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Autore: Youhavesavedme_    09/07/2013    8 recensioni
"Abbie: Io non lo so, non capisco cosa mi succede, e credo che tutto questo sia provocato da te.
Harry: Abbie, tu sai quello che io sento per te, ma ora non è il momento di pensarci. Devo aiutarti a superare la tua paura più grande, anche perché per il tuo sogno, non ci devono essere paure. Ora devi solo fidarti di me, e devi dimenticare tutto questo. Devi tenere la mente libera, e devi pensare che in ogni momento io sarò accanto a te."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Only know you love him when you let him go"


Abbie: Sai quello che sento, e sai che ho paura. Soprattutto di te. Quando ti sto accanto, non so quello che mi fai provare, e non capisco quello che mi succede.
Harry: Abbie, lo so che hai paura, ma non credi sia il momento di rischiare? Non credi sia il momento di provare?
Abbie: Io non lo so, non capisco cosa mi succede, e credo che tutto questo sia provocato da te.
Harry: Abbie, tu sai quello che io sento per te, ma ora non è il momento di pensarci. Devo aiutarti a superare la tua paura più grande, anche perché per il tuo sogno, non ci devono essere paure. Ora devi solo fidarti di me, e devi dimenticare tutto questo. Devi tenere la mente libera, e devi pensare che in ogni momento io sarò accanto a te.

Pov’s Abbie.
Sapevo di sentirmi strana con LUI, sapevo di non essere tranquilla come al solito, ma dovevo liberare la mente, e concentrarmi su quello che doveva essere fatto. Avevo bisogno di LUI. Lui era l’unico in grado di farmi superare la mia paura, che con il mio sogno di navigare doveva essere superata. Il mio desiderio era sapere cosa succedeva al mare quando era in tempesta, ma la paura che mi bloccava, era la possibilità di rimanere bloccata sott’acqua, quindi avevo bisogno di provare una situazione del genere, per sapere come agire, anche se sapevo che quando mi fossi trovata in una situazione del genere, non sarebbe stato facile per me mantenere la calma. Harry, aveva fatto in modo di far rimanere incastrata la corda del mio giubbotto di salvataggio, ad una parte della nave. Ero stata costretta ad andare completamente sott’acqua, e avevo cominciato a provare a sganciarmi, ma non ci riuscivo. Avevo preso ad agitarmi, e ad un certo punto non sentii più sensibilità nelle gambe. Sentii qualcuno che si buttava, e vidi Harry liberarmi con un coltellino, e portarmi di nuovo sugli scogli.
Harry: Abbie, stai bene? So che ti ho messo a dura prova, ma in acqua, potrebbe accadere anche questo. So che d’ora in poi, avrai più paura dell’acqua, ma devi cercare di superare tutto questo per poter realizzare il tuo sogno.
Abbie: Harry, non mi sento più le gambe. Per favore, devi aiutarmi, ho paura.
Decidemmo di andare in ospedale, dovevo sapere se il mio problema fosse grave, oppure se fosse solo una perdita momentanea della sensibilità. Anche perché io non ero tranquilla, e non lo sarei stata fino a quando non mi avessero confermato che potevo ritornare ad allenarmi, in vista della mia partenza.
Harry: Cosa ho combinato?! Non dovevo metterti in quella situazione, sapevo che sarebbe potuto succedere, ma è stato come se io me ne fregassi,  come se non mi importasse del fatto che tu hai paura dell’acqua. Sicuramente non vorrai più il mio aiuto, e se sarà così, lo capirò, infondo hai le tue ragioni. *disse prendendosi la testa fra le mani*

Io gli alzai il volto, in modo da poterlo guardare negli occhi, e decisi di parlare.

Abbie: Harry, non è colpa tua, tu hai solo cercato di aiutarmi, e non ti devi prendere la responsabilità di nulla. E, purtroppo o per fortuna ho bisogno di te e del tuo aiuto, per avere più forza, e per non avere più paura, quindi è necessario che tu mi stia accanto, per superare TUTTO. Ho bisogno della tua forza, del tuo coraggio per andare avanti, e raggiungere il mio obiettivo.
Harry si avvicinò a me, e mi diede un bacio a stampo, che mi fece rimanere stupita. Da quel momento, nessuno osava guardare l’altro, e nessuno riusciva a sostenere lo sguardo dell’altro. Uscimmo da quel luogo, che mi aveva solo fatto male, dove avevo praticamente passato la mia infanzia per le mie continue crisi, dove mi sentivo a disagio, dove non sarei mai voluta stare.
Tornammo al nostro posto, e ritornammo ad allenarci. Dovevo essere pronta, infondo sarei partita di lì a poco, e solo ora mi sentivo pronta, ero in grado di allontanarmi.

