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Autore: Martiz Kenway    09/07/2013    3 recensioni
Ashley è orfana e vive in una casa-famiglia a Londra. Lei ha un dono e lo usa per proteggere gli indifesi o la sua famiglia a volte anche in modo violento. Preoccupati per la situazione i genitori decidono di concedersi una pausa e di fare un viaggio. Verranno contattati da Heidi, la cacciatrice dei Volturi, che offrirà loro un viaggio a Volterra. La vita di Ashley cambierà per sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Aro, Demetri | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più libri/film
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Ashley si svegliò di soprassalto aggrovigliata dalle lenzuola, la fronte imperlata di sudore. SI mise a sedere sul letto e si premette le mani contro le tempie.

-Ancora questo sogno- sospirò con voce tremante.

La pioggia scrosciava e scorreva rumorosa sulle tegole del tetto. Il vento faceva vibrare i vetri delle finestre. Un fulmine illuminò una foto incorniciata sul comodino. Prese la cornice fra le mani, sulla foto erano raffigurati un uomo e una donna che stringevano una piccola bambina sorridente con i capelli castani lisci e morbidi che indossava un vestitino blu con i sandali. Quella era lei ,quando era piccola, con i suoi genitori. SI strinse la foto al petto e si distese nel letto tirandosi le coperte fino su al mento. RImase a guardare il soffitto composto da grosse travi di legno immaginando di vedere un cielo costellato da mille stelle. Prima che se ne accorgesse i suoi occhi si chiusero lentamente e sprofondò in un sonno tormentato.

-BUAAAAAAAH!!- Tyler saltò sul letto svegliando Ashley di soprassalto che, spaventata a morte, cadde rovinosamente dal letto. Un dolore lancinante le percorse tutto il fianco destro mozzandole il fiato. RImase a terra finchè Zaccaria non accorse accucciandosi di fianco a lei preoccupato.

-Oddio Ashley ma che hai fatto?- spostò lo sguardo verso Tyler e digrignò i denti

-Fila in camera tua! Ragazzino maleducato!- Tyler scappò ridendo, evitando lo schiaffo del padre

Zaccaria aiutò Ashley ad alzarsi e cominciò a massaggiarle il fianco -Tutto bene?- chiese

Ashley respirò a fondo e annuì -SI..è passato..-

-forse è meglio prendere ancora qualche antidolorifico..- suggerì Zaccaria

-No, no sto bene..- rispose Ashley scuotendo le mani

Zaccaria le sorrise e le fece cenno di seguirlo. Ashley si sfiorò il fianco avvertendo il sottile solco della sua cicatrice. Se l'era procurata il giorno dell'incidente. L'incidente che le portò via i suoi genitori.

SI rialzò e camminò fino alle scale strascinando i piedi. La famiglia Martson era radunata a tavola. Zaccaria, Aveline e il piccoletto di due anni. Tyler, la peste di dodici, era ancora nella sua stanza.

Ashley si siede assieme a loro abbozzando un mezzo sorriso.

-A quanto pare non hai dormito bene nemmeno stanotte..- comincia Aveline

Ashley scuote la testa -Sempre il solito sogno...l'incidente..- sussurra

I due coniugi sospirano e riprendono a sorseggiare i loro caffè. Ashley si limita a bere una tazza di latte e sgranocchiare un biscotto con le gocce di cioccolato.

Dopo colazione Ashley si infila una felpa e un paio di jeans ed esce di casa. Il tempo, come al solito, è nuvoloso e minaccia di piovere da un momento all'altro. Ma a lei non importa. Aveva solo bisogno di stare da sola. Si alza il cappuccio sulla testa coprendosi i bei capelli castani e percorre lentamente i viali affollati di Londra. Piccadilly Circus non annoia mai. COn le sue luci e i negozi. C'è sempre qualcosa di nuovo. Ad Ashley piace, in qualche modo riesce ad evadere dalla realtà. Una gocciolina solitaria cade sulla punta del suo naso. Ashley la strofina via alzando lo sguardo. Altre gocce le cadono sulle guancie. Odiava la pioggia. Sarebbe dovuta tornare a casa ora.

-Sarà meglio prendere la metropolitana..- pensa ad alta voce

Si dirige a passo svelto verso i sotterranei. Linea 9. Arriva in tempo prima che le porte si chiudano. Nel piccolo vagone in cui è capitata c'è poca gente. Bhe, normale. Non è nemmeno l'ora di punta. SOno appena le dieci del mattino. La metro sfreccia velocissima nelle gallerie ed Ashley si gode il viaggio appoggiata alle porte scorrevoli con gli occhi chiusi. Appena sente nominare la sua fermata si stacca dalle porte ed esce. Una volta tornata in superficie c'era solo un altro isolato da percorrere prima di arrivare a casa. SI infila le mani nelle grosse tasche della felpa verde scuro e percorre le strade a testa bassa. Calcia una lattina immersa nei suoi pensieri fino a quando un guaito non la fa sobbalzare. Alza lo sguardo verso la direzione del lamento e sgrana gli occhi. Tre ragazzi incappucciati circondano un cagnolino. Un meticcio, ferito ad una gamba. Lo prendono a calci e bastonate. Ashley tenta di riprendere a camminare ma un secondo guaito la fa fermare di nuovo. Non poteva lasciarlo là. Soffriva per quel cane. Stringe i pugni e corre verso i tre idioti.

