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Autore: GreMisia    23/01/2008    3 recensioni
allora... cosa dire ??? bè... mi sno cimentata in questa ff e spero di esserci riuscita bene ... un esempio di quello che vi aspetta ? eccolo :"“perché non dormi da Draco?” Harry sgranò gli occhi verso Blaise pensando se era il caso di ucciderlo per quello che ingenuamente aveva appena detto. “che cosa?!! Io e Potter a Malfoy manor?? Blaise che cosa ti sei bevuto una pozione preparata da Paciock?” ”molto divertente Draco…” “no guarda, preferisco cento volte gli spifferi gelidi della Stamberga!” “e dai malfoy! Abiti in un castello! Che cosa ti costa farlo dormire su una delle tue 500 stanze?” ”ti ci metti pure tu adesso?” Disse il bambino sopravvissuto. “no!”" insomma... lasciatemi un commentino!!!! vi pregoooo bacione!!!! Gre
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il quaderno nero

Il quaderno nero

 

Dedicato a Kiara!!!!! Ti voglio tanto bene !!! spero davvero che ti piaccia !!!! grazie di tutto!!!

 

 Ginny Weasley si stava dando davvero da fare a riordinare il piccolo appartamento del suo ragazzo: il famoso Auror Harry Potter.

Il tempo era passato velocemente dopo la definitiva morte di Tom Orvoloson Riddle, altrimenti noto come Lord Voldemort, portato alla sconfitta dal bambino sopravvissuto; adesso le cose andavano piuttosto bene nel mondo magico a parte alcuni pazzi sclerotici che qualche volta spuntavano dal nulla e chiamavano al dovere il suo ragazzo.

Mentre cercava di recuperare un paio di calzini puzzolenti di Harry che erano volati sopra l’armadio grazie al suo naturale disordine, la ragazza ripensava ai tanti e infiniti cambiamenti che erano avvenuti da quando aveva lasciato Hogwarts.

Harry, suo fratello Ron, Zabini e Malfoy (incredibile, ma vero) erano diventati eccellenti Auror.

Il primo ne era il capo, suo fratello invece reclutava nuovi giovani e insegnava loro le basi per diventare eccellenti Auror, Zabini era un tuttofare, ma insegnava soprattutto la prontezza nell’usare incantesimi e Malfoy invece era una specie di istruttore nei duelli e nell’uso della spada.

Hermione invece era gia un’affermata medimaga al S. Mungo e spesso aiutava gli Auror nelle loro missioni.

Insomma…il mondo si era capovolto.

Lei?

Lei oltre ad aspirare a diventare la moglie di Harry Potter… lavorava al ministero come segretaria e se la cavava piuttosto bene.

Si mise le mani sui fianchi e sbuffando si spostò dalla fronte una lunga e liscia ciocca di capelli rossi …

“Sarà pure l’eroe del mondo magico… ma come è disordinato lui secondo me nemmeno Voldemort in persona lo era!”

Si lamentò la ragazza, non potendo fare a meno di chiedersi perché il suo fidanzato si ostinasse a voler abitare in quel piccolo e angusto appartamento…

Si poteva permettere un castello e invece rimaneva attaccato a quella topaia… insomma se si fossero sposati lei non avrebbe sicuramente vissuto il resto della sua vita lì… in confronto la Tana era una villa!!

Ma le parole del bambino sopravvissuto erano state chiare:

“per adesso basta… tanto come capo degli Auror sarà più il tempo che passerò in missione che qui…”

Bè in fondo aveva ragione… anche se comunque il tempo per vedersi erano sempre riusciti a trovarlo…

Ma quando si sarebbe deciso a sposarla?

Aprì distrattamente un cassetto della scrivania facendo una smorfia di disgusto …

Ma come faceva a vivere così?

In un cassetto cosa ci facevano lattine di birra spiaccicate, una collezione di orologi e penne rotte…?

Da quando in qua un cassetto era un cestino? Se lo avesse trasfigurato avrebbe fatto di sicuro prima.

Spostò le lattine e le varie cianfrusaglie e si accorse con piacere che il fondo era ancora più sporco; iniziò a strofinare, poi qualcosa attirò la sua attenzione.

