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Autore: ShadyT    09/07/2013    0 recensioni
Blaine Anderson è un ragazzo promettente, con tutte le carte in tavola per diventare qualcuno, ma purtroppo sappiamo tutti che la vita non va mai come noi la programmiamo….
Dal testo:
“Il destino è sempre differente da quello che ci aspettiamo, nonostante cerchiamo di pilotarlo come noi vogliamo, perché il destino non è la volontà di una persona sola, ma l’insieme delle decisioni prese da ogni singola persona del mondo in ogni singolo istante. Ci sono volte in cui lo ami, e volte in cui vorresti morire piuttosto che continuare a lasciarti trasportare da esso, in qualsiasi caso, al destino, la cosa non interessa perché continua il suo decorso ignaro del dolore e della felicità che lascia dietro di sé, perché nessuno può immaginare quanto le proprie azioni possano influire sulla vita altrui.”
Ispirata al film “Segui il tuo cuore”, tratto dal romanzo di Ben Sherwood “The Death and Life of Charlie St. Cloud”.
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Sam Evans | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lemon, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve a tutti! 

Eccomi qui con una nuova mini-long che spero vi possa piacere. Il tema è un po' particolare e non preoccupatevi se non vi è tutto chiaro dall'inizio, perchè capitolo per capitolo ricollegherete tutto. Per chi avesse visto il film o letto il libro spero che comunque trovi interessante la mia rivisitazione.

Buona lettura!

Capitolo 1: Il destino e le sue mille sorprese.

 

Era il giorno del diploma per Blaine Anderson, e non poteva essere giorno migliore. Mentre si lisciava davanti allo specchio la tunica rossa e si sistemava il tocco sui capelli ingellati sorrideva alla sua immagine riflessa. Alla fine ce l’aveva fatta: si stava per diplomare col massimo dei voti e in testa al suo anno, aveva una borsa di studi per studiare sia musica che vela a Yale e davanti a sé una lunga estate di svago.

- Blaine, tesoro, è tardi! – Urlò sua madre da sotto, dove lo attendeva col fratello Cooper. Con un ultimo sorriso al suo riflesso, s’incamminò verso le scale.

 

 

A scuola venne accolto calorosamente dai compagni di squadra di football, del Glee club, di vela e salutato dalle compagne di scuola.

- Hey B, era ora! – Lo salutò il suo amico Sam avvicinandosi, affiancato da Puck.

- Hai fatto la principessa come al solito Anderson? Devi imparare a muoverti! – Lo schernì amichevolmente il ragazzo con la cresta. I tre erano sempre stati grandi amici fin dalle medie.

- Volevo essere impeccabile! – Ribattè il più basso, facendo ridere gli altri.

- Senti B, stasera ci sarà la nostra festa verrai? –

- Ma non è un po’ presto? Partite fra un mese… - Domandò perplesso.

- Purtroppo ci hanno chiamato prima dicendoci che hanno anticipato gli ingressi all’accademia militare a dopodomani quindi volevamo salutare tutti con un party prima di andarcene. – Rispose leggermente triste Sam.

- Oh… Lo sapete che non mancherò. – Disse Blaine.

- Lo sappiamo. – Rispose Puck.

I tre ragazzi entrarono insieme, pronti per la loro cerimonia del diploma.

Blaine venne chiamato dal preside per fare il discorso di apertura, il quale commosse molte persone, e poi tutti finalmente ebbero il  loro diploma.

- A stasera! – Si salutarono così i tre amici.

 

 

- Sei sempre grandioso Blaine! – Disse il fratello non appena scesero dall’auto di fronte a casa loro.

- Blaine, tesoro – lo chiamò sua madre di ritorno da una telefonata – stasera dovresti stare a casa con Cooper, perché mi hanno appena messo un turno stanotte. –

- Ma mamma stasera c’è la festa di Puck e Sam! – Esclamò triste il ragazzo.

- Tesoro – disse, prendendolo in disparte – lo sai che Coop si sente sempre solo come un cane, passa del tempo con lui. – Gli disse amorevolmente. Poi gli lasciò un sonoro bacio sulla fronte e scappò verso l’ospedale.

 

 

La sera Blaine cucinò per suo fratello, mentre quest’ultimo stava spaparanzato sul divano a guardare una partita di football.

- Coop ti lascio la cena in caldo per quando finisce la partita okay? Io vado a letto. –

- Okay Schizzetto! Grazie e buona notte! – Gli rispose dalla sala.

