Videogiochi > Fire Emblem
Segui la storia  |       
Autore: Chilemex    11/07/2013    1 recensioni
[Crossover Fire Emblem Awakening~Fire Emblem Radiant Dawn]
Il gruppo dei Pastori al completo, capitanati come sempre da Chrom, incontreranno, in una giornata apparentemente normale, un personaggio alquanto particolare. Si tratta di qualcuno che dichiara di essere un Laguz proveniente da un luogo chiamato "Terre di Gania", un posto di cui i Pastori non hanno mai sentito parlare prima. Il personaggio, inoltre, racconterà di esser stato aggredito da uno stregone il cui intento è proprio quello di eliminare ed uccidere tutti gli individui appartenenti a questa razza, partendo da quelli più "importanti". Spetterà ai Pastori, accompagnati da questo Laguz, il compito di fermare questo stregone per evitare l'estinzione della cosiddetta Razza Orgogliosa.
[Spoiler (su entrambi i giochi) ~ Out of Character]
[Ambientato in seguito agli eventi di FE Radiant Dawn, con qualche modifica agli epiloghi]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chrom, Ranulf, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non c’era molto da fare, dopo la grande guerra che aveva portato l’esercito d’Ylisse alla vittoria contro Grima, il Drago Maligno.
Infatti, i Pastori si ritrovavano un’altra volta a vagare in gruppo per le valli della patria, guardandosi intorno, chiacchierando ed assicurandosi che tutto fosse a posto.
Il gruppo era riunito al completo, il che succedeva raramente, e stava viaggiando su una piana situata a nord di Ylisstol, più vicina ai Regna Ferox che ad altro.
Nonostante ci fossero tutti, non viaggiavano compatti; si dividevano in piccoli gruppetti sparpagliati, ciascuno con un argomento di conversazione diverso.
Chrom, ovviamente, si trovava in testa all’intero esercito, accompagnato dalla moglie Sumia e dalle figlie Lucina e Cynthia.
«Che noia… Cosa stiamo facendo qui? Non c’è assolutamente niente! È tutto così calmo e tranquillo…» stava dicendo la figlia minore, tenendo il broncio.
«Il che è un bene!» le rispose la madre «Siamo qui per controllare proprio questo. Dobbiamo assicurarci che non ci siano problemi!»
«Sì, questo lo so, però…» ribatté Cynthia, sempre afflitta «Ci vorrebbe un po’ di azione! Non lo so, qualche banda di banditi da sbaragliare, cittadini da aiutare, qualche Risorto da trafiggere!»
Chrom guardò la figlia con sguardo sbigottito ma comunque divertito: «Cynthia, abbiamo sconfitto i Risorti un bel po’ di tempo fa, come puoi volere che ne arrivino altri?»
La ragazzina scoppiò a ridere, il che contagiò anche la sorella Lucina: «Scherzavo, papà! È ovvio che nemmeno io voglio il ritorno di quei mostri… Ma non nascondo la mia voglia di riprendere in mano lance e tomi e colpire qualcuno! Un‘eroina deve tenersi in forma!»
Chrom sospirò, sempre col sorriso sulle labbra: «Fantastico, mia figlia è una piccola assassina…», e tutti e quattro ricominciarono a ridere. Insomma, sembravano davvero la classica famiglia felice.
 
Nonostante la tranquillità della situazione, i Pastori iniziarono ben presto a notare qualcosa di strano. Quasi all’unisono, tutti sollevarono la testa e videro il problema in questione: il cielo si era improvvisamente ricoperto di grosse e cupe nuvole nere, che preannunciavano un temporale decisamente pericoloso e devastante. L’arrivo improvviso delle nubi fu accompagnato da un fortissimo rombo di tuono che fece bloccare l’intero gruppo, che rimase abbastanza colpito.
«Giuro che non sono stato io!» disse Henry ridendo, e suscitando solamente la breve risatina di Tharja.
«Che strano… Fino a pochi secondi fa c’era il sole e non c’era traccia di una nuvola…» mormorò Lissa, guardando il cielo con aria inquieta.
