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Autore: mydarkside_    11/07/2013    2 recensioni
-Ehy, frocio!- sentì dire da una della sagome, passò avanti perché dopotutto a lui non interessa. Si convinse di quello e continuò a camminare spedito per la via. Sentiva i loro passi vicini, sempre più vicini. Con una mano sulla sua spalla uno di quei ragazzetti lo spinse verso il muro.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta del piccolo locale rustico scricchiolò quando un ragazzo alto e ben piazzato entrò, si appoggiò al bancone del bar mentre si sedeva su uno degli sgabelli di legno che ormai stavano cedendo. Quel locale veniva tramandato da secoli ormai, nessuno si stupirebbe se fosse stato il primo locale della città. Ordinò dell’acqua frizzante che il barista gli portò subito. In un tavolino accanto alle finestre chiuse e sporche un gruppo di amici parlava del “nuovo arrivato”, così lo chiamavano.
-Venti sterline che ci provi con il tipo- disse Liam a una delle ragazze del gruppo, lei gli strinse la mano accettando la scommessa. Fece per alzarsi quando Louis, un loro amico, la fermò.
-Ci vado io per meno soldi- disse, fece l’occhiolino agli amici e si avvicinò al ragazzo.
-Hey, come va?- chiese, fu la prima cosa che gli venne in mente. Hey, come va?, pensò, ma pensi prima di parlare Louis? Il ragazzo si girò verso di lui, lo fissò per un secondo e spostò nuovamente lo sguardo. Louis ci ritentò, questa volta cercando di dire qualcosa di più sensato. Il tipo riccio questa volta rispose.
-Ti conosco?-
-Oh, no...hai ragione. Piacere, Louis.- gli offrì la mano ma il ragazzo accanto a lui la guardò soltanto. Louis lo insultò mentalmente.
-Che stai facendo?- non sapeva proprio che dire Louis ma doveva vincere la scommessa, e si era imposto la sfida da solo. Quel ragazzo lo intrigava e non poco. Tutti in città sapevano della sua omosessualità, fece coming out qualche anno prima. Lo disse prima al suo migliore amico, Niall, e poi al resto della compagnia. Lo appoggiarono tutti e lo spinsero a dirlo anche alla sua famiglia, la madre non la prese molto bene all’inizio ma poi ci fece l’abitudine. Le sorelline più piccole ancora non lo sapevano, forse non sapevano neanche cosa gay volesse dire. Da quel momento in poi se ne fregò dei pensieri altrui e continuò a passare a testa alta davanti a tutti. Ogni tanto, quando passava davanti alle vecchiette, le sentiva ancora bisbigliare -Sì, il figlio di Jay…dicono che gli piacciano i maschi-. Ma a lui davvero fregava poco e niente. Inoltre aveva un sesto senso speciale, lo chiamava il suo “gay-radar”, e ora, seduto vicino allo sconosciuto dagli occhi verdi, stava suonando all’impazzata. Non sapeva cosa gli avesse scaturito quella sensazione, forse il modo in cui era entrato nel locale o forse gli sguardi che gli aveva lanciato, ma era certo che ogni cosa in quel ragazzo gridava “gay”.
-Aspettando- rispose lui.
-Che aspetti?-
-Non penso sia nei tuoi interessi- fissava davanti a sé mentre sorseggiava l’acqua, poi prese a giocare con la collana che aveva al collo, Louis notò che come ciondolo aveva un aeroplanino.
-Non sei di qui, vero?-
-Ragazzo perspicace- mi sta sfottendo? Sì, ti sta decisamente sfottendo, Louis.
Il telefono del ragazzo prese a squillare, aveva una di quelle suonerie da telefono antico. Prese il cellulare, guardò chi fosse il mittente e rispose, tutto questo fatto molto lentamente.
-Pronto? Sì, arrivo subito.- Louis non riuscì a sentire ciò che dicevano all’altro capo del telefono ma gli era parso di udire una voce maschile.
-E’ stato un piacere conoscerti, Louis- posò cinque sterline sul bancone e scese dallo sgabello, non che dovesse fare un salto come Louis per scenderlo. Era molto alto e con le gambe che si ritrovava, gambe da donna, notò Louis, toccava già a terra con i piedi.
-Ti rivedrò?- chiese Louis alzando il tono di voce quando lo straniero era a metà strada verso l’uscita, si girò e gli sorrise.
-Lo prendo come un sì- dopo di ciò torno dai suoi amici che avevano origliato per tutto il tempo, Zayn gli diede una pacca sulla spalla mentre Louis si risiedeva.




*


 


Un’ora dopo pagarono il conto e uscirono dal locale, fuori era buio e con il cielo coperto la poco luce che c’era veniva dai lampione posizionati ai lati della strada. La piazza era deserta, c’erano solo due cani che giocavano a rincorrersi a cerchio. La casa di Louis era la più lontana fra quelle del gruppo di amici, era nella periferia quindi a fine città. Il buio di certo non lo aiutava ma ormai i suoi occhi si erano bene o male abituati e riusciva a distinguere i principali particolari della via. La luce fioca del lampione più in là illuminava solo un pezzetto di strada, vide una sagoma nera passare veloce di lì sghignazzando. Sentiva altre voci quindi capì che la sagoma non era sola, probabilmente erano solo dei tepistelli che si nascondevano al buio per fumarsi qualche canna.
-Ehy, frocio!- sentì dire da una della sagome, passò avanti perché dopotutto a lui non interessa. Si convinse di quello e continuò a camminare spedito per la via. Sentiva i loro passi vicini, sempre più vicini. Con una mano sulla sua spalla uno di quei ragazzetti lo spinse verso il muro. Riuscì per un pelo ad appoggiare le mani alla parete e spingersi via in modo da non sbattere il viso. I minuti dopo furono molti confusi, sentiva solo vari dolori acuti in tutto il corpo. In pancia, nel petto, nelle ginocchia, perfino nell’occhio. Poi non sentì più niente, solo voci, solo dopo un po’ si accorse che era perché non gli stavano arrivando altri colpi, erano loro a riceverli in quel momento. Sentiva i loro gemiti di dolore ma non voleva aprire gli occhi, non voleva sapere chi glieli avesse tolti di dosso, non gli piaceva avere debiti e in quel momento si sentiva in debito con chiunque l’avesse salvato. Nonostante tutto li aprì, il riccio dagli occhi verdi stava prendendo a pugni uno dei bulletti che stava straiato a terra contorcendosi. Louis si coprì nuovamente gli occhi, quella scena non gli piaceva. Era sempre stato troppo impressionabile. Lo sconosciuto lasciò perdere il ragazzo che scappò via strisciando insieme a tutti gli altri amichetti.
-Sapevo che ti avrei rivisto- Louis sperò che la sua voce non fosse davvero così spezzata come l’aveva sentita lui. Il ragazzo sorrise.
-Sono Harry- questa volta fu lui a offrirgli la mano, Louis la strinse saldamente.
-Grazie- mormorò Louis chiudendo gli occhi per un minuto buono, Harry stette in silenzio, ma quando Louis riaprì gli occhi capì che Harry non c’era più e lui era da solo sdraiato contro il muro con il sangue che usciva da ogni sua parte del corpo.















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Saaaaalve! :3
Perchè ho scritto questa cosuccia? Credetemi, non lo so neanche io.
Sono le solite idee folli che mi vengono nel cuore della notte e se non le scrivo subito le dimentico.
Quindi se fa schifo è perchè l'ho iniziata a scrivere nella mia mente all'una di notte.
Spero che comunque a voi possa piacere, un bacio.
  
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