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Autore: redsea    10/07/2013    2 recensioni
è una os,pipol.
mi sono sfogata nel mettere tutto quello che provo qua, quando ho saputo che harry si è sentito male durante il concerto di ieri sera. non ha cantato rock me.
spero che vi piaccia. (:
p.s non ho messo un nome apposta. così magari quella nella storia, potete essere voi.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suona alle cinque e mezza ed io metto la testa sotto il cuscino per non sentirla, ma continua a suonare senza interrompersi così mi giro e la butto sul pavimento; chiudo di nuovo gli occhi e mi avvicino al corpo che è dall'altra parte del letto, per scaldarmi dato che ho freddo. Delle toniche braccia mi avvicinano al petto che non è coperto da una maglia , un paio di gambe chilometriche si intrecciano alle mie e le sue labbra mi baciano dolcemente la testa. Non c'è migliore risveglio di questo. 
-Guarda che ho sentito la sveglia.- dice il riccio sorridendo, con la voce ancora assonnata.
-Anche io l'ho sentita ma voglio ancora dormire.- replico avvicinandomi ancora di più a lui; mi stringe così forte da farmi mancare il respiro. E' sempre stato così da quando ci siamo incontrati.
-Dovremmo alzarci. Questa sera ho un concerto,piccola.- amo quando mi chiama piccola. Mi fa sentire così importante per lui come se fossi l'unica, ma questo capita quando siamo solo noi due senza il resto della band, senza la sua famiglia, senza le sue fan di mezzo... in sostanza solo noi due nella nostra bolla privata. 
-Mi piace quando mi chiami piccola.- dico sorridendo stupidamente.  Si sposta e si mette sopra di me, bloccandomi le mani sopra la testa e dandomi un dolce bacio del buongiorno. Di lui ho sempre amato le fossette, le mani grandi, i ricci, gli occhi verdi e le sue morbide labbra. Mi tiene i polsi bloccati con un mano mentre con l'altra inizia a farmi il solletico. Inizio a ridere e gli chiedo di smetterla ma lui non fa. Continua a farmi il solletico ed io rido fino a togliermi il respiro; appena vede che sono diventata rossa come un peperone, si alza dal letto ed ordina la colazione in camera. 
-Penso di poterti odiare,Styles.- gli dico facendo la finta offesa e incrociando le braccia al petto mentre scendo dal letto, ma Dio vuole che un piede rimanga incastrato fra le lenzuola ed io cada. Sento la profonda risata del riccio provenire dall'altra parte della stanza. La giornata non è iniziata molto bene. 
-Smettila di ridere.- ora sono davvero offesa. Mi alzo dal pavimento e mi sistemo la maglia di Harry che uso come pigiama. Continua a ridere allegramente. 
-C-come posso? D-do-vevi v-vederti!- dice continuando a ridere e noto che è per terra e sta sbattendo una mano sul pavimento. Bussano alla porta e ,prima di andare ad aprire, mi infilo una felpa. 
-Servizio in camera.- dice una voce femminile da fuori la porta. 
-Puoi alzarti e smetterla di ridere?- domando ad Harry e vedo che con qualche difficoltà si alza e mi affianca poco dopo. Apro la porta e una donna sulla cinquantina porge un vassoio a me ad Harry, il quale la congeda con una mancia schifosamente alta. 
Ci dirigiamo verso il piccolo tavolo che è vicino alla finestra, appoggiamo la nostra colazione lì sopra ed io apro le tende; il sole non è ancora sorto ma scorgo una lieve sfumatura arancione all'orizzonte. Ci sediamo ed iniziamo a mangiare il nostro abbondante pasto. 