«Già, mi sa che sta arrivando un gran bel temporale» affermò Frederick, guardando poi Lissa e dicendole: «Spero non abbiate paura dei temporali, principessa…»
Lei si voltò con aria orgogliosa. «Ti sembra che possa avere paura di un temporale, Frederick? No, trovo solo strano il fatto che stia arrivando così all’improvviso…»
Chrom interruppe il dibattito, alzando leggermente la voce: «Mi sa che non manca nemmeno molto all’inizio. Guardate le nuvole, sono vicinissime. Lo so, il fatto che nessuno le abbia notate finora è strano…»
«Questo perché finora non c’erano, eh!» sbottò Sully, ma Chrom la ignorò e continuò a parlare.
«Se restiamo qui ci inzupperemo non poco, è meglio tornare ad Ylisstol!»
«Non credo abbia senso!» disse Vaike, attirando l’attenzione di tutti «Poco più a nord di qui, prima dei Regna Ferox, c’è un villaggio popolato da gente molto amichevole. In qualche minuto dovremmo essere lì, è sicuramente più rapido che tornare indietro!»
Chrom ragionò, guardandosi intorno. Quel viaggetto era stato programmato per essere un semplice giro di ricognizione, perciò nessuno aveva avuto l’idea di portare una mappa. Tuttavia, decise di fidarsi dell’istinto di Vaike.
«Va bene. Fai strada, allora! Ci dirigiamo verso questo villaggio!»
 
Il gruppo avanzava di nuovo, stavolta più compatto e più rapidamente, con Vaike in testa e Chrom subito dietro di lui. Il calore che fino a poco prima il sole conferiva alla piana era del tutto svanito, rimpiazzato da un buio inquietante e da un vento gelido che si presentava ogni tanto a brevi raffiche. Inoltre, stavano già cadendo le prime gocce di pioggia.
«Quanto manca ancora?» domandò Ricken dal centro della formazione, urlando per farsi sentire da Vaike.
«Circa una decina di minuti!» sbottò Vaike in risposta.
All’improvviso ed in modo assolutamente inaspettato, un altro tuono riempì l’aria col suo suono assordante, accompagnato da un fulmine che cadde non molto distante dal punto in cui si trovavano i Pastori. Subito dopo, la pioggia cominciò a cadere in modo molto più forte e violento, quasi impedendo all’esercito di vedere davanti a sé.
Lissa urlò, ma Owain e suo marito Gaius andarono a tranquillizzarla. Evidentemente aveva davvero paura dei temporali.
«Maledettissima pioggia…» disse Virion a denti stretti, infastidito dal temporale come tutti gli altri.
‘Questo non è normale… Non ho mai visto un temporale così violento ed improvviso…’ pensò Chrom, incoraggiando la truppa ad avanzare più velocemente.
All’improvviso, si sentì qualcuno urlare; era Yarne, che si era fermato distaccandosi dal resto del gruppo e rimanendo indietro. Tutti si voltarono a guardarlo, temendo che fosse in pericolo, ma non era così.
«Venite qui, svelti! C’è qualcuno a terra!» stava urlando Yarne, per farsi sentire sovrastando il rumore incessante della pioggia.
Pur esitando, una piccola parte del gruppo raggiunse Yarne tornando indietro, tra essi anche Chrom.
Fu proprio lui il primo ad esaminare il pezzo di terreno indicato dal Taguel, ed a sussultare alla vista di ciò che vi si trovava.
Rannicchiato a terra in una posizione raccapricciante, in mezzo al fango appena formatosi, c’era la figura immobile di un uomo.
«Che diamine…» mormorò Chrom, sotto gli occhi preoccupati di tutti.
Il suo corpo non era del tutto visibile, tanto meno in quella situazione, ma si riusciva a capire che l’uomo era completamente nudo. L’unico indumento che indossava era una fascia arancione che gli circondava la testa all’altezza della nuca. Aveva i capelli piuttosto corti, di un colore azzurro pallido, quasi grigio. Sul suo volto regnava un’espressione di dolore devastante, sembrava stesse soffrendo in quel preciso momento.
Chrom fece un passo indietro barcollando, nel momento in cui Donnel lo raggiunse.
«Woah… È morto?» chiese l’ex contadino, allontanandosi a sua volta.
«Non lo so… Vai a chiamare un curatore!» ordinò Chrom, e Donnel corse indietro. Pochi secondi dopo, Maribelle raggiunse il corpo a terra e lo esaminò rapidamente.
«Non è morto, ma sta davvero molto male» affermò lei «Se vogliamo salvarlo, dobbiamo portarlo al più presto da un esperto professionista!»
