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Autore: harresprincess    09/07/2013    8 recensioni
Elly era un'anima solitaria, unica nel suo genere. Graziosa e raffinata come il rosa confetto, ma vivace e brillante come blu elettrico. Ma un giorno troverà il suo colore complementare, quello con cui dipingere la sua tela in bianco e nero.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se lei fosse un colore, sarebbe il rosa confetto che, malgrado lo odi , la rappresenta.
Perchè è così delicata, graziosa e in un certo senso fragile.
E' fragile quando si siede a gambe incrociate sulla sedia davanti alla sua scrivania color mogano, col suo album da disegno in mano e una scarica di adrenalina nel polso che è pronto a liberare la tensione con dei veloci tratti della matita sulla carta.
E' fragile quando l'unica cosa in grado di farla sentire protetta è il suono della sua voce che intona una canzone dei Beatles e sua madre che applaude dalla stanza accanto alla sua.
E' fragile quando si sente vuota dentro, quando non si sente amata, e strimpella con le corde della sua chitarra 'give me love' di Ed sheeran, come se quella canzone la capisse. 
Ma Elly non è poi così spenta. Lei è come il blu, il suo colore preferito, che sprizza allegria e vitalità da tutti i pori. Solo.. non sempre.
Quando lascia che il disgustoso rosa confetto contamini il suo amato blu elettrico, che a quel punto diventa un violetto un po' triste, ma sempre molto femminile. Come lei. 
Sarà per quella folta chioma di ricci di un color miele, anche se quando è un po' nervosa pensa che siano di un biondo scuro un po' slavato. O quelle labbra di un rosso fragola, sode e carnose. 

Ma ora non importa ne il blu, ne il rosa. Perchè lei ha trovato il suo colore complementare.

Ha trovato il rosso che le accende la passione.
Ha trovato il verde che le da speranza.
Ha trovato il giallo che le da luce.
Ha trovato il colore con cui dipingere la sua noiosa tela in bianco e nero. 

E lui è piombato dal cielo come una stella cadente, infatti Harry era il desiderio che Elly aveva espresso molto tempo prima. Era lui che le avrebbe dato l'amore che implorava di ricevere ogni volta che pizzicava le corde della chitarra intonando la sua canzone.

"Give a little time to me ,we'll burn this out,
we'll play hide and seek to turn this around,
all I want is the taste that your lips allow 

My my my my give me love."


Ma lui d'altro canto era una persona ancora più strana. Era di quanto più imprevedibile si potesse immaginare. 
Se fosse un colore sarebbe il rosso. Intenso, forte e soprattutto passionale.
E' passionale quando posa le sue labbra color ciliegia su quelle della sua amata.
E' passionale quando tira fuori tutta la sua voce e intona delle melodie bellissime. E' passionale quando le canta la canzone che le ha scritto.
I won't let theese little things slip out of my mouth

" 'cause it's you
oh it's you
it's you they add up to 
and I'm in love with you and all your little things. "

E lei è felice, con un sorriso che fa invidia al sole ogni volte che gliela canta. 
Gliela canta quando per lei è uno di quei giorni in cui il rosa confetto prevale un po' troppo.
E ha bisogno di un pizzico del suo rosso, per renderlo per lo meno un rosa antico.
Ma tuttavia, se fosse un colore sarebbe anche il bianco. Discreto ma notevole allo stesso tempo, per via della sua timidezza che spesso lo porta a non farsi notare troppo, ma coi suoi occhi di un verde così brillante e vivace, è praticamente impossibile. Li noteresti ovunque, provondi come due abissi e limpidi come la più cristallina delle acque.

E quando sono insieme intrecciati l'uno all'altra sono la cosa più bella.
Lei che lo tiene fra le braccia come se fosse da proteggere, accarezzandogli piano i capelli e baciandogli la fronte di tanto in tanto.
Lui si sente amato.
Finalmente, per una volta, e la deve proteggere costi quel che costi.
E poi chiudono gli occhi l'uno nelle braccia dell'altra, la luce si spegne e il calore aumenta. 
Elly è il fuoco che scioglie il ghiaccio nel suo cuore.

