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Autore: _Anima_Libera_    10/07/2013    0 recensioni
Se la vita è fatta d’incontri, anche un romanzo può raccontare di un incontro fatto in vita…
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se la vita è fatta d’incontri, anche un romanzo può raccontare di un incontro fatto in vita…

NOI SIAMO

Sono le 8 del mattino, ma non ho il coraggio di muovere un passo oltre quella soglia. Sono terrorizzata, vedo un sacco di gente apprestarsi a salire per entrare a scuola, ma io non mi muovo e assisto attonita a tutto quello che mi circonda e, con le lacrime agli occhi, corro verso casa piangendo.
Il fatto è che ho paura. Tutti i miei primi anni scolastici sono stati orribili, e sicuramente questo non sarà da meno. Non voglio andare in questa scuola di bocciati!!!
CAP 1
E SE MI SBAGLIASSI?                                               
 

Sono le 8 e 30.
Alla fine mi ha accompagnata mamma a scuola. Ero già stata una volta quassù, ma ogni volta mi meraviglio come possa esistere una scuola così piccolina. Ha solo due corridoi e 8 classi. Quest’anno farò il 1^B ma mi tremano ancora le ginocchia.
 
Alla fine entro. Faccio ingresso dentro un’aula lillipuziana, con 15 persone. Ovviamente tutti i posti sono occupati, e lì per lì penso  di aver sbagliato sezione, osservo veloccissimamente tutti i banchi, ed alla fine vedo che è rimasto un unico posto sulla sinistra nel secondo banco. Senza indugio, mi ci fiondo, felice di aver trovato una sediolina su cui nascondermi dal mio profondo imbarazzo dell’essere entrata in ritardo il primo giorno di scuola. Non sapevo che le lezioni iniziassero alle 8.
Mi sento spaesata e neanche ascolto quello che ci sta dicendo il vice preside che da quello che ho capito si chiama F. Mi guardo intorno. Vedo persone che sicuramente hanno più anni di me. Ecco, lo sapevo, sono bocciati! Mi sento male, come farò? Perché sono capitata qui dentro?! In questo momento vorrei solo uscire da quella porta e correre a più non posso, ma ormai, il mio destino è segnato. Starò qui per i prossimi 5 anni della mia vita. Sola, solissimamente, sola.
 
Mi volto verso la mia compagna di banco. Mi sento quasi sollevata dal fatto che sembra, anche lei come me, spaesata e silenziosa. Osservandola meglio, deduco che abbia la mia stessa età, almeno lei! Forse c’è ancora speranza. Visto che già sta passando la prima ora senza esserci rivolte la  parola, decido io di fare il primo passo.
 
“Tu ti chiami Marta?” le chiedo. Pur sapendo il suo nome, ho pensato che l’unico modo per rompere il ghiaccio fosse con una domanda diretta e semplice.
 
“Sì” diretta e chiara mi risponde. Sembra essere molto timida ed introversa. Non va bene! La devo fare parlare! Altrimenti scappo via da qui! Anche perché sarebbe troppo imbarazzante chiudere così il discorso!
Inizio a farle domande a profusione. Si, lo so, sembra un interrogatorio, ma è l’unico modo per fare amicizia con questa ragazza. Ormai ho deciso. Sarà con lei che vivrò questo calvario. Marta è la mia unica salvezza per vivere più serenamente in questa prigione arancione.
 
È ricreazione. Siamo uscite e ora stiamo chiacchierando amabilmente in corridoio che si è animato dalle voci di tutti gli studenti della scuola. Ora che sono con qualcuno, posso veramente  esaminare tutto ciò che ho intorno a me. Vedo gente allegra, spensierata e spiritosa passare, vedo professori sorridenti e ilari che conversano tranquillamente tra di loro e con gli alunni. È tutto così…come dire…sereno? Sì, sereno. Non ci posso credere. Chi l’avrebbe mai detto, credevo che questa scuola fosse un riformatorio, ed invece…sembra una grande famigliola felice.
 
Le ore sono trascorse velocemente e sono appena tornata a casa. Mamma mi ha appena chiesto come è andata e io, sinceramente, le rispondo: “Bene!”
Ho un lieve sorriso sul volto.
Mi sono trovata bene.
Ho subito socializzato con una ragazza, che seppur introversa, è simpatica.
Forse non è così orribile questa scuola. Magari ho giudicato troppo in fretta. Forse, mi sono sbagliata…
   
 
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