La mattina seguente, decisi di partire. In quei giorni avevano detto sarebbe stato facile avere il mare in tempesta, quindi sarebbe stato l’ideale. Harry, era venuto a chiedermi di poter partire con me, ma questa era una cosa che dovevo e volevo fare da sola, quindi lo convinsi a rimanere lì. Infondo sarei tornata dopo qualche giorno, dopo aver trovato le risposte alle mie ricerche. Come all’ospedale, si avvicinò per darmi un bacio, ma io girai il volto, e mi diede un bacio sulla guancia. Salii sulla mia barca, e decisi di partire.

Pov’s Harry
Era partita. Ed io mi ero fatto convincere a non seguirla. Sapevo della sua paura dei sentimenti che provava per me, ma avevo bisogno di un contatto, che mi era mancato, e che lei mi aveva negato per tutti i suoi dubbi. Dovevo aspettare il suo ritorno, per poter chiarire questa situazione e avevo bisogno di farle capire quello che provavo per LEI.

Pov’s Abbie
Ero partita da poco, e si stava facendo sera, il mare cominciava a cambiare, e stava diventando tempestoso. Le mie domande avrebbero finalmente trovato le risposte necessarie. D’un tratto il cielo era diventato nuvoloso, avevano cominciato ad esserci tuoni e lampi, e dio cominciavo ad avere problemi a controllare la barca. Cercavo di virare, ma non riuscivo, e ad un certo punto la forza del mare mi aveva costretta a sbattere contro ad uno scoglio. La barca era a pezzi, e io stavo cominciando ad affondare. Poi, mi accorsi di trovarmi nella situazione in cui poche ore prima mi ero trovata. Il giubbotto di salvataggio si era incastrato, ma non avevo nessuno a correre a salvarmi. Presi tutto il coraggio possibile, ed andai sott’acqua. Non appena riuscii a liberarmi, cercai di nuotare, ma andai a sbattere contro ad uno scoglio. Salii su quegli scogli, e mi stesi, aspettando qualcuno che fosse venuto a salvarmi.

