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Autore: MrsLayton    11/07/2013    2 recensioni
Bene, salve popolo di EFP, questa è la mia prima storia, e, vi prego, siate clementi. XD Probabilmente, se Omero avesse letto questa specie di racconto, sarebbe resuscitato solo per prendermi a botte (ci sarà pur un motivo se non ha mai parlato di un possibile incontro tra Ulisse, Calipso e Penelope, no?). Ecco, la mia adorabile prof. di Epica si è domandata: 'Cosa sarebbe mai successo?' ed ha riversato su di noi il suo dubbio esistenziale chiedendoci di scriverci su. Dopo varie strade, abbiam deciso (e concordato) che le parolacce non servivano (e certo, minimo uno 0 lo avrebbe messo sicuro altrimenti) e ci siam dotati di fantasia. Io, ho preferito buttarla sul ridere. Spero che riusciate almeno a sorridere. Anche se è un po' demenziale. Vabbè, c'est la vie.
Un bacio a tutti! MrsLayton
(Lasciate una recensione, ve ne sarei infinitamente grata!)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Penelope, Ulisse
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cosa sarà mai una chiacchierata..?


Le due figure si distinguevano ormai nitidamente sotto il caldo di sole di Agosto. Avevano passo leggero le due donne, calpestavano con piede aggraziato la tenera erba della pianura lì ad Itaca. Avevano vesti scintillanti ed eleganti: la bella regina indossava un lungo peplo color porpora con ricami dorati, la ninfa invece un abito azzurro merlato di bianco.
La tensione era ormai palpabile:c'era aria di sfida. Io, spettatrice di questa scena, sinceramente mi aspettavo che da un momento all'altro le suddette donne estraessero delle mazze di legno e all'urlo:"Per Ulisseeee!" si picchiassero, dandosele di santa ragione, ma purtroppo per la mia canna da scrivere ciò non avvenne. Sarebbe stato un bel titolo per un racconto:"Bando alle brave maniere, in amore ogni espediente è lecito!". 
Ma, fate come se non avessi detto nulla: ho una fervida immaginazione.
Dicevo: Penelope e Calipso, dopo un cammino di innumerevoli metri in cui non avevano fatto altro che guardarsi negli occhi ferocemente e pensare alla sfuriata reciproca, si erano finalmente incontrate. Avevano uno sguardo serio ed era facile notare che entrambe si stavano trattenendo dall'urlare. 
Fortunatamente Penelope ruppe il silenzio dicendo:''Io sono Penelope, sovrana di Itaca, SPOSA di Ulisse.'' e sottolineò l'ultima frase, urtando non poco la sensibilità di Calipso. Ovviamente la risposta della ninfa non mancò:''Io sono Calipso, signora di Ogigia, e COMPAGNA ATTUALE del tuo caro maritino!!'' disse con tono meschino e altezzoso.
Io, nel frattempo, comodamente sistemata dietro la mia siepe, osservavo divertita: la legittima sposa poi impugnava un coltello che nascondeva dietro la schiena ed io pregustavo già il mio ben servito per la ninfa come gran finale. Calipso infatti era immortale, un semplice utensile da cucina non sarebbe bastato, per questo avevo deciso di agire subito dopo Penelope: avevo sempre odiato quella Ninfa.
Nel frattempo, c'erano stati sviluppi: le due avevano ormai "infuocato" i discorsi e dicevano cose del tipo:
''La verità è che gli hai fatto un incantesimo, maledetta!! Tu stessa hai detto che egli ogni giorno guardava il mare e soffriva la pensiero della mia lontananza!''
E di rimando:''Esatto, ma allora perchè tutte le notti si è coricato con me?? Bella nostalgia!!''
Prontamente arrivò la risposta:''Perchè è un uomo, e gli uomini non possono cambiare la loro natura! E poi sei tu che lo attrai, seduttrice! Se fossi circondata da esseri umani di sesso opposto in quel tuo "bel paradiso", tradiresti Ulisse solo con lo sguardo!!'', e così via dicendo.
Ma proprio quando io stavo finendo il mio nettare e maledivo mio padre Zeus per avermene dato così poco, ecco spuntare dai boschi l'oggetto della discussione e della "disputa", perfettamente in forma e con un gran sorriso: aveva infatti appena finito la caccia e nelle mani aveva le sue prede.
''Fermi tutti!! Calmatevi: ora sono tornato e possiamo parlare. Prima però fatemi posare questo bel bottino...'' esclamò tutto contento Ulisse.
In quel luogo cadde un silenzio tombale. Le donne si girarono simultaneamente verso l'individuo poc'anzi apparso e lo guardarono con aria assassina: mai intromettersi o cercare di farlo in una lite tra donne. Odisseo probabilmente non era a conoscenza di questa implicita legge, ed ora ne avrebbe pagato le terribili conseguenze: in fondo le armi le due donne le avevano, poi a come far sparire il cadavere ci avrebbero pensato dopo.
La sposa legittima avrebbe voluto ucciderlo proprio in quel momento vendicandosi per sempre, mentre Calipso era combattuta sull'abbracciarlo o lanciargli all'istante una maledizione.
Odisseo, ormai compresi i pensieri delle donne, disse piano:''Forse è meglio se vi lascio sole...'' retrocedendo lentamente. 
Ma Penelope e Calipso avevano le idee chiare ed io ormai anche: nulla stava andando secondo i piani, o almeno le aspettative per questa mia mattinata non erano proprio queste...
Sbucai dalla siepe e urlai: ''STOP, STOP, STOOPP!!''.