In un angolo il fondo del cassetto era come rialzato… come se nascondesse qualcosa…

No, non poteva farlo… forse era solo rovinato, e se nascondeva qualcosa non poteva ficcare il naso così senza permesso.

Ma… era anche vero che tra di loro non ci dovevano essere segreti.

Il suo istinto le disse di non farlo, ma la sua curiosità la spinse ad alzare il ripiano di legno e a toglierlo.

Quello che trovò fu un quaderno di pelle nera vecchia e mangiucchiata, dalle pagine ingiallite che odoravano di muffa.

Aprirlo o non aprirlo?

Non aprirlo… in fondo non erano fatti suoi.

Ma … in fin dei conti anche Pandora aprì il vaso liberando i mali del mondo…

Ginny Weasley aprì quel quaderno nero.

La prima pagina era vuota, poi più avanti si fece strada una scrittura riconoscibilissima … la scrittura di Harry Potter …

Ciò che lesse la sconvolse…

Sconvolse quello che aveva provato fino a pochi minuti prima.

Sconvolse il suo presente e cambiò il suo futuro.

Ridicolo, come un innocuo libricino dalla copertina rovinata e smacchiata possa cambiare il corso degli eventi.

Impensabile come i pensieri passati di un adolescente infieriscano nel futuro di un adulto….

Cosa significa?

 

Beh…l’adolescente Harry Potter aveva rovinato la vita all’adulto Harry Potter.

 

Pensieri di passione, di sentimenti incontrollati vi erano in quel quaderno usato come sfogo di un qualcosa che non aveva mai potuto dire…

L’ossessione del suo animo.

Del suo corpo.

Draco Malfoy.

 

Ginny rimasse immobile, il quaderno cadde a terra senza emettere alcun rumore… non reagì, non disse niente… non riusciva a capacitarsi dell’accaduto.

 

“Ginny sei tu? Sono tornato… ma… ma che stai facendo?”

Disse Harry incuriosito dall’espressione che traspariva dal volto della sua ragazza…

Poi lo vide.

Quel dannato, maledetto pattume di carta…

Avrebbe dovuto bruciarlo tempo fa… ma non ci era riuscito.

Ebbene sì, aveva sconfitto il grande e malvagio Mago Oscuro, ma era stato vinto da un innocuo quaderno…

Innocuo?

No, non lo era affatto… perché era un simbolo potente di un presente e ossessivo ricordo che non poteva dimenticare, e Ginny era stata la metaforica fiamma che lo aveva distrutto.

Fiamma che adesso era ghiaccio puro.

“Ginny ascolta…”

“Non una parola Harry Potter…Non. Una. Parola.”

“Ascolta è passato… adesso…”

“Adesso… voglio solo che tu te ne vada …”

Ma…”

“Vattene!”

Harry non poté fare a meno di obbedire, ritrovandosi fuori dal suo appartamento nel bel mezzo di un alluvione camminando senza meta.

Quel quaderno…

Era vero, aveva amato Draco Malfoy, ma era stato costretto a sopprimere quel sentimento perché il destino cinico non aveva prescritto un futuro per loro .

Camminando per la strada rifletté con cura su dove andare…

Ron?

Sì certo, come no! Così poteva dire addio alla vita definitivamente;

Hermione!

Lei sapeva ciò che era successo, conosceva i suoi sentimenti ed era stata davvero una fortuna che fosse così intelligente da riuscire a capirli, visto che spesso e volentieri non li comprendeva nemmeno lui…e soprattutto sapeva quello che era accaduto quella sera prima della battaglia.

 

 

 

Harry scese le scale del rifugio dove l’ordine si nascondeva, si mise seduto davanti al camino che inondava  tutto il salone con il suo calore. Il giorno dopo tutto sarebbe finito.

Bene?

Male?

Questo non lo sapeva, sapeva soltanto che il suo percorso era stato designato in un modo irreversibile:

o lui o Voldemort.

Gli venne in mente una frase di un vecchio film babbano::

“ questa città è troppo piccola per tutte e due…”

Sorrise amaramente.

