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Autore: Fradale91    10/07/2013    5 recensioni
Sono tre le volte - da quando lavora al Wal-mart vicino al suo appartamento da quattro soldi- in cui Zayn rivolge, per purissimo caso, la parola a Liam Payne.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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OS partecipante al Larry/Ziam!AU Fest del gruppo WankiFic.
Ziam (con accenni Larry) Supermarket!AU.







Sono tre le volte - da quando lavora al Wal-mart vicino al suo appartamento da quattro soldi- in cui Zayn rivolge, per purissimo caso, la parola a Liam Payne. 
 
 
La prima volta che lo incontra – e che gli parla - è anche il suo primo giorno di lavoro. Gli è stato affidato il reparto delle bibite e sta riponendo su uno scaffale una confezione di Coca-Cola Zero da sei quando “Scusami,” sente dire a qualche metro di distanza da lui, “dove posso trovare le buste di rucola già lavata?”.
Zayn si guarda intorno un po’ spaesato prima di girarsi verso il proprietario di quella voce vellutata e rendersi conto che si sta rivolgendo proprio a lui. Il tipo in questione è alto, atletico, muscoloso e ha un paio di piccolissimi occhi castani.
Il moro avvampa, un po’ perché il ragazzo che ha di fronte è – oggettivamente- molto attraente e un po’ perché non sa rispondere alla domanda nonostante il saper dare informazioni del genere dovrebbe far parte del suo lavoro.
Poi scuote la testa e “Uhm,” inizia incerto “nel reparto “frutta e verdura”?”. La frase esce fuori come una domanda e Zayn spera davvero che il ragazzo non la scambi per una constatazione sarcastica.
Dal sorriso che gli rivolge e dal “Grazie.” che snocciola fuori, comunque, non sembra affatto essersela presa.
E quando lo vede girare i tacchi e andare via, il moro sa che non riuscirà a togliersi dalla testa i suoi occhi minuscoli in grado di scomparire dietro a delle adorabili rughette d’espressione ad ogni suo accenno di sorriso.
 
Il loro secondo incontro Zayn lo definirebbe, senza dubbio, imbarazzante. Non intrattengono una vera e propria conversazione ma comunque le cose non sarebbero potute andare peggio.
Il moro, questa volta, ha il turno in magazzino: sta aprendo confezioni di pomodoro in scatola per poi caricarli su un carrello e portarli in corsia.
Esce dalla stanza asciugandosi il sudore sulla fronte con il palmo della mano aperta ed è costretto a fermarsi solo quando sente il carrello andare a sbattere contro qualcosa.
Alza di scatto gli occhi, convinto di aver urtato uno scaffale, quando, in realtà, si rende conto di aver tamponato una persona: il ragazzo della rucola, nello specifico.
Arrossisce come durante il loro primo incontro prima di balbettare un insensato “C-ciao.” al posto di qualche scusa di gran lunga più appropriata.
Due ragazzi vicino a loro ridacchiano per la scena prima di scambiarsi un bacio sulle labbra e riportare lo sguardo sugli yogurt alla frutta.
Il castano arriccia il naso, si massaggia la coscia colpita e “Ciao.” risponde a sua volta prima di lasciarlo passare.
Zayn lo fissa un paio di secondi per poi scuotere la testa, riprendere in mano il carrello e volatilizzarsi da lì.
Mentre raggiunge la corsia dei prodotti in scatola, pronto a sistemare i pomodori, non può comunque fare a meno di sentire “E quello chi è, Leeyum?” pronunciato con un perfetto accento dello Yorkshire.
E beh, vorrebbe fregarsene della risposta del ragazzo ma proprio non ce la fa; quindi si apposta dietro il reparto dei surgelati, a pochi metri di distanza dai tre, e si prepara ad incassare la risposta del castano che “Nessuno.” gracchia, accennando, suo malgrado, quello che a Zayn sembra proprio essere un ammiccamento.
Il terzo ragazzo, alto e riccio, apre la bocca per la prima volta ma solo per ammonire il suo fidanzato con un “Lascialo stare Loueh.” che fa ridacchiare l’interessato per il divertimento.
Poi i tre tornano alla loro spesa, come se non fosse successo assolutamente nulla, e Zayn decide di fare lo stesso tornando al suo lavoro.
Sbuffa, si alza in piedi, recupera il carrello e si incammina di nuovo verso la corsia giusta pronto a lasciarsi l’accaduto alle spalle quando “Malik.” si sente chiamare da dietro il banco frigo. Si volta all’istante, riconoscendo la voce del signor Higgins – il suo datore di lavoro- e “Si Signore?” chiede con aria innocente.
“La prossima volta che ti sorprenderò a spiare uno dei nostri clienti sarò costretto a licenziarti.” sputa fuori l’uomo con tono arrogante prima di aggiungere un “È inquietante e fuori luogo.” e sparire un secondo dopo.
E Zayn vorrebbe davvero sperare che il cliente in questione non abbia assistito alla scena ma sente il suo sguardo bruciargli la pelle da qualche metro di distanza quindi non può fare a meno di accertarsene alzando gli occhi nella sua direzione e constatando ciò che fino a qualche secondo prima era stato solo un suo sospetto: il ragazzo lo sta davvero guardando, un sorriso appena accennato sul volto perfetto e spigoloso.
Imbarazzante, appunto.
 