Ricordano il momento del loro incontro con tenerezza, e forse un pizzico di imbarazzo.

Elly non era particolarmente entusiasta di conoscere il figlio di un'amica di sua madre.
Si aspettava di vedere il solito ragazzo educato, coi capelli all'indietro che sembrano quasi leccati da una mucca e quell'aria leggermente superiore. Quelle persone grigie, tristi e spente che pensano di costruirsi un futuro con l'istruzione e un buon lavoro molto redditizio.
O magari uno di quei tipi poco raccomandabili, con la giacca di pelle e la sigaretta in mano, che ti chiamano 'piccola' e ti guardano come se vorrebbero solo spogliarti e buttarti sul letto.
O forse un fesso, nerd, come suo fratello Niall.
Che poi a lui voleva pure bene, malgrado avesse dimenticato la sua esistenza siccome passasse 13 ore in camera sua con computer, telefono e play station. 

-Eccomi!- gridò con voce arzilla e squillante sua madre non appena sentì il campanello. La donna andò ad aprire con un entusiasmo quasi compassionevole, a parere di Elly, che se ne stava impalata dietro di lei. -Anne! Tesoro!- esclamo un attimo dopo abbracciando la sua amica. 
Dietro di lei, un angelo. 
Sorrideva divertito dalla situazione, almeno quanto lei. -Prego, entrate! Harry, come ti sei fatto grande!- disse mettendo Elly in imbarazzo, e anche lui a giudicare dal colore che assunsero le sue guance. 
Rosa confetto. No, vi prego. Facciamo che è un rosa... porcellino
Elly allungò la mano verso di lui.

Per un attimo pensò di essersi innamorata, pensando a quello che mamma le diceva quando era piccolina. ''capirai di essere innamorata quando sentirai le farfalle nello stomaco e avra la mente offuscata''.
E forse lo era.

Continuava a fissare il ragazzo con la felpa della Jack Wills, le converse bianche e un sorriso smagliante.
Non corrispondeva nemmeno lontanamente all'idea che si era fatta del figlio di Anne.
Harry strinse la mano. -Io sono Elly, piacere.- disse lei, desiderosa di conoscerlo di più. -Harry, piacere mio- sorrise di nuovo e passandosi una mano fra i capelli ricci, più scuri dei suoi, facendole tremare le ginocchia.
-Ragazzi perchè non vi fate un giro in cortile? E' una bella giornata!- propose la madre. Elly guardò l'altro, poi annuirono insieme. Harry le prese la mano portandola fuori dalla porta, e lei arrossì. Si sedettero sull'erba verde smeraldo, alternata a chiazze di piccole margherite bianche. Le sorrise. 
Lui sarebbe stata una piccola luce nel buio o solo un'altra ombra? Valeva la pena provare. A Elly sembrava l'unica chiazza di colore in un universo di sagome grigie. 
-Hai un bel sorriso, sai.- mormorò lei pentendosi subito. Harry la guardò stranito, poi arrossì leggermente. -Lo pensi sul serio?-. -Certo, se no non l'avrei detto-. 
''Elly che stai facendo? Non aprirti. Non farlo''
E quella vocina che le intima che è meglio restare nel suo mondo, c'è troppo buio là fuori. Troppo nero
-Allora dovrei farlo più spesso, se ho un bel sorriso.- disse raggiante lui, sdraiandosi a pancia in su di fronte a Elly che se ne stava raggomitolata tenendo le ginocchia accostate al petto. I suoi occhi da cucciolo la sciolsero un po'. 
-Sei strano.- commentò lei, notando come si stesse comportando come un cucciolo per farla sorridere. -Strano o... strano?- rimase perplesso. -Ehm... strano.- la ragazza alzò gli occhi al cielo e si lasciò scappare un'involontaria risata. -Ho capito, ma strano in senso buono?- disse Harry gesticolando in modo buffo. -Mh, Forse.- sorrise, poi si sdraiò di fianco a lui. 

