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Autore: SheilaUnison    10/07/2013    0 recensioni
Così mi sentii il mese di maggio, al culmine della mia sopportazione per quel luogo soffocante che mi tagliava le ali.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccola. Una giovane femmina della razza umana.

Nel suo covo, con gli occhi persi nel vuoto e spenti dopo le lunghe notti di lacrime e gemiti, attende che qualcuno la vada a salvare.

Rinnegata da coloro che credeva essere i suoi simili, ora vive in una gabbia di spesso cemento grigio insieme ad altri della sua specie malati. Ma lei è sana.

L’unico modo per evadere è chiudere gli occhi e sognare. Sognare la libertà che da sveglia non riesce ad ottenere. La sua fantasia preme per uscire, lei perde il controllo. I sogni vengono silenziosamente violentati e soppressi da quelle che chiamano ‘’medicine’’. -Ora starai meglio- ti dicono, ma è una bugia. Ti monopolizzano così tanto il cervello che alla fine non puoi opporti.

Puro oblio.

Con la testa china e il corpo sfiancato non puoi fare altro che obbedire. E qualcosa dentro di te muore.
Lì hanno tutti paura. Ogni tonfo che si sente è qualcuno che ha ceduto perché non ce la faceva più. Lei dice: -Sveglia! Ribelliamoci! - gonfiando il petto e battendoselo con la mano, orgogliosa.

Ma quello che dice è da visionari. Ribellarsi ai propri carcerieri? Eresia. È scomodo. Così viene allontanata.
Sola non è una grande minaccia. I ‘’medici’’ non lasceranno andare.  Non sono lì per aiutarla, ma per soffocarla in quelle sbarre, in quella camicia di forza.
Lei sa tutto ed è incazzata. Tra quelle pareti sporche di sangue e umidità faranno di tutto per umiliarla e farla a pezzi, ma lei lotterà, graffierà e morderà fino allo sfinimento.

Ma la verità è che fuori da lì c’è qualcuno che la aspetta e lei si aggrappa a questa sua ancora di salvezza. Non è una, ma molte persone, che tramite quello che i ‘’medici’’ chiamano sprezzanti ‘’ il buffone’’ o ‘’finto medico ’’ - che le fa una fugace visita una volta alla settimana, che è un infiltrato -  le danno il sostegno per sopportare tutto il peso della sua ingiusta incarcerazione. Tra un anno, se tutto andrà bene, sarà libera.

Abbandonerà quella bianca stanza vuota che riflette così bene il suo stato d’animo…e magari riuscirà anche a far arrestare i suoi ‘’curatori’’.
  
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