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Autore: Lily394    09/07/2013    1 recensioni
Questa storia rappresenta come ho sempre immaginato il matrimonio tra Decimo Dottore e Rose. Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10 (human), Jackie Tyler, Peter Alan Tyler, Rose Tyler
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono passati ormai quattro anni da quando ho detto addio per sempre al Dottore. Lui però ha voluto farmi un ultimo regalo: dopo avermi fatto vedere stelle e pianeti di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza, ha lasciato che io avessi la sua parte umana. Una copia del Dottore, ma umana, che sarebbe invecchiata con me e avrebbe passato la sua unica vita al mio fianco. All'inizio mi sentivo imbrogliata, continuavo a ripetermi che non era lui, che era solo una copia; ogni notte speravo di svegliarmi e trovare il Tardis e ripartire di nuovo con il vero Dottore. Poi passarono i giorni, le settimane, i mesi, e infine passarono due anni prima che mi abituassi ad un Dottore umano, ma alla fine accadde: una sera di mezza estate ero in veranda seduta sul piccolo divanetto di pelle a cercare di far addormentare Tony, il mio fratellino, quando, quello che per me all'epoca era il "finto Dottore", si avvicinò e si sedette vicino a me. Senza dire una parola prese in braccio Tony che piangeva e gli indicò le stelle dicendo: -Lì è dove io e Rose abbiamo viaggiato per molto tempo, andando di stella in stella, di pianeta in pianeta, andando dal passato, al presente e al futuro in un battito di ciglia. È tra quelle stelle e quei pianeti che io e Rose Tyler ci siamo innamorati, ricordo tutto, piccolo Tony Tyler- Ricordo che Tony pendeva dalle sue labbra e anche io. Così capii che il Dottore non mi aveva donato una sua copia, ma una parte di sè, la parte innamorata di me che poteva restare per sempre. Però fu solo quando si alzò e disse: -L'aria si sta inumidendo, è meglio entrare. Allons-y piccolo Tony!- e mi rivolse il suo sorriso che tanto conoscevo e amavo, ebbi la prova che non avrei mai più dovuto aspettare il mio Dottore, perchè lui era già con me. Così iniziammo la nostra vita insieme, ricordando le nostre avventure, e tra un ricordo e l'altro finivamo tra le lenzuola del mio letto a recuperare il tempo perso. Su quello stesso divanetto di pelle, sei mesi fa mi chiese di sposarlo. Al primo impatto rimasi molto sorpresa e pensai addirittura che fosse uno scherzo, ma poi tirò fuori dalla tasca una scatolina blu rettangolare: aveva cercato di riprodurre il Tardis con scarsi risultati, la aprì e dentro c'era un piccolo anello d'oro bianco con un diamante a forma di cuore. Così dissi di sì. 
Ora sono seduta nella mia stanza a rigirarmi quella scatolina blu tra le mani, con i capelli pieni di bigodini e un abito bianco appoggiato sul letto dietro di me. Manca ormai solo un'ora e sarò la signora "Dottore" o meglio la signora Smith, visto che qui lo conoscono come John Smith. Mi guardo allo specchio e non vedo più la Rose Tyler che viaggiava tra lo spazio e il tempo, ma vedo una donna che sta per unirsi all'uomo che rappresenta tutto il tempo e lo spazio. Comincio a sciogliere i bigodini, ho esplicitamente detto a mia madre che non volevo nessun tipo di aiuto, e i boccoli biondi mi cadono leggeri sulle spalle; guardo per un secondo il lungo vestito bianco e poi mi decido ad indossarlo: il corpetto mi calza alla perfezione, ha dei piccoli ricami argentati sul bordo che riprendono quelli sul fondo della gonna larga che mi copre i piedi. Mi guardo allo specchio e non posso non sorridere nel vedermi. Mamma entra proprio adesso dalla porta -So che non volevi nessun'aiuto, ma forse vorrai questo. L'ho fatto fare per te.- e mi porge un velo lungo quasi due metri e mezzo con all'estremità un fermaglio a forma di cuore come la pietra del mio anello di fidanzamento. La abbraccio e mi volto così da consentirle di mettermi il velo. -Grazie mamma, ti voglio bene.- le dico con dolcezza -Ti voglio bene anch'io. Ora dobbiamo proprio andare, papà è andato a prendere il Dottore... cioè John. Noi andremo con la mia macchina con Tony.- Mi accarezza la guancia ed esce. Mi assicuro di aver preso tutto e controllo il cellulare: c'è un messaggio di John che dice "Allons-y Rose Tyler, stiamo per sposarci!" scoppio a ridere e rimetto il telefono nella borsetta bianca. Ci mettiamo circa quindici minuti per arrivare alla piccola chiesa dove ci aspettano mio padre, John e pochi amici che ci siamo fatti qui. Scendo dalla macchina quasi impaziente e sono contenta che nonostante sia Febbraio il cielo sia limpido e con squarci di sole. Mio padre esce dalla piccola chiesetta e si ferma di botto con gli occhi sbarrati guardando mia madre, come dargli torto, è bellissima nel suo vestito grigio con la schiena scoperta. Si scambiano un lungo bacio e poi papà viene verso di me e mi circonda con le sue braccia, poi si stacca e mi guarda -Sei bellissima, Rose.-  arrossisco quasi  -Grazie papà. Non starai mica piangendo?- chiedo e lui si asciuga una lacrima con il dorso della mano. -Sei pronta?- mi porge il braccio e io lo afferro subito - Sì, andiamo.- 
Mia madre entra per prima mano nella mano con Tony che porta un piccolo cuscinetto blu con le fedi, dopo venti secondi io e mio padre li seguiamo. Le rose bianche che addobbano la chiesa sono splendide e si sposano benissimo con il vestito blu della mia damigella d'onore, Kate, la prima amica che mi sono fatta in questa Londra parallela. Dopo che mamma e Tony si sono seduti finalmente vedo il Dottore: è bellissimo nel suo smoking nero, sorride a trentadue denti appena mi vede. Papà mi lascia all'altare dandomi un lieve bacio sulla fronte e John mi prende la mano. Non riesco ad esprimere le mie emozioni, vorrei piangere per la felicità, vorrei scoppiare a ridere perchè non mi sembra vero. Recitiamo le nostre promesse e finalmente arriva il momento: -Io John Smith, prendo te, Rose Tyler come mia sposa. Per amarti e onorarti per il resto della nostra vita. Lo vuoi?- mi rivolge il suo sorriso che tanto amo -Lo voglio. Io Rose Tyler, prendo te John Smith come mio sposo. Per amarti e onorarti per il resto della nostra vita. Lo vuoi?- dico -Lo voglio.- e dopo esserci anche scambiati le fedi finalmente il Pastore Trevor ci dichiara marito e moglie. -Ora puoi baciare la sposa.- dice, e John non se lo fa ripetere due volte: mi prende tra le braccia e mi bacia appassionatamente e io ricambio con la stessa passione dimenticandomi delle persone che ci stanno guardando e applaudendo. Troppo presto lui si stacca e mi dice: -Guarda qui.- si sfila l'anello e mi mostra l'incisione "Quanto resterai con me?" e mi fa segno di guardare il mio, lo faccio e la mia incisione dice "Per sempre".
  
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