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Autore: growup    09/07/2013    1 recensioni
Piango pensando a l'unica persona che mi rimane, lei.
Urla il mio nome a squarciagola.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paradise.


Un boato.
Mi tolgo le lenzuola di dosso e incosciamente mi alzo.
I mobili comminciano a muoversi, anche il mio letto.
Penso sia un brutto sogno, faccio sempre pensieri di questo genere, la notte.
Cade un quadro.
Realizzo che è un terremoto, uno con magnitudo molto forte.
Mi metto velocemente sotto la scrivania e mi copro la testa. Piango sentendo le urla di mia madre. Piango pensando a l'unica persona che mi rimane, lei. Urla il mio nome a squarciagola.
Spero che non scende le scale, ma mi sbaglio.
La scossa si arresta e io scendo, come posso, verso il piano inferiore.
I mobili sono tutti accatastati uno sopra l'altro. Comincio a sollevarli con tutta la forza possibile mentre la chiamo. Spero che ci sia ancora, che non mi abbia lasciato da sola.
Poggio la schiena sul muro e lentamente scendo, fino a che la parte bassa del mio corpo non sfiora il pavimento.
Piango e con le poche forze rimaste dico «Mamma», ma nessuno mi risponde, poi sento un gemito a denti stretti.
«Mamma», ripeto, recuperando la speranza. Provo a sollevare ancora i mobili, poi, la trovo. Stesa sul pavimento, sul petto dei libri e sulle gambe un comò. La libreria non gli aveva spaccato la faccia. Rimetto il mobile al suo posto, le sollevo la testa e lei accenna un sorriso, dopo tutto quello che ha passato ha la forza ancora di sorridere. Ha una gamba rotta e si lamenta che gli fa male il braccio e il petto.
Capisco cosa sta per avere: ecco il vantaggio di frequentare i corsi pomeridiani per il pronto soccorso. Cerco il mio cellulare. Spero non sia spaccato o che se lo sia, funzioni lo stesso.
È rotto, ma non perdo la speranza e lo accendo mentre corro di sotto da mia madre.
«Pronto? Pronto! Salve, sono a ... sono a...», le parole mi si soffocavano nella bocca. La persona mi incitò a finire la frase.
«Pochi minuti e l'autoambulanza arriva», dico, cercando di autoconvincermi. Sudo freddo.
Corro da mia madre che si lamenta in un modo allucinante per circa dieci minuti, finché non arriva la macchina.
Spalanco la porta e li faccio entrare.
La portano in barella e gli mettono dell'ossigeno, le tengo le mani gelide e bianche. Ho paura. Piango. Odio piangere davanti alle persone, mi sento quella 'debole'. I medici mi calmano.
Mi siedo aspettando, ma mi addormento. Un'infermiera mi sveglia, apro gli occhi lentamente.
«Come sta?» è il mio primo pensiero. La donna mi guarda e inclina la testa. «M-Mia madre, co-come sta?», balbetto. Ho paura di sapere la risposta.
La donna sorride appena, passa una mano sui miei capelli.
Ho lo sguardo appannato. Comincio a sudare freddo. Svengo. Forse la paura di perderla, forse la stanchezza, forse lo stress, forse tutto.
«Ohw, svegliati», mi schiaffeggia l'infermiera di prima.
Mi alzo dalla scomoda sedia blu dell'ospedale indolenzita. Le gambe mi tremano e la testa mi pulsa.
«Co-come sta?» insisto.
Lo sguardo diventa di nuovo appannato, il mio corpo è freddo e suda di più rispetto a prima. Mi tengo il petto, mi fa male.
Riapro gli occhi, schiaffeggiata per la seconda volta dall'infermiera, ma non è un'infermiera qualunque ... è mia madre, sì, lo so, lo so che è lei. Riconosco il suo sorriso, il suo sguardo, i suoi lineamenti, le sue rughe, perfino i suoi nei; riconosco quelle labbra. Mi guardo attorno. È tutto troppo bianco, troppo silenzioso per essere un ospedale.
«Sono morta, mamma?», chiedo, guardandomi attorno; è tutto bianco. Lei continua ad accarezzarmi la testa sorridendo, con lo sguardo vuoto.
Capisco di essere morta, impaurita come ero ... avevo avuto in infarto.
Ero morta, ero in paradiso.

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Ciao come state? Dunque, sono tornata. so che è triste, ma.. fa riflettere e a me.. piace. Insomma, è diversa, ma spero piaccia anche a voi. Sarebbe bello ricevere molte recensioni. Sia positive, che neutre o negative, ma mi farebbe davvero piacere. Volevo darvi delle informazioni; inanzittutto è un'idea di ieri notte lol poi, siccome sono dal cellulare, avrò fatto sicuramente errori di ortografia, li correggerò dal pc, e, infine, vi amo. Tutto qui.
  
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