Lei restò stesa sul prato a fissare le nuvole.
Di fianco a lei, uno sconosciuto che era pericolosamente riuscito a entrare nel suo mondo segreto di meraviglie e ne era diventato il re.

-Buongiorno raggio di sole! Dormito bene?- il ragazzo si affacciò alla finestra. 
Quel pomeriggio di qualche mese prima, Anne diede una buona notizia ai ragazzi e a Barbara, la madre di Elly. Lei e Harry si sarebbero trasferiti nella casa accanto alla loro, per motivi di lavoro. Barbara posò subito la tazza di tè e corse ad abbracciare l'amica, entusiasta. I due giovani invece si sorrisero. Un sorriso pieno di speranza.

Da allora tutti i giorni Harry si affacciava alla sua finestra e dava il buongiorno a Elly che, dopo aver aperto le tende, gli donava il migliore dei suoi sorrisi. 
-Adoro quando mi chiami raggio di sole.- sbadigliò la giovane. -Quando hai fatto colazione scendi?- si affrettò a chiedere lui. -Certo!-.
Harry era felice.
Quel giorno le avrebbe chiesto di essere la sua ragazza, e visti gli sguardi persi e tutte le smancerie da parte di Elly era certo che le avrebbe detto di si. Balzò giù fal letto ancora in boxer e maglietta e si diresse in bagno.
-Hey amico, hai un aspetto orribile- disse al suo riflesso nello specchio, cercando di sistemare i capelli in maniera decente, per poi sciacquarsi il volto.
Poi scelse accuratamente una maglietta carina, cosa che non faceva mai, si metteva sempre il primo straccio che trovava nell'angolo della sua camera o sulla scrivania. L'ordine non era il suo forte. -Oh, la mia preferita, dove ti eri cacciata?- esclamò entusiasta di aver trovato la maglia dei Ramones che cercava da molto ormai. -Era nel suo posto, Harold. Nell'armadio per intenderci.- rispose sua madre dall'altra parte della porta facendolo ridacchiare.
Ora, pantaloni. Frugò esasperato per qualche minuto nel ripiano dei pantaloni, senza trovare qualcosa di decente. -Okok. Questi mi fanno un bel culo- commentò un paio di jeans. Poi si mise le solite inseparabili converse bianche e corse di sotto. -Hey, come mai tutto in tirò sta mattina?- rise Anne, facendolo arrossire. -Aaaah, ti piace Elly e glielo vuoi dire eh?- 
-Cosa? no!- si affrettò a rispondere Harry, facendo comparire sul volto di sua madre un sorriso dolce e comprensivo. -Dai... ora vado.- la liquidò uscendo velocemente dalla porta di casa. 

Nel frattempo in casa di Elly c'era un atmosfera tutt'altro che tesa. Scese dal letto con un pizzico di goffaggine grattandosi la nuca.
-Ma buongiorno! La moglie di Frankestein ha chiamato e rivuole indietro i suoi capelli- esclamò di fronte allo specchio constatando che più che capelli, sembravano un groviglio di paglia. Dopo un centinaio di colpi di spazzola riuscì a sistemare i suoi ricci ribelli e sorrise soddisfatta del risultato.
Mise un paio di jeans corti e una maglia aderente nera corta fin sopra l'ombelico. Vans nere e poi un filo di trucco. Non era quel tipo di ragazza che si truccava molto, però mise un velo di lucidalabbra. 
Sperava in un bacio. Lo sperava davvero. 
Scese le scale allegra e sgattaiolò in cortile evitando le domande indiscrete di Barbara. -Hey!- sorrise raggiante al ragazzo che la aspettava sul marciapiede di fronte a casa sua. -Dove mi porti?- prese il suo braccio e lo guardò con un aria sognante. -Non lo so, voglio solo perdermi insieme a te- disse Harry prendendo la sua mano e iniziando a correre, verso una meta non definita. 
 

