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Autore: plumis    09/07/2013    0 recensioni
Sono Daimond, porto il marchio terra, mentre mio fratello maggiore, Demon, porta il marchio aria. Ho una vita diversa da quelle della ragazzine della mia età, ho un altro scopo. Niente trucchi, niente vestiti, ma vendetta e soprattutto entrare a far parte dell'organizzazione, Tanatos, che salvaguardia la nostra città Seira. Sono brava con i pugnali, so usare perfettamente la mia spada - Tempest - e sono astuta nel corpo libero. Eros - l'organizzazione che combattiamo -, vuole distruggere la città, ha ucciso il mio unico amore, e io sono FURIOSA. Ora, saranno loro a tremare dinnanzi a me, e per quanto non mi piaccia farò parte di una squadra. I miei compagni sembrano simpatici tranne uno: Alessio. Eppure, qualcosa in lui mi aiuterà a venire fuori dal piano diabolico in cui mi caccerò per far si che la mia vendetta abbia successo...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Marchio Terra

1

Ho il marchio della terra, e mi chiamo Daimond, ho 14 anni e faccio parte (o meglio quasi) di un'organizzazione di guardiani che salvaguardano la città di Seira. Sono una delle poche ragazze e una delle più piccole, o forse la più piccola, ma sono molto abile con i pugnali, spada e corpo libero. Sono meno brava con arco e frecce.
Beh, dovrebbero annunciare il mio arrivo in questa organizzazione di nome “Tanatos” 'sta sera. Nessuno sa che devo entrare io, del resto non ho mai conosciuto nessuno, ne ho solo sentito parlare e li ho solo visti all'opera.
Il mio marchio sono gli occhi castani. Vi chiederete se allora tutti ne fanno parte, giusto? No, quelli come me che hanno il marchio (e non sono solo gli occhi castani) hanno una particolarità. Tutti hanno gli occhi di qualche colore, ma a noi al riflesso della luce ci cambia un po'. I miei ad esempio al riflesso della luce diventano castano chiaro e mi si formano dei cerchi che sembrano gli anni di vita di un albero, in più si vedono sprazzi d'oro.
Gli altri marchi sono:

  • gli occhi azzurri per l'aria: diventano quasi trasparenti.

  • Gli occhi verdi per l'acqua: diventano cristallini con ombre di color topazio.

  • Gli occhi neri sono il marchio neutro (spiegherò meglio più avanti): origami argentati.

  • Gli occhi ambra per il fuoco: sembrano incendiarsi e ci si possono trovare sprazzi rame.

Ed ecco tutto, noi proteggiamo la città da briganti, gang, mercanti poco onesti, insomma tutto quello che può danneggiare o ferire la città e i suoi cittadini.
Sono curiosa di conoscere chi fa parte di Tanatos oltre a me.
Ho già conosciuto il capo dell'organizzazione quando mi ha reclutata, è un uomo gentile che ti infonde forza al solo sguardo, il suo marchio è quello neutro e si chiama White. Sembra una presa in giro ma rispecchia il suo carattere. Viene definito anche spesso con “papà” visto che è come una grande famiglia di cui lui è a capo. Sua moglie Nora non ha il marchio di nessun genere, però è un'ottima combattente e un'ottima donna. Lei viene ovviamente definita “mamma”.
Da quello che ho sentito hanno un figlio di un anno più grande di me e ha un marchio, ma non so quale sia.
I miei genitori si sono accorti che ho il marchio qualche hanno fa, così hanno iniziato ad addestrarmi per entrare a far parte dell'organizzazione. White si è accorto di me solo l'anno scorso quando stava girando con sua moglie. Mi avevano vista in un prato stesa a guardare il cielo e si è accorto subito della stranezza dei miei occhi. Mi si era avvicinato chiedendomi se sapevo chi ero in realtà e con tutta la mia sfacciataggine di allora gli dissi: “sono Daimond ho quasi 13 anni, e porto il marchio della terra. Ti consiglio di non avvicinarti più di quel tanto perché sono addestrata a far male.”
Lui si era messo a ridere di gusto, del resto ora che ci ripenso aveva ragione, una ragazzina voleva sfidare un uomo come lui che sembrava una montagna in confronto alla figura esile che ero io. Devo ammettere che ripensando all'inizio quando non sapevo neanche impugnare una spada o lanciare un pugnale dritto ho fatto passi da gigante. Ero una ragazzina molto impulsiva e un po' la sono rimasta ancora ma sto migliorando.