Pov’s Harry.
Erano due giorni che era via, e non si avevano notizie di lei, anche se sapevo che per le sue ricerche sarebbero stati necessari almeno tre giorni. Sentivo che c’era qualcosa di strano, ma forse era solo paura per lei, forse ero solo preoccupato, ed avevo bisogno di tranquillizzarmi. Passai davanti all’imbarcazione di Bobby, che la stava curando quasi come una figlia, e come al solito, aveva la sua radio accesa. Sentimmo dire che una barca era andata contro agli scogli, e che era scomparsa una ragazza. Inizialmente, mi preoccupai un po’, perché lei si trovava nelle zone dichiarate dal giornalista, poi nel momento in cui dissero il modello della barca, mi sentii male. Era la SUA barca, ed era lei la ragazza dispersa.
Harry: Bobby, è LEI, è Abbie. Devo fare qualcosa, devo trovarla.
Cominciai a correre, e raggiunsi la guardia costiera, per chiedere di andare a fare delle ricerche. Ma come al solito dissero che avrebbero fatto il possibile. Quindi, avrei dovuto cercare di arrangiarmi, dovevo trovarla. Era importante per me, non potevo, e non volevo pensare negativo, anche se mi dissero di non essere troppo fiducioso.
Passavano i giorni, e non si avevano notizie di lei, anzi, mi dissero di cominciare a pensare che lei fosse morta, e che non sarebbe più tornata. Sapevo che non era così, ma forse mi stavo convincendo della cosa più facile, pensare che lei non ci fosse più.
Tornai a casa, e buttai tutto all’aria.
Avevo perso tutto, non contava più nulla per me, e non sapevo come fare per superare tutto questo.
Poi, mi accorsi di una cosa.
Lei aveva imparato a superare queste situazioni, e non poteva essere morta, doveva essere riuscita a superare tutto questo, ed io dovevo trovarla.
Raggiunsi Bobby, e gli dissi che avevo bisogno della sua imbarcazione, solo con quella avremmo potuto trovarla. Lui, ovviamente, cercò si opporsi, così, salii sulla barca, e cominciai a muovermi, ma lui riuscì a salire, smettendo di opporsi a quello che avrei fatto. Eravamo in barca da qualche ora, e non si avevano tracce di lei. Io, continuavo a fare luce con il faretto presente sulla nave, ma non trovavo nulla. Mi sedetti a pensare, e pronunciai un “mi dispiace” quasi cominciando a piangere. Però, decisi di non perdermi d’animo, l’ultima cosa che avrei fatto sarebbe stato trovarla. Dovevo trovarla. Continuando a cercare, trovammo la sua barca. Lei era lì. Lo sapevo. Così, decisi di buttarmi in acqua, dovevo salvarla.
Bobby: Non puoi buttarti in acqua, è ghiacciata. Aspettiamo i soccorsi.
Harry: Non ce la farebbero ad arrivare in tempo, devo andare.
Mi buttai in acqua, e raggiunsi la sua imbarcazione. La chiamai, ma non la trovai, così, cercai sott’acqua, non trovando nessuno. Stavo cercando di uscire in superficie, quando il mio giubbotto si incastrò in un gancio, e per liberarmi dovetti sfilarmelo. Non appena fui uscito dall’acqua, andai a sbattere contro ad uno scoglio. Salii sugli scogli lì vicino, e la vidi a terra, stesa. Le aprii il giubbotto, la giacca, e la felpa, e la misi accanto al mio corpo, per darle calore. Le diedi un bacio sulle labbra, e decisi di concentrare le mie forze per farla scaldare.
Vidi una luce, e vidi degli elicotteri. Erano venuti a salvarci.
Sull’elicottero, la vidi stendere il braccio, così le presi una mano, e nonostante fossi particolarmente agitato, mi addormentai.

Pov’s Abbie
Mi svegliai di soprassalto, e vidi mio fratello accanto a me. Gli chiesi dell’acqua, e gli chiesi cosa mi fosse successo. Disse che ero entrata in ipotermia, e se non ci fosse stato Harry a scaldarmi con il suo corpo, ora non sarei lì. Dissi che avevo bisogno di ringraziarlo, ma mio fratello mi fermò. Lo guardai dubbiosa, ma dal suo sguardo capii. Lui, si era sacrificato per salvarmi. Lo scontro con gli scogli, non gli aveva permesso di sopravvivere, e l’unica colpevole per questo ero io. Era voluto venirmi a cercare per salvarmi, ed ora l’unico a mancare era lui, l’unico ad essere stato perso era lui. Avevo deciso, che non appena sarei uscita da qui, sarei andata nel nostro posto, glielo dovevo.
La fretta di uscire da lì, c’era, avevo bisogno di sentirlo vicino, anche solo per un momento. Riuscii ad uscire anticipatamente, e raggiunsi quel bosco, dove spesso andavamo a parlare, e dove forse avevamo intuito i sentimenti di uno per l’altra. Andai a sedermi sul solito tronco, ed aspettai, quasi di parlare con lui.

Sentii il vento farmi volare i capelli, quindi capii che lui si trovasse lì, con me.

Abbie: Mi dispiace. Non sono stata in grado di dirti quello che ho provato, mi sono allontanata, e tu te ne sei andato. Ma non per scherzo, non per gioco, non per interesse, ma per DAVVERO. Però, io e te, saremo sempre un NOI. Questo avrei voluto dirti tornata dal viaggio per le mie ricerche, ma non ho potuto dirtelo.
Harry: Saremo un NOI, sempre? Con la pioggia, il vento, la neve, il mare in tempesta? Tu lo prometti? Tu davvero sei in grado di promettermi tutto questo?
Mi allontanai, verso il luogo dove vedevo provenire la luce, quasi a pensare fosse LUI.
Abbie: Lo prometto.
Harry: Io ti starò sempre accanto, anche se non mi vedrai. Quando vedrai il mare un po’ agitato, saprai che quello sono io, che ti dimostra quanto ti ama. Addio.
 

Vidi la luce sparire, e sentii il vento soffiare per un’ultima volta. Se ne era andato, quello per sempre, ma sarebbe stato altrettanto sempre con me
  
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