E lei sorrideva, perchè con lui si sentiva libera. 
Secondo lei con vento che gli scompigliava i capelli e il sole delicato delle dieci di mattina a illuminargli il volto aveva un aspetto ancora più etereo. 
Secondo lui col viso ancora un po' stanco dopo una lunga nottata di sonno e gli occhi che sorridono, era semplicemente stupenda. 

 
-Ok, mettiamoci qui.- Harry si fermò sotto a un albero e la fece accomodare all'ombra sull'erba fresca, dello stesso colore degli occhi di lui. -Sembri nervoso, che c'è?- chiese dolcemente Elly passandogli una mano fra i capelli e facendolo arrossire. -Devo parlarti.- disse serio, guardandola negli occhi. 
Elly non temeva quella situazione, sapeva che non riusciva a mantenere un espressione seria per più di 10 secondi.
Infatti, il suo volto rigido si sciolse in un sorriso. -Mi sono innamorato di te.- disse il giovane velocemente, per poi guardare verso il basso.
Elly non riuscì a trattenere un piccolo singhiozzo di stupore, poi con un sorriso sollevò il viso del ragazzo fino a fissarlo negli occhi.
In quel momento la sua espressione da cucciolo bastonato la spinsero a fare una follia.
Una follia fin troppo appropriata per quel momento. 
Chiuse gli occhi lentamente avvicinandosi alle sue labbra che aveva tanto bramato e vi posò le sue, in un bacio dolce e magico. 
-Questo cos'era?- chiese lui ancora sulle labbra di Elly. -La mia risposta. Sono tua.- sussurrò in risposta la ragazza, per poi far unire le loro labbra ancora una volta. Harry allargò le braccia e la accolse sul suo petto, cominciando a lasciarle piccoli baci sui capelli. -Ti proteggerò sempre, Elly-, e lei si strinse alla sua maglietta. -Harry...ti amo.- sussurrò lasciandosi coccolare. 

E un'altro -Buongiorno principessa!- anche il giorno dopo, e quello dopo ancora. 

A volte di notte Harry usciva di soppiatto e si arrampicava sul garage appena sotto la stanza di Elly, per entrare dalla finestra e dormire con lei.
Il letto non era molto grande, un'altra scusa per stare più stretti l'una all'altro.
Lui si accoccolava vicino a lei, appoggiando la testa sul suo braccio e lasciandosi accarezzare, per poi addormentarsi sotto il suo tocco delicato.
E pensare che dopo tanti anni si ricordano ancora di quando Anne era in viaggio per lavoro e Barbara era in vacanza insieme a Dave, suo marito. I due ragazzi erano a casa da soli per una settimana. 

Harry uscì di casa alle otto di sera, non di soppiatto come al solito.
Bussò alla porta di Elly che se ne stava spaparanzata sul divano a guardare la tv. 
-Pensavo, i nostri sono fuori e...- cominciò lui, ma venne interrotto da un bacio. Sorrise. -...e?- domandò lei guardandolo accigliata. -Sarebbe carino dormire sotto le stelle, con te. E' caldo e si sta bene fuori, no?- propose Harry. -Certo!- annuì entusiasta Elly andando a cercare il sacco a pelo. 
-Ci mettiamo qui?- chiese la ragazza sotto all'albero dove si erano dati il primo bacio, un mese prima.
L'altro annuì srotolando il sacco a pelo vicino a quello di lei. -Ci mettiamo qui?- chiese la ragazza sotto all'albero dove si erano dati il primo bacio, un mese prima.  L'altro annuì srotolando il sacco a pelo vicino a quello di lei. -Guarda come sono belle. Sembrano splendere per noi.- sussurrò Elly stringendogli la mano. -Prometto che te ne porterò una, anche se mi brucerei la mano per prenderla.- rise il ragazzo colpendola col suo romanticismo. -Sai, non mi interessano. In questo momento ho le due stelle più belle del firmamento proprio di fronte a me.- disse lei girandosi e fissando gli occhi dell'altro. In risposta ricevette il miglior bacio della sua vita. 