-EHi!- Urla

I ragazzi si girano di scatto.

-Che cazzo vuoi?- sbotta uno

-Smettetela.- dice Ashley tranquillamente

I tre ridono e si avvicinano ad Ashley esaminandola da capo a piedi.

-Sei in cerca di guai, bambola?-

-No..voi siete in cerca di guai!- ribatte lei

Ancora risate e ghigni.

-Avanti..ci stavamo solo divertendo..- dice indicando il cane

-Bel modo di divertirsi..- borbotta

-si, è divertente! Guarda..- l'idiota sferra un calcio sullo stomaco del cagnolino

-Basta!- Urla Ashley cercando di fermarlo, ma gli altri due glielo impediscono trattenendola per la felpa.

Sferra un altro calcio al cane che cade a terra stramazzante poi gli versa addosso il contenuto chiaro di una boccetta e infine estrae un accendino dalla tasca.

-Non vorrai..- comincia Ashley

-Oh SI!- sghignazza lui e azionando l'accendino lo fa cadere addosso alla povera bestiola.

Una vampata di fuoco la circonda bruciando il bel pelo color cioccolato.

La rabbia ribolle in Ashley facendole gonfiare le vene sul collo. -NO! Bastardo! Figlio di puttana!-

Il ragazzo si china su di lei prendendole il viso tra le mani. La puzza di alcol e fumo proveniente dall'alito dell'individuo le riempie le narici. I guaiti del cane si mescolano con le risate dei ragazzi.

-Che cazzo hai detto?- chiede

Ashley lo guarda negli occhi, ormai inondati di lacrime. -Figlio di puttana!- ripete

Il ragazzo le sferra un ceffone in pieno viso -Tu sei una figlia di puttana!- gli urla contro

-DI una gran puttana!- continua

Ashley non riesce più a contenere la rabbia. Le immagini dell'incidente. Il viso di sua madre ricoperto di sangue. La mano fredda e bianca di suo padre. Tutto attorno a lei si fa buio e infuocato. C'è solo quell'idiota davanti a lei. Lo maledice, gli augura di morire presto e in modo atroce. Sperava che anche lui prendesse fuoco in quel preciso istante. E successe proprio così. Si trasformò in una specie di torcia umana e cominciò ad urlare e correre avanti e indietro in preda al panico. Ashley scuote la testa e ritorna nella realtà. I due amici accorrono cercando si spegnere le fiamme. Ashley guarda lo spettacolo stupita mentre due polizziotti, che avevano visto tutto, corrono verso l'idiota infuocato. Ma come aveva fatto? Come era potuto succedere? Ora l'avrebbero accusata di omicidio e rinchiusa in galera. Qualcosa le sfiora lo stinco. SObbalza e abbassa lo sguardo per controllare. Il cagnolino, che poco prima era praticamente ricoperto dalle fiamme, ora le strofina il musetto ustionato sui jeans. Ashley gli sorride e lo prende in braccio stringendolo a sè.

-E' tutto finito piccoletto. Tutto finito.- gli sussurra all'orecchio. Un polizziotto sulla sessantina le si avvicina mettendogli una coperta sulle spalle.

-Vieni..- sussurra

-Non sono stata io! Glielo giuro non volevo che prendesse fuoco, volevo solo che lasciasse in pace il cane..- cerca di spiegare

-Lo sappiamo, abbiamo visto tutto ok? Ora stai tranquilla..-

Ashley annuisce e stringe a se il cagnolino che le lecca dolcemente la guancia, rossa per lo schiaffo.

Dietro di lei le urla strazianti dell'idiota infuocato.

Zaccaria uscì dalla centrale di polizia con Ashley.

-Per fortuna non è morto..- sussurra Zaccaria

AShley annuisce accrezzando il muso del cane che teneva ancora in braccio -Già..-

-Non intendevo il cane..-

-Ti dispiace per quel ragazzo?- chiede lei sbigottita -Hai visto come ha ridotto questo povero cane?-

-Ashley è un essere umano, non sarà forse uno degli individui migliori ma è pur sempre un essere umano!-

Ashley scuote la testa sospirando -Come puoi dire così?-

Zaccaria si para davanti ad Ashley e la fissa seriamente negli occhi -Sei stata te?-

-Zaccaria te lo giuro non sono stata io, lo hanno confermato anche i polizziotti..-

-Lo so, lo so..è che non è la prima volta che succede..-

Zaccaria aveva ragione. Di espisodi così ne erano successi tanti, forse troppi per pensare che fossero solo coincidenze.

-Non so spiegarmelo nemmeno io..- sussurra Ashley

-Forza non ne parliamo più...andiamo a riportare questo cucciolo dai suoi padroni..- dice accarezzando le orecchie del cane.

  
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