muscolose al bancone e sbadigliando con la grazia di un elefante.
"Immagino. Ma non ti stanchi mai di passare tutte le sere in discoteca?" continuò lei, porgendogli un bicchiere di acqua fresca accanto a lui.
"Tutte le sere? Ieri non ci sono andato, non ti immagini la depressione" rise ironico, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Hayley.
"Per una sera, nemmeno fosse finito il mondo!" obiettò sarcasticamente guardandolo, poi continuò "Poi voglio vederti quando inizierai a lavorare, e vediamo se vuoi ancora passare tutte le sere a ballare ininterrotamente"
Goten rise; nonostante lei fosse sempre freddina e riservata, aveva un certo senso dell'umorismo, anche se erano poche le persone che lo capivano. Il giovane bevve tutta l'acqua in un sorso, lasciando i soldi nel bancone, compresa la mancia.
"Ti ringrazio bella, ci si vede!" esclamò lui prima di uscire velocemente.
'Ah, i ragazzi di oggi' pensò lei lavando il bicchiere appena utilizzato.
Finalmente la sua giornata lavorativa finì, e grazie al cielo non era così pesante come altre volte; dato il cambio, uscì e dal pacchetto prese una sigaretta e l'accendino. Quest'ultimo non funzionava e, dopo varie imprecazioni, lo gettò in un cestino che stava vicino la strada. Ma una volta alzata la testa, vide un ragazzo di fronte a lei, era proprio un bel tipo: alto almeno 1.80, muscoloso, capelli lilla legati in una coda e degli occhi azzurri che emanavano un certo bagliore.
"Ti serve da accendere, immagino" ruppe il ghiaccio lui, porgendole un accendino laccato completamente in argento.
"Beh, non posso trasformarmi in un accendino, ti pare?" rispose lei leggermente acida per poi accendersi la sigaretta.
"Ma come siamo acidi oggi. Che c'è, Cheetah non ha ricevuto la sua banana?" chiese lui con tono divertito, stuzzicandola.
"Tsk, se pensi di essere simpatico, sappi che non lo sei. Ci si vede" concluse lei freddamente, dandogli un'ultima occhiata prima di girare i tacchi e andarsene verso casa sua.
Mentre fumava, ripensava a quella scena, ricordandosi di aver già visto quel tipo; eccome se lo aveva visto! Era il presidente della Capsule Corporation, ecco chi era. Mentre si dirigeva verso casa, le scappò una piccola risata nervosa: come osava quel ragazzetto a paragonarla ad una scimmia? Secondo i suoi calcoli, era diventato presidente grazie all'aiuto della mammina Bulma, nonchè famosissima scienziata in tutto il mondo. Una volta arivata a casa, aprì la porta e Marron le saltò completamente addosso.
"Mammina! Finalmente sei arrivata, che bello!!" squittì la bambina bionda, riempendo di baci la mamma, mentre quest'ultima sorrise dolcemente, accarezzandole la testa.
"Anche tu mi sei mancata, piccola mia. Allora, oggi che hai fatto con lo zio?" chiese Hayley curiosa mentre con un calcio chiuse la porta d'ingresso.
La bambina bionda rise "Lo zio ha provato a fare una torta ma..." si bloccò, posando lo sguardo in direzione della cucina.
'Oh no, ci risiamo' pensò Hayley sconsolata mentre guardava la cucina che era completamente invasa da cioccolata, pentole, frullatori e chi ne ha più ne metta; dopotutto doveva aspettarselo, sapeva che le doti culinarie del gemello non eccellevano.
"Adesso se lo becco gliene dico quattro!" esclamò seccata facendo sedere Marron nel divano per poi dirigersi in camera del fratello. Spalancò la porta e con passo veloce andò verso il fratello per dargli uno scapellotto.
"Grazie tante per avermi fatto trovare il casino in cucina!" sbottò leggermente adirata, mentre Igor si massaggiava la testa.
"Oh, buongiorno sorellina! Giornata pesante?" rise leggermente il fratello, cercando di farla sorridere, ma invano.
"Questi giochetti con me non funzionano, non oggi! E si, ho avuto una giornata leggermente pesante" concluse la bionda sedendosi accanto a lui nel letto.
"C'era da immaginarselo. Novità?" chiese il moro accendendosi una sigaretta.
"Non parlarmene, prima aiutami a riordinare il porcile della cucina..." finì di parlare e s'incamminò verso il salone, accendendo la tv e coccolando la sua adorata bambina.
Igor roteò gli occhi, sua sorella era veramente impossibile da trattare, specie in alcuni giorni. Spense la sigaretta e andò in salone, sedendosi nel divano e stiracchiandosi.
"Giuro che tra poco ti pulisco la cucina, adesso c'è il notiziario" parlò nuovamente il moro, prendendo il telecomando e selezionando il canale dove era appena iniziato il notiziario. Come notizia di apertura, c'era la Capsule Corporation e le relative novità; poco dopo Hayley sbuffò rumorosamente.
"Ci mancava vedere quello sgorbio anche al notiziario, che tortura"
"Che? Ma che ti ha fatto quel ragazzetto visto che gli hai appena dato dello sgorbio?" chiese curioso il moro.
"Beh, ti faccio presente che prima di ritornare a casa ho avuto un incontro ravvicinato con lui" iniziò a raccontare, giocando con una ciocca di capelli.
"Eh...? Continua, su!" esclamò impaziente il fratello, osservandola.
Lei sbuffò un'altra volta e raccontò la vicenda sotto le grasse risate del fratello.
