"Buona fortuna tesoro."
"Grazie mamma." Dissi abbozzando un sorriso.
Chiuso lo sportello dell'auto, salutai mia madre e, sospirando mi incamminai verso l'entrata.
Sentii addosso gli sguardi dei ragazzi che mi squadravano dalla testa ai piedi. 
***
Mi trovai davanti allo studio del direttore, bussai e con mano ferma aprii la porta. 
"Buongiorno, le è la signorina Logan?" Chiese l'uomo sorridendo. 
"Si.. Sono io. Vorrei chiederle l'orario delle mie lezioni."
Una donna sulla cinquantina mi porse un foglio appena stampato. 
"Grazie." Sorrisi ed uscii dalla stanza.

***

Ripercorsi il corridoio e, seguendo l'orario riportato sul foglio, mi recai nell'aula di spagnolo. 
Bussai e un dolce "avanti" mi diede il permesso di entrare. 
"Ragazzi, vi presento la vostra nuova compagna: Abbie Logan."
Salutai i miei nuovi compagni e andai a sedermi nell'unico posto libero in fondo all'aula. 
Accanto a me c'era un ragazzo chinato sul suo libro, intento a leggerlo. 
Mi scostai con la sedia, cercando di non essere troppo invadente. 
"Ciao, io sono Jake. Tu?" Chiese tendendomi la mano. 
"Ciao, io sono Abbie. Piacere di conoscerti." Gli sorrisi.
"Da dove ti sei trasferita?"
"Dal Texas. Mio padre è ancora lì per lavoro, mentre io e mia madre ci siamo trasferite qui."
"Mh, e come mai proprio a Londra?"
"Mia madre ha subito trovato un lavoro." Mi fissai le mani. Ero molto agitata.
"Capisco.. Ti manca tuo padre?" Con le sue grandi mani mi alzò la testa prendendomi per il mento.
"Si.. A volte si."
 
***

La professoressa non ci notò chiacchierare e l'ora passò in fretta.
"Se vuoi, puoi sederti vicino a me a pranzo!"
"Certo, grazie mille!" Esclamai entusiasta.
Arrivate le 14, il suono della campanella mi fece capire che era ora di pranzo e, poggiati i libri nell'armadietto, mi dirigei verso la mensa.
Jake fece cenno con la mano di avvicinarmi al suo tavolo. Seduti accanto a lui c'erano due ragazze e un ragazzo.
"Ab, ti presento Lucy, Anne e Justin." 
"Ciao ragazzi!" Mi sedei.
Cominciammo a chiacchierare e chiesi: "Chi sono quei cinque ragazzi in quel tavolo lì in fondo?"
Mi guardarono come se non avessi mai dovuto fare quella domanda.
Mi rispose Lucy.
"Oh, è la famiglia Styles."
"Non parlano mai con nessuno, ma sono carini." Continuò Anne.
"Ti interessano?" Mi chiese Jake.
"No, tranquillo." Gli sorrisi.
"Non sono molto socievoli." Commentò Justin.

***

Corsi in palestra, ripensando alle parole dei miei amici.
Non ero mai stata brava in educazione fisica, ero goffa e pigra, ma per fortuna il professore non ci diede esercizi pesanti.
All'uscita, mentre aspettavo Jake, mi sedetti su una panchina.
Intravidi i cinque ragazzi di cui parlavamo a mensa. Uno di loro era particolarmente bello. Sembrava una statua di cera.
I suoi occhi erano di un verde smeraldo, i capelli ricci gli cadevano disordinati sul viso. 
Di scatto si girò verso di me e mi sorrise. Arrossii e mi girai.
Vidi una figura correre verso di me. Riconobbi Jake che di colpo, con un salto, balzò sulla panchina e si sedette vicino a me.
"Perchè i tuoi amici sono stati così riservati sulla famiglia Styles?"
"Beh, quei ragazzi non hanno dei buoni amici e sono molto riservati." Disse semplicemente.
"Sembravi geloso quando mi hai detto quella frase."
"Quale frase?" Chiese cercando di cambiare discorso.
"Mi hai chiesto: 'Ti interessano?', e sembravi...."
"Come sembravo?"
"Mhh, geloso."
"Veramente, tu sei molto carina e mi dispiacerebbe se uscissi con uno di quelli."
"Oh, è tardi e devo tornare a casa." 
"Ti accompagno?"
"No grazie. Faccio una passeggiata."
Lo salutai e andai via. 
 
 
 
 
 
 
#Angoloscrittrici
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