-Dove vi esibirete questa sera? Non me lo ricordo.- dico mentre sorseggio il mio succo d'arancia. Harry si mette in bocca un pezzo di pancakes con dello sciroppo d'acero, prima di rispondermi. 
-A Pittsburgh. Il concerto inizierà alle 19.30 20.00- replica sorridendo. 
-Sei contento di avermi qui?- è una domanda che non gli ho mai posto da quando sono arrivata in Canada per stare con lui. Ho sempre paura di essere di troppo o che Liam,Zayn,Louis o Niall non mi sopportino. 
-Piccola che domande sono queste? Certo che sono contento, non dovresti nemmeno chiedermelo.- risponde perplesso e allo stesso tempo sorpreso da tale domanda. E' buffo il fatto che io mi senta di troppo, no? Finisco la mia colazione e mi alzo per andare in bagno; mi lavo i denti di fretta, metto un filo di correttore per coprire le occhiaie e mi lego i capelli. Lascio il bagno ad Harry che prima di entrare mi lascia un dolce bacio sulla guancia, e mi sfilo il pigiama mettendolo nella valigia che non avevo ancora chiuso; prendo un paio di jeans, una camicia in denim con le tasche bianche e le mie amate converse bianche. Mi vesto con gli indumenti scelti e dopo averlo fatto, chiudo la valigia sia mia che di Harry dato che i vestiti li aveva preparati la sera precedente. 
-Amore vuoi che scenda o ti aspetto?- domando da dietro la porta del bagno. Sento l'acqua della doccia scorrere. 
-Aspettami sotto; ti raggiungo con le valige.- urla dalla doccia. Prendo la mia borsa tracolla ed esco, facendo attenzione a non sbattere la porta. Percorro il lungo corridoio e arrivo all'ascensore dove trovo Paul. 
-Ehi Paul.- gli dico sorridendo.
-Ehi tu. Il tuo ragazzo dov'è? Siamo indietro con la tabella di marcia.- chiede impaziente e facendo una smorfia buffa che provoca la mia risata.
-E' sotto la doccia ma mi ha detto che farà veloce.- rispondo sorridendogli gentilmente. Ho sempre apprezzato il modo con cui si prende cura dei ragazzi. Gli fa da padre e da manager quando sono in giro per il mondo. Arriva l'ascensore e sia io che Paul entriamo dentro. Odio questi affari per la mia claustrofobia ma alle sei e mezzo del mattino, vorrei evitare di farmi venticinque piani a piedi. Arrivati al piano della reception noto che ci sono già Niall e Liam; li vado incontro e li abbraccio velocemente. Nonostante siano stanchi per il tour, sono sempre attivi e carichi per i loro concerti. Amano il loro lavoro e si vede. 
-Buongiorno raggi di sole, come state?- domando sorridendo.
-Vorrei dormire di più, ma a parte questo bene.- risponde Liam sorridendo.
-Si concordo con Liam.- una voce alle mie spalle attira la mia attenzione e riconosco essere quella di Louis. Ha due occhiaie che solo un cieco non potrebbe notare. 
-Ehi Louis ho del correttore nella borsa, ne vuoi un po'?- domando scherzando e provocando la risata di Liam e Niall e, dopo un po', anche quella di Louis. 
-Tutta questa felicità al mattino?- chiede Zayn, sedendosi per terra. 
-Ti hanno parlato dell'esistenza delle sedie,Zayn?- ironizza Niall facendomi ridere. 
-Stai zitto. Sono appena sveglio.- replica acidamente Zayn. La mattina è un trauma per tutti, ma per lui di più. 
-Vorrei ricordarvi che lui la mattina è come un pitbull che deve difendere la casa da un ladro. Voi siete i ladri e lui è il pitbull, per cui ringhia.- dice Harry, cingendomi le spalle con un braccio. Faccio un'espressione confusa.
-Non ha senso quello che hai detto.- dice Louis dando una pacca sulla spalla ad Harry. Scuoto la testa e con la mia valigia mi avvio all'uscita assieme agli altri ragazzi, mano nella mano con il mio riccio. 
 