"Beh, non gli do tutti i torti! A giorni sei veramente insopportabile!" ammise sinceramente, guadagnandosi un'occhiataccia dalla sorella.
"Siii certo! Prova tu a farti il mazzo dalle 6 del mattino sino le 4 del pomeriggio, poi ne riparliamo!" sbottò acidamente incrociando le braccia.
Igor, a sua volta, stette zitto; discutere con la sorella era tempo sprecato, ma nonostante i litigi era veramente orgoglioso di sua sorella e di tutti i sacrifici che ha sempre fatto. Quatto quatto, si alzò dal divano, dirigendosi in cucina e iniziando a lucidarla; dopotutto, le pulizie in casa lo divertivano, e non poco! Si metteva le cuffie con la musica a tutto volume e addio mondo! Spesso metteva in scena qualche stupido balletto, facendo ridere sia la sorella che la sua adorata nipotina.
A sua volta, Hayley prese in braccio Marron, sorridendole.
"Che dici? Nel mentre che lo zio pulisce noi ce ne andiamo a mangiare un gelato?" chiese amorevolmente: quella bambina era l'unica a farle trasparire il suo lato dolce e sensibile.
Come risposta ricevette un sorriso raggiante, e non poteva che esserne felice. Le due bionde andarono in camera e si prepararono al meglio, impiegandoci un'eternità come al solito. Dopo essersi preparate, uscirono in direzione del quartiere Namecc, un quartiere densamente abitato e ricco di spazi verdi, gelaterie e giochi per bambini.
"Allora, come vuoi il gelato?" le chiese sorridendole.
"Uhm..." si mise il dito sulle labbra e ci pensò per un pò: anche quella era un'ardua scelta! "Mmh prendo stracciatella!" esclamò la bambina bionda tutta contenta.
Hayley sorrise e prese anche lei il gelato dello stesso gusto, successivamente andarono a occupare una panchina accanto alla fontana, gustandosi a pieno il gelato.
Il pomeriggio trascorreva felice ed era giunta la sera: l'unica cosa brutta di Satan City, era che verso la sera non era consigliato passeggiarci da sole, specie con bambini piccoli; i malviventi erano sempre in agguato ed era necessario tenere gli occhi ben aperti.
"Mammina, adesso torniamo a casa vero?" chiese sbadigliando la piccola Marron.
"Si, prepariamo la cena e poi tutti in salotto a guardare un bel film!" rispose sorridendo Hayley, prendendo per mano la piccola e incamminandosi verso casa.
Il tempo era passato talmente veloce che non si era accorta di aver passato il pomeriggio fuori casa con la piccola; benchè fosse già fine agosto, le giornate lentamente iniziavano a rimpicciolirsi. Durante il cammino si accese una sigaretta, per fortuna aveva preso quello del fratello, uno dei tanti che custodiva in camera sua.
"Ehi, bella bionda, hai una sigaretta?" domandò un ragazzo sulla trentina dallo sguardo poco raccomandabile. Lei farfugliò qualcosa e accellerò il passo, prendendo in braccio la bambina; grazie al cielo le forze non le mancavano. Ma il ragazzo non si perse d'animo e cominciò a seguirla, sino a superarla e mettersi di fronte a lei bloccandola.
"Una sigaretta" disse lui con voce ferma e un ghigno sulla faccia.
"N-non devo darti proprio niente. Adesso sparisci" rispose lei con la voce che le tremava leggermente, cercando di superarlo ma invano.
"Lascia andare subito quella ragazza!!" una voce maschile completamente sicura di sè echeggiava a qualche metro da loro due; Hayley aveva ben riconosciuto quel ragazzo, nonchè il presidente della Capsule Corporation.
"E chi sei tu, il suo ragazzo?!" rispose divertito il malvivente, avvicinandosi al ragazzo dai capelli lilla.
Nel frattempo Marron iniziò a piangere ma senza farsi sentire troppo, affondando il suo viso nel petto della madre; quest'ultima, invece, rimase paralizzata e non ebbe nemmeno la forza di scappare.
"Qui parlo io, prima di tutto. Secondo, levati dai piedi, prima che ti ritrovi all'ospedale con qualche frattura" continuò il lilla, completamente sicuro di se. Il malvivente tentò di attaccarlo, ma il giovane lo bloccò con una morsa al braccio, scaraventandolo a terra e guardandolo male.
"E voi, tutto bene?" chiese gentilmente avvicinandosi alle due bionde.
"Sisi, grazie" rispose freddamente, guardandolo ancora leggermente spaventata. La ragazza continuava a stringere con protezione la bimba che aveva in braccio, facendola calmare.
"Ma...ma sbaglio o ci siamo già incontrati?" chiese lui, guardandola attentamente.
"Beh, ti ricordo che mi hai dato della scimmia oggi" sbottò lei indignata.
Il ragazzo non sapeva che dire e arrossì leggermente, grattandosi la nuca.
"Oh beh...ti chiedo scusa. Sai, giornata difficile" cercò di giustificarsi lui, chinando leggermente il capo.
"Non sei l'unico, lo sai? Io adesso devo tornare a casa...ah, e grazie per prima" concluse lei, prima di incamminasi verso casa. Il ragazzo dai capelli lilla rimase immobile, seguendo con lo sguardo quella ragazza bionda che stava per essere aggredita da un malvivente.
'Una ragazza così giovane e bella tutta sola...ma che stupido! Non mi sono nemmeno presentato!' si battè la mano in fronte, rendendosi conto della figuraccia che aveva appena fatto. Non pensandoci troppo, il giovane salì in macchina in direzione della Capsule Corporation.
  
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