"Daimond che hai?”
Presi un colpo. È chiaro che Jake mi stava parlando da un po' e io non l'ho ascoltato minimamente. Lui è un mio fratello. Dico “un” perché ci sono anche Demon e Giacomo. Solo Demon in famiglia ha il marchio, ed ha il marchio dell'aria, io mi allenavo con lui a diventare più forte. È un ragazzo risoluto, silenzioso, stuzzica molto le persone, può sembrare scontroso, ed è dannatamente bello. Io ovviamente che lo conosco da quando sono nata so che non è scontroso come vuol far sembrare, ma ti porta sul punto di pensare che lo vorresti uccidere quando inizia a stuzzicarti come fa di solito. Ha 19 anni, fin quando non ha incontrato Silvia era uno gigolò, ora invece si è innamorato davvero e non ha occhi che per lei. Stanno insieme da un anno, appunto da quando ho incontrato White e sua moglie per la prima volta. E Demon fa parte dell'organizzazione. Ah, già, stavo parlando di Jake. Ha due anni più di me e per questo si monta la testa, anche se basta sfidarlo e batterlo in un duello con una facilità impressionante per rimetterlo al suo posto. Di solito non giro mai con lui, ma Demon sta preparando la sala per le cerimonie dentro la casa dove andrò a stare. Ed è la casa o meglio quartier generale di Tanatos. Beh, finché non entrerò a far parte dell'organizzazione ho sempre uno dei tre fratelli a girarmi intorno anche se non capisco il motivo, visto che Jake lo abbatterebbero con un ceffone. Demon anche anche, visto che non sono ancora proprio forte come lui, ma Jake non ha senso. Giacomo è un ventiduenne e non lo vedo spesso perché è andato a vivere lontano. Demon è vero che vive alla casa base di Tanatos ma White lo lascia venire a controllarmi al pomeriggio perché sono un elemento importante visto che sono l'unica con il marchio terra.
Scusa hai detto qualcosa?”
Sei sempre così dannatamente sfacciata” lo fulminai con lo sguardo. “ti stavo dicendo che stanno intervenendo i tuoi prossimi compagni di squadra laggiù e sono solo due ragazzi contro un gruppo di tanti uomini.” sogghignai. “non dirmelo vuoi agire anche tu Daimond?” annuì. “va beh, ti lascio fare, ma se ti fai male ti scanti.”
Non aspettai altro, partii di corsa e con un salto fui ad aiutare i due ragazzi che erano accerchiati. Ah, a proposito. Mi descrivo un pochino. Ho capelli castani ricci e lunghi, sono piuttosto alta e sono magra. Ho un fisico giusto e indosso un paio di pantaloncini corti e maglietta smanicata. I pantaloncini neri e la maglia bianca.
I ragazzi erano abbastanza stupiti ma va beh, posso capire, anch'io sarei rimasta a bocca aperta se mi fosse capitata una cosa del genere. Per capire se sono della Tanatos basta guardare l'uniforme. Pantaloni neri, camicia bianca, e se c'è freddo giacca nera. Ma in questo caso pantaloncini e camicia a mezze maniche. Uno di loro è biondo e l'altro capelli neri, non ebbi il tempo per osservarli meglio che il capo dell'altra banda si mise a ridere quando mi vide. Sospirai e diventai irascibile. Aspettai che parlasse.
Ragazzina non ce l'abbiamo con te, spostati. Altrimenti ti farai male.”
Sospirai e i ragazzi dietro di me si misero a ridere. Ah, pure loro? Vediamo come la prendono dopo che ho sistemato tutti. Iniziai a sbaragliare tutti quelli che mi colpivano, schivavo e contraccambiavo, sembra una danza infinita, ma poco per volta i miei nemici cadevano a terra finché non cercò di attaccarmi un tipo con la spada. A quel punto schivai finché non sentii un urlo da dietro le mie spalle.
Daimond! Se ti fai ammazzare ti uccido!” risi. Che stupido che è il mio fratellino. “prendi e non fare cazzate.” mi lanciò la mia spada. Ma dove cazzo la teneva la mia spada? Non mi sono accorta che la portava a dietro.
Fratello non potrei mai morire.” presi la spada al volo appena me la lanciò. “lo sai perfettamente che io sono io, secondo te mi lascio uccidere così? A proposito dove la tenevi la mia spada?”
