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Autore: Ginny_theQueen    10/07/2013    5 recensioni
Il titolo, benchè poco fantasioso, dice tutto. Una one-shot sulla morte di Luke descritta nel libro Lo Scontro Finale (titolo originale The Last Olympian) dal punto di vista della figlia di Atena.
“Mi hai amato?” le chiese tutto a un tratto, e certo, certo che l’aveva amato. E Annabeth sapeva che era tutto sbagliato, ma in quel momento alzò lo sguardo, e tutto quello che vide fu Percy.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Crono, Grover Underwood, Luke Castellan, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'OTP: seaweed brain'
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Erano faccia a faccia ora.
“Luke. Adesso capisco. Devi fidarti di me.”
Aveva compreso tutto. La profezia. L’eroe. La lama. Il pugnale.
Le parole successive fecero male quanto la ferita alla spalla che Ethan le aveva procurato diverse ore prima.
“Luke Castellan è morto! Il suo corpo brucerà quando io assumerò la mia vera forma!”
Ma Annabeth sapeva anche che non erano vere.
Luke era vivo. Era un combattente, lo era sempre stato. Non si sarebbe arreso così facilmente, nemmeno a Crono.
Il Titano cercò di farle perdere l’equilibrio, facendo pressione con la sua spada sul pugnale di Annabeth, ma lei non cedette.
Non sapeva bene dove guardare. Quegli occhi, così gialli… le venne un senso di repulsione a guardarli. Erano stati così azzurri un tempo. Come il cielo nelle belle giornate di primavera.
“Tua madre,” riprese “aveva visto il tuo destino.”
“Servire Crono! Questo è il mio destino!” ma non era lui.
“No!”
Non piangere, non piangere. Non sta davvero dicendo queste cose, Annabeth, non piangere. Le tue ferite non sono tanto gravi, non puoi piangere nemmeno per quelle.
“Non è la fine, Luke. La profezia… tua madre aveva visto cosa avresti fatto. Riguarda te!”
“Ti schiaccerò, ragazzina!” urlò Crono.
Per una frazione di secondo un sorrisetto amaro comparve sul volto di Annabeth.
Non ascoltarlo, continua a parlare conLuke. Non con Crono.
“Non lo farai. Hai promesso. Stai trattenendo Crono anche in questo momento.”
“BUGIE!”  Questa volta il Titano riuscì a farle perdere l’equilibrio e Annabeth cadde. Si stava avvicinando, con Vipera in mano.
Un rivolo di sangue scendeva dalla bocca di Annabeth  e la gola le faceva male ma questo non era il momento di esitare.
Un ultimo sforzo.
Tutto quello che riuscì a dire fu: “Famiglia, Luke. Hai promesso.”
Ma fu abbastanza.
Crono vacillò, gli occhi fissi sul pugnale di Annabeth.
Poi ansimò, come se non riuscisse a respirare.
Annabeth…
Tutto il mondo si illuminò.
Era Luke. Aveva ragione, Luke era vivo, Luke stava combattendo. Fece un passo in avanti.
La guardò come se la stesse vedendo per la prima volta, poi “Stai sanguinando…” disse semplicemente. Come se fosse la cosa più sbagliata del mondo.
Un tumulto di emozioni la invasero. Speranza. Nostalgia. Amore. Energia. Sentirlo pronunciare il suo nome le ridiede la forza che le serviva per continuare.
“Il mio coltello,” Annabeth cercò di alzare il pugnale, ma le cadde di mano. Il suo braccio era decisamente rotto. Si voltò verso Percy, implorando. Lui scattò. Si mosse verso di lei, afferrò il pugnale e gettò nel fuoco la spada di Luke.
Ma Luke non lo stava nemmeno guardando. Aveva occhi solo per lei, e prima che potesse avvicinarsi, Percy si mise in mezzo.
“Non toccarla,” ringhiò.
Stupido, geloso Percy. Non capiva, che era così che doveva andare?
Fu la voce di Crono a rispondere, “Jackson…”
Ma un istante dopo era di nuovo Luke a parlare. “Si sta trasformando. Aiuto. E’ quasi pronto. Non avrà più bisogno del mio corpo. Vi prego– “
Poi Crono spinse Percy, che cadde affianco ad Annabeth.
Doveva fargli capire.
“Il coltello, Percy. L’eroe… la lama maledetta…” La profezia.
Andiamo, anche una Testa d’Alghe può capire.
Poi davanti a loro c’era di nuovo Luke, implorante.
“Percy, ti prego…”
Faceva male. Tutto faceva male. La ferita alla spalla, la guancia dove Crono le aveva dato uno schiaffo, il braccio rotto, il cuore.
Ma Percy non aveva ancora capito. Si era rialzato e intendeva uccidere Luke di persona, ma non poteva farlo.
“Non puoi farlo tu. Deve… devo essere io. Crono prenderà il controllo altrimenti, si difenderà. Solo la mia mano può. So dove. Posso… tenerlo sotto controllo,” lo pregò Luke.
Improvvisamente c’era Grover vicino a lei, che la teneva tra le braccia come per proteggerla. Si sentì più rilassata, ma durò solo un attimo. Non distolse mai lo sguardo da Luke.
Il suo corpo stava brillando, segno che Crono stava per trasformarsi, stava per assumere la sua vera forma.
Percy stava per colpire, e Annabeth sapeva che Luke non si sarebbe difeso.
Stupido, idiota, cretino, deficiente figlio di Poseidone, fermo!
Come se i suoi pensieri lo avessero chiamato, Percy si voltò a guardarla e finalmente vide la sua espressione. Annabeth lesse nei suoi occhi verdi che aveva finalmente capito.
“Non c’è tempo,” ansimò Luke.
Con molta esitazione, Percy gli tese il pugnale. Luke lo afferrò. Poi cominciò a sciogliere i lacci della sua armatura, esponendo un punto appena sotto il suo braccio sinistro.
Il tempo sembrò rallentare, ma non per opera di Crono.
Con molta difficoltà, ma con decisione, Luke si pugnalò nel suo tallone d’Achille, l’unico punto del suo corpo in cui non era invulnerabile.
Sentirlo urlare dal dolore fu come se fosse stata pugnalata lei.
Annabeth si accorse appena del boato e della scarica di energia che seguirono. Luke era a terra, naturalmente, vicino al focolare di Hestia.
La parte sinistra del suo corpo era ricoperta di sangue. I suoi occhi – dei, i suoi occhi!– erano di nuovo azzurri come una volta.
Grover la aiutò ad alzarsi, e Annabeth vide che anche lui aveva lacrime che gli solcavano il viso. Grover conosceva Luke da dieci anni come lei, dopotutto.
Poi Luke la fissò. “Lo sapevi. Ti ho quasi ucciso, ma tu lo sapevi…”
“Shhh,”  gli rispose, perché non era in grado di dire nient’altro. Avrebbe solo cominciato a singhiozzare, e non avrebbe potuto mostrarsi debole in quel momento. Poi si fece coraggio, doveva dire qualcosa. Non poteva lasciarlo andare così.
Luke stava morendo. Luke che l’aveva accolta, Luke che le aveva donato il pugnale, Luke che era stato la sua unica famiglia dopo la morte di Thalia, Luke che l’aveva sempre tenuta al sicuro, Luke che non aveva permesso nemmeno a Crono di farle del male.
Come aveva anche solo sperato di poter non piangere?
“Sei stato un vero eroe alla fine, Luke.”
Lui le tese la mano e lei sfiorò le sue dita delicatamente.
Se ne sta andando.
 