Il riccio salì le scale per prepararsi e poi sgattaiolò fuori dalla finestra per andare al party al quale non avrebbe mai voluto mancare. Si sentiva in colpa a lasciare suo fratello da solo, loro erano molto legati, quasi inseparabili da quando suo padre era scappato a causa della sua omosessualità, ma per una sera non sarebbe successo nulla no? Quando uscì dal box con l’auto per poco non gli prese un colpo.

- Coop che cazzo! Cosa ci fai qui! –

- Bene, bene Schizzetto, volevi andartene senza di me… -

- Mi dispiace Coop io… - Si trovò a scusarsi imbarazzato.

- Non importa, va bene così, a patto che io venga con te! – Ecco, ora sì che era rovinato. Lo avrebbe umiliato con racconti terribili della loro infanzia davanti a tutte le ragazze…

- Andiamo… - Rispose quindi sconsolato.

 

 

Il viaggio in macchina si stava rivelando piacevole, nonostante il fratello stesse cercando di solleticarlo in ogni modo con le piume di una bambolina hawaiana mentre guidava.

- Coop piantala sto guidando! – Gli urlò per la centesima volta.

- Come siamo seri schizzetto… - Rispose finalmente posando la bambolina.

- Allora fratellino, lascia che ti dia un paio di consigli su come gestirti il college adesso che sei pronto! Allora, regola num… - Non poté finire la frase che un’auto passata col rosso li colpì all’altezza della coda dell'auto, facendogli fare un testacoda.

- Dio Coop stai bene? – Chiese allarmato afferrando il fratello per un braccio.

- Si… Si… Tu stai bene? – Domandò preoccupato.

Non fece in tempo a rispondere Blaine, perché una forte luce lo abbagliò da dietro il ragazzo più grande, e poi fu tutto nero.

 

 

Il destino è sempre differente da quello che ci aspettiamo, nonostante cerchiamo di pilotarlo come noi vogliamo, perché il destino non è la volontà di una persona sola, ma l’insieme delle decisioni prese da ogni singola persona del mondo in ogni singolo istante. Ci sono volte che lo ami, e volte in cui vorresti morire piuttosto che continuare a lasciarti trasportare da esso, in qualsiasi caso, al destino, la cosa non interessa perché continua il suo decorso ignaro del dolore e della felicità che lascia dietro di sé, perché nessuno può immaginare quanto le proprie azioni possano influire sulla vita altrui.

 

 

Sirene che sfrecciano. Pompieri che piegano lamiere come petali di rose per estrarre corpi. Persone che combattono per restare, altre a cui la scelta di combattere o meno non è stata lasciata. Soccorritori e paramedici che cercano di fare le veci di Dio, tentando di tenere ancorate le vite ai corpi. Questo è lo scenario di un incidente che coinvolge due auto e un tir a doppio rimorchio in una notte estiva.

Un paramedico cerca di defibrillare un giovane ragazzo con la pelle olivastra e i capelli ingellati per riportarlo indietro, nonostante il suo elettrocardiogramma sia piatto da più di quaranta secondi. Lui non si arrende, bacia il suo ciondolo religioso e poi da un’altra scarica al corpo inerme sotto di lui, pregando che quel ragazzo apra gli occhi. A volte i miracoli non sono solo divini, ma semplicemente dettati dalla perseveranza umana.

 

 

Blaine aprì gli occhi con un forte bruciore ad un pettorale, guardandosi intorno cercando di capire cosa stesse succedendo. Si sentiva  frastornato e dolorante.

- Grazie a Dio figliolo! – Esclamò sollevato il paramedico. Il ragazzo gli concesse un piccolo sorriso prima di voltare la testa verso quella che riconobbe come la propria auto ribaltata. Assottigliò lo sguardo per cercare di mettere a fuoco e comprendere fino a quando non posò gli occhi su un braccio inerme che furoiusciva dalla lamiera, abbandonato così sull’asfalto ancora bollente di sole e olio per motori.

- Cooper! – Urlò cercando di raggiungerlo, ma due mani forti lo trattennero.

- Ragazzo devi riposare… - Gli disse il paramedico.

- Cooper! Qualcuno lo aiuti! Quello è mio fratello! – Cercò di strattonarsi ma era troppo debole. Urlò ancora ma poi sentì un pizzichio al braccio e il mondo divenne sfuocato, lasciandolo cadere in un sonno profondo.

 

Angolo di Shady:

Eccoci alla fine del primo capitolo... Coop è morto o non è morto? Lo scoprirete presto!

Come vi è sembrata la storia? Fa tanto schifo? Mi farebbe davvero piacere ricevere qualche opinione in modo da poter, nel caso, modificare i prossimi capitoli in base a ciò che vi piacerebbe cambiare. Grazie per essere giunti fino a qui e spero di ritrovarvi al prossimo capitolo.

   
 
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