Chrom rimase in silenzio per un attimo, poi annuì vigorosamente. Subito dopo, Zelcher lo raggiunse.
«Ho sentito tutto, so io come aiutarlo» disse la donna, che poi si rivolse al cielo ormai completamente oscurato ed emise due forti fischi in rapida successione. In pochi secondi, la viverna Minerva le fu al fianco.
Chrom, facendo molta attenzione, sollevò di peso il corpo da terra. Da vicino, riuscì a vedere che oltretutto l’uomo presentava parecchie ferite aperte, da cui usciva molto sangue. Rimaneva ancora immobile, con gli occhi semichiusi, l’aria sempre sofferente. Chrom non esitò più, ed appoggiò delicatamente il corpo sul dorso di Minerva, che aveva aperto le ali per fornire lo spazio necessario.
«Portalo velocemente al paese qui avanti, in un luogo sicuro e riparato, dove potrà ricevere delle cure! Presto!» le ordinò Zelcher con dolcezza, e in un attimo la viverna spiccò il volo, dirigendosi nel cielo tempestato verso nord.
«Bene, muoviamoci!» ordinò Chrom.
Il gruppo ricompose la formazione ordinata di prima, e ricominciò ad avanzare velocemente. Pochi minuti dopo, i Pastori si affacciarono su un paesaggio illuminato da luci artificiali quali torce e fiaccole. Erano arrivati al villaggio.
 
La mattina successiva, sembrava che non fosse successo nulla di strano. Il sole era tornato a splendere com’era normale che facesse in piena estate, e non c’era una traccia che potesse provare che il giorno prima ci fosse stato un temporale apocalittico.
Chrom, come la maggior parte del resto dei Pastori, non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Era rimasto nella sua stanza nella taverna che li aveva ospitati, a guardare fuori dalla finestra e ad osservare i fulmini che cadevano sul continente. La mattina, molto presto, era sceso nell’infermeria in cui era stato portato l’uomo trovato nel mezzo della piana, dopo esser stato trasportato lì da Minerva.
Aveva trovato la porta dell’infermeria chiusa, il che significava che vi stavano ancora lavorando.
Vagò davanti alla porta per quasi un’ora, finché questa non si aprì. Ne uscirono Lissa, Libra, Maribelle e Brady. Avevano tutti l’aria esausta; d’altronde, avevano lavorato tutta la notte.
Chrom non riuscì a trattenersi e chiese: «Cos’è successo? Sta bene?»
Fu Libra a rispondergli: «È vivo, e sta riprendendo lentamente i sensi»
Chrom si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, poi Libra continuò: «Dovrebbe riprendersi del tutto molto presto, ma per il momento sta ancora dormendo. Quando l’abbiamo trovato era davvero sul punto di morte, ma gli dei hanno salvato la sua anima»
Lissa mormorò: «Povero ragazzo, era messo davvero male… Chissà cosa gli è successo…»
«Lo scopriremo solo chiedendoglielo» disse Chrom, avviandosi verso l’entrata dell’infermeria.
«Ehi, che stai facendo? Ti abbiamo detto che il ragazzo sta dormendo!» sbottò Brady cercando di fermarlo, ma Maribelle trattenne suo figlio, permettendo a Chrom di entrare. Prima di sparire attraverso la soglia, il capitano si voltò ancora una volta verso i quattro curatori.
«Grazie mille, siete stati di grande aiuto. Andate a riposarvi» disse loro, sorridendo. I quattro ricambiarono il sorriso e si allontanarono.
Nell’infermeria, con pareti e pavimento bianchi, si trovavano parecchi letti dello stesso colore, ma soltanto uno era occupato. Chrom si avvicinò, e vide che sotto alle coperte c’era l’uomo che avevano trovato il giorno prima. Portava ancora quella strana fascia ai capelli, e soltanto la testa gli spuntava da sotto le lenzuola. Guardandolo meglio, sembrava piuttosto giovane.
Non sembrava più sofferente, al contrario… Stava dormendo pacificamente. Chrom notò che aveva delle strane cicatrici sul volto, e alcuni segni dello stesso colore dei suoi capelli… Ma non riuscì ad esaminarlo meglio, perché in quel momento il ragazzo si mosse. Gli occhi si muovevano, e la bocca iniziava ad aprirsi formando una piccola fessura sottile. Si stava svegliando.