“Mi hai amato?” le chiese tutto a un tratto, e certo, certo che l’aveva amato. E Annabeth sapeva che era tutto sbagliato, ma in quel momento alzò lo sguardo, e tutto quello che vide fu Percy. I loro amici, Luke che moriva, la battaglia sotto di loro sembravano appartenere ad un’altra dimensione.  
E poi lui la stava fissando, oh dei, come la stava fissando! con quello sguardo carico di aspettativa, così malinconico e allo stesso tempo come se tutta la sua vita dipendesse dalle sue parole e Annabeth realizzò che Luke, tutti in realtà, stavano ancora aspettando una sua risposta.
E’ tutto sbagliato, fu tutto quello che Annabeth riusciva a pensare mentre rispondeva a Luke che per lei era sempre stato un fratello, ma no, non l’aveva mai amato.
Lesse la sorpresa negli occhi di Percy, e la rassegnazione in quelli di Luke.
Si chiese cosa leggesse lui nei suoi occhi grigi, riusciva a capire che mentiva? Sapeva che mentiva, e che l’aveva sempre amato? Ma non importava, perché a Luke rimanevano pochi minuti, secondi forse.
Ci vediamo dall’altra parte, Luke.
 
 

Angolo autrice: salve! Scusate per eventuali pianti che potrei avervi causato, perché so di fatto che io ho pianto scrivendo questa schifezza, come ogni volta che rileggo questa parte del libro dal pov di Percy.
Se ricordavate i dialoghi leggermente diversi avete ragione. Il fatto è che non posseggo la versione italiana del libro Lo Scontro Finale, quindi ho semplicemente tradotto quel poco che c’era da tradurre dal libro in lingua originale. :)
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, perché mi piace riscrivere scene dal pov di Annabeth. Se mi suggerite qualche scena dei libri da riscrivere dal suo pov vi sarei molto grata.
 
[Chiedo scusa ai lettori della mia long Missing per non aver ancora aggiornato!]
 
Alla prossima,
Ginny_theQueen
   
 
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