Illusa
Sei la solita stupida.
Ci sei cascata ancora, vero?
Mi sento un guscio vuoto, peggio del solito, mi viene voglia di urlare, ma non ne ho le forze.
Rimango di nuovo lì ferma come una bambola.
Sei una stupida. Ti
sei fidata di nuovo di qualcuno. Non hai ancora imparato? Credevi
davvero che
sarebbe stato diverso?
Povera illusa.
È come tutti
gli
altri.
A quelle parole sento il magone bloccarmi la gola, mentre le lacrime escono silenti, a tracciare tiepide scie sul mio volto.
Perché
l’hai fatto
avvicinare? Lo sapevi che sarebbe finita così, usata e poi
gettata nella
spazzatura. Va sempre a finire così. È per questo
che non ti fidi più di
nessuno; che non vuoi più legarti a nessuno. Credevi
realmente che lui potesse
essere diverso? Illusa.
Le lacrime aumentano, mentre mi porto la mano al viso. Vorrei piangere ed urlare, ma cerco di trattenerle invano quelle stille e dei lievi rumorini escono dalla mia bocca spalancata, anche se la gola la sento bloccata. Mi ritrovo così a provare a fermare persino il mio respiro. È illogico, ma cerco di annullare qualunque cosa non nella norma. Sento le palpebre pesanti, eppure non voglio chiudere gli occhi.
Quella voce torna ancora. La mia parte razionale torna all’attacco.
Non ti sei ancora
stancata di soffrire? Perché gli hai permesso
d’avvicinarsi? Eppure hai
imparato a tue spese che non devi mai realmente permetterlo a nessuno.
Sapevi
che sarebbe finita così. Ma in fondo non è il
primo. Anche quella tua amica,
sai che presto finirà. Perché ti sei lasciata
coinvolgere anche da lei? L’unica
che ci soffre sempre sei tu.
Pensavi davvero che
valessi qualcosa per qualcuno? Pensavi davvero che ti avrebbe
riconosciuta e
presa sul serio? Stupida. Sei la solita illusa. Eppure hai imparato che
non
devi sperare.
Non riesco a resistere la vista completamente offuscata la bocca digrignata trattenendo un suono che non c’è, mentre tiro su col naso. Vorrei urlare, ma allo stesso tempo non voglio. Sono ridicola.
È sempre la
solita
storia, no? Di che ti stupisci? In fondo tutti fanno così,
si prendono gioco di
te, ti usano e poi ti gettano quando non servi più. Sei
patetica. Per quanto ti
sia ripromessa di non cascarci più ci sei cascata ben due
volte…la batosta
peggiore sarà quando anche la tua amica
t’abbandonerà, lo sai?
Che domanda stupida,
ovvio che lo sai, ma non puoi fare nulla che attendere e soffrire, vero?
Almeno questa te la
saresti potuta evitare. Illusa. Speravi realmente che lui fosse diverso?
Sorrido. Un sorriso amaro, che ben presto viene distorto dal pianto e diventa un digrigno distorto dal dolore.
Sono tanto stanca. Ho quasi voglia di dormire, ma non voglio. Non me lo posso permettere.
Rimango lì ferma, non so nemmeno per quanto tempo. Mi sento un guscio vuoto, una bambola vuota.
Chissà, probabilmente lo sono realmente… Ora devo solo attendere. Attendere la fine, pregando di smettere di soffrire.
Chiudo gli occhi, l’ennesima lacrima mi solca i lineamenti. Mentre mi lascio scivolare lentamente nell’oblio del sonno. Un sorriso mesto ancora in volto.
Angolo della Sadica Sanguinaria (sebbene in questo momento non mi senta affatto sadica e ben che meno sanguinaria)
Sinceramente non pensavo che l'avrei mai pubblicata.
L'ho scritta la notte di lunedì 6 agosto 2012 dopo una discussione con un mio caro amico e credo che la stia pubblicando perchè probabilmente oggi l'ho potrato alla decisione di tagliare i ponti con me.
Per questo non mi va poi di dire nulla (è stata scitta ovviamente d'impulso, anche se poi l'ho riguardata sei mesi dopo per correggere gli errori grammaticali che la battitura di getto mi aveva fatto fare e spero che non me ne siano scappati altri)
comunque ho messo one-shot, poichè avendo 511 parole ha sorpassato le 500 delle flashfic. bye xXx