I tre mi guardarono sbigottiti, gli si leggeva in faccia l'intenzione di domandarmi:"E tu chi sei? E poi perchè origli le nostre conversazioni?"
''Lo so cosa state per chiedermi,vi basti sapere che faccio parte dell'Olimpo.'' dissi precedendo le loro curiosità. Proseguì:''Ulisse, cortesemente, siediti.''.
Il greco obbedì immediatamente ai miei ordini, ne aveva passate tante per gli dèi, forse stava imparando il meccanismo:dopotutto quel giorno aveva contratto con me un debito di vita!
''Shhh!!'' ammutolì le due donne che continuavano a battibeccare.
''Bene, so tutta la storia, ho sentito ogni cosa da quella siepe che vi sto indicando. Ora, io avrei altri impegni (vedi alla voce:"Far innamorare il mondo"), perciò concludiamo la vicenda in fretta.''.
I tre mi guardarono come se fossi pazza. Non me ne curai più di tanto: a volte bisogna dare una mano in queste cose, e chi meglio di me?
''Calipso, comincia tu: dicci perchè Ulisse dovrebbe scegliere te come compagna dei pochi giorni che gli restano...'' affermai annoiata: ecco la mia quotidianità.
''Fai anche la iettatrice oltre ad origliare i problemi altrui?'' disse Ulisse arrabbiato.
''Taci, figlio di Laerte: ascolta.''.
''Bene...ehm...da dove iniziare..?''. Calipso parve in difficoltà, Penelope già sogghignava: ah, che donna amabile Penelope!!
''Fa' pure come vuoi, sbrighiamoci però...questa qui mi fa paura'' disse Ulisse riferendosi a me. Io lo guardai male.
''Certo. Innanzitutto, io sono una ninfa, ed oltre ad essere più bella della tua saggia Penelope, io potrò esserlo per sempre... posso anche offrirti l'immortalità. Poi, come ben sai, Ogigia è un paradiso terrestre, ed io potrò soddisfare tutti i tuoi desideri...''
Sospirai. ''Deboluccia e sempliciotta la lista...'' affermai ad alta voce.
''Pensavi avessi finito?? Certo che no! Dicevo: preparerò tutti i tuoi piatti preferiti, ti farò il bagno tutti i giorni e profumerò tutte le tue vesti. Getterò petali di rose al tuo passaggio e ad ogni tuo passo nuove piante germoglieranno...'' concluse con aria sognante.
Il principale pensiero che mi balenò in mente fu:"PATETICA! NON È QUESTA LA DONNA PER ULISSE!".
Prima che quest'ultimo iniziasse a convincersi, Penelope "contrabattè": ''Non sarò bella come lei, ma di certo più intelligente di quella ammaliatrice che ti è stata accanto sette anni (lo) sono. E poi, tiriamo le cosiddette "somme". Chi è che ti ha aspettato vent'anni dimostrandoti pazienza e totale fedeltà? IO...Chi è che con brillanti espedienti ha tenuto lontani dal tuo trono tutti quei Proci? IO...Chi è che ti ha dato e cresciuto un erede degno di questo titolo? IO...Non mi prosterò ai tuoi piedi così come lei ti sta dicendo che farà perchè sai che quando ci siamo sposati, assieme abbiamo promesso di trattarci da pari. Non lancerò petali al tuo passaggio, ma ti dimostrerò la mia devozione spargendo quegli stessi petali nelle nostre stanze per profumarle; non sempre predisporrò a pranzo le tue portate preferite, ma soprò farmi perdonare il pomeriggio portandoti per le campagne a raccoglier frutti così come abbiamo sempre fatto, divertendoci come ragazzini. Non posso darti quell'immortalità infelice che lei ti propone, ma posso regalarti dei momenti immortali. Lei vuole privarti della tua libertà individuale tenendoti sulla sua isola...Io non ho mai fatto questo, anzi, sai che ti ho sempre incoraggiato...voglio che tu veda il mondo e soddisfi la tua avidità di sapere e poi non voglio esserti in alcun modo d'intralcio...'' qui Penelope fece una pausa, e, prendendo un respiro profondo, pronunciò le sue parole più belle:'' Qualunque cosa tu decida di fare, sappi che continuerò ad amarti intensamente come ho fatto in tutti questi anni, anche nel caso tu scegliessi lei.'' concluse sorridendo la regina.
Odisseo non ebbe esitazioni, abbracciò e baciò a lungo la moglie. Calipso invece non faceva altro che piangere e disperarsi, allorchè Ulisse stesso le si avvicinò e peggiorò la sua tristezza dicendole:''È stato bello, ma non sarebbe potuta mai funzionare! Senza rancore, eh! A questo punto tanto vale che tu non ti tormenti!''.
Calipso iniziò a scavare la sua tomba.
Assicuratami che la riformata coppia non fosse più nei paraggi, esclamai:''È IL MOMENTO.'', attirando ovviamente l'attenzione di Calipso.
Estrassi la mia faretra rapidamente e colpì con una freccia dell'Amore la Ninfa, con una dell'odio un giovane brutto cacciatore che passava di lì.
E ciò che avvenne fu di nuovo prassi:lei lo rincorreva per donargli parole d'amore e lui scappava lontano rifiutandola esplicitamente.
''Ecco cosa succede al non lasciare amare ad una dea, ALLA dea dell'Amore, un mortale!'' sospirai.
Morale della faccenda? Ecco ciò che dissi ad alta voce:''Non tutti possono essere amati, mia cara seduttrice, o meglio, non puoi sottrarre qualcuno dall'amore vero di un'altra persona destinata a questa tua "conquista"!!''
 
Ma, dimenticavo: stavo per concludere senza alcuna presentazione ufficiale! Io sono Cupido e questa è una delle tante storie che vedo tutti i giorni..!
  
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