Fanfic su artisti musicali > Bon Jovi
Ricorda la storia  |      
Autore: FairLady    11/07/2013    7 recensioni
La clemenza non è mai troppa! - autocit.
Come è presumibile, è la prima volta che pubblico qualcosa in questo fandom.
L'idea è partita da una gif che mi è stata spedita. Sono sempre stata intenerita dal fatto che Jon avesse sposato la sua fidanzata dei tempi della scuola, e dal fatto che lei abbia visto tutto il percorso di questo ragazzo, che è diventato uomo imbracciando microfono e chitarra e divenuto una rockstar planetaria. Tutto sotto gli occhi di Dorothea. É una cavolata, ma spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dalle tende rosa pallido, filtrava già pigramente la luce del primo sole. In quella camera d’albergo di Buffalo, tutto possedeva una tenue tonalità seppia, come uno scatto d’altri tempi. Anche i lunghi capelli ricci di Jon, sparsi sul cuscino scompostamente. Erano una massa informe, incontenibile, e nascondevano il suo viso rilassato agli occhi di Dorothy.
Era sveglia da un pezzo, da molto prima che arrivasse l’alba ad illuminare i loro vestiti sparsi sul pavimento e su gran parte dell’arredamento sparuto di quelle quattro mura. Continuava a pensare e ripensare alle parole che il suo John le aveva sussurrato quella notte, mentre facevano l’amore.
“You were born to be my baby…”
Le suonavano in testa come la strofa di una canzone, e sorrise al pensiero che la maggior parte di quelle che aveva scritto gli erano spuntate fuori dalle labbra in quel modo, mentre si amavano. E lei ci credeva a quelle parole, ci credeva con tutta se stessa. Sin da quando si erano incontrati la prima volta, il primo giorno di liceo. Lo aveva visto, lui, così fiero, con la sua criniera dorata in testa, quei ricci che potevano solo farle immaginare il tornado che era la sua mente.  Lui l’aveva fermata con la scusa banale di indicargli la segreteria e lei si era innamorata. Immediatamente.
Certo, era stata fortunata: per uno strano caso, il destino aveva voluto che anche lui s’innamorasse di lei, al primo sguardo. Ma chi se lo poteva immaginare che quel ragazzo ambizioso, che si teneva sempre stretta la sua Yamaha usata, sarebbe diventato una rockstar?
Eppure, eccola là, Dorothea Hurley, in quella camera d’albergo dove si erano rifugiati dopo l’ennesimo concerto. L’orda di donne urlanti al cospetto del suo Jon aumentava ogni sera di più, e sì, un pizzico di gelosia le si aggrappava allo stomaco ogni volta che un reggiseno o qualche fan più appassionata, gli piombavano sul palco. Sospirò girandosi sul lato e cingendo il suo uomo con un braccio.
Lui però è qui con te, Dorothy. Ed è con te che vuole stare” pensò tra sé, nel tentativo di scacciare i suoi incubi peggiori. Non c’era mai stato, per lei, altro uomo all’infuori del suo Jon. E per lui? Non ci sarebbe mai stata altra donna all’infuori di lei?
“A cosa stai pensando, tesoro?” la voce calda del suo uomo echeggiò flebile tra le mura di quella stanza.
“Mmm?” Dorothy fece finta di nulla. Come riusciva sempre a beccarla, restava un mistero.
“É un’eternità che ti sento rimuginare su qualcosa, che hai?” non si arrese lui, stuzzicandola.
Lei sbuffò piano, conscia che la sua testa dura non avrebbe demorso finché non avesse parlato.
“Sono belle, vero?” forse le era uscita l’unica frase di tutto un discorso, che non avrebbe dovuto tirar fuori.
“Chi?” chiese lui, infatti, d’un tratto vigile e all’erta.
Dorothy si morse la lingua, maledicendosi per non aver ancora imparato a stare zitta, ma ormai le uova erano rotte, tanto valeva farci una frittata.
“Tutte quelle donne che si dimenano al vostro cospetto… - fece una pausa carica di un qualcosa di indecifrabile – al tuo cospetto.”
Jon si rigirò nel letto, sistemandosi la folta chioma bionda con le dita e tirando su alcune ciocche sulla testa. Le sue labbra si distorsero in una smorfia divertita, e alzò gli occhi al cielo. Dorothy si alzò, quasi stizzita, e si tirò dietro il lenzuolo che poco prima copriva il corpo scolpito del suo uomo, lasciandolo lì, nudo e incredulo.
“Hey! Ma che diav…?”
“Dimmi che, nonostante le migliaia di donne che ti ritroverai davanti, tu vorrai sempre e solo me!”
Sembrava anche lei in vena di scherzi, ma quella frase detta per gioco, nascondeva sicuramente una base di reale insicurezza.
Jon si rigirò sul materasso, con un’accennata esasperazione a dipingergli il volto disteso.
“Oh, tesoro… ma dai!”
“Dimmelo!” insistette lei, per niente intimorita e decisa ad arrivare sino in fondo.
Il cantante si mosse e tornò in posizione supina. Non poteva credere che la sua Dorothy, avesse realmente quel tipo di insicurezze! Gli era sembrato di essere stato sempre piuttosto chiaro riguardo a loro due, al loro rapporto.
Jon si alzò dal letto e cammino verso la sua donna. Aprì il lenzuolo che lei stringeva intorno a se e vi chiuse dentro entrambi. La cinse con le sue braccia forti e la guardò negli occhi, intensamente.



“Close the door, leave the cold outside
I don’t need nothing when I’m by your side
We got something that’ll never die
Our Dreams, Our Pride”


“Sposami, Dorothea Hurley.”

Era nata un nuova canzone.
Si era appena coronato un sogno lungo anni.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bon Jovi / Vai alla pagina dell'autore: FairLady