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Autore: Tinkerbell    24/09/2004    5 recensioni
Per lei era tutto nuovo! Quel caldo afoso che l’aveva accolta all’aeroporto, l’accento straniero con cui parlava la gente del posto, la musica incessante, che si sentiva per le strade e i colori che sprigionava la città! Non aveva mai visto un centro abitato così colorato. Le ricordava lontanamente le isole della Grecia ma l’accostamento tra il bianco,l’arancio,il blu e il rosso era ancora più forte. Osservava lo spettacolo che le si presentava davanti al finestrino di quel vecchio autobus. E' una mia versione di Dirty Dancing 2. 2nd ff! Commentate plz!!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Udì Lukas uscire di casa. “Vado alla Rosa!” Era diventato buio prima . Forse a cause delle nuvole. La luce grigia che si era sparsa per la camera non l’aiutò a sentirsi meglio. Ormai aveva consumato tutte le sue lacrime e lamentasi con il padre non sarebbe servito. Lo conosceva troppo bene per questo aspetto. Non le avrebbe proposto di tornare indietro , al contrario: l’avrebbe esortata a far vedere a tutti quello di cui che era capace. Sì, le avrebbe detto così.Sempre che non fosse stato troppo preso dal locale per parlarle! Era sdraiata sul letto. Ascoltava l’ultimo cd che aveva composto prima di partire. Aveva messo solo musica latina. Era entusiasta all’idea di lasciare casa sua per un po’ di tempo. Lei e la sua amica Nina , avevano immaginato tutto il viaggio. Avevano fantasticato insieme sulle persone che avrebbe incontrato. Sorrise a quei ricordi. Continuava a fissare il soffitto. Le cose erano andate di male in peggio appena scesa dall’aereo. Immaginava la faccia che aveva fatto la sua amica il giorno della partenza . Sorrideva,le faceva ciao con la mano, i suoi occhi brillavano. Fece una smorfia. Nulla era andato come immaginavano. La canzone nel cd cambiò. Ora c’era la sua preferita. Gli Aventura cominciavano a cantare “Obsesion”. Quanto le piaceva! Sentire quella melodia la metteva di buon umore. Si alzò e si diresse in cucina per sgranocchiare qualche cosa. Sul tavolo trovò un regalo per lei. Era accanto ad un biglietto . C’era solamente scritto “Per Elly”. Lo prese in mano. Lo guardò. “Una Rosa Nera?” . L’osservò incuriosita. Non poteva essere stato lui. O sì? In quel momento non le importava . Decise che quella sera non avrebbe raggiunto suo padre. Corse nella sua stanza , prese la valigia da sotto il letto e la rovesciò sopra. Tutti i vestiti si sparsero sullo scomodo materasso. Incominciò a rovistare in quell’insieme di roba finché non trovò ciò che stava cercando. Una felpa grigia, ormai bucata in alcuni punti, di due taglie più grande della sua , era stretta tra le sue mani. Nonostante fosse in pessime condizioni, era sempre la sua preferita. Le dava sicurezza . Non avrebbe saputo spiegarne il motivo;lo sentiva e basta. Sua madre l’aveva rimproverata molte volte per il suo pessimo gusto nella scelta dei vestiti,ma lei adorava quell’aria di usato che aveva la maglia. La indossò. Si guardò allo specchio. In effetti non c’entrava molto con quello che portava ma tanto, non l’avrebbe vista nessuno. Tirò un profondo sospiro e uscì di casa. Non sarebbe andata alla Rosa Negra, neanche in centro. Non aveva intenzione di visitare l’Havana. Andò sulla spiaggia. Aveva portato con sé il lettore Cd. Ora questo suonava musica Rap. Si sedette sul bagnasciuga su cui aveva visto Lukas quella stessa mattina. Osservò l’orizzonte. La nebbia sul mare non le consentiva di vedere più lontano degli scogli, così volle di alzarsi e camminare un po’. “Finchè non sono stanca” pensò. I suoi piedi sprofondavano