Qualcuno rise. Riconobbi subito quella risata orgogliosa e fiera. Mi si scaldò il cuore a sentirla a sapere che lui è li con me. Sorrisi e mi battei con il mio avversario. Le lame scivolano una contro l'altra, il mio avversario si muove con estrema velocità però riuscì a parare tutti i colpi con semplicità, la colpa del mio avversario fu quella di essere troppo impulsivo, se fosse stato più freddo e calcolatore avrebbe potuto avere una possibilità di vittoria ma ora no. Lo sbaragliai in poco e si ritrovò a terra con la lama della mia spada puntata sotto il collo, si arrese e si rimangiò tutto quello che aveva detto prima. In meno di due minuti lo scontro era finito con me come vincitrice, nessun morto, e i due ragazzi non avevano mosso dito ed erano ancora lì impalati e increduli. La spada me l'ha portata Demon, eh già, il mio fratellone. Mi voltai leggera e gli sorrisi fiera. Lui sorrise con il cuore. Lui ha fatto tanto per me, mi ha insegnato ogni piccola cosa sul corpo umano e di come metterlo fuori uso. Mi ha insegnato a impugnare la spada e a farne la mia miglior compagna. Mi ha insegnato ad avere velocità e precisione con il coltello, il vederlo con me nel mio primo combattimento da sola mi riempie di gioia, ma soprattutto mi fa capire quanto lui mi voglia davvero bene. E io gliene vorrò per sempre al mio dolce fratellone.
Sono fiero di te Daimond.”
Tutto merito tuo fratello. Anche se pensavo che fossi alla villa.”
Sorrise. “Potevo perdermi il tuo primo scontro? E potevo fidarmi di Jake?” Si girò e lo fulminò con gli occhi. Lui abbassò lo sguardo come per chiedere scusa. Io sorrisi, queste situazioni sono quelle che godo di più, gliele rinfaccerò a vita. A VITA. Però la mia famiglia è bella proprio perché è varia. Quindi non faccio storie, anzi con loro mi diverto sempre, se non fosse che essere l'unica ragazza non è sempre bello. E loro a volte sanno essere proprio pesanti. Jake iniziò a bisticciare con Demon, neanche da dire che è una causa persa prendersela con il diciannovenne con molto potere come lui. Presi il fodero della mia spada dalla mani di mio fratello e me la legai al fianco con la cintura, poi ci rinfilai la mia spada lucente, o anche detta Tempest. Si narra che sia una spada magica, e con poteri che solo una persona con il marchio della terra può sprigionare. Tutti conoscono la leggenda di Tempest, ma non sanno che sia questa, nessuno l'ha mai vista se non la mia famiglia. È un cimelio che viene tramandato di generazione in generazione. Ma solo io dopo mio nonno riuscì a brandirla e sfoderarla. I miei fratelli non riuscirono a toglierla dal fodero o come Giacomo non riuscirono neanche a sollevarla, come se fosse incollata al tavolo. Si, è magica. È lei che sceglie il suo padrone, in questo ha scelto me. Non so se ha altri poteri speciali o robe del genere, ma intanto io quando la impugno è come se fosse una parte di me, non è strano averla in mano, è come se ci fossi nata. Jake mi osservava come se niente fosse, ma so che gli doleva il fatto che io ho il marchio e la spada. E per quanto mi dispiaccia io non posso farci niente. Mi sono stati dati il marchio della terra e la spada e per la leggenda sembro io la prescelta che attiverà i poteri speciali della spada, ma io non sono potente, io non sono nient'altro che una ragazzina con queste caratteristiche che ci vanno vicino, sono solo coincidenze. Io sono già leggenda:

Occhi azzurri,
è questo il marchio del cielo,
tutti loro, vengono protetti
dalle ali degli angeli.
Possono fendere l'aria
e chiedere aiuto con eleganza.
Gli angeli,
protettori di coloro che hanno il marchio
sono celesti o infernali,
a seconda di colui che è padrone
degli occhi cielo.
Occhi ambra,
è il marchio del fuoco,
coloro che portano questo segno
sono portatori di calore,
al loro passaggio
un animo triste
viene avvolto
da un lieve tepore.
Possono toccare
il fuoco sacro ed esserne immuni.
Occhi castani,
il marchio della terra,
avvolti da una candida libertà
portano pace e tranquillità.
