Bisogno di calore. Lei è sempre stata una ragazza d'azione, ma dopo questi mesi di pura adrenalina e di emozioni forti ora vorrebbe solo un po' di tranquillità. Davanti al camino acceso e scoppiettante, con il piacevole odore della resina di pino nelle narici, Tonks allatta al seno il figlio . Ricorda quella frase che le diceva sempre sua madre:

“Essere mamma non è un mestiere, non è nemmeno un dovere, è solo un diritto tra tanti diritti”*

Sarà anche un diritto, ma per lei questo figlio è stato più che altro l'esaudirsi di un desiderio, la lotta serrata contro le mille difficoltà che ha dovuto superare per stringerlo tra le braccia, per godersi questi pochi attimi di pace e serenità. La donna i capelli rosa acceso, culla dolcemente il bambino, carezzandolo mentre lui tranquillamente poppa, la piccola manina sul seno di lei. Sembra irreale questo senso di pace...

“Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo per ritrovar se stesso.” *

Ogni volta che ritorna da una missione, specie se pericolosa, Remus preferisce smaterializzarsi a circa un chilometro e mezzo da casa, in modo che tornando a piedi nella pace della brughiera può fare ordine nei sui pensieri. Può aver visto le cose più cruente, i cadaveri più scempiati, ma ogni passo che fa verso casa col freddo che gli penetra nelle ossa e gli fa lacrimare gli occhi, scioglie un po' il groppo che ha nel suo cuore.

Il freddo di quest'alba di inizio primavera fa produrre piccole nuvolette a ogni respiro dell'uomo. La sua casetta... In pietra e legno, con l'edera rampicante e il fumaiolo da cui esce un invitatissima scia, la luce del camino manda dei riflessi illuminando la finestra...

L'uomo entra tutto intabarrato nella sua piccola casa. Il calore del camino gli infiamma le guance arrossate dal vento, la vista della giovane moglie con il figlio al seno gli intiepidisce il cuore. Si avvicina ai suoi cari, bacia la fronte liscia della donna e carezza il visino morbido del piccolo, che incurante di tutto e momentaneamente biondo, continua a mangiare con voracità.

La donna ripone il piccolo in una bella culla di legno intarsiato e si avvicina al marito abbracciandolo forte. Gli toglie il tabarro, lo massaggia con vigore sulle braccia intorpidite e sulle spalle contratte. Si siede sulle sue gambe e gli carezza il viso pieno di cicatrici, i capelli precocemente incanutiti, passa un dito sulle labbra dell'uomo e infine si china su di esse con le sue. È un bacio dolce, adorante, il bacio di una donna che non vede i tuoi difetti, il bacio di una moglie profondamente innamorata. Non c'è bisogno di chiedere, non ora. Infila le snelle dita forti nei capelli del marito, tirandoglieli indietro e rendendo il bacio più profondo. Un leone ruggisce ora nel petto dell'uomo riempendolo di coraggio e calore, infondendo in lui la forza di continuare. Gli occhi della donna sembrano viola alla luce del camino mentre gli parla, sembrano quelli di una gatta:

“Promettimelo Remus”

L'uomo le bacia con dolcezza la fronte e le accarezza il viso con la sua mano ruvida:

“Non ci accadrà nulla Dora, te lo prometto”.

Per ora il calore dei loro corpi è mantenuto dal loro sangue che pompato dai cuori innamorati li irrora completamente, ma non più tardi di tre giorni dopo né camini e né fuochi ardenti basteranno per i loro corpi freddi.

Nella culla l'innocente non sa nulla e riposa, unico superstite della sua famiglia, oggi come allora.

• *Oriana Fallaci
• *Emozioni di Lucio Battisti