La mattina dopo si svegliarono un po' infreddoliti sotto all'albero, raccolsero le loro case e si diressero verso le rispettive case. -Quando hai fatto vieni da me?- chiese Harry col faccino da cucciolo. Elly annuì felice correndo in casa. Diede da mangiare al gatto poì andò da lui. 
-Sai giocare alla play station vero?- rise il ragazzo, mettendole nelle mani il joystick. Lei annuì poco convinta. -Dai, vieni qui. ti insegno- si sedette sul letto dietro di lei prendendole le braccia e insegnandole quali tasti premere. Provarono a giocare qualche partita, ma con scarsi risultati. -Ti va se sta sera ti porto fuori a cena?- propose Harry, facendo illuminare lo sguardo di Elly che annuì con foga. -Ci prendiamo un hot dog e poi andiamo al cinema, che ne dici?-. -Si! A che ora usciamo?- chiese lei. -Quando sei pronta- . -Vado allora, ci vediamo dopo- lo salutò con un bacio a stampo. 

Elly non sottovalutava nemmeno un momento che passava con lui, perciò si preparò al meglio. Corse su per le scale e si spogliò, poi si legò i capelli in una coda alta e entrò nella doccia. Proprio in quel momento squillò il cellulare e nella fretta di andare a rispondere, scivolò goffamente. -Cazzo.- esclamò un po' per il dolore, un po' per il nome sullo schermo. ''Mamma''-
-Mamma! ciao.- 
-Niall mi ha detto che sta sera esci con un ragazzo. E' vero?-
-Uuuuh.- un atttimo di panico.
-Oh mio dio! raccontami tutto! E' carino? Lo conosco?- sclerò Barbara con l'entusiasmo di una quattordicenne. 
-E' Harry...- mormorò imbarazzata 
-COSA? Oddio! ma è fantastico. Poi vi sposate e fate i nipotini vero?- 
-Mamma. Usciamo insieme, non avere fretta.- 
-Va bene, va bene. Divertitevi ok?- 
-Ok.. ciao mamma.- si affrettò a chiudere il telefono, scoinvolta. 
Si infilò velocemente l'accappatoio e spalancò la porta affianco a quella della sua stanza. -NIALL.- gridò con uno sguardo assassino. -Mamma ti ha ucciso, non è vero?- chiese con un aria soddisfatta il fratello, attendendo una reazione negativa. -Veramente ciccio, abbiamo sclerato insieme- pronunciò quelle parole lasciando il biondo esterrefatto. -Ritirati, brò.- uscì dalla stanza con classe. 
Dopo questo simpatico quadretto familiare, Elly volò in bagno per finire di prepararsi. 

-Sei splendida- disse Harry facendole fare una piroetta. Il leggero abitino di pizzo bianco della ragazza la faceva apparire ancora più sofisticata. 
Lui le prese la mano, e si diressero verso il cinema che distava pochi isolati da li. -Cosa vuoi vedere? Un film romantico così possiamo sbaciucchiarci come le altre coppiette o horror così quanto hai paura ho una scusa in più per stringerti?- chiese lui. -Lo sai che non hai bisogno di una scusa per stringermi.- mormorò Elly sulle sue labbra, lasciandogli un piccolo bacio. -Comunque non sono una da film romantici, facciamo horror?- propose, sorridendo. -Vada per l'horror- confermò Harry per poi scomparire all'improvviso. Lei si guardò un attimo intorno e poi -BU.- se ne uscì con uno dei suoi scherzi facendola sobbalzare con gli occhi sbarrati. -Cretino!- gli diede uno schiaffetto affettuoso sul braccio poi andarono a comprare i biglietti e i popcorn. 
-Guarda, fra un po' faccio centro!- esclamò Harry cercando di centrare la bocca con i popcorn lanciandoli in aria uno per volta. 
-Se soffochi poi io rido e ti lascio morire, sappilo.- puntualizzò Elly per poi scoppiare in una fragorosa risata, insieme a lui. Poi prese un popcorn e glielo infilò in bocca, soffermandosi ancora sul suo sguardo. 
 

-Dimmi cos'hanno i tuoi occhi che gli altri non hanno, Harry.
-Il tuo riflesso dentro.
 