Rivelano,
la loro vera essenza
solo a un'anima buona.
Occhi verdi,
questo è il marchio dell'acqua.
Rappresentano,
lo scorrere
lento della vita.
Il ciclo del mondo.
Possono,
aprire più di una strada,
a chi li incontra.
Questi,
sono i segni
dei quattro elementi.
Sono ciò che possono fare.
Un ultimo colore è rimasto:
il nero.
Colore neutro.
Lama a doppio taglio.
Può uccidere
o far vivere.
Quattro elementi,
più uno neutro.
Non si può scegliere come nascere,
ma si può scegliere le via da percorrere
per scrivere il proprio destino.
Ora sta a voi la scelta:
bene o male?

Ed ecco la poesia del marchio. Abbiamo abilità speciali ma nessuno le ha mai sviluppate davvero, non siamo in grado di utilizzarle. Non riusciamo minimamente a svilupparle, non c'è abbastanza fiducia, o non so cosa, del resto non sono molto informata sulle abilità speciali. Solo una squadra c'era riuscita, da quello che si racconta per il modo compatto di agire come se fossero una cosa sola, erano molto legati, insomma una squadra che non c'è più riuscita ad essere, un legame di cui il fulcro era mio nonno. Eh già, il marchio terra che riesce a dominare Tempest. Se devo essere sincera mio padre mi raccontò che il nonno riuscì ad attivare i poteri speciali di Tempest solo dopo che aveva creato il suo gruppo dai forti legami, i primi giorni c'erano molte insidie tra di loro, ma poi più passavano tempo insieme e più si legavano senza accorgersene. È lì che si innamorò della nonna. È una donna impetuosa e affettuosa al tempo stesso, e porta il marchio dell'acqua. Occhi verdi come smeraldi, ha attirato subito lo sguardo di molti uomini e soprattutto quello di mio nonno, che la volle proteggere dal primo momento che la conobbe il problema è che non aveva mai avuto a che fare con lei in battaglia. È come me, non si farebbe mai proteggere da qualcuno per perdere il proprio orgoglio e per di più era dannatamente forte. Effettivamente seguo le orme della famiglia. Nonna e nonno. Io e Demon. I miei genitori non hanno il marchio, anche se di solito va di generazione in generazione, sta volta ha saltato una generazione per finire direttamente su Demon e infine su di me. Ho paura di ciò che potrebbe succedere se qualcuno riuscisse a sbloccare i poteri e non riuscisse a reggere per imparare a controllarmi sarebbe un problema. Il punto della poesia in cui dice “ora sta a voi la scelta: bene o male?” non si riferisce solo a chi non ha il marchio, si riferisce a tutti. Siamo costretti a prendere infinite decisioni, che ci portano a prendere strade pericolose, ma se siamo abbastanza forti da uscirne non cadiamo nel profondo e pericoloso baratro in cui potremmo perdere tutti i principi che ci eravamo prefissati. Il destino è difficile da decidere, bisogna faticare, costruire, distruggere, rinnovare, tutto ciò che può essere d'aiuto a scriverlo. Bisogna sempre ricordare, mai dimenticare. Ricordare per non rifare, gli errori del passato non si possono cambiare, ma si può imparare da essi. Noi con il marchio siamo più in bilico di tutto il resto della popolazione, si può anche solo accennare ad avere un po' di poteri e se non si ha autocontrollo si perde la testa e si cade nel baratro. A quel punto la scelta tra bene o male è palese. Si sceglie il male. Anche per questo proteggiamo la città di Seira, attacchi di ex guardiani con poteri troppo potenti per cittadini comuni. Se non noi chi potrebbe proteggere la popolazione? Quando si incontrano gli ex guardiani hanno sempre un segno sull'avambraccio un aspirale, segna il passaggio al gruppo del male. Ne ho sentito parlare, ma non so chi ne faccia parte,
non so chi ne è a capo e non so neppure come si chiama. Non conosco molte cose.

Alessio, Etan, siete ancora dei ragazzini.” Guardai mio fratello con stupore. “Si sorella, loro sono della tua età praticamente, o forse un po' più grandi. Solo di un anno. Comunque sono il loro superiore finché non troveranno l'ultimo elemento per il loro gruppo se non mi sbaglio, comunque rimarrei il loro allenatore, fate ancora piuttosto schifo nel combattere, dopo tre anni.”
