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Autore: Bale    10/07/2013    0 recensioni
I pensieri dello sposo e della sposa il giorno del matrimonio
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fiori d'Arancio





Piango. Le mie sono lacrime di gioia.

Alzo lo sguardo e, attraverso lo specchio, i miei stessi occhi verdi mi penetrano l’anima.

Il velo bianco già mi incornicia il volto teso, emozionato, quasi sconvolto da ciò che sta per accadermi.

C’è sempre un po’ di paura, paura per quella vita che non sarà più come la conoscevo io, non sarà più la stessa, ma riesco comunque a sentirmi leggera e felice e quasi mi libro nell’aria come una libellula, una falena che dopo tanti sforzi ha finalmente conquistato la sua libertà.

Non temo più quello che sarà perché accanto a lui l’ignoto non è più ignoto, l’oscurità diventa luce, le ombre si tramutano in raggi di speranza.

Sto per donargli la mia vita.

Afferro un fazzoletto e mi tampono delicatamente gli occhi per non rovinare il trucco.

Torno a guardarmi attraverso lo specchio e mi trovo cresciuta. Sono una donna.

Penso con nostalgia alle mie bambole, alle canzoni delle boy band che ascoltavo da adolescente, a mio padre che, dopo tanti litigi e lacrime, oggi mi accompagnerà all’altare con la testa alta e gli occhi lucidi, fiero di esserci, fiero di me.

Penso a mia madre, ai suoi profondi occhi scuri, allo sguardo che aveva poco fa, quando è entrata in camera con un piccolo scrigno di velluto tra le mani tremanti.

“La collana di perle della nonna”   mi ha detto semplicemente, stringendosi nelle spalle scarne, lasciate leggermente scoperte dal vestito nero ed elegante che ha scelto per il mio grande giorno.

Ho indossato la collana senza battere ciglio, poi mi sono voltata a guardarla. L’ho vista commuoversi e venirmi incontro con le braccia spalancate. So bene quanto amasse sua madre e lei sa bene quanto io amassi mia nonna. Sono stata io stessa a decidere di indossare le sue perle, per averla qui con noi e vederla piangere, commuoversi e sentire il suono della sua risata che Dio solo sa quanto mi manca.

Penso a Edoardo, ai suoi intensi occhi blu, al suo sorriso irregolare, un po’ storto, ma dolce, carico di gioia.

I miei occhi si riempiono nuovamente di lacrime ed io, questa  volta, le lascio scorrere.

È il giorno più bello della mia vita, sto per sposarmi, e voglio lasciarmi travolgere dalle emozioni, voglio viverle tutte, almeno oggi.

 
***
 

Sorrido, non posso farne a meno.

Un sorriso storto, emozionato, quasi imbarazzato, mi è comparso sul viso senza che io me ne accorgessi, del tutto involontario.

È il mio cuore che, in fondo al mio petto, sorride, traboccante di gioia.

Mi sistemo per l’ennesima volta la cravatta argentea e mi specchio di nuovo.

Quasi fatico a credere di essere l’uomo adatto a lei, così vulnerabile, così imperfetto.

Lancio un’occhiata furtiva alla foto che tengo sul comodino, quella che ci ha scattato Simone l’anno scorso, in spiaggia.

Lei è bellissima, sembra quasi una creatura ultraterrena, mentre io, accanto a lei, mi rimpicciolisco sempre di più, fino a diventare minuscolo, insignificante.

“Questa donna ha dato un senso alla mia vita” penso tra me e non riesco proprio a smettere di sorridere.

Lei vuole me. Mi sembra assurdo, ma le cose stanno esattamente in questo modo. Ci amiamo.

Socchiudo leggermente gli occhi e, per un attimo, vedo mio padre, il mio mentore.

Mi ha insegnato tutto quello che so, mi ha insegnato ad amare, ma oggi non ci sarà, non mi vedrà coronare il mio sogno d’amore con Emma.

Piego i gomiti e sollevo i polsi. Chino lo sguardo sui miei gemelli d’oro. Erano suoi, li indossava il giorno del suo matrimonio con mia madre.

Lui c’è, è sempre con me, c’è sempre stato. Non mi ha mai lasciato veramente. Lo sento vicino, sento il calore dei suoi sorrisi e, ancora una volta, non posso fare a meno di sorridere anche io.

Torno a guardare il mio viso riflesso nello specchio, mentre qualcuno bussa alla porta della mia stanza, quella che stanotte e le altre successive a questa, non abiterò.

Mi dicono che è ora di andare ed io annuisco, con lo sguardo sempre fisso sulla mia immagine riflessa.

Sto per sposare una donna meravigliosa.

Mio padre sarebbe fiero di me.

Io sono fiero di me stesso.

 

   
 
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