 

-Ahahahha oddio ma l'hai visto? Sta tipa che scende nel seminterrato e si fa squartare da questo pazzo con la motosega. Ridicolo- commentò il ragazzo all'uscita del cinema. In fondo l'aveva stretta per tutto il tempo, ma non di certo per la paura.
-Si e poi quando va nel panico perchè si rende conto che gli ha decapitato il gatto! non ho mai riso tanto- 
-ahah, senti hai fame? io si- 
-anche io, andiamo a mangiare?- chiese Elly. 
-Certo. Adesso ti faccio sentire il panino migliore del mondo, vedrai. Solo se mi dai un bacio- rispose Harry indicandosi le labbra. 
-Vieni qui, stupido.- si avvicinò la ragazza lasciandogli un delicato bacio sulle labbra. -Ora portami a mangiare, sto morendo di fame!- esclamò poi facendo ridere l'altro. 
Harry la portò in un locale carinissimo, a pochi passi da li. Era piccolo, e l'atmosfera era calda e romantica. Presero solo un hot dog per fare uno spuntino. -Sei stato galante a pagare tu- disse la ragazza sorridente. -A dire il vero erano solo sei sterline, ma ok- rise l'altro rovinando l'atmosfera. 
Poco dopo uscirono da li e si avviarono verso casa.
Il cielo era limpido e si potevano vedere le stelle, e l'aria era tiepida. -Che dici se dormiamo insieme? Tipo pigiama party- propose entusiasta Elly facendolo sorridere. -Certo- disse, per poi posarle un bacio sulla fronte. -Poi mi fai le coccole?- chiese poi col suo faccino da cucciolo. -No.- puntualizzò fredda lei facendolo restar male. -Ti strapazzo di coccole.- concluse scompigliandoli i capelli e ridendo insieme a lui. 
-La nutellaaa- canticchiò Elly intingendo un dito nella crema di nocciole e spalmandola sulle labbra di lui. -Che fai?- ridacchiò Harry leccandosi le labbra. -Aspetta, voglio un bacio alla nutella.- e la baciò con foga. 
-Sai Harry, è strano guardare Grease alle 2 di notte coi bigodini in testa insieme al proprio fidanzato.-
-Lo so. Cioe', abbiamo i capelli ricci. Ma ammettilo che coi bigodini sono fantastico.- 
-Certo che lo sei, checchina del mio cuore- 
-Non si provoca Harry Styles. Pessima decisione.- la fissò negli occhi, poi la fece sdraiare sul divano dov'erano seduti. 
-Ooooh, cosa mi farai ora.- scherzò Elly fingendosi preoccupata.
Intanto lui continuava a guardarla come se fosse una calamita per i suoi occhi.

Ma in fondo esiste una storia che dura?
Esistono due anime incatenate l'una all'altra per sempre?
Esiste il filo rosso che lega due anime gemelle per sempre, o si può spezzare? 
Quell'allontanamento reciproco, imminente, straziante e senza perchè. ''Esci sta sera?'' ''No, ho da fare''.
Ci sono sempre meno baci, meno carezze, meno 'ti amo'. E cosa cambia nel tempo? La gelosia, forse.  Magari le persone. 
Forse è solo che il fuoco ardente si spegne, lasciando spazio a una piccola fiamma tremante. 

-Chiamami, ti prego.- Elly continuava a passarsi il telefono fra le mani. -Avevi detto che non te ne saresti andato.- e la prima lacrima a rigarle la guancia. -Avevi detto che mi avresti protetta.- una seconda, poi una terza. 
Cosa avrebbe dato per attorcigliare le dita nei capelli del ragazzo, ancora una volta.
Per dirgli 'ti amo' col cuore a mille fissando i suoi occhi e cogliendone ogni più piccola sfumatura di verde. 