Gli rispose il biondino. “Beh, noi siamo nella norma è questa ragazzina che ha avuto fortuna. E sul serio è tua sorella?”
Non lo guardai in faccia per paura di sputargli negli occhi se continuava a dire che la mia era solo fortuna. E che io ero una ragazzina e non sua sorella, ok questo tipo non mi sarebbe piaciuto in squadra. Ma voglio lasciargli il beneficio del dubbio, tutto a tempo debito. Feci l'occhiolino a mio fratello e gli feci segno di non parlare e lui capì subito, poi Jake che non aveva più parlato si rivolse a noi. “Daimond, Demon. Andiamo. Il nonno ci sta chiamando, a tutti e quattro.”
Sbarrammo gli occhi di solito ci parlava uno per volta, oppure parlava a me e Jake e poi a Demon e Giacomo, è strano che ci richiami a tutti e quattro. Ma quando il patriarca chiama dobbiamo accorrere. No, scherzo, non starei mai agli ordini di mio nonno, se non ne valesse la pena. Se ci richiama tutti significa che è qualcosa di importante da dirci e non possiamo non accorrere.
Demon si rivolse ai due. “Etan puoi picchiare Alessio se vuoi.”
Etan rispose. “Sono sollevato che tu me lo dica Demon, però lo faccio anche senza il tuo consenso.” Mio fratello si mise a ridere di gusto.
Chissà se anch'io mi sarei trovata bene come lui nell'organizzazione, sinceramente lo spero con tutto il mio cuore. Per quanto possa fare la gradassa i miei fratelli sono sempre arrivati prima di me. Jake è bravo negli sport. Giacomo andava benissimo a scuola. Demon è praticamente il ragazzo perfetto che ogni genitore vorrebbe se non per alcuni suoi lati. Io... Io sono la più piccola. Se non da qualche anno io non ero capace di fare nient altro che aiutare animali, andare a scuola con voti mediocri e non ero assolutamente brava negli sport. Da quando il mio marchio è diventato evidente sono riuscita a rendermi un po' di vendetta. Sono diventata forte, veloce, quando serve fredda e calcolatrice. Sono riuscita a dare un senso alla mia vita. Presi la rincorsa saltai su delle casse che sembravano messe lì per me, sono agile e mi muovo con facilità. Riuscì a salire con facilità sul tetto con le casse che erano messe a mo' di scala. Guardai Demon che sorrideva perché i ragazzi sapeva anche senza girarsi che erano a bocca aperta per la mia agilità. E lo stupore li stava divorando poco alla volta. Provarono a parlare ma non riuscirono a dire niente così sorrisi e parlai molto francamente con mio fratello. “Andiamo non ho tempo per presentarmi e visto che sono solo una ragazzina che si può far male a fare questi giochetti andiamocene, tanto il nonno ci aspetta per parlare.”
Lui annuì. “Ragazzi vi consiglio di esserci 'sta sera ma neanche da dire che tu Etan ci sarai però mi riferisco ad Alessio, se non ci sarai ti verrò a cercare, White ci deve parlare, e quindi non fare le tue solite cazzate, così gli dimostreresti solo una volta in più quanto sei immaturo.”
Demon mi raggiunse sul tetto e Jake invece prese la strada più lunga, mi dispiace per lui, però aveva detto che è urgente e quindi non possiamo aspettarlo più di quel tanto. Quindi di sera avrei visto veramente per la prima volta le facce di Etan e Alessio, sono curiosa di leggere lo stupore nei loro occhi.
Arrivammo dal nonno con il fiatone, ci riposammo finché non vedemmo arrivare Jake e Giacomo. Stavano sparlottando allegramente, è da tanto che non si vedevano, e come io sono molto legata a Demon, Jake è molto legato a nostro fratello Giacomo, essendo più piccola di due anni di Jake non ho avuto l'occasione per conoscere bene Giacomo, perché quando sono nata se ne era già andato di casa perché l'aveva preso con se un nostro zio lontano che l'aveva fatto studiare in un'accademia prestigiosa. Quindi non ebbi molto tempo per conoscerlo.
Guardandoli sembrano noi due.”