Chrom fece qualche passo indietro, per evitare di opprimere il risveglio del ragazzo. Dopo pochi secondi, questo spalancò gli occhi come se fosse stato svegliato all’improvviso.
Senza alzare la testa dal cuscino, si guardò intorno furtivamente, finché non notò Chrom. Per un attimo sembrò spaventato, ma poi si calmò. Forse aveva capito che non era in pericolo… O che non avrebbe avuto chance di affrontarlo in quelle condizioni.
«Oh, buongiorno» disse Chrom, guardandolo con disinvoltura «È una nuova moda quella di addormentarsi nei campi o succede solo a noi di incontrare queste persone?»
Il ragazzo lo guardò con aria confusa. In questo modo, Chrom riuscì a notare una cosa particolare. I suoi occhi, piuttosto piccoli, avevano due colori diversi: uno verde ed uno azzurro.
«C-come scusa?» mormorò il ragazzo con un filo di voce debole. Il suo tono di voce era leggermente acuto, ma non per questo infantile. Si potrebbe dire una tonalità “molleggiata”.
Chrom si limitò a sorridere, confondendo ancora di più l’altro.
«D-dove mi trovo?» chiese, con la voce che lentamente tornava a farsi sentire. Si stava sforzando al massimo di non farla tremare.
Chrom gli spiegò tutto: «Ti trovi nel regno d’Ylisse, in un villaggio di periferia. Ieri pomeriggio io ed i miei amici, i Pastori, ti abbiamo trovato in fin di vita in mezzo ad una radura. Devo esser sincero… Vedendoti in quelle condizioni ho pensato che ti fossi perso in seguito ad una sbornia, ma a quanto pare non è così. Stavi morendo. Così ti abbiamo portato qui, in un’infermeria»
Il ragazzo distolse per un attimo lo sguardo da Chrom, guardando nel vuoto con lo sguardo perso ma concentrato. «Già… Ora ricordo…» sussurrò a sé stesso, ma Chrom lo sentì comunque. Il suo sguardo affascinante tornò sul capitano.
«Dove hai detto che mi trovo?»
«Nel regno d’Ylisse» ripeté Chrom, pazientemente.
Lui sembrò ancora confuso. Evidentemente non era mai stato lì prima di quel momento.
«Sì, ora ricordo tutto. Grazie di avermi salvato, se fossi rimasto lì qualche altro minuto sarei morto» disse, finalmente con una voce abbastanza sicura.
«Figurati, è il nostro lavoro. Io sono Chrom, il capitano dei Pastori»
Il ragazzo esitò per un attimo, ma poi rispose.
«Piacere di conoscerti, Chrom» Il suo tono di voce era quasi divertente, ma ciononostante sembrava sicuro di sé.
 
«Il mio nome è Ranulf. Vengo dalle Terre di Gania, sono un Laguz»








Ta-dah!
La mia prima fan fiction a capitoli su Fire Emblem, in questo caso… Una specie di crossover!
Mi credereste se vi dicessi che l’ispirazione per questa storia mi è venuta TUTTA ieri sera? Già, ieri sera. Ed ora il primo capitolo è già qui.
Che dire… Adoro Awakening ed adoro Path of Radiance, soprattutto i personaggi dei due giochi, quindi non ho resistito e ho dovuto creare questa cosa.
Non so se questa fan fiction verrà letta da qualcuno, e soprattutto se piacerà a qualcuno, ma voglio essere sincero… Ho grandi aspettative. Non vorrei sembrare vanitoso o cose del genere, ma ho qualche idea piuttosto carina per questa storia e non vedo l’ora di continuarla.
Oh, una cosa… Siccome non sono riuscito a descrivere decentemente il tono di voce di questo personaggio, Ranulf, vi pregherei di dare una rapida occhiata ai primi minuti di queeeeesto video ed ascoltare la voce che gli è stata data. Mi sono basato proprio su quella, è una voce che trovo perfetta per Ranulf, e mi piacerebbe che ve ne faceste almeno un’idea.
Strano, volevo dire molte cose a riguardo ma ora non mi viene in mente nulla… Beh, allora credo di poter chiudere qui.
Grazie mille agli eventuali lettori! Se vi va, fatemi sapere la vostra opinione su questo primo capitolo e le vostre aspettative! Grazie ancora, see ya next time! :D
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Fire Emblem / Vai alla pagina dell'autore: Chilemex