Un film…

Quella, purtroppo, era la realtà, e quella forse sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe potuto starsene seduto lì a godere del calore di un semplice camino.

E se fosse sopravvissuto?

Era già successo una volta ma questo non implicava minimamente che riaccadesse di nuovo.

Insomma… non lo sapeva…

Ma a volte la morte sembra più certa e vicina della vita stessa.

Un rumore lo disincantò dalla vista delle fiamme rosseggianti e portò i suoi occhi a specchiarsi in un altro paio di occhi.

Due pozze grigie senza fine.

Draco Malfoy continuava a fissarlo, poi allungò le mani gelate verso il fuoco per poterle scaldare.

Harry si costrinse a distogliere lo sguardo da lui pesando il silenzio.

“Paura, Potter?”

“Io? Mai.”

Orgoglio …

Di solito sei tu quello che ne ha.”

Nessuna risposta, nessun lamento…ancora il silenzio peggiore di qualsiasi parola.

Il biondo emise un seccato sbuffo, dopo poco, e fece per andarsene.

Harry non seppe che cosa gli disse il cervello in quel momento, ma alzandosi bruscamente prese il Serpeverde per le spalle e sfregò disperatamente le labbra con le sue cercando di indovinarne il sapore…

Il suo cuore stava battendo violentemente… e forse il giorno dopo non lo avrebbe più fatto…

Poi…

Quando si staccò e aprì gli occhi vide il suo sguardo perso e infantile negli occhi di Malfoy, che non erano mai stati trasparenti come in quel momento.

Che hai?” chiese perdendo la sua naturale impassibilità.

“Ho paura,” ammise alla fine il coraggioso Grifondoro, “adesso però, se morirò, potrò dire di aver fatto la cosa che più desideravo…”

 

 

 

Perso nei suoi pensieri, si ritrovò davanti a casa di Hermione: grande, accogliente e sicuramente più ordinata della sua.

Bussò alla porta, e dopo qualche secondo la dolce figura della sua migliore amica apparve sulla soglia della porta e lo invitò ad entrare.

“che cos’hai?”

Chiese poi dopo che il ragazzo ebbe tolto il mantello bagnato fradicio e si fosse accomodato su una soffice poltrona con una calda e fumante tazza di tè.

“io…hem…ecco…”

Harry cercò di farsi coraggio e di riuscire a fare un discorso che avesse almeno un po’ di senso.

“Harry si vede subito che c’è qualcosa che non va… ma se non vuoi parlarne non c’è problema, sai che puoi venire qui ogni volta che vuoi…”

“ecco… vedi…Ginny…io…quaderno nero e…”

“oh- mio- Dio-!”

“Hermione…scusami se sono capitato così tra capo e collo …è che non sapevo dove andare, Ginny mi ha buttato fuori dal mio appartamento…mi sento un coglione davvero! È che…”

“Harry te l’ho già detto non devi preoccuparti”

“ma non è che avevi da fare  e ti ho interrotto?”

“no, no! Ma che dici!”

Ma le parole della ragazza furono subito tradite da delle risa proveniente da un’altra parte della casa.

“oh no Hermione, scusami, non pensavo ci fosse lui!”

ma no! Non importa!”

“senti, io vado…troverò qualche posto dove dormire… mi sembra la cosa più giusta; tu e il tuo ragazzo non vi vedete praticamente mai e non voglio rovinarvi la serata”

“Harry aspetta!”

“Harry!!”

Disse una voce profonda e sorridente che lo richiamò.

cosa ci fai qui? Pensavo fossi con Ginny, così mi avevi detto prima…”

“hey Blaise! Ecco … stavo giusto per andarmene… “

“Harry è rimasto chiuso fuori casa…”

Spiegò Hermione lanciando uno sguardo di comprensione verso il suo ragazzo.

“oh no, mi dispiace…ma come?”

“cos’è hai fatto arrabbiare la piattola?”

Disse una voce sprezzante e glaciale che proveniva dalle spalle di Zabini.

“nessuno ha chiesto il tuo parere Malfoy!”