Durante il loro terzo e ultimo incontro al Wal-mart, Zayn è seduto dietro la cassa numero sei.
Sono passati quindici giorni dall’ultima volta che ha visto Liam –unico nome che è riuscito ad associare a quel “Leeyum” ascoltato “per caso” - e, contro ogni sua aspettativa, il signor Higgins, non solo non lo ha licenziato, ma gli ha anche aumentato la paga proclamandolo “impiegato della settimana”.
Batte una scatola di cereali per una signora - che sembra avere una famiglia di cento persone a giudicare dalla spesa che ha fatto - e “Ottanta sterline e cinquantasette.” le riferisce con tono piatto per poi passarle due buste.
La donna infila letteralmente il naso nel portafoglio prima di tirare fuori due banconote da cinquanta e porgerle cordialmente al ragazzo.
Zayn ritira il resto dalla cassa e glielo restituisce borbottando un “Buona giornata.” al quale la signora non si prende neanche la briga di rispondere. Poi, da routine, ricomincia da capo con la spesa del cliente successivo.
Sta giusto pensando a quanto sia noioso e ripetitivo il suo lavoro quando “Ho la carta socio.” lo informa, da dietro la cassa, il ragazzo in fila di fronte a lui. E a Zayn quella voce sembra familiare.
L’ha ascoltata solo due volte dal vivo ma circa duemila nella sua testa – anche se nessuno lo sa-.
Alza per la prima volta lo sguardo dal registratore di cassa, stando attento a trattenere il respiro quando i suoi occhi vanno a scontrarsi proprio con quelli di Liam, e “Ok.” si sforza di dire prendendogli la scheda dalle mani per poi batterla e restituirgliela.
Il ragazzo sorride appena e la ripone in tasca mantenendo il contatto visivo con Zayn che a sua volta continua a passare la spesa senza abbassare gli occhi dal suo cliente.
È il signore in fila dietro Liam ad interrompere il loro gioco di sguardi per evitare che il moro aggiunga il suo filetto di carne alla spesa del ragazzo prima di lui. E Zayn vorrebbe fulminarlo con la forza del pensiero ma il castano gli sta ancora sorridendo e la sua giornata è appena diventata troppo bella per poter essere rovinata da un cliente qualunque.
Quindi lo ignora, prende un respiro e “Sono nove sterline e trenta.” dice con un filo di voce osservando Liam frugare nel suo portafoglio. E poi, trovando il coraggio chissà dove, aggiunge “Ma sarei contento di pagarti la spesa se accettassi di uscire con me.”.
Non fa neanche in tempo a rendersi conto che tutto quello è appena successo sotto gli occhi di metà supermercato, che Zayn, come da tradizione nei loro incontri, avvampa abbassando lo sguardo sulle sue stesse mani. 
E non trova il coraggio di rialzarlo per i successivi sette secondi, dopo i quali una banconota da dieci sterline fa capolino proprio sotto il suo naso.
Per un attimo gli crolla il mondo addosso rendendosi conto che Liam, pagando, ha appena rifiutato il suo invito ad uscire, ma poi, inserendo i soldi in cassa per prendere i settanta centesimi di resto, lo nota: un numero di telefono scarabocchiato a penna accanto ad un altrettanto disordinato “Liam” scritto a stampatello.
Vorrebbe urlare di gioia come farebbe un bambino di fronte ad un giocattolo nuovo, ma impone a se stesso un certo autocontrollo e, ancora rosso in viso, si limita ad alzare gli occhi giusto in tempo per guardare il castano uscire fuori dal supermarket con la sua busta della spesa in mano.
Tutto quello che fa dopo è: prendere dieci sterline dal suo portafoglio, scambiarle con quelle di Liam e, con ancora il cuore a mille, battere il filetto di carne del cliente scorbutico che ha quasi rischiato di rovinargli una giornata perfetta. 




Note: Salve gente!!! Aggiungo soltanto adesso delle note a fine storia per fare qualche puntualizzazione necessaria. Mi scuso se non le ho messe ieri (giorno reale della postazione) ma ero di corsissima e non ho avuto modo di aggiungere nulla. Quindi faccio un piccolissimo elenco per chiarire delle cose che anche una lettrice/recensitrice ha notato prima che potessi fare questi appunti:
1) Non ci sono Wal-mart in Inghilterra nonostante nella storia io abbia usato proprio il nome di questo supermercato. Ne sono consapevole ma è il primo nome che mi è venuto in mente, quindi l'ho usato. 
2) Probabilmente non esistono neanche le "carte socio" (come qui in Italia) ma avevo bisogno di frasi tipiche di quando si va a fare la spesa e per il terzo incontro Ziam mi è venuta in mente questa visto che si svolge in cassa. 
3) Tecnicamente sono in blocco in questo periodo quindi prima di postare questa cosa ci ho pensato fin troppo (anche di notte). Nel caso, perdonate eventuali errori (anzi, segnalatemeli!). 
4) Ringrazio Vita che l'ha letta in anteprima.
5) Ringrazio il Wanki per l'organizzazione del Fest. In realtà non dovevo partecipare visto che gli AU del contest sono frutto della mia mente malata ma tanto non credo che scriverò altro, quindi mi sono tolta questo sfizio minuscolo!

Grazie a chiunque leggerà e vi lascio il Twitter per seguirci! Baciiiiiiiiii
  
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