nella sabbia lasciando delle tracce , subito cancellate dalle onde che arrivavano sulla riva. Con il Cd-player in tasca e la rosa tra le mani, ripensava alle parole dei ragazzi al locale. Erano stati ingiusti. Rivide l’amico fermo a guardarla mentre i latini si prendevano gioco di lei e la insultavano. Perché non aveva fatto nulla per aiutarla? Credeva che ci fosse una specie di intesa tra di loro. “Forse l’ho solo immaginato”. Pensò. Ma non ne fu molto convinta. Si ricordò dei brividi che la pervadevano quando ballava con lui,del suo sorriso, delle sue carezze: dovevano pur significare qualche cosa! Questo piccolo pensiero la fece tornare quasi di buon umore, riportandola alla realtà. Si guardò intorno. Era quasi arrivata in città passando dalla spiaggia. Proseguì ancora per qualche metro. I Black Eyed Peas si stavano chiedendo dove fosse l’amore quando vide una figura familiare poco lontano da lei. “Xavier?” Il giovane stava guardando l’oceano. Proprio come aveva fatto lei prima. Sorrise. Talmente era preso da quello spettacolo che non l’aveva sentita. Decise di avvicinarsi. “Ciao!” Questa volta si voltò. Ci impiegò un po’ a riconoscerla. Poi fu felice di vederla: il suo viso si illuminò. “Ciao Elly” Si sedette accanto a lui. “Con il brutto tempo non si vede tanto lontano!” Il ragazzo,dopo averla ascoltata,tornò a guardare davanti a sé: “E’ tutto sfumato, confuso…come i miei sentimenti in questo momento. Mi sento in perfetta armonia con l’oceano.” Sembrava parlare a sé stesso più che alla fanciulla. Si risvegliò dai suoi pensieri .Volse il suo sguardo verso di lei. Non disse più nulla .Era felice che non fosse arrabbiata per quello che era accaduto quella mattina. Dopo averla notata, prese la rosa che, nel frattempo, la ragazza si era infilata tra i capelli. La mise davanti ai suoi occhi. “L’ho trovata in casa. Non so chi può avermela mandata. Tu hai qualche idea?” “Uhm…un paio…-Le rispose facendo finta di studiare il fiore con curiosità- potrebbe essere stato qualcuno segretamente innamorato di te. Ha deciso di mandarti una rosa dal suo prezioso giardino. Solo che lui ama il nero, così ha deciso di colorala! O magari…è solo un pessimo giardiniere! Che dici? Potrebbe essere così?!?” “Riprova…potrebbe venirti in mente un’idea migliore!” . Sorrise ancora. Questa volta si fece serio, non ebbe più il coraggio di guardarla negli occhi, prese a fare disegni nella sabbia, con il fiore: “ La persona che ti ha mandato la rosa nera forse…voleva farti sapere che per lui, sei tu la regina del locale, che gli altri non contano, tanto meno i suoi amici, che non sanno cosa si perdono a non conoscerti; vorrebbe ballare con te per sempre, perché ama il tuo modo di muoverti,il tuo profumo, il tuo respiro, e che appena ti ha vista passare con tuo padre in piazza , il giorno in cui sei arrivata , ha pregato per rincontrarti, e quando ti rivista ha temuto fosse un sogno, magari vorrebbe dirti che eri bellissima ieri sera mentre fissavi la pista, e lo eri ancor di più questa mattina, forse è un modo per scusarsi per qualche cosa che ha fatto, o non ha fatto…può avere tanti significati un fiore del genere…e…” Prese coraggio, alzò gli occhi: “Non sono andato da Pablo, dopo che ti ho lasciata a casa.” Elisabeth l’aveva guardato per tutto il tempo , non poteva credere alle proprie orecchie. A sentire quelle parole il suo cuore si era fermato. Non sapeva cosa dire. O meglio, aveva così tante cose da dire che non sapeva da quale cominciare. Si limitò a prendergli la mano e ad appoggiare la testa sulla sua spalla. Così restarono ad ascoltare il rumore del mare.
  
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