Pronunciarono all’unisono Harry e Hermione.

“su, su, datevi una calmata voi tre…”

“Blaise senti forse è meglio se…”

“Hermione! Non se ne parla io non rimango qui! Te l’ho già detto troverò un posto dove dormire!”

“e dove alla stamberga strillante?!

Rispose acida la ragazza.

“beh non è male come idea…”

“Harry insomma!!

perché non dormi da Draco?”

Harry sgranò gli occhi verso Blaise pensando se era il caso di ucciderlo per quello che ingenuamente aveva appena detto.

“che cosa?!! Io e Potter a Malfoy manor?? Blaise che cosa ti sei bevuto una pozione preparata da Paciock?”
”molto divertente Draco
…”

no guarda, preferisco cento volte gli spifferi gelidi della Stamberga!”

 e dai malfoy! Abiti in un castello! Che cosa ti costa farlo dormire su una delle tue 500 stanze?”
”ti ci metti pure tu adesso?”

Disse il bambino sopravvissuto.

“no!”

Rispose secco Draco, poi rivolse uno sguardo fugace verso un Blaise che con gli occhi lo implorava perché lo lasciasse solo con Hermione.

“Potter, come minimo mi devi aumentare la paga di diecimila galeoni d’oro…”

“ma che..?”

su sveglia salvatore del mondo magico dei miei stivali, se non ti muovi potrei anche cambiare idea… e poi oggi sono stanco morto, mi hai fatto lavorare come un Elfo Domestico!”

Disse amaramente, poi salutando i loro amici si smaterializzarono per ritrovarsi a Malfoy manor.

 

“chiudi la bocca Potter o  ci entreranno le mosche”

ah- ah- ah,molto divertente Malfoy devo ammetterlo…”

Disse mentre guardava meravigliato l’imponente maniero dei Malfoy, e se al di fuori era enorme all’interno era ancora più bello…anche se… notò senza sorpresa che  vi erano in prevalenza colori freddi.

Draco accese il fuoco del camino nel salotto, poi iniziò a togliersi i vestiti.

“ma…ma…ma cosa stai facendo?!!

“mi sembra logico no? Metto ad asciugare i miei vestiti , mica posso prendermi un raffreddore per te, e in fin dei conti se non sbaglio sono a casa mia”

Bastardo…

Lo stava provocando, sarebbe bastato un colpo di bacchetta per asciugare quei vestiti.

Voleva giocare? E allora lo avrebbe accontentato.

“oh…giusto”

Disse noncurante iniziando a scrollare le gocce della pioggia dai capelli portandoli sensualmente all’indietro e togliendosi la maglietta e i pantaloni.

Draco si era aspettato di tutto ma non quel tipo di reazione, l’unica reazione che non avrebbe voluto vedere da parte del Grifondoro, perché si era praticamente dato la zappa sui piedi , detto alla babbana.

In poche parole quei gesti avevano risvegliato in lui emozioni che con immensa fatica aveva represso fino a quel momento, e quando lo vide avvicinarsi pericolosamente, iniziò a sudare freddo.

Le fiamme del camino gli rendevano la pelle dorata , i capelli corvini assumevano delle sfumature ancora più scure e gli occhi verdi erano ancora più corruttori di come se li ricordava.

Dannato Harry, perché doveva essere così?

Girò lo sguardo dalla parte opposta avendo il timore di non riuscire a fronteggiarlo, ma l’altro se ne accorse e lo attirò a se.

Pelle contro pelle, occhi negli occhi, animo nell’animo… tutto ciò che vi era intorno era un piccolo dettaglio insignificante.

Harry lo osservò, doveva dirgli qualcosa… ma cosa?

Che lo aveva sempre amato ma che non poteva?

Certo, come no… la verità è che gli mancava il coraggio.

Buffo vero?

Tese una mano verso il collo del Serpeverde constatando quanto calore emanasse diversamente dal suo carattere.

che sono il ripiego della Weasley?”

Gli sputò subito velenoso addosso.

no Draco, sei tu la causa di tutto…”

Ammise non senza difficoltà.