 
 
 




***
 
 




L'arena di Pittsburgh è davvero grande. Le ore passano in fretta e dopo aver montato il palco, messo le transenne e fatto il soundcheck, è arrivato il momento per i ragazzi di andare nel backstage e prepararsi per il concerto. In fondo manca meno di un'ora. E' da tanto tempo che non li sentivo cantare dal vivo. Lou inizia a mettersi all'opera per sistemare i capelli ai ragazzi dopo che si erano vestiti; non tocca quelli di Harry perchè sa che distruggerebbe il suo lavoro dopo pochi minuti, con il vizio di sistemarsi il ciuffo a modo suo. Sto giocando con Lux quando vedo tutti i ragazzi uscire. Noto che Harry è più teso del solito. 
-Tesoro vai dalla mamma? Dopo giochiamo di nuovo, promesso.- le dico dolcemente e sorridendole. Amo quella bambina e poi è così dolce con tutti. Vado verso il riccio e gli prendo la mano, portandolo in un posto il più isolato possibile. Ci ritroviamo nel retro dell'arena e grazie a dio non ci sono le fan. Gli prendo il viso fra le mani.
-Cosa succede,Harry?- gli domando preoccupata. 
-Non so... sono agitato più del solito. Sarà la stanchezza.- risponde prendendo le mie mani e portandosele alla bocca, dove prima bacia una e poi l'altra. Quel gesto mi fece venire i brividi talmente era dolce. Mi venne un'idea. 
-Prendi.- dico porgendogli il braccialetto che mi aveva regalato mio nonno. C'erano le mie iniziali scritte in corsivo al centro del cuore. Sa quanto per me valga quel braccialetto.
-Non posso.- replica scuotendo la testa.
-Senti, Harry, prendilo. Ti sto dando quello che ho di più caro. Voglio che tu stia tranquillo.- gli dico sorridendo e baciandolo. Prende il mio braccialetto dalle mani e se lo mette polso. Entriamo dopo poco e, dopo averlo salutato con un bacio e aver augurato a tutti buona fortuna, vado nella zona vicino alle quinte e aspetto che il concerto inizia. 
Un sacco di ragazze urlano "One Direction! One Direction! One Direction!" è un suo bello da sentire, per quanto possa sembrare strano. Tutte lì per vedere i loro idoli, per essere felici per quelle due ore di concerto. E' una cosa davvero bella. In poco tempo le luci si spengono, le urla aumentano e loro escono ed iniziano a cantare. Le loro voci insieme sono sempre stato qualcosa di assolutamente perfetto a livello armonico, per non parlare della loro energia e della passione che ci mettono quando cantano. E' una combinazione potente. Mi ritrovo ad urlare e a cantare come tutte le altre fan, perchè in fondo lo sono anche io. Improvvisamente non vedo più Harry ed una strana ondata di panico mi invade tutto il corpo. Inizio a cercarlo e lo trovo dalla parte opposta dov'ero io. Inizio a correre come mai prima d'ora, per via della stretta al cuore che provo. Appena lo raggiungo vedo che tiene la testa in mezzo alle ginocchia ed è circondato da migliaia di persone. Dannazione se gli manca l'aria è il metodo peggiore quello. Lo raggiungo subito e dico a tutti in modo poco gentile di farsi da parte. 
-Harry, piccolo, guardami.- gli dico come se stessi parlando ad un bambino ferito. Lo fa e noto che ha il fiato corto e che ha la fronte sudata. 
-Dov'è il suo inalatore.- chiedo a Paul, il quale me lo passa subito. Glielo do e lo porto fuori per prendere un po' d'aria. Quando si riprende, mi abbraccia e sento che piange sulla mia spalla. 
-Ho fallito,sarai delusa.- dice fra le lacrime. Mi stacco da quell'abbraccio e gli prendo il viso fra le mani, asciugandogli le lacrime con i pollici. 
-Non mi hai affatto delusa,Harry. Sei stato male e non potevi continuare a cantare. La tua salute conta più del resto.- replico decisa e sorridendogli teneramente. 
-Non dovevo...dovevo continuare a cantare,maledizione! Ho deluso tutti.-
-Smettila Harry! Se ti stai rivolgendo alle fan saranno preoccupate tanto quanto me, forse di più perchè non possono essere qui a consolarti ed a aiutarti. I ragazzi si saranno preoccupati anche loro. Adesso stai meglio?- replico con fermezza ma mantenendo un tono dolce.
-Si. Il repsiro è tornato regolare,perchè?- domanda ed io, senza dire nulla, lo bacio e lui avvolge le sue braccia attorno a me.
-Bene, vai a spaccare quel palco con Zayn,Louis,Niall e Liam, amore.- rispondo sorridendo. 
Mi abbraccia e torna dentro per brillare insieme ai suoi migliori amici. 
  
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