Il mondo si
è
capovolto!?!
La
ragazza aveva una brutta abitudine: quando
ti voleva dire qualcosa si avvicinava di soppiatto e ti trascinava
seduto per
terra per un’ora.
-Eccolo,
è questo!- disse Pansy, con la
schiena appoggiata alla parete della classe, passandogli dei fogli.
Tutte foto
e ritratti, fatti da lei, del suddetto ragazzo.
-Merlino,
Pan, che gusti!- fece, schifato! Il
pavimento dei sotterranei era freddo da morire: mai sentito parlare di
incantesimi di riscaldamento o, ancora meglio, di termosifoni? Non si
voleva
neanche sedere, perché… Ecco, ora chi
mi rialza? Ma Pan era sua amica da
sempre e non gli andava di sentirla lagnarsi con chissà
quali moine da
ragazzina mestruata!
Si
erano accovacciati dietro il banco suo e di
Theo, che si era seduto sulla sedia, girato verso di loro: impiccione!
Blaise
all’inizio si abbassò solo di poco; poi, volendo
esagerare,
si buttò di peso per terra, tra i banchi e i due,
spiaccicando così i piedi e
le gambe di Draco.
-Comodo?-
-Sì!-
-E
ora che la bella sirenetta si è unita, Pan
cara, prego, continua a farti male e a farcene a noi…-
canzonò Draco, puntando
verso il “sirenetto”, visto che la posa che aveva
assunto Blaise lo ricordava
molto.
-Davis?-
fece Pansy sognante, in forte
contrasto con la faccia indescrivibile di Draco:
-Davis
Hurt… e come mai sappiamo come si
chiama?-
-E’
un mio amico- sfarfallò le ciglia il moro.
Draco
fece schioccare la lingua –Sha, certo,
come no. Amico! E io ci credo!- sorrise.
-Davis?-
s’intromise Theo –Lo stesso Davis
che…- ma nell’euforia di dire la frase si sporse
troppo in avanti e finì su
Draco, artigliandogli la mano per non cadere indietro.
-Ahu!-
mugolò il biondo.
-Scusa-
alzò le spalle l’altro.
-Eh,
scusa…- ripeté sussurrando Draco,
scocciato –Ma mi avete preso tutti per un punch-ball?- ma si
accorse che
nessuno lo degnava d’attenzione, visto che era tutta rivolta
al racconto di
Theo:-Ma non è lo stesso Davis Hurt, sesto anno
Tassorosso….-
-TASSOROSSO?-
sbottarono Draco e Blaise. E,
sconcertati, si voltarono verso Pansy, bianca in volto.
-Detto
e ribadito: hai dei gusti orrendi-
commentò Malfoy.
-Ta…
ta… ta…- balbettò la ragazza,
paralizzata
e incapace di credere alle proprie orecchie, sembrava che stesse
facendo una
fatica tremenda per non piangere!
-Ahhhh…-
rise Blaise –Dai, Pansy, è un bravo
ragazzo!- la prese in giro, poggiando una mano sul suo braccio, ridendo
come un
matto. Mentre Draco aveva la faccia schifata!
-Hai
una vaga idea di dove tu mi abbia messo quel piede, Potter?-
disse isterico nella direzione di Harry, che stava in piedi sopra di
loro,
sorridente.
-Oh,
nulla di che…- disse, con nonchalance,
Zabini.
-E
comunque…- si rivolse ad Harry -… Non sono
caz… ehm… cose che
ti possono riguardare!- si corresse e arrossì un poco,
facendo fare a Potter un
sorriso tutto canini.
-Dai
Dra, alzati da lì, o quella gattaccia ti
scambierà con una lattiera, e solo Merlino sa cosa potrebbe
farti!- lo schernì
Blaise. Ma lui non si voleva alzare. Fatica!
-Dai,
Malfoy, aggrappati, ti aiuto io-
-Su,
Dra-
-Non
è che non ce la fai?-
-Sei
sempre il solito bimbo, Dra!-
Harry
tenne la mani lattee di Draco tra le
sue, all’altezza del cuore, lo fissava con quegli smeraldi
vivi, un volto
bronzeo e marmoreo e una bocca così invitante
che… Draco s’incantò a fissarlo.
-Senti…
- iniziò il moro -Posso infilare
qualcosa dentro di te, ora?-
-Tutto
quello che vuoi…- rispose in trance
Draco.
Harry
sorrise tenero e si avvicinò a lui,
finché le loro distanze non si colmarono e Harry
poté sentire il bellissimo
sapore di Draco; che era tutto da baciare.
Fine