L’altro divenne ancora più serio e impenetrabile di quanto fosse capace.

“non è così semplice Potter”

“nessuna cosa lo è mai…”

“è qui che ti sbagli, per te è stato semplice oserei dire anche disgustosamente piacevole baciarmi come mai nessuno aveva fatto prima e poi fare finta di niente”

ma…Draco…”

“la verità è che tu non sopporti di rimanere solo. C’è caduta la Weasley e…ci sono caduto io “

Concluse poi allontanandolo da se … quel contatto era a dir poco insopportabile.

“puoi stare qui stanotte Potter, sei il mio capo e io sono una persona rispettabilissima”

Poi tradendo il suo tono di voce serio  allungò una mano verso il viso del ragazzo.

ma promettimi che dopo tornerai da lei e mi lascerai in pace…ti lascerai in pace…”

Harry capì tutto quello che non era mai riuscito ad afferrare.

Aveva fatto del male alle persone che amava senza rendersene minimamente conto.

Non disse niente semplicemente si limitò ad ascoltare quello che gli era stato detto e fece per voltarsi verso quel divano che non si sentiva neanche degno di meritare.

“Harry?”

Si girò… lo aveva chiamato per nome.

cosa

“posso chiederti un favore?”

“mi … mi sembra il minimo…”

Draco gli si avvicino lentamente, incerto se quello che voleva fare fosse bene o male… ma lui voleva farlo e quando un Malfoy vuole qualcosa… lo ottiene sempre.

“posso baciarti un’ ultima volta?”

No…

Questo era giocare sporco… buttare un oggetto poi raccoglierlo..

E glie lo avrebbe lasciato fare?

“si…”

E prima di aggiungere altro poté sentire per l’ultima volta le bollenti labbra del gelido Serpeverde combaciare alla perfezione con le sue, fondersi come miele fuso , la lingua scivolare come aceto e sale, l’impastarsi dei respiri che provenivano da due anime diverse, fuoco e ghiaccio…il solito banale esempio…ma come è possibile trovare parole esaurienti che aiutino a descrivere un tale gesto così intimo, intimo più di qualunque altro tipo di rapporto…

Sensazione irripetibile che finì quando Draco interruppe l’agognato contatto.

“torna da lei,è giusto così ed è così che deve andare”

Poi giro su se stesso e si diresse in camera sua.

Harry si accasciò sul divano , lo sguardo perso le mani tra i capelli morbidi…

Si toccò le labbra, il sapore di Draco…

Unico…

Proibito.

Come fare a dimenticarlo?

Ce l’avrebbe mai fatta?

No…d’altronde non lo aveva mai fatto , lo aveva nascosto…

Quindi vivere nella menzogna era la soluzione ad ogni problema, sembrava da codardi ma non era così.

Ci voleva molto , molto più coraggio e Draco lo aveva e lo stava dimostrando…

Non lo amava?

No questo non doveva neanche pensarlo, Draco lo amava e lui amava Draco…

Probabilmente il tempo avrebbe reso giustizia a ciò che la mente umana non è in grado di arrivare.

 

Harry Potter e Ginny Weasley si sposarono , ebbero tre figli: Lily, James e Albus  e vissero serenamente.

Draco Malfoy trovò una donna e ebbe un figlio anche lui che chiamò Scorpius.

 

L’animo di Harry Potter amò sempre quello di Draco  malfoy.

L’animo di Draco Malfoy amò sempre quello di Harry Potter.

 

Allora la vera libertà si trova al di fuori di un tempo corporeo e tangibile?

Questo non è dato sapere.

 

Quello che è certo è che Albus Potter e Scorpius Malfoy riuscirono a fare apertamente quello che i loro genitori non fecero mai…

 

Amarsi alla luce del sole.

 

Bè?

Cosa ne dite??? Lo so non è un gran che e probabilmente non è neanche originale … ma voglio sentire anke il vostro pensiero!!!!

È di vostro gradimento??

Non sono molto brava ma almeno ci ho provato!!!!

Commentatemi mi fareste molto feliceeee!!!!!!!

Super bacioni !!!!!!

Gre

 

  
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