D'altro canto Harry se ne stava seduto ai piedi del letto, il cellulare sul cuscino e i pensieri che ronzano per la testa. -Dove ho sbagliato? Torna da me, ti prego.- si ripeteva con le mani fra i capelli. 
Cosa avrebbe dato per abbracciare la sua piccola, dolce meraviglia.
Per baciare le sue labbra rosse e carnose, un'ultuma volta. 
Ma capita quel momento in cui si crea un muro che nessuno dei due ha la forza di infrangere. Il muro del silenzio. 
E nulla c'è di più nero del silenzio. Il nero che va a macchiare il rosa, il blu, il rosso, il verde.
A questo punto non conta più l'alchimia che si crea, i sentimenti, la magia.
Tutto si macchia, tutto diventa invisibile. 
La cosa che fa più male in tutto questo e che non c'è mai stato un addio definitivo.
Tutto è rimasto in sospeso, con un punto interrogativo indelebile.


 
Un anno dopo... 

Era di nuovo estate e Elly non sembrava voler uscire.
Quel giorno però i campi di grano le parevano particolarmente dorati, e il cielo più azzurro.
Guardò il panorama dalla finestra di camera sua, stando attenta a non guardare la casa di fronte.
In certi casi dimenticare è un obbligo. 

Harry intanto se ne stava seduto all'ombra del loro albero come ogni giorno d'estate, aspettandola.
A un certo punto sentì dei passi leggeri sull'erba dietro di lui.
Il tronco è molto spesso, e riesce a coprire interamente la sua figura possente.
Lei si siede e, accorgendosi della presenza di qualcun'altro dietro al tronco, allunga la mano. ''Harry non fare il coglione. La rivuoi? Prenditela.'' pensò, poi allungò anche lui la mano facendole sfiorare.

Entrambi i cuori persero un battito.

-Harry...- sussurrò debolmente la ragazza.
Lui strinse più forte la mano. 
Cosa c'è ancora da aspettare? Cosa manca? 
''Coraggio. Vai.'' si ripetè Elly, prima di alzarsi e piazzarsi davanti a lui.
Era decisamente cresciuta, più alta, più forte, più bella.
I capelli di qualche tono più scuro, gli occhi color miele e il viso angelico.
Lui non disse niente, e dopo qualche secondo di ammirazione aprì le braccia, in mezzo alla quale la ragazza si tuffò stringendogli la maglietta.

-Cos'è successo tra noi?- chiese stringendolo a se, con le guance bagnate di pianto. -Io...Io ti amo ancora.- mormorò Harry facendole notare che anche la sua voce era più roca e profonda. -Come sei bello- sorrise dolcemente Elly ammirando il suo viso, coi lineamenti più marcati e gli occhi più profondi.
La pelle chiara, quasi pallida, delle sue guancie si tinse di rosa a quel complimento. -Tu sei stupenda.- sussurrò Harry avvicinandosi a lei per baciarla. 

E cosa c'è di meglio di quei baci che per l'emozione scuotono ogni fibra del tuo corpo, di riducono il cuore in poltiglia e ti fanno sentire vivo?
Il mondo per loro era tornato a colori, dopo fin troppo tempo. 

Per Elly non c'era nulla di meglio che muovere dolcemente le sue labbra su quelle del ragazzo, stringendo fra le dita i suoi capelli. 

Per Harry non c'era nulla di meglio che abbracciare la sua piccola, dolce meraviglia, sentendosi come se potesse proteggerla da tutto e da tutti. 

Un'anno prima avrebbero dato qualsiasi cosa per poterlo fare di nuovo.
Ma la risposta era l'unica cosa che nessuno dei due sarebbe disposto a dare: il tempo.
 


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Ciao a tutte! 
Allora.  Premetto che questa one shot l'ho scritta io, i crediti per l'impaginazione, il banner e il soggetto femminile vanno a Elly ( Curly_Girl ) che mi è stata accanto durante tutto il travaglio (?) che è stato scrivere questa storia. 
 
''grazie per avermi dato quello che non posso avere, Boo'' 
-cit. Elly

No ok piango 
ringrazio tutte quelle che leggeranno e recensiranno, lasciatemi una vostra opinione per favore!
un bacione xx
 


 

  
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