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Autore: Lara97    10/07/2013    1 recensioni
Sono tornata e questa volta con una storia su uno dei miei film preferiti! E' il giorno del matrimonio di Penelope con Edward e lei, chiusa nella sua camera prima dell'inizio della cerimonia, pensa. Pensa alla maledizione, pensa all'amore e alla fine, forse anche grazie ad una canzone della sua band preferita, arrivata ad una (inaspettata?) conclusione...
Spero di essere riuscita a buttare giù qualcosa di decente, accetto tutte le critiche :)
--Lara--
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Penelope Wilhern
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                         Shall she let it be?

Ero nella mia camera e giocavo ad arrotolare i miei ricci con le dita mentre aspettavo, nello stereo “Let it be” che faceva da sottofondo ai miei pensieri. Si, aspettavo la fatidica ora in cui tutto sarebbe finito, in cui finalmente sarei stata una persona normale.
Che momento atteso, voluto, agognato perfino.
Sarei dovuta essere entusiasta, anzi no, proprio felice come una pasqua; invece non avrei potuto essere più depressa di così.
Stavo riflettendo ed ora che ci penso è stato sempre questo a fregarmi, il riflettere troppo. Per diventare normale avrei dovuto sposare lui, si, proprio lui, Edward Humphrey Vanderman III. Lui che era scappato, lui che mi aveva chiamata mostro, lui che non mi amava. Non che io lo odiassi, no, non era una persona degna di odio e sicuramente non aveva avuto una reazione diversa da tutti gli altri. Il punto era che non mi amava e che io non amavo lui.
Si sarebbe spezzata la maledizione? La strega non aveva detto che si sarebbe spezzata solo se un nobile sarebbe stato in grado di guardare al di là delle apparenze e di amarmi così come sono? Edward sicuramente non ne era capace.
E poi, io amavo Max Johnny. Certo, in quel momento non sapevo neanche dov’era ma non importava, lo amavo lo stesso.
E io cosa volevo? Cioè, io volevo sul serio essere normale? Ma cos’era questa cosiddetta “normalità”? E se io fossi voluta rimanere in quel modo, con il naso e le orecchie da maiale? Fino a quel momento mi ero lasciata trascinare dagli eventi, avevo accettato ogni cosa che aveva deciso per me mia madre, dallo stare rinchiusa a questo matrimonio de cavolo. Ero stata diligente, avevo seguito l’insegnamento dei Beatles, avevo lasciato che fosse, seguendo il corso degli eventi...
Guardai il grande orologio sulla parete di fronte: mancava mezz’ora.
Senza neanche rendermene conto avevo già preso una decisione che mi aveva lasciato senza fiato. Perché seguire ancora il corso degli eventi? Quella era la mia vita e non avrei più permesso a nessuno di farne ciò che voleva!
Mi alzai andando quasi ad inciampare sul pomposo vestito da sposa che portavo indosso e tolsi il CD, che era quasi arrivato alla fine, dallo stereo. E’ già, stavolta i Beatles avevano toppato, non avrei seguito il loro insegnamento, non avrei lasciato decidere ad altri della mia vita.
Con passo risoluto e deciso mi avviai fuori dalla camera e poi sempre più giù, nel parco della villa.

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-Ti prego!! Non vuoi una te tutta nuova? Tesoro, ti prego...!
-Ma io non voglio una Penelope tutta nuova perché io mi piaccio così come sono!
  
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