Sorrisi a Demon. “Già, Giacomo sembra te e Jake sembra me.”
uscì il nonno dalla casa con sorriso grandissimo. “Daimond è finalmente arrivato il tuo giorno.” Gli corsi incontro e lo abbracciai forte. Sono due settimane che non lo vedevo ero preoccupata di non riuscirlo a vedere prima di entrare. Quando ero piccola ho vissuto più con i miei nonni che con i miei genitori, che essendo impegnati a girare il mondo per lavoro non potevano badare anche a noi quattro, così passavamo intere giornate sulla collina della casa del nonno a giocare spensierati. A volte mi bastava sedermi sulla collinetta aereggiata per farmi tornare il buon umore. Stare in contatto con la natura mi ha sempre aiutata a capire come stavano veramente le cose anche quando mi intestardivo. Come se la natura mi riuscisse a far ragionare. Ho sempre avuto difficoltà a dar ragione agli altri. E poi se mi intestardisco figuriamoci, neanche a pensarci riesco a ragionare, ecco perché un po' di tranquillità riesce a farmi schiarire le idee.
Il nonno mi fece le congratulazioni per essere riuscita ad entrare alla Tanatos e sapendo le mie prestazioni fisiche non aveva dubbi. Ci parlò della profezia della spada (un'altra volta -.-”) crede che io possa attivarla con la mia forza, ma io no ci credo molto. Non ho fiducia in me stessa figuriamoci se ho abbastanza fiducia per attivare Tempest. Le sue parole erano ferme e decise, sembrava irremovibile, come se si aspettasse davvero che io riesca ad attivarla. Non capisco dove vuole arrivare. È sempre stato molto chiaro, ma non si è trattenuto allungo su questo argomento. Mi diede la mia uniforme della Tanatos. Quando vidi la minigonna a pieghe nera credo che oltre a esserci rimasta male mi fu quasi venuto un capogiro. È più comoda per combattere, non esageriamo sono una ragazza, ma le gonne? Va beh, non era così pessima, era arricchita da una cintura a rettangoli di ferro con in fondo il cinturino nero per chiuderla. C'era la camicia bianca, ma indovinate? Per le ragazze non c'è la camicia a maniche corte solo quella a maniche lunghe. Però è bella la camicetta. La giacca nera e la cravatta nera per l'inverno e le scarpe nere da abbinare. Il nonno voleva che andassi alla mia festa con un abito, ma se lo scorda nel modo più assoluto. Tutto concesso, ma se devo entrare ed abituarmi all'uniforme tanto vale che inizi da subito. Anche Demon mi ha detto che tutti gli altri vengono con l'uniforme. Ormai sono tutti abituati a indossarla, figuriamoci. Pure lui. Solo che lui essendo uno degli adulti deve mettere il completo intero. Dopo che il nonno ci ebbe parlato Demon andò a dare gli ultimi ritocchi al salone, Jake e Giacomo andarono a parlare a casa insieme, mi avevano invitata, ma che senso aveva interromperli?? Sarei stata solo di impiccio e non era il mio obbiettivo. Così, andai a rintanarmi sulla collinetta sopra alla casa, all'ombra del ciliegio. Che adesso che è giugno ha le ciliegie. Arrivai affannata. Forse un nuovo inizio era l'ora di dire addio al mio passato. Mi appoggiai con la schiena all'albero con le lacrime che mi rigano il volto. È ciò che voglio far parte di Tanatos, e forse è proprio per questo piango, perché sono felice. Perché finalmente io sono dove voglio essere, da qui in poi camminerò soltanto con al mio fianco la mia spada. E forse anche con Demon, ma non so come va all'interno, mio fratello non me ne parla mai.
Credo che piangere non sia la soluzione migliore per affrontare un problema.”
Non mi sono accorta che dal lato opposto dell'albero c'era un ragazzo, anche perché ovviamente non lo posso vedere. E pensa che io stia piangendo perché sono triste? Ma chi si crede di essere questo tipo qua? Va beh, se pensa che io sia una ragazza così debole se lo può anche dimenticare. Comunque la voce mi sembra abbastanza familiare, c'è l'ho già sentita. Mi asciugai in fretta gli occhi e sorrisi. Le persone che si intromettono no le sopporto proprio.
Scusa ma tu chi sei?” Risi. “E come puoi credere che io stia piangendo per tristezza? Sai, sono felice perché finalmente farò parte di tutto ciò che ho sempre ammirato fin da piccola.”
Forse sono stata un po' troppo impulsiva e maleducata, ma ha iniziato a lui a fare congetture senza nemmeno guardarmi in faccia visto che è ancora dov'era prima, io so che è un ragazzo solo grazie alla voce. Non mi dispiace parlare con qualcuno che molto probabilmente non sentirò mai più, però almeno un po' di educazione, un po' di galanteria non mi dispiacerebbe. Odio i gradassi. Si credono chissà chi, e poi li stendo solo con la forza della mia mano. E poi dicono tutti la stessa cosa, che la mia era solo fortuna, che non stavano bene già da prima, che non picchierebbero mai una donna, tutto così. Sempre la stessa storia. Loro sono i ragazzi quindi vanno subito a pensare di essere più forti, ma non serve la la forza bruta non è mai servita. La penso sempre così. E la mia idea è fondata sull'osservazione di quegli stupidi dei ragazzi della mia scuola. Ora ho tre mesi da impegnarmi per diventare un buon membro per aiutare White, poi dovrò mettermi anche a studiare purtroppo. Immaginate la mia scuola? Marchio terra, scuola superiore agraria. Bellissima. Ma i ragazzi rimangono comunque stupidi. Nessuno ha potuto credere hai propri occhi quando mi hanno vista, una ragazza con il marchio che non fa parte dell'organizzazione è strano. Ma non crederanno hai loro occhi quando andrò a scuola con la divisa. Sono curiosa di vedere le loro facce all'inizio. Del resto nessuno si aspetta che io sia così forte. Nessuno mi ha mai sfidata. E in più in educazione fisica faccio proprio schifo. Si, sono proprio curiosa, comunque, per ora non lo saprò, un passo per volta. E un pensiero alla volta. Non sono una macchina, lo stress per l'inizio, e l'inizio della scuola, non andrebbero pari passo, mi ucciderebbe e basta, ho tre mesi per abituarmi li devo sfruttare bene.
Chi sono non ha importanza. Ti innamoreresti solo di me. E di cosa inizierai a far parte?”
Che sfacciato! Non è possibile che esista una persona così oltre a me! Devo ammettere che è abbastanza frustrante essere trattati così, ora mi trovo nella stessa situazione della gente che prendo di mira. Beh, mi divertirò ancora di più a sfotterlo adesso. Devo ammettere che Jake deve avere proprio un grande cuore per riuscire a sopportarmi così allungo. Credo che mi voglia proprio bene anche Demon, ma lui non lo sfotto, è il mio fratellone. I miei compagni non li posso far dannare perché i miei si arrabbiano. Allora mi lascio prendere in giro senza rispondere, ma ora che divento indipendente non mi possono dire cosa devo fare e Demon è sempre stato contrario a farmi mettere i piedi in testa, da piccolo era lui a proteggermi da quelli più grandi che se la prendevano con me. Sapevo che non avrei potuto contare allungo su di lui ma io sono felice di essere sua sorella, sono orgogliosa di tutti i miei fratelli. Voglio bene loro con difetti e pregi. È proprio perché ci sono i difetti che possiamo avere dei pregi. A volte mi sento una poeta, ma pochi secondi e mi si abbatte addosso il muro della poetica per tornare la solita patetica.
Innamorarmi di te? Ne dubito con tutto il mio cuore, e non credo che siano affari tuoi. Che ci fai qui? E per non dirmi chi sei devo ammettere che sei proprio un gran maleducato, ma non ha importanza, anch'io avrei detto la stessa cosa.”
Come fai a dubitare che ti innamoreresti di me? Tutte si innamorano di me. Colpito e affondato, hai ragione non sono affari miei. E io vengo qui tutte le volte che devo sbollire un litigio con mio padre. Sono solo la sua patetica ombra, tutti mi conoscono come il figlio del grande.... Lascia stare. Quindi anche tu sei sfacciata, benvenuta nel club.”
Io non sono tutte, io sono io. Sbollire eh? Anch'io essere l'unica ragazza sorella di tre fratelli più grandi non è facile, però non posso lamentarmi, almeno il mio fratellone mi aiuta sempre. Jake è pesante, ma tutte le volte che fa cazzate gliela faccio pagare. Nel club ci sto già da tanto.”
Wow, prima l'avrei preso a pugni, ora mi sto confidando. Cosa mi prende? Non lo conosco neanche. Ci manca solo che questo tipo mi riconosca nella vita reale e poi parliamo di sfiga, di fortuna che se ne è andata, o come preferite definirla ma è così che ci mancherebbe che vada. I miei fratelli io li adoro tutti, gli voglio un mondo di bene proprio perché sono loro, con i loro difetti e pregi. Essere l'unica ragazza con tre fratelli più grandi è francamente più difficile, del resto, ammettiamolo per chi non sarebbe difficile condividere la vita con i ragazzi. Il fatto che siano più grandi fa in modo che si credano anche più forti.
Devo ammettere che non mi dispiacerebbe avere confidenti oltre alla famiglia, che tra parentesi io con loro non mi confido mai, se non qualche volta con Jake e Demon. Però mi piacerebbe avere dei veri amici. Per colpa del mio carattere non riesco a farmi molte amicizie,e poi nella mia classe sapendo che ho il marchio sono spaventati da non parlarmi, o per lo meno è la scusa che usano. Ma solo perché sanno che sono sia timida nel primo approccio e perché sanno che sono impulsiva. Ho paura di non riuscire a farmi amicizie nell'organizzazione... Ed eccoli qua i pensieri che mi rovinano la bella giornata! Ma è possibile che mi saboto da sola?! Che nervi! Però dicono che è come una grande famiglia che non è legata, no? Uffa. Ok, devo piantarla con questi pensieri, spero solo di riuscire a farmi degli amici. Ripensando ai ragazzi di questo pomeriggio erano l'uno il contrario dell'altro, uno composto e ben vestito, l'altro con l'aria di libertà e vestito alla libera. Uno capelli neri, uno biondi. Il carattere fermo e dolce e l'altro da strafottente, ma non mi sembrava cattivo. Non ho fatto caso però a che segno avessero. Peccato. Beh li voglio vedere i loro occhi, sono curiosa, Etan e Alessio. I contrari che si completano. Vedremo, magari riuscirò a stupirli.
Vedo che hai ragione in fatto di sfacciataggine sei come me, certo che così mi ferisci nell'orgoglio. Quindi anche tu vieni qua a stare un po' da sola per pensare, eh? Jake?”
Si vengo qua fin da quando sono piccolina. Si, Jake perché?”
Niente l'ho già sentito. Ma ne esistono tante di persone con questo nome. Ti dispiace se rimaniamo in silenzio per un po'? Mi è di aiuto la tua compagnia, mi calma, ma ho ancora un po' bisogno di tranquillizzarmi.”
Mi misi a ridere. È ciò che avrei voluto dirgli io, ma viso che ci pensò lui, io lasciai stare, aveva ragione. Stare lì anche se in silenzio aiuta un sacco. Ormai era ora che io mi andassi a preparare, però guardare il tramonto di quella vita e l'inizio di un'altra era bello. Silenzio, tranquillità, pace, serenità. Non sono per niente agitata, perché ripensandoci mal che vada avrò per lo meno Demon con me, quindi non vedo il problema, devo solo stare tranquilla. Pensare in modo positivo, essere serena, e farmi una promessa, niente cazzate. Speriamo in bene. Mi arrivò un messaggio da Demon:
Vai a cambiarti, ci vediamo a casa, è ora per te di entrare a far parte di Tanatos.”
Sbuffai. Il ragazzo è ancora lì, sento la sua presenza, non se ne è andata, ma ho paura di girare l'albero per scoprire che è tutta una mia illusione. Forse è pazzia la mia. Oramai mi aspetto di tutto dalla mia fervida immaginazione. Volevo rimanere lì tranquilla ancora un po', ma il destino quando bussa alla porta bisogna affrontarlo.
Scusa, devo andare, il destino chiama. Mi è piaciuto stare a parlare con te, tizio idiota e spavaldo.”
Peccato che tu te ne debba andare. Beh, ti vedo un po' troppo poetica essere come ti descrivi.”
Sorrisi. “Momenti di incredibile pazzia.” Ridemmo entrambi.
Senti, domani, stessa ora, stesso posto. Ok?”
Non vuoi proprio presentarti, vero? Beh, in tal caso ok.” Sospirai.
Te l'ho detto ti innamoreresti di me. Allora a domani pazza.”
Risi. “Più che innamorarmi sarei in grado di sfotterti a vita se continui. Non ti prometto niente, ma ci proverò. Vacci piano con i termini non ci conosciamo neanche.” Rise. Era una risata liberatoria e genuina. Che bello sentirla. Ok, ma ora devo andare. La mia pazzia sta arrivando al limite. E mi diressi giù da casa di mia nonna.

  
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