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Autore: Laine Granger    09/07/2013    9 recensioni
Penso che queste righe piaceranno a quelli che hanno sperato in una storia fra Gon e Killua. La loro era un amicizia profonda e magari sarebbe potuto nascere qualcosa di più. Questa è la mia prima Fan Fanction, perciò siate buoni con i commenti >.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amici. Gon x Killua

Era già da un po’ che Killua guardava Gon con insistenza e quest’ultimo, sentendosi a disagio, distoglieva lo sguardo, prima verso il cielo, poi verso il prato su cui erano seduti: tutto pur di non dover guardare in faccia Killua. Avevano finito di allenarsi e ora si godevano un po’ di riposo, anche se Gon ne avrebbe fatto volentieri a meno, pur di sfuggire a quegli occhi indagatori. Dopo parecchio tempo si fece coraggio, e chiese: -Killua, perché mi fissi in questo modo?-
-Uhm- fu la risposta.
-Ho fatto o detto qualcosa che non dovevo?-provò a indovinare Gon.
-Uhm-. Killua non smetteva di fissarlo.
Gon non resistette oltre e fece per alzarsi: -Smettila! Dimmi che hai o me ne andrò!-
Killua lo afferrò per il gomito riportandolo a terra.
-Allora, mi vuoi dire che ti prende o no?- Gon era esasperato.
Killua sospirò, tacque qualche secondo, poi disse: -Posso baciarti?-
Gon lo fissò sbalordito, quella domanda lo spiazzò. –C-Cosa?-
-Posso darti un bacio?-
Gon ritenne che Killua si facesse beffe di lui. Ricordò quando gli aveva confidato di non aver mai baciato una ragazza, e Killua gli aveva detto che per lui era lo stesso. Forse il suo amico lo stava deridendo, e la cosa non gli piacque: “Da che pulpito viene la predica, nemmeno lui ha mai baciato nessuno” pensò. –Non dire scemenze- rispose infine, rilassandosi, ma si accorse che Killua era serissimo e non vi era segno di scherno nel suo viso.
-Dico davvero, Gon-
Gon si ritrasse, spaventato dalla durezza di quello sguardo. –Ma… perché? Non ci si bacia fra maschi..-
-Che importanza ha? Nessuno di noi ha mai baciato qualcuno. Quindi, perché no?-
Alle orecchie di Gon, quell’affermazione non aveva senso.
-Perché siamo amici, e gli amici non fanno queste cose- Gon guardava i ciuffi d’erba, nervoso.
-Appunto, siamo amici. È per questo che voglio baciarti. Vorrei dimostrarti quanto bene ti voglio- la voce di Killua, dapprima calma, adesso tremava.
-Hai già dimostrato di tenere a me in moltissime occasioni, mi hai anche salvato la vita, ricordi? Non c’è alcun bisogno che tu faccia anche questo-
-Invece si. Gon, io ti voglio veramente bene, e ci tengo che tu sappia, che quando ti sentirai solo avrai me, a fra noi non ci saranno barriere. Quando sarai triste e cercherai un abbraccio, io ci sarò sempre per te, e anche se cercherai un bacio-
Gon arrossì. Era terribilmente imbarazzato e non ce la faceva a sostenere lo sguardo dell’amico. Killua gli sollevo il viso prendendolo per il mento e costringendolo a guardarlo dritto negli occhi. –Ti prego Gon, permettimi di farti capire l’affetto che provo per te-
Gon vide che le pupille di ghiaccio di Killua adesso emanavano un calore tenue e incerto; sarebbe bastato un suo rifiuto per rendere il suo sguardo nuovamente freddo e oscuro, e Gon non voleva che succedesse: desiderava che il suo migliore amico fosse felice e non avrebbe fatto nulla per impedirlo. Si scostò da Killua e prese a giocare con le dita delle mani –Va bene-.
-Davvero?- Killua si accese, sedendosi sulle ginocchia.
-Si, è ok. In fondo non c’è niente di male, no? Noi ci vogliamo bene- Gon rivolse un sorriso a Killua, che rimase sorpreso, ma poi ricambiò raggiante. Stettero zitti per un po’, indecisi sul da farsi, entrambi non avevano esperienza.
-Beh- cominciò Killua –ho visto più volte delle persone baciarsi, quindi forse potrei…-non sapeva come continuare.
-Credo di saperne di più io- lo interruppe Gon –Se non sbaglio tu hai vissuto quasi sempre nella residenza della tua famiglia. Al villaggio si fidanzano molte persone, e poi si sposano. Ho visto diverse coppie fare queste cose- parlava senza malizia nella voce, come se esponesse un argomento qualsiasi, invece Killua, di fronte alle parole “fidanzano” e “sposano” era arrossito: nella sua famiglia non chiacchieravano spesso, quindi non aveva mai affrontato un discorso del genere. –O-Ok- balbettò- Allora dimmi come si fa-
-Perché?-chiese Gon –Non va bene se ti bacio io?-
-No. L’idea è partita da me, quindi devo farlo io-
Gon sospettò che non fosse questa l’unica ragione, ma non protestò. –Per me è lo stesso, ma non sono sicuro di saper spiegare come si bacia, quindi fai tu-.
Killua si domandò come facesse Gon a parlare di argomenti simili con tanta disinvoltura, proprio lui che fino a un minuto fa non riusciva nemmeno ad alzare gli occhi da terra.
Gon vide Killua avvicinarsi e gli mancò il respiro, sentì i battiti del cuore accelerare. Finora aveva provato queste sensazioni quando si era trovato in pericolo ad affrontare la morte. Mai prima d’ora aveva sentito il sudore scendergli dai capelli e trasformarsi in un brivido che gli percorreva tutto il corpo. Non sapeva se fosse piacevole o no. Non sapeva se tutto questo fosse giusto o sbagliato, ma non gli importava, perché voleva che Killua fosse felice. Perché la felicità del suo amico, era anche la sua.
Killua era davanti a lui, così vicino da sentirne il respiro sulle labbra e da entrare dentro alle sue pupille vibranti d’emozione. Gon poggiò la fronte su quella di Killua e sussurrò: -Sei il mio migliore amico. Ti voglio bene-
Killua tremava –Anche io te ne voglio, tanto. Se non fosse stato per te, sarei rimasto un insensibile assassino. Mi hai fatto provare dei sentimenti e ora sono una persona vera. Non ti ringrazierò mai abbastanza, Gon, amico mio-
Gon sentì quella poca distanza che li separava scomparire nel momento in cui le labbra di Killua toccarono delicatamente le sue. Rimase fermo, a occhi chiusi, in balia di emozioni nuove che lo scuotevano dentro, mentre le labbra dell’amico si posavano sulle sue con maggiore decisone –Che ti succede?-chiese Killua prendendo fiato-Sei strano-
-Non è nulla. Non farci caso. Continua-
-Ti piace?- Killua era preoccupato.
-Si- fece Gon, ma appena scorse lo sguardo esitante di Killua, aggiunse: -Davvero-
Killua continuò a baciarlo, ma stavolta anche Gon si impegnò, cercando di entrare in armonia coi movimenti dell’altro. Poi Killua provò ad aprire le labbra di Gon con la lingua, ma questi si staccò: -Che diavolo fai?!-
-Scusa, pensavo potesse piacerti-Killua era mortificato.
Gon non sapeva cosa dire in quella situazione, gli dispiaceva aver rovinato il momento così bruscamente. In fondo, Killua si stava comportando nel modo giusto. Il suo amico stava facendo il possibile, e invece lui continuava a tirarsi indietro. “Non è così che si fa” pensò Gon. “Devo fare del mio meglio. Killua ci tiene e, per quanto mi costi ammetterlo, anche io”.
Prese fra le mani il viso di Killua, lo sollevò e gli baciò prima la fronte, poi le labbra. Killua era confuso: -Non ti capisco. Un attimo mi respingi, e l’attimo dopo mi cerchi?-
-E’ che non so bene come…-Gon non poté terminare perché Killua lo aveva baciato di nuovo. Le loro labbra si schiusero lentamente. Per entrambi, quello fu il vero primo bacio.
Il pomeriggio cedette il passo alla sera e il prato si tinse dei colori della notte. Gon e Killua erano ancora impegnati a scoprirsi, e non si erano accorti che, da quando avevano cominciato, erano passate diverse ore, perché non riuscivano a separarsi. Insieme avevano vissuto così tante avventure… più volte avevano temuto che non si sarebbero mai rivisti, che sarebbero morti o che qualcuno o qualcosa  li avrebbe allontanati. Ora erano lì, insieme, e sfogavano tutta quell’ansia e quelle preoccupazioni l’uno nell’altro.
-Ah- Killua prese aria e si distese lungo sull’erba, respirando.
-Sei stanco?- chiese Gon che avrebbe potuto continuare senza problemi.
-Hai notato che si è fatta sera?- rispose Killua divertito.
Gon si guardò intorno. Aveva completamente dimenticato il mondo intero che li circondava. Si distese accanto a Killua. Nessuno dei due parlò, entrambi con la testa rivolta a quelle ore appena trascorse.
Poi Killua si voltò verso Gon e lo fissò con insistenza.
-Perché mi fissi in questo modo?-chiese Gon a disagio.
-Uhm- fu la risposta.
-Ho detto o fatto qualcosa che non dovevo?-provò a indovinare Gon.
-Uhm- Killua non smetteva di fissarlo.
Gon fece per alzarsi: -Dimmi che hai o me ne andrò!-
Killua lo riportò a terra.
-Allora, mi vuoi dire che ti prende o no?-Gon era esasperato.
Killua sospirò, tacque qualche secondo, poi disse: -Possiamo tenerci per mano?-
Gon lo fissò serio, non si stupiva più: -Si- rispose. Prese la mano di Killua e la strinse nella sua, facendo incastrare le loro dita perfettamente come le tessere di un puzzle che finalmente avevano trovato il loro posto.
Killua gli sorrise. Gon volse lo sguardo verso le stelle e seppe con certezza che nessuna di loro brillava più del